Digital Foundry: Dark Souls 2 su PS4
La nostra prima analisi tecnica di Scholar of the First Sin.
Dark Souls 2 debutterà il prossimo 7 aprile su PlayStation 4 e Xbox One con Scholar of the First Sin, una nuova edizione che modifica la disposizione dei nemici, aggiunge qualche nuovo dettaglio di storia e riunisce tutti gli update e i DLC rilasciati finora per il gioco. In parte remix, in parte remaster, questa nuova versione migliora anche l'aspetto grafico e il frame-rate, portandoli a livelli non raggiunti dalle precedenti edizioni console. Tra i miglioramenti attesi ci sono un upgrade generale delle texture e ovviamente un passaggio alla risoluzione 1080p, ma i confronti con la versione old-gen sorprendono anche per altri dettagli.
Abbiamo basato la nostra analisi sulla versione finale del codice PS4, in grado di darci impressioni precise sul prodotto definitivo nonostante manchi ancora del tempo al suo rilascio. Ricordiamo comunque che la probabile patch al day one potrebbe migliorare ulteriormente alcuni piccoli dettagli. Questo accesso così anticipato comporta anche delle limitazioni, in linea con le scelte di marketing compiute da Bandai Namco per questa fase: nello specifico ci focalizzeremo esclusivamente sull'area Forest of Fallen Giants, che comunque è una zona abbastanza grande e capace di mostrare le nuove potenzialità.
Le prime impressioni sono le seguenti: Dark Souls 2 su PS4 non è perfetto nella sua esecuzione ma resta comunque la migliore incarnazione del gioco disponibile finora. Il conteggio dei pixel evidenzia una perfetta risoluzione 1920x1080, che speriamo di riscontrare al lancio anche sulla versione Xbox One. È presente anche una soluzione di anti-aliasing in post-processing che eguaglia l'FXAA visto all'opera sulla vecchia versione PC. Confrontato agli standard last-gen, il miglioramento rispetto alla risoluzione 720p è notevole in termini di nitidezza.
Si può dire che From Software abbia pianificato tutto ciò da tempo, dichiarando da subito che il nuovo engine di Dark Souls 2 è stato creato con in mente le architetture di PS4 e Xbox One. Le versioni PS3 e Xbox 360, uscite lo scorso anno, erano senz'altro funzionali, ma non ottimali, con una performance messa in difficoltà dal nuovo modello di illuminazione basato sulla fisica, il sistema di animazioni Morpheme e le interazioni fisiche gestite dall'Havok. Ognuna delle due console presentava fasi di gameplay a 20fps, artefatti di ambient occlusion e una certa quantità di pop-in. Di certo non lo stato ideale.
Come potete vedere dal nostro video di confronto qui sopra, tutto ciò non avviene più su PS4. L'art design del mondo di Dark Souls 2, compromesso su last-gen da texture a bassa risoluzione ed effetti alpha sub-nativi, ora è al massimo della sua forma. La qualità di normal mapping è aumentata e nuovi asset sono disegnati per le coste rocciose intorno alla Forest of the Fallen Giants. Dagli effetti alle ombre al motion blur, le impostazioni sono tutte al massimo, rendendo il miglioramento da PS3 molto evidente.
Ma c'è di più. Il modello di illuminazione di Dark Souls 2 è aggiornato in questa nuova edizione, creando un aspetto più vivido e un maggior contrasto. Ovviamente il mondo è più dettagliato su PS4 grazie alla risoluzione 1080p ma anche la nuova illuminazione delle aree, in alcuni casi più netta, aiuta a far emergere il nuovo dettaglio con maggior vividezza. Chi ricorda i primi filmati del gioco, che mostravano texture, geometrie e illuminazione non impiegati nel prodotto finale, noterà delle similitudini con questa versione aggiornata.
È un netto miglioramento, che aumenta il dettaglio e arricchisce l'atmosfera della foresta. Negli ambienti interni si notano contorni più netti di ambient occlusion intorno agli oggetti ma fortunatamente questo effetto di shading è più leggero nelle aree aperte. Sia PS3 che 360, a confronto, producono un'immagine più piatta ma per quanto riguarda il dungeon design, le geometrie osservate su PS4 sono esattamente le stesse delle versioni precedenti.
Il gioco, però, non è una riproduzione esatta della vecchia versione. Dark Souls su PS4 non aggiunge nuove aree a Drangleic ma rivede la disposizione dei nemici per aiutare a dissipare la sensazione di déjà vu in chi avesse già giocato il titolo su last-gen. La posizione degli ogre e dei soldati risulta diversa sin dall'inizio nella Forest of the Fallen Giants, e alcuni cambiamenti in tal senso ci hanno colti alla sprovvista. Non tutti i nemici sono stati ricollocati ma il cambiamento è sufficiente a costringere anche i giocatori più esperti di Dark Souls ad abbandonare le loro sicurezze e tornare a giocare con estrema cautela.
Le potenzialità di PS4 sono sfruttate anche in questo senso. In due aree iniziali si può notare una quantità di nemici molto superiore a quelle viste su PS3 e Xbox 360. Gli Ironclad ora appaiono in terzetti (dove prima ce n'era soltanto uno) e, come mostrato nel video qui sotto, i nemici più semplici possono presentarsi anche in numeri piuttosto sostanziosi. Per controbilanciare tutto ciò, la nuova edizione aggiunge il co-op fino a sei giocatori, rispetto al massimo di quattro delle vecchie versioni.
Tutto ciò ci porta a pensare alla performance. Con un motore disegnato sin dall'inizio per le architetture PS4 e Xbox One, non ci sorprende vedere un target di 60fps per questa nuova versione di Dark Souls 2. Va sottolineato il fatto che il nostro test è stato effettuato offline e, dunque, non può includere lo stress aggiuntivo creato dalle invasioni degli altri giocatori, oppure dalla presenza di macchie di sangue o di scritte sul suolo.
Nel complesso il gioco su PS4 si mantiene a 60fps per la maggior parte del tempo, con v-sync attivo. La brutta notizia è che il frame-rate non è perfettamente bloccato: le aree con troppi oggetti distruttibili vedono cali fino a circa 50fps, e nel nostro test abbiamo incontrato un'esplosione che ci ha portati fino a 45fps, anche se solo per un istante. Qualche singhiozzo di frame-time si presenta in alcuni segmenti ma va sottolineato che tutto ciò costituisce un'eccezione alla regola dei 60fps.
Come indicazione generale, la performance si può considerare sugli stessi livelli di quella del remaster di The Last of Us: un'esperienza per la maggior parte a 60fps, con qualche occasionale esitazione. Il salto di qualità rispetto ai 20fps di PS3, in termini di risposta ai comandi, è enorme: specialmente in un gioco del genere, la rapidità e precisione di controllo è fondamentale, e una volta compiuto il salto verso questa nuova edizione non si può più tornare indietro.
Il lavoro svolto, dunque, è complessivamente buono. Dopo aver giocato tutti i titoli della serie Souls ad un frame-rate inferiore ai 30fps su console, è fantastico poter sperimentare il gameplay a 60ps, mentre l'aspetto estetico non sarà forse paragonabile a quello che From otterrà con il suo nuovo progetto Bloodborne, ma quest'ultimo, proprio per la sua qualità grafica, sarà limitato a 30fps. Quello che troviamo in Dark Souls 2 su PS4 è un livello qualitativo rifinito per la nuova generazione e dunque la release definitiva di questo titolo.
Approfondita la versione PS4 di Scholar of the First Sin, restano però alcune domande da porsi. I miglioramenti al numero dei giocatori online e la nuova illuminazione appariranno anche su Xbox 360 e PS3? Su Xbox One il gioco avrà la stessa performance misurata sulla console Sony? Infine: che miglioramenti potranno notare i possessori PC rispetto alla release precedente del gioco, che già offriva un gameplay 1080p60? A tutti questi interrogativi, risponderemo non appena ne avremo l'occasione.