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Remote Play tra PS4 e PS Vita: l'esame del Digital Foundry

Sony ha confermato l'obbligo del Remote Play tra PS4 e PS Vita: quali sono le potenzialità?

Il boss di Worldwide Studios Shuhei Yoshida, qualche giorno fa ha scritto su Twitter in risposta alla domanda di un utente, che sarà fantastico “giocare i titoli PS4 su PS Vita."

La questione è in realtà più complessa: un fidato sviluppatore PS4 che da tempo riveste il ruolo di anonima fonte per il Digital Foundry di Eurogamer ci ha confidato che i vertici della casa giapponese hanno reso obbligatorio il supporto del gioco in remoto tramite PS Vita. Unica eccezione i titoli che richiedono l'uso di una telecamera stereoscopica, il PS4 Eye. Chi dunque vorrà sviluppare per PS4, dovrà fare in modo che il gioco sia giocabile via Remote Play anche sulla console portatile di casa Sony tramite connessione Wi-Fi.

La notizia ha avuto un effetto rivitalizzante per la pessima reputazione di Vita: una console splendida dal punto di vista tecnico che tuttavia non è riuscita a riscuotere il successo commerciale sperato da Sony. Questa linea guida dettata dalla grande S agli sviluppatori prepara il terreno per un eventuale rilancio della console nel settore dell'off-TV gaming. Lo stesso concetto che finora ha reso il GamePad della Wii U un gadget utile per giocare in casa e, in verità, praticamente ovunque a tutti i titoli del catalogo Nintendo.

"Vengono risolti alla radice problemi di qualità dell'immagine e latenza grazie all'ampiezza di banda a disposizione"

Il Remote Play funziona downscalando l'immagine a 1080p direttamente dal framebuffer di PS4 alla risoluzione nativa di Vita a 960x544 usando il video encoder integrato nella PS4, il ben noto compressore d'immagini h.264. Il segnale video è trasmesso alla console portatile via Wi-Fi per essere decodificato. La PS Vita deve solo visualizzare il flusso d'immagini e rimandare indietro verso la console principale soltanto i comandi di input per essere rielaborati. Si tratta fondamentalmente di una riproposizione della tecnologia OnLive di cloud streaming riproposta in un contesto casalingo; la differenza sostanziale è che vengono risolti alla radice problemi di qualità dell'immagine e latenza grazie all'ampiezza di banda a disposizione derivante dal network locale.

Il Remote Play di Sony non è effettivamente niente di nuovo: PSP e Vita in passato hanno già avuto un supporto poco esaltante e spesso caratterizzato da una certa lag per pochi titoli PS3, ma Vita stessa non è stata adeguatamente supportata nonostante l'introduzione di un protocollo da 480p ad alta qualità. In realtà chi ha piratato il firmware della propria PS3 ha già avuto la possibilità di giocare alla maggior parte dei titoli PS3 su PS Vita. Il problema è che su PS3 le funzionalità di Remote Play dipendono completamente dall'encoding video eseguito dalle SPU presenti nel Cell, e gli sviluppatori non sono mai stati particolarmente ansiosi di sacrificare risorse di calcolo per un supporto al Remote Play che castra la qualità dell'immagine per garantire un gameplay decente.

Knack giocato su Vita via Remote Play alla presentazione della PS4. Nonostante si tratti di una fotografia presa esternamente, la qualità dell'immagine sembra abbastanza buona.

Su PlayStation 4 sarà tutto diverso: visto che il video encoding avverrà a livello hardware tramite un dispositivo dedicato garantendo funzionalità aggiuntive come la registrazione di spezzoni di gioco o il supporto screen-sharing basandosi sull'esperienza streaming sviluppata da Gaikai. Si tratta di una serie di caratteristiche integrate nel sistema operativo la cui implementazione in qualsiasi gioco non comporterà alcuna penalizzazione in termini di prestazioni del gioco che gli sviluppatori stanno realizzando.

"Chi vorrà sviluppare per PS4 dovrà fare in modo che il gioco sia fruibile via Remote Play su PS Vita tramite wi-fi"

Fino a questo momento la domanda era fino a che punto i publisher volessero o meno imbarcarsi nell'impresa, anche perché proporre giochi da giocare in casa direttamente sulla console mobile avrebbe potuto danneggiare le vendite di quelli espressamente realizzati per la PS Vita stessa. Il fatto che Sony abbia reso obbligatorio questo genere di supporto per i titoli che non richiedono la telecamera toglie questa possibilità di scelta ai publisher e assicurerà a PS Vita un livello di consistenza dei titoli supportati qualitativamente paragonabile a quello offerto dalla maggior parte dei giochi tripla A.

La mancanza di supporto per il software pensato per il PlayStation 4 Eye non sorprende: anche se Vita ha la sua telecamera, questa non può competere con quella presente sulla sorella maggiore per definizione e supporto stereoscopico. Non solo: ogni video acquisito dalla PS Vita dovrebbe essere trasmesso alla PS4 per essere processato: un procedimento non agevole e di difficile implementazione. Per questo, i giochi pensati per il PS4 Eye, saranno esentati da tale requisito.

Siamo quindi particolarmente curiosi di mettere mano alle nuove possibilità offerte dalla sinergia tra PS4 e PS Vita tramite Remote Play, in particolare per quanto riguarda la qualità dell'immagine e la latenza del sistema di controllo: la quasi totalità dei titoli prodotti fin dal primo giorno di lancio, che avverrà verso la fine dell'anno, supporterà questa feature. Il Remote Play potrebbe essere una realtà molto interessante per chi già possiede una PS Vita e ha già messo in contro di acquistare la nuova console di Sony.

Traduzione a cura di Matteo “Elvin” Lorenzetti.