Diablo II: Resurrected - prova
Un remaster da manuale.
È bastato davvero poco per confermare quanto questa mossa di Blizzard sia stata davvero azzeccata. Una chitarra acustica suona in sottofondo un tema che è entrato nella storia dei videogiochi, e che ci ha accompagnato per ore ed ore nel nostro incessante farming per quell'oggetto fondamentale, per scalare la classifica e raggiungere il tanto ambito livello 99. Vicarious Visions, famosi per gli eccellenti remaster di Tony Hawk e Crash Bandicoot hanno forse realizzato un piccolo miracolo di tecnologia portando un titolo che presto compirà 21 anni ad una nuova giovinezza.
Il Diablo 2 che tutti ricordiamo era un action RPG brutale, senza pietà e complesso, con una grafica che era incredibile per l'epoca in cui uscì. Buone notizie, è ancora cosi. In Diablo II: Resurrected il gioco è rimasto immutato nel gameplay e nelle sue meccaniche di base, e le migliorie non hanno stravolto il concept; un baule condiviso fra tutti i nostri eroi, all'interno della stessa modalità di gioco (offline, online, ladder), e più spazio per immagazzinare i nostri oggetti sono due delle opzioni che non erano presenti nel gioco originale ma che in molti avevano aggiunto grazie a software esterni e mod e che ovviamente, per chi si avvicina solo ora a questo titolo, rendono più user friendly un gioco che ha pur sempre ha superato i 20 anni d'età. Inoltre, anche se sembra una feature irrilevante, avremo la possibilità di attivare l'opzione per raccogliere automaticamente l'oro che i nostri gentili avversari lasceranno cadere sul suolo una volta smembrati; se vi sembra un'opzione irrilevante, forse non avete giocato abbastanza l'originale!
Delle 7 classi presenti nella versione finale, che quindi include anche l'espansione Lord of Destruction, abbiamo potuto provarne solo tre: Barbaro, Incantatrice ed Amazzone. Classi iconiche che ci hanno permesso di ammirare la bellezza dell'engine grafico sviluppato da Vicarious Visions, specialmente con gli incantesimi lanciati dalla maga, ad illuminare con effetti di luce incredibile il nostro schermo, lasciandoci a bocca aperta in più di un'occasione.
Ed è qui che questa versione Resurrected compie il miracolo; premendo G sulla nostra tastiera, d'un tratto siamo di nuovo nel 2000, con la grafica originale che prende il posto della versione moderna, in una risoluzione gloriosa a 800x600, e pixel grossi come una casa, presenti più che altro per farci indovinare colori e forme, ma non i dettagli. Questo non è un semplice filtro, come successe per l'evento speciale di Diablo 3, questo è il gioco originale che gira sui nostri dispositivi a cui VV ha applicato un trattamento di bellezza per renderlo degno della seconda decade del secolo. Spesso siamo entrati in stanze e case divorate dalle fiamme e come dei bambini con l'interruttore della luce siamo passati da nuovo a vecchio per ammirare l'enorme progresso tecnologico che ha permesso la realizzazione di questo titolo.
Diablo 2 Resurrected non è un remake o un reboot. È il gioco originale, in tutto il suo splendore, con la complessità di un albero di abilità che si può resettare in caso di errore solo pochissime volte, con decisioni difficili da prendere riguardo quali skill puntare per il nostro tasto destro e sinistro, destreggiandoci poi con i tasti funzione per cambiarle al volo durante un combattimento (la toolbar di Diablo 3 ci ha abituato troppo bene), con le pozioni che non sembrano essere mai abbastanza, costringendoci a salti veloci in città per riempire la nostra cintura, sempre troppo piccola.
E soprattutto, Duriel: un boss creato solo per distinguere i veri ammazza demoni, da chi pensava che a normal il gioco fosse facile. Un boss così spietato che ancora oggi è ricordato con flashback tipo Vietnam, e che nel nostro test ha costituito 24 delle nostre 25 morti fino a quel punto, con un conto di riparazione che ha permesso al fabbro di comprarsi un intero villaggio.
Diablo 2 Resurrected verrà pubblicato anche per console, con supporto per il pad anche per utenti PC, e non vediamo l'ora di sentire le urla di disperazione delle nuove leve di ammazza demoni che si affacciano per la prima volta a questo titolo dal comodo del loro divano. Un test veramente ottimo, un paio di crash ma nulla più. Attendiamo con trepidazione il prossimo, sperando di mettere le nostre mani sulle altre classi e di vedere gli altri atti del gioco. Ottimo lavoro Vicarious Visions.