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Diablo III

Un fascino del diavolo.

Tutti questi colpi di scena sono ottimamente realizzati e creano un contesto decisamente immersivo in cui la scelta se approfondire o meno la storia rimane sempre al giocatore. La Blizzard inoltre si è impegnata nel convogliare la narrazione anche attraverso i personaggi e le personalità delle rispettive classi, dando ad ognuno una voce ed un carattere che provoca dei cambiamenti nel modo in cui i PNG reagiscono loro: la stessa guardia che un atteggiamento di rimprovero verso le oscure energie controllate dai Maghi e che tratta gli Stregoni solamente come bizzarre curiosità, diventa stranamente condiscendente e plaudente difronte ad un Barbaro... una sensazione molto glorificante soprattutto se avete giocato prima le altre classi.

Diablo III porta avanti il discorso di personalizzazione delle classi introducendo, oltre alle classiche skill, il sistema della Rune, che raccolte durante il gioco, vi permetteranno di customizzare il vostro personaggio come mai prima d'ora.

"Se in Diablo II giocavamo un Barbaro accanto ad un altro Barbaro avremmo notato differenze solamente in base alle skill scelte". "Noi abbiamo cercato di fare di più" dice il game director, "abbiamo cercato di fare in modo che, ad esempio, due Barbari Whirlwind possano nonostante tutto sembrare ed essere differenti tramite l'utilizzo di Rune e di altre skill che abbiamo implementato."

Le Rune, desumiamo a questo punto, sono quel'ultimo chiodo che serviva per sigillare in una bara la vostra vita sociale, rendendo questo titolo sostanzialmente rigiocabile ad-aeternum. Applicate le rune del colpo multiplo all'abilità di scarica elettrica del Mago e avrete creato il fulmine a catena (l'amato Chain lightning), oppure combinate una skill con la runa della letalità e farete esplodere le creature in modo tale da arrecare danno anche ai nemici circostanti. Le Rune sono totalmente interscambiabili e possono alterare drasticamente l'utilità di una certa skill dando ad ogni differente combinazione la possibilità di avere un gameplay totalmente nuovo di volta in volta.

Fin ora sono state presentate tre classi, il Barbaro (Barbarian), lo Stregone (Witch Doctor) ed il Mago (Wizard). Ognuna con una personalità ben tratteggiata e distinta: il Barbaro gioca chiaramente il ruolo del "nobile selvaggio" - parla con voce profonda e gentile ma si porta appresso un grande bastone. Rappresentando la classe "tank" per eccellenza è stato fornito con una vasta gamma di attacchi devastanti utili per propellere torme di nemici in aria con un singolo colpo. Questa amata classe è dotata inoltre di una serie di buff che diventano accessibili solo quando il personaggio raggiunge un determinato livello di rabbia.

Sangueeeee! Lasciate che la rabbia fluisca nelle vostre vene!

Lo Stregone, la prima nuova classe ad essere presentata in Diablo III, è una variazione sul tema del Necromante di Diablo II. Anche se controlla Zombies e torme di pericolosi batraci infestati, lo Stregone prende una piega più spirituale e diretta al bene di quanto il suo aspetto non suggerisca. I cani zombie resuscitati dallo Stregone possono essere potenziati ulteriormente da skill secondarie: l'abilità del fuoco, ad esempio, incendia i suddetti canidi non-morti e questo arreca danni ai nemici che li circondano ed anche a tutta quella parte di scenografia suscettibile al fuoco.

Il Mago è di gran lunga la classe più sviluppata al momento: come in Diablo II vestiamo i panni di una potente conoscitrice delle arti arcane il cui carattere può essere ben riassunto dalle parole "testarda", "arrogante" ed "egoista". Giocando questa classe dobbiamo sempre tenere a mente che abbiamo a che fare con il più classico dei "cannoni di vetro" capace di infliggere una smodata quantità di danni pur rimanendo sostanzialmente fragile agli assalti dei nemici. Una delle skill più belle e divertenti che ci è stato dato di provare è sicuramente "disintegrazione" (disintegrate) lanciata in un corridoio pieno di nemici: guardarli esplodere nel vano tentativo di raggiungervi è semplicemente violento, soddisfaciente e talmente godurioso da indurvi facilmente in grida selvagge e sconsiderate.