Crackdown 3: la rinascita di un classico per console? - analisi tecnica
Abbiamo testato le versioni Xbox One X, Xbox One S e PC.
Il percorso per il lancio di Crackdown 3 è stato piuttosto travagliato ma, dopo quattro anni di sviluppo, il gioco è finalmente completo. La sua storia problematica e i suoi trailer ingannevoli hanno fatto preoccupare sulla qualità finale del prodotto e, secondo i colleghi di Eurogamer.net, la campagna di Crackdown 3 è piacevole da giocare e spesso molto bella da vedere, con l'Unreal Engine 4 che offre uno stile visivo unico e con la migliore implementazione dell'HDR dai tempi di Gran Turismo Sport.
Se Crackdown 3 possa soddisfarvi o meno come sequel dipende da quanto siete affezionati all'open world caotico e senza regole degli originali: in questo terzo capitolo, infatti, è stata introdotta una struttura molto più rigorosa rispetto ai precedenti. Le opinioni, sotto questo punto di vista, sono destinate a dividersi nettamente in due ma il gameplay di base è molto più solido di quanto avessimo immaginato, al punto da farci domandare se sia effettivamente un seguito o, piuttosto, un reboot o una 'reinterpretazione' di uno dei punti più alti della storia di Xbox 360.
Perciò, cos'è Crackdown 3? È ormai noto, a questo punto, che le caratteristiche viste nella demo di distruttibilità ambientale 'power of the cloud' mostrata nel 2015 non sono state pienamente inserite nel gioco finale, soprattutto nella porzione della campagna. Tutto ciò è davvero affascinante perché Crackdown 3, in effetti, è composto da due giochi distinti creati da due compagnie differenti che cercano di offrire la propria visione dell'esperienza. Sono addirittura due download separati sull'Xbox Store.
Il parente più vicino alla demo del 2015 è Wrecking Zone, la modalità multiplayer del titolo basata fortemente sulla distruttibilità ambientale. Torneremo a parlarne presto ma, in questo articolo, vogliamo focalizzarci sul lavoro di Sumo Digital sulla sezione single-player/co-op del pacchetto che, essenzialmente, è ciò che Crackdown 2 avrebbe dovuto essere. Si tratta, infatti, di un sequel migliorato e potenziato del gioco originale con un'enfasi particolare sui movimenti ad alta velocità e sulla verticalità delle ambientazioni.
L'enorme isola su cui è ambientato Crackdown 3 è bellissima e ricca di dettagli ma ha un aspetto estetico molto differente rispetto ai tipici giochi open world, in modo analogo a quanto visto nell'originale. Il mondo di Crackdown 3 è composto da figure semplici e astratte, da colori vibranti e peculiari giochi di luce. In questo senso, il setting ricorda più qualcosa che proviene dall'universo di Halo, piuttosto che da Grand Theft Auto. Rampe, ponti e strade tortuose si intrecciano in tutte le direzioni dando la sensazione che il tutto sia ispirato alle più esaltanti creazioni di Trackmania e funziona alla grande nel creare qualcosa di davvero speciale.
Crackdown 3 non offre nulla di inedito in termini di tecniche di rendering o di dettagli ma l'elemento che lo rende così originale e caratteristico è il suo linguaggio visivo assolutamente unico. Senza la confusione di una moderna città aperta, il setting sembra anche più esplorabile e facilmente leggibile. I ponti e le passerelle sono piattaforme semplici, i corridoi sono spesso molto spartani e le superfici non presentano troppe decorazioni. Questo è il vantaggio principale del titolo: appare diverso da qualsiasi altra cosa ed il design pulito e lineare del mondo aiuta a ridurre il carico di rendering complessivo.
Durante il gioco, è il senso vertiginoso di ampiezza e altezza che rende il mondo assolutamente irresistibile. Correre in alto sopra le strade, saltare tra gli edifici e arrampicarsi sulle torri più alte è meraviglioso ma dipende molto dalla piattaforma scelta. Non esiste una brutta versione di Crackdown 3 ma esiste un ovvio ordine gerarchico, a seconda che tu stia giocando su Xbox One X, Xbox One S o PC. Il gioco è un titolo Xbox Live Anywhere, il che significa che un acquisto ti da accesso a tutte le versioni anche se, su PC, la navigazione nel Windows Store è ancora fastidiosa e la crittografia dei file limita qualsiasi tipo di ipotetico modding.
Parlando del rendering, la versione per Xbox One X di Crackdown 3 gira con una feature di risoluzione dinamica. In questo caso, il gioco raggiunge e mantiene il 4K nativo per la maggior parte del tempo ma può scalare, specialmente sull'asse orizzontale, fino al 60% del 4K. Ciò significa che si può arrivare fino ad una risoluzione di 2304x2160, nel caso peggiore, ma questo tipo di calo è davvero molto raro. Il titolo, inoltre, include la tecnica di temporal anti-aliasing di Epic con un tocco di post-processing aggiuntivo. Vista la natura del gioco, basata su ampi orizzonti visivi e forme pulite e astratte con spigoli ben definiti, l'alta risoluzione è un plus non indifferente e crediamo che i possessori di una TV 4K ne saranno assolutamente soddisfatti.
Su Xbox One standard e Xbox One S, invece, la risoluzione scende a 1080p con lo stesso calo potenziale fino al 60%. A differenza di Xbox One X, comunque, Xbox One S sembra avere più difficoltà a mantenere i 1080p nativi e abbiamo spesso notato risoluzioni vicine ai 1536x1080 durante le fasi di combattimento o di guida veloce ma, lo ripetiamo, si può arrivare anche a livelli ancora inferiori. Considerando ciò che stiamo vedendo con altri giochi recenti su Xbox One base, comunque, stiamo parlando di risultati superiori rispetto alla media.
Ovviamente, le performance della versione PC variano in base all'hardware su cui si gioca ma Crackdown 3 include una pletora di opzioni video da esplorare. Il menu, infatti, è ricco di impostazioni visive come il TAA personalizzabile e un regolatore della nitidezza. Lo scaling dinamico della risoluzione è disponibile e il titolo include uno dei migliori visualizzatori di performance in-game che abbiamo potuto vedere in tempi recenti, arrivando a indicare chiaramente i momenti in cui lo scaler dinamico della risoluzione è attivo. Naturalmente sono supportate le risoluzioni più alte ma siamo contenti di vedere che possono essere impostati anche gli aspect ratio ultrawide e i frame-rate superiori ai 60fps. Tutto ciò significa che la versione PC offre la possibilità di superare il livello grafico visto nelle versioni Xbox se possedete l'hardware adatto ma il gioco è piuttosto gradevole anche con settaggi minimi. Essenzialmente, più salirete nella scala dei preset, più dettagli potrete ammirare a lunga distanza.
In definitiva, Crackdown 3 appare simile su tutte le piattaforme ma riesce a scalare bene, come ci si aspetterebbe. Su Xbox One S, i dettagli distanti, la densità del traffico e simili sono tutti ridimensionati rispetto alle altre piattaforme. Questi elementi sono aumentati su X e, naturalmente, gli utenti di PC possono andare ancora oltre. L'unica limitazione qui, tuttavia, è che la densità del traffico in modalità cooperativa è determinata dalla macchina con le specifiche più basse in uso tra i giocatori. Se state giocando con un amico che usa Xbox One S o Xbox One standard, infatti, anche se siete su X, tutte le versioni condivideranno la stessa riduzione di densità al fine di prevenire il de-sync. Ha senso ma è qualcosa che dovevamo sottolineare.
Inoltre, dovreste aspettarvi di notare la mancanza di alcune feature interessanti su Xbox One base. Per esempio, uno dei nostri dettagli preferiti, le ombre proiettate dai fari dell'auto (quando guidate in giro per la città, potrete vedere ombre che si propagano da qualsiasi oggetto su schermo), sono completamente assenti sull'hardware Xbox base. Non è qualcosa di sorprendente ma dimostra che alcuni tocchi di classe sono stati eliminati (anche la qualità dell'ombreggiatura è nettamente inferiore su console standard). Fortunatamente, nonostante l'esperienza sia visibilmente ridotta, tutto sommato, il gioco è assolutamente godibile su tutte le piattaforme.
Ciò è sicuramente dovuto al fatto che i punti chiave dell'esperienza sono presenti e corretti su tutti i sistemi. I binari della monorotaia, le strade, le torri e l'oceano circostante lavorano in tandem per creare questo imponente ed entusiasmante paesaggio urbano. In tutto il mondo, le superfici sono ricche di materiali con riflessi. Le screen-space reflections sono largamente presenti e la loro implementazione, probabilmente grazie ad Unreal, funzionano in modo eccellente (i giochi in terza persona con molte superfici lucide non sempre funzionano bene con SSR, ma non è questo il caso, fortunatamente).
Poi c'è l'illuminazione al neon. Le insegne, i tubi luminosi e le strisce LED sono usati ovunque in questo mondo: è esattamente il tipo di colore vibrante che mancava agli originali e si adatta perfettamente alla presentazione in HDR. Tutto questo funziona in combinazione con l'eccellente sistema di materiali del gioco. Nel mondo del gioco, infatti, ci sono molti materiali realistici e fantastici, ma gli asset basati sulla fisica sono fondamentali per supportare la presentazione. Con così tante grandi superfici piatte, le proprietà individuali dei materiali diventano più importanti. La plastica, il metallo, il fango e il cemento si distinguono facilmente e appaiono grandiosi.
Ovviamente, i colori sono nulla senza un'appropriata illuminazione e, con questa concentrazione sulle forme semplici, le luci giocano un ruolo fondamentale in Crackdown 3. Prima di tutto, il gioco impiega un sistema di illuminazione globale in tempo reale che, basandoci sulle opzioni già disponibili su Unreal Engine 4, suggerisce che siano stati utilizzati dei volumi di propagazione della luce. L'idea è quella di simulare l'illuminazione globale in tempo reale utilizzando sfere armoniche e una rappresentazione voxelizzata generata dalla shader della geometria della scena per simulare il rimbalzo della luce e l'occlusione secondaria. Una nebbia di altezza è presente anche in tutta la città, contribuendo a creare ulteriore profondità in tutto il mondo.
Abbiamo visto molte ambientazioni open-world fantastiche in questa generazione, con titoli capaci di creare setting cittadini realistici e mozzafiato (come Marvel's Spider-Man, per fare un esempio). Non potete giocare a Crackdown 3 aspettandovi lo stesso tipo di approccio. L'obiettivo, qui, è quello di offrire qualcosa di simile a Mirror's Edge ma, incredibilmente, ancora meno ancorato al suolo. Dobbiamo ammetterlo, abbiamo apprezzato gli enormi spazi puliti e privi di dettagli del gioco più di quanto ci aspettassimo. I colori brillanti, il design unico della città e il focus sul platforming rende il movimento attraverso l'ambientazione più interessante del solito. Si tratta di qualcosa di simile a Sunset Overdrive ma con più libertà di azione.
La qualità di un'esperienza open world è strettamente connessa alle performance e, tutto sommato, abbiamo buone notizie. Per quanto riguarda Xbox One X, con il suo target ad alta risoluzione e il fatto che si tratti di un open world basato su UE4, eravamo scettici sulla possibilità che Sumo Digital potesse fare un buon lavoro: non ci sono molti esempi di giochi per console creati con UE4 che girino in 4K con mondi di quella grandezza. L'obiettivo è quello dei 30 frame al secondo e, sorprendentemente, il codice finale riesce a mantenersi su quel livello per la stragrande maggioranza della sua durata. Infatti, durante le tante ore passate a giocare, abbiamo notato solo qualche piccola incertezza che si manifestava come un piccolo singhiozzo nel frame-time. Durante le sequenze di combattimento più impegnative è possibile che si verifichi questa eventualità ma si tratta comunque di un fenomeno raro. Anche in quel caso, comunque, la risoluzione si mantiene sul 4K nativo. In definitiva, il gioco si mantiene fluido e godibile per tutta la sua durata, senza troppe incertezze o singhiozzi. Fondamentalmente, risulta stabile in ogni occasione.
I vecchi sistemi Xbox, però, non vanno altrettanto bene. Le prestazioni sono buone per la maggior parte se si considera l'hardware limitato e la resa generale è migliore dell'originale su Xbox 360. Tuttavia, rispetto alla X, è facile vedere più prolungati periodi di tearing dello schermo e frame rate più bassi (anche se risoluzione, effetti e dettagli sono ridotti rispetto alla macchina potenziata di Microsoft).
Le prestazioni della versione PC vanno bene nel complesso e raggiungere i 60 frame al secondo bloccati non è troppo difficile per la maggior parte. Tuttavia, Crackdown 3 sembra avere alcuni problemi di streaming in background che si attivano indipendentemente dalla potenza della CPU e della GPU. Inizialmente, abbiamo installato il gioco su un disco rigido meccanico da 7200rpm e abbiamo scoperto che muoversi nello scenario o anche solo guardarsi intorno poteva provocare uno stuttering davvero notevole. Spostando il gioco su SSD (qualcosa che Windows Store consente per ora senza necessità di ripetere il download, per fortuna), migliora drasticamente la situazione ma non risolve completamente il problema. Speriamo davvero che Sumo possa risolverlo, nel futuro.
Guardando il quadro generale, trovare attraente il lato estetico di Crackdown 3 sarà una questione di gusti ma è innegabile che sia qualcosa di unico e diverso dal solito. Dal canto nostro possiamo dire di adorare il design, con il suo enorme senso di ampiezza e le strutture impressionanti. La cosa importante, però, è che tecnicamente è un titolo solido e che è davvero un sequel di Crackdown. Si tratta di una naturale evoluzione gioco originale ma non aspettatevi di vedere nella campagna la distruzione folle vista nei filmati iniziali. Quella è un'esclusiva della modalità Wrecking Zone e ne riparleremo una volta che avremo avuto la possibilità di giocarci più a fondo.
Possiamo capire la delusione di coloro che si aspettavano che il 'power of the cloud' si manifestasse nel single player ma dovrebbe essere chiaro che il Crackdown 3 di Sumo Digital non aveva intenzione di includere quel tipo di distruzione totale fin dal principio. Onestamente, non crediamo che avrebbe avuto senso. Con il focus del gioco incentrato sul collezionare sfere luminose e muoversi liberamente nello scenario con salti altissimi e strafe a mezz'aria, avere la possibilità di demolire le strutture con le proprie armi avrebbe rotto completamente il level design.
La città stessa è molto più complessa in termini di design rispetto alla Wrecking Zone (e anche rispetto alle ambientazioni viste nelle vecchie demo). Per essere chiari, lo ripetiamo un'ultima volta: se acquisterete Crackdown 3, avrete tra le mani un vero e proprio sequel del capitolo precedente che onora il concept dell'originale offrendo un comparto grafico adatto all'hardware della corrente generazione. Il titolo ha il gameplay che vi aspettereste da un capitolo della serie Crackdown e gira in modo fluido, specialmente su Xbox One X.