Digital Foundry: guida al PC gaming economico 2015 - articolo
Prestazioni da PlayStation 4 su un PC da meno di 450 euro. Si può fare?
Creare un PC gaming valido non è mai stato così semplice, e nemmeno così economico. Le opzioni disponibili sono numerose, ma ci siamo lanciati nella nostra impresa con in mente un obiettivo preciso: far girare i titoli più recenti con un livello qualitativo che potesse rispecchiare quello offerto dalle console dell'attuale generazione. Possiamo raggiungere, o persino superare, le prestazioni di PlayStation 4 con un PC assemblato a partire da un budget di appena 450 euro?
Ovviamente, dovremo ottenere il massimo della performance con il minimo della spesa, un obiettivo complicato: i prezzi nella fascia bassa della componentistica PC fluttuano notevolmente, quindi per quando voi leggerete queste parole le parti che abbiamo scelto potrebbero costare di meno, o forse di più. Per esempio una delle componenti che abbiamo scelto, il processore Pentium G3258, vero mostro dell'overclocking entry-level di Intel, a noi è costato 65 euro al tempo dell'acquisto, mentre attualmente è più prossimo ai 75. Noi solitamente acquistiamo le nostre componenti su Amazon (per l'eccellente servizio di resi, più utile di quanto non si possa pensare quando si sta costruendo un PC), ma raccomandiamo a tutti di monitorare bene il mercato per trovare i prezzi migliori.
Qui sotto troverete la lista delle parti utilizzate nella creazione del nostro PC gaming economico. L'unica cosa che manca è il sistema operativo. Lasceremo la scelta di questo particolare elemento a voi, ma per chi è particolarmente a corto di fondi l'attuale preview di Windows 10 è gratuita e, per la nostra esperienza, funziona egregiamente per il gaming, con solo qualche piccolo problema di compatibilità (ricordate che si tratta di un codice beta). Le licenze di Windows 7 sono un'altra buona opzione e si possono ottenere con una spesa relativamente bassa, e non va dimenticato che Microsoft consentirà a tutti gli utenti di Windows 7 e 8 di effettuare gratuitamente l'update alla prossima release del sistema operativo. Persino chi non ha attivato il suo OS attuale potrà comunque aggiornarlo nel corso del primo anno alla nuova versione.
Al momento in cui scriviamo, acquistare le componenti da noi scelte su Amazon ci ha portato ad una spesa complessiva di 440 euro per il sistema basato sul Pentium G3258, e di 490 euro per quello basato su un processore i3. Con un'attenta opera di scansione dei prezzi e un acquisto mirato, è probabilmente possibile risparmiare una trentina di euro su scheda madre, scheda video e RAM.
Le componenti da noi impiegate:
- CPU: Intel Pentium G3258
- CPU alternativa: Intel Core i3 4150
- Scheda grafica: Nvidia GTX 750 Ti 2GB
- Motherboard: MSI H81M-P33
- RAM: 2x 4GB DDR3
- Storage: 1TB 7200rpm Hard Drive
- Case/Alimentatore/Tastiera/Mouse: Gigabyte GZ-M5 All-in-One
Il bello di costruire un PC è che si possono scegliere le proprie parti preferite, e senza dubbio molti di voi hanno già in mente i pezzi prescelti, quindi cerchiamo di spiegare le motivazioni che ci hanno portato a scegliere i nostri. Pur essendo stati cauti nella nostra recensione del Pentium G3258, abbiamo notato che molti siti specializzati in hardware PC continuano a raccomandarlo fortemente, quindi per una spesa di meno di 70 euro eravamo curiosi di vedere quanto avrebbe potuto portarci vicino al nostro obiettivo, soprattutto grazie alla sua capacità di overclocking, che porta fino a un minimo di 4.2 GHz senza la necessità di impiegare soluzioni di raffreddamento custom. In caso questo processore economico avesse fallito nell'impresa, come sospettavamo, ci siamo dotati anche di un Core i3 4130 (ma per chi acquistasse le parti oggi, l'i3 4150 è più economico e di 100MHz più veloce). Salire dal Pentium al Core i3 aggiunge circa 50 euro al costo del sistema, quindi il paragone in questo senso sarà molto interessante.
La scheda grafica da noi scelta potrà sembrare controversa: la GTX 750 Ti di Nvidia è molto più lenta, sulla carta, delle Radeon R9 270X e R9 285 di AMD, entrambe disponibili a cifre paragonabili. Purtroppo, il driver DirectX 11 di AMD si è dimostrato poco efficiente se paragonato a quello di Nvidia, il che porta ad una performance peggiore nei titoli che sfruttano pesantemente la CPU, restituendo frame-rate inferiori e introducendo lo stutter quando il processore è sotto sforzo. Tutto ciò significa che, allo stato attuale, non possiamo raccomandare l'impiego di una scheda AMD quando si dispone di una CPU poco potente. I nostri test con Call of Duty Advanced Warfare e The Crew parlano chiaro. Ovviamente, la storia cambia quando si ha a disposizione un processore quad-core i5, che trasforma AMD in un'alternativa molto più interessante, in particolare nel caso della Radeon R9 280, che con i suoi 3GB di RAM si può trovare sul mercato a cifre vicine ai 170 euro.
Il resto del nostro sistema offre poche sorprese. La H81M-P33 di MSI è una scheda madre piuttosto basica, ma ha delle ottime capacità di overclocking, incluse numerose feature che sembrano provenire direttamente dalle ottime schede Z97 del medesimo produttore. Il case all-in-one Gigabyte offre uno chassis di qualità decente, tastiera e mouse sufficienti e un alimentatore da 400W. Dal momento che questo sistema non supererà i 160W di consumo massimo, una PSU così relativamente depotenziata dovrebbe bastare: la GTX 750 Ti non richiede nemmeno l'impiego di connettori aggiuntivi, anche se l'alimentatore offre comunque un cavo PCI Express a 6 pin. In termini di RAM, è sufficiente acquistare i moduli più economici a disposizione, che siano a 1333MHz, 1600MHz o superiori. Quello che è importante, riguardo la memoria, è la quantità: 8GB sono assolutamente necessari al giorno d'oggi per far girare i giochi più recenti; 4GB non sono sufficienti.
Prima di proseguire, dovremmo specificare che il Pentium e la GTX 750 Ti sono stati overclockati per i nostri test. Si tratta, però, di un overclocking molto prudente, dunque è praticamente garantito che anche voi potrete ottenere simili prestazioni. La procedura non è affatto complessa né pericolosa: a meno di spingere le componenti veramente fino al loro massimo, non si incontrano particolari problemi. Prendiamo a esempio il processore centrale. Incrementiamo il voltaggio della CPU tramite BIOS a 1.2v, portiamo il rapporto di moltiplicazione a 42 e la maggior parte dei Pentium G3258 dovrebbe essere facilmente overclockabile a 4.2GHz. Negli stress test, il nostro chip raggiunge i 70 gradi Celsius impiegando la soluzione di raffreddamento stock di Intel, con temperature più basse di 5-10 gradi durante il normale gaming. Per mettere questi dati in prospettiva, stiamo parlando di 1GHz extra di performance ottenuto tramite due cambiamenti al BIOS e senza spendere una lira su soluzioni di raffreddamento alternative.
Le buone notizie non finiscono qui: Nvidia sembra aver aperto la GTX T50 Ti all'overclogking con gli ultimi driver. Prima eravamo limitati ad un boost piuttosto conservativo di 135MHz, ma ora l'unico limite è quello fisico del chip e quanto vogliamo spingerlo oltre. Abbiamo incrementato la velocità di clock di 200MHz e la memoria di 400MHz usando il nostro tool di overclocking, MSI Afterburner. La scheda da noi impiegata, il modello Nvidia di riferimento con la sua rudimentale soluzione di cooling, si è comportata in modo impeccabile durante i nostri test e ha dato i risultati sperati senza la necessità di aumentare il voltaggio. Riteniamo che sia la CPU che la GPU possano essere spinte ancora più in là, ma abbiamo preferito optare per la stabilità, il risparmio energetico e un minor calore generato.
Parliamo, dunque, di gaming. Non abbiamo intenzione di semplificare la vita al nostro PC gaming economico: analizzeremo, anzi, titoli esigenti come Assassin's Creed Unity, Dying Light, Call of Duty Advanced Warfare e Far Cry 4, e li compareremo alle loro controparti per PlayStation 4. Molti di questi giochi sono stati criticati per la loro scarsa ottimizzazione su PC, mentre altri hanno delle specifiche minime raccomandate che escludono completamente i processori dual-core, quindi sarà interessante vedere come se la caverà il nostro hardware. La nostra strategia di testing è semplice: non pretenderemo di far girare i giochi a dettagli massimi, ma opteremo per impostazioni di performance e qualità d'immagine che rispecchino il più possibile le versioni console, utilizzando le osservazioni derivanti dalle nostre analisi comparative per raggiungere questo scopo.
In breve, volevamo impostare deliberatamente i compromessi che gli sviluppatori originali hanno fatto sulle versioni console in modo da ottenere gli stessi risultati sul nostro PC. Se i giochi su console avevano un target di 60fps, anche noi lo inseguiremo. Quando invece il target era di 30fps, replicheremo anche quello. Molti titoli PC non supportano la limitazione a 30fps, ma fortunatamente il pannello di controllo Nvidia offre un'opzione di v-sync adattivo che può essere forzato su ogni titolo e imposta automaticamente il limite a 30fps con un frame-pacing appropriato, introducendo il tearing dello schermo solamente quando il target viene mancato. Si tratta di una funzione molto utile per chi gioca su hardware PC a basse performance e di una strategia spesso impiegata dagli sviluppatori nei titoli console.
Veniamo ai fatti. Tutti i titoli da noi testati, ad eccezione di Assassin's Creed Unity e Ryse: Son of Rome, hanno dato una buona performance sul nostro sistema equipaggiato con Pentium G3258 overclockato a 4.2 GHz. Con il v-sync adattivo di Nvidia attivato, Dying Light restituisce un aspetto estetico e una giocabilità paragonabili a quelli della versione PlayStation 4, ovviamente a pari impostazioni. Call of Duty Advanced Warfare avvisa al boot che stiamo impiegando una CPU dual core, ma a parte qualche occasionale singhiozzo di frame-time offre un'esperienza molto simile a quella data da PS4, e in alcune occasioni riesce anche a superarne la performance. Metro Last Light Redux a impostazioni medie raggiunge spesso il target di 60fps visto su PS4, e anche la qualità grafica sembra molto simile a quella della versione console.
Quello di Tomb Raider è un confronto interessante: abbiamo optato per le impostazioni "high" con motion blur attivato (feature assente su console) e ombre a qualità media. Così facendo abbiamo ottenuto un frame rate fisso a 60fps, ma non abbiamo potuto attivare l'opzione TressFX per il rendering dei capelli senza che la performance subisse un netto calo. Questa feature è presente su PS4, ma si tratta di una versione rivista e più ottimizzata, non disponibile su PC. A chi desiderasse avere una Lara dotata di acconciatura "next-gen", consigliamo di impiegare il limite a 30fps per ottenere un'esperienza più costante. Noi preferiamo tenerci stretti i 60fps e accettare i capelli in versione base.
Per quanto il processore Pentium ci abbia impressionato, però, resta sempre un dual-core in un mondo in cui i thread hardware sono più importanti della semplice velocità di clock. Questo spiega perché Metal Gear Solid 5: Ground Zeroes non riesce a sostenere i 60fps nei nostri test, perché Ryse soffre di evidenti singhiozzi nei livelli graficamente più complessi e perché Assassin's Creed Unity è un disastro assoluto in termini di performance, anche se la risoluzione è impostata a 900p, ossia allo stesso livello del gioco su console. In tutti questi casi, il Core i3 produce frame-rate più elevati rispetto al Pentium, pur essendo la stessa identica architettura hardware che lavora a una frequenza inferiore di 800MHz. Nel caso di Assassin's Creed Unity, la differenza è sorprendente: un sistema con i3 e GTX 750 Ti fa girare il gioco più fluidamente di quanto non facciano PS4 e Xbox One, e surclassa letteralmente la terribile performance offerta dal G3258.
Dov'è la differenza? Nell'hyper-threading. I nostri test dimostrano che l'accesso ad almeno quattro thread hardware nel processore è cruciale per il moderno gaming su PC. In poche parole, c'è un motivo se il core i3 da noi montato costa così tanto di più rispetto al Pentium G3258, nonostante la sua velocità di clock inferiore e il fatto che, di base, rimanga comunque un processore dual-core. A nostro giudizio, i vantaggi giustificano ampiamente la spesa maggiore.
Optando per il Pentium G3258 si risparmiano parecchi soldi e si ottengono comunque livelli di performance notevoli per il costo (specialmente nei giochi più vecchi, ottimizzati per due core), ma si va anche incontro a dei problemi. Dragon Age Inquisition e Far Cry 4 richiedono un hack persino per partire: altrimenti, si rifiutano totalmente di cooperare con un processore che dà accesso a due soli thread hardware. Il che è un peccato, perché implementando l'hack e attivando il v-sync adattivo di Nvidia, Far Cry 4 gira sul nostro sistema a impostazioni "ultra" con frame-rate equivalenti a quelli della versione PS4. In alcune occasioni si può notare un certo stutter, ma si tratta un problema intrinseco del gioco, non del processore, e si può risolvere con il fix che abbiamo testato l'anno scorso. In senso generale, comunque, la nostra impressione è che i problemi di compatibilità saranno frequenti con i titoli più moderni. Al momento, un G3258 overclockato offre buona parte della performance di un i3 nella maggior parte dei giochi, ma quello che succederà in futuro resta un'incognita.
Assemblare un PC gaming economico: conclusioni finali
Le capacità hardware di PlayStation 4 e Xbox One stanno definendo la nuova generazione di titoli tripla-A. Noi ci siamo lanciati in questa avventura con l'impressione che le performance del nostro PC gaming economico sarebbero state a metà strada tra quelle delle due console, ma invece abbiamo riscontrato che la GTX 750 Ti riesce ad eguagliare in molti casi le prestazioni di PS4, persino sui titoli più recenti. Ovviamente, man mano che gli sviluppatori impareranno a sfruttare al meglio gli hardware delle console, è possibile che il nostro PC cominci a perdere terreno (specialmente sul fronte della quantità di memoria video, che nel corso di quest'anno probabilmente si farà sempre più importante). La bellezza di questa piattaforma, però, sta proprio nella possibilità di effettuare upgrade: la RAM, la CPU e la GPU possono essere rimpiazzate con altre unità più nuove e performanti. Il fato che un PC entry-level arrivi così prossimo alle prestazioni delle console è una lama a doppio taglio: da un lato, significa che non c'è bisogno di grandi cifre per giocare oggi su computer. Dall'altro, indica che chi possiede o intende acquistare un PC di livello alto avrà benefici più limitati: risoluzione e frame-rate maggiori sono sempre i benvenuti, ma per quanto riguarda gli altri settori i miglioramenti sono molto meno notevoli.
Ad ogni modo, il messaggio più importante della nostra analisi resta il fatto che la CPU è una componente molto importante e che il Pentium G3258, nonostante l'overclock di 1GHz, presenta dei colli di bottiglia che degradano la perfomance in numerosi titoli moderni. Solitamente, quando le prestazioni non sono adeguate, il primo passo che si compie è abbassare la risoluzione: su questo specifico hardware, tale mossa porta a pochi benefici. Funziona sui titoli più stressanti per la GPU, come Metro Last Light Redux o Tomb Raider, che non pesano eccessivamente sul processore. Per quanto riguarda Assassin's Creed Unity, Battlefield 4 e Metal Gear Solid 5: Ground Zeroes, però, i problemi di performance non derivano dalla quantità di pixel: il Pentium G3258 è un processore dual-core che tenta di colmare l'assenza di thread multipli con la velocità di clock, ma in questo caso non si dimostra adeguato.
Passare ad un Core i3 porta ad un netto miglioramento della performance complessiva, ma ci chiediamo se chi è veramente attento al budget non farebbe meglio a compiere un passo indietro, tornando al vecchio socket 1154 di Intel per montare un Core i5 Sandy Bridge usato, che (in versione non-overclockabile) dovrebbe essere disponibile intorno ai 100 euro. La potenza complessiva sarebbe maggiore, con il bonus aggiuntivo di rendere percorribile la strada di montare una scheda grafica AMD dal costo simile a quello della GTX 750 Ti. Si tratta di un'alternativa interessante per chi vuole assemblare un PC gaming economico, e di una soluzione che probabilmente esamineremo in uno dei nostri articoli futuri.