Hellblade su Xbox One X offre l'esperienza console definitiva? - analisi comparativa
E come si rapportano le versioni per console standard?
Realizzato con un budget relativamente basso rispetto ai titani dei tripla-A, Hellblade: Senua's Sacrifice è ugualmente uno dei titoli più impressionanti dell'attuale generazione. In un modo a dir poco miracoloso, un manipolo di 14 uomini presso Ninja Theory è riuscito a creare qualcosa di più grande della somma delle sue parti, grazie a un matrimonio perfetto tra una fantastica direzione artistica ed il set di feature all'avanguardia dell'Unreal Engine 4. Sicuramente ha stupito su PS4 e PC quando è uscito a fine 2017, e con la recente release per Xbox One X abbiamo ricevuto senza dubbio la migliore versione console del gioco.
Rappresenta anche una dimostrazione tecnica in piena regola su tutte le piattaforme. Con titoli come Heavenly Sword ed Enslaved nel repertorio di questo studio di sviluppo, non sorprende che il motion capture rappresenti una parte fondamentale nella narrazione di Hellblade. Vi urla a gran voce letteralmente dall'inizio, anche se aggiunge un elemento cruciale all'umanità del copione. Ogni espressione e pianto dell'attrice principale è catturata e sincronizzata con i movimenti del suo corpo, usando una telecamera come punto di riferimento. È solo metà del processo che porta Senua in vita, con l'altra metà che è costituita dall'alto livello di dettaglio applicato al modello del suo personaggio.
Indubbiamente, il design di Senua è un lavoro fatto col cuore da parte dello studio. Elementi basati sulla fisica sono collegati al suo corpo, dagli accessori a una massa di capelli legati dai dread: tutti questi elementi reagiscono al motion capture originale o agli input del giocatore. Un processo di fotogrammetria è invece utilizzato per mappare ogni ruga, poro o cicatrice della sua pelle. Anche i vestiti sono basati su materiali del mondo reale per simulare pelli e pellicce. Tutto è stato scannerizzato per rendere realistica l'illuminazione basata sulla fisica tramite l'engine, intercalandola con le fonti di luce ed i falò sparsi per il gioco. Il risultato di questi elementi combinati è eccezionale, anche gli occhi di Senua si volgono verso la vallata in alcuni primi piani, questo approccio appare abbastanza autentico da narrare la storia che Ninja Theory intende veicolare.
Se Senua svolge il ruolo di protagonista, l'ambientazione d'ispirazione norrena svolge meravigliosamente il ruolo di supporting cast. La direzione artistica di Hellblade è caratterizzata da una priorità: le ambientazioni realizzate per prime secondo la visione dell'artista, con le meccaniche del gameplay che vi si adattano di conseguenza. L'ordine delle priorità è evidente ovunque volgiate il vostro sguardo. Ogni angolo del mondo creato da Ninja Theory è pittoresco, ed anche se gli asset sono a volte riutilizzati da area ad area, il ventaglio di effett post-process aiuta a differenziarli. Trucchi quali l'aberrazione cromatica e la grana cinematografica sono applicati, ma c'è anche il tone-mapping che cambia radicalmente l'atmosfera muovendovi da un'area alla successiva.
Hellblade è una vetrina eccezionale non solo per i talenti di Ninja Theory, ma anche per la stessa tecnologia alla base dell'Unreal Engine 4. Si tratta anche di un titolo esoso dal punto di vista dei requisiti (almeno su PC), quindi siamo ansiosi di vedere fino a che punto è in grado di spingersi la versione Xbox One X, e come si comportano le versioni per le console base e premium di Microsoft. Le basi sono le seguenti: entrambe le console Microsoft utilizzano un anti-aliasing temporale ed una tecnica di scaling dinamico della risoluzione, esattamente come le versioni PS4 e PS4 Pro. Tutto ciò, combinato agli effetti post-process, rende la conta dei pixel parecchio complessa, ma i risultati finali sono notevoli. La versione Xbox base raggiunge la risoluzione massima 1600x900, che riesce a mantenere abbastanza frequentemente. È un bel passo indietro rispetto ai 1080p massimi della PS4, ma grazie alla tecnica di AA scelta da Ninja Theory, gli spigoli vengono smussati e questo downgrade di risoluzione non spicca poi così tanto.
L'altra grande notizia è che il gioco gira a 30fps che risultano sorprendentemente bloccati, almeno basandoci sui nostri test iniziali. Non ci sono modalità performance extra a 60fps che troviamo su Pro o X, ma questa versioni si inchiodano perfettamente a 30fps rendendo l'esperienza complessivamente più fluida. Quindi su Xbox One viene servito uno schietto 900p a 30fps, con cali di frame occasionali di tanto in tanto, ma è comunque un buon affare su Xbox One standard. I confronti con Xbox One X sono invece un po' deludenti; sulla console base abbiamo texture di qualità inferiore, e c'è un downgrade anche per quanto riguarda il fogliame e la qualità delle ombre.
Più interessante è il modo in cui la versione Xbox One X offre funzionalità addizionali rispetto a quella PS4 Pro. La piattaforma Sony permette di scegliere tra due modalità, che essenzialmente puntano ai 60fps o alla risoluzione 1440p. La versione Xbox One X va oltre, con miglioramenti su entrambi i preset. La modalità performance mantiene bene i 60fps, e lo fa con una risoluzione che solitamente sta tra 1080p e 1296p (anche se in casi molto rari scende fino a 720p). PS4 Pro invece sta tra 720p e 1080p, stando però la maggior parte del tempo vicino al limite inferiore, mentre Xbox One X sta più tempo vicino al limite superiore di 1080p.
Dopo, ci sono le modalità risoluzione ed enriched su Xbox One X, entrambe caratterizzate da un limitatore a 30fps. Ninja Theory promette risoluzioni generalmente inferiori di 4K per quella enriched, ma con il miglior preset possibile per le ombre e per il fogliame. Il risultato massimo registrato corrisponde al picco di 3840x2160, anche se ovviamente è meno frequente che si raggiunga nella modalità grafica arricchita. L'area costiera di apertura, per esempio, viene renderizzata a 3072x1728 nella modalità arricchita, offrendo l'80 percento di pixel su ogni asse rispetto alla risoluzione ultra HD. Si tratta di un taglio appena visibile rispetto alla modalità risoluzione, che 3328x1872 nella stessa scena, un valore pari all'86 percento del 4K.
Questo valore potrebbe scendere ulteriormente nei capitoli successivi, ma come termine di paragone è rivelatorio e mostra la differenza di priorità. In ogni caso, entrambe le modalità qui surclassano l'unica modalità di gioco di PS4 pro a 30fps, che gira a 900p-1440p. Per quanto riguarda Xbox One X, la modalità arricchita ci fornisce il punto di confronto più vicino ai preset delle ombre, del fogliame e del LOD utilizzati su PS4 Pro. Il nostro consiglio è di scartare completamente la modalità risoluzione, in quanto non mantiene i 4K nativi e rinuncia anche ad alcuni extra graditi.
E quindi quali sono le differenze tra le modalità arricchita e ad alta risoluzione di Xbox One X? Un grande fattore differenziale è rappresentato dal livello di dettaglio dei poligoni, con la distanza di rendering che è innalzata nella prima delle due. Il pop-in è meno vistoso come risultato, e tutto il mondo viene riempito di dettagli per tempo. Sostanzialmente, Ninja Theory scende a un compromesso semplice che sacrifica la risoluzione in favore del dettaglio, e grazie al temporal anti-aliasing dell'UE4 e alle pesanti tecniche di post-processing, il calo nel numero dei pixel è parecchio attutito. La densità del fogliame e la qualità delle ombre sono i principali upgrade per la modalità arricchita, ed è interessante constatare che la modalità performance utilizza valori per il fogliame simili a quelli della modalità risoluzione, nonostante giri a un numero di pixel notevolmente inferiore.
Tutto sommato, dovendo dare un giudizio in base al rapporto qualità prezzo, la modalità arricchita rappresenta la maniera migliore per godere dell'esperienza a 30fps su Xbox One X. Potrà non girare a 4K nativo per la maggior parte del tempo, ma vi garantisce una serie di extra ai quali sarebbe davvero un peccato rinunciare. Quel che è affascinante è il modo in cui Ninja Theory sia riuscito a tessere un'esperienza ad-hoc su ogni piattaforma. La modalità a 30fps di PS4 Pro è vero che si ferma a soli 1440p, ma sembra utilizzare ombre di maggior qualità rispetto a quelle utilizzate su Xbox One X; di contro, la piattaforma Microsoft mette su schermo un numero maggiore di pixel e distanza di rendering più ampia. Dal punto di vista delle performance, c'è veramente poco che differenzia le due versioni qui, visto che entrambe forniscono un gameplay solido a 30fps. Passando alla modalità a 60fps, Xbox One X è senza dubbio la piattaforma vincitrice qui, visto che beneficia di miglioramenti al frame-rate che abbiamo illustrato nel video allegato in questa pagina.
Nel complesso, Ninja Theory ha fatto un gran lavoro qui con l'opzione a 60fps su Xbox One X: è molto più fluida di gran parte delle modalità performance disponibili su ciascuna console, ma c'è un problema: ci sono seri sbalzi di performance che entrano in gioco quando si passa da un'are a all'altra, che producono suttering rilevato fino a 240ms, corrispondente praticamente a un quarto di secondo. Non è il massimo, e succede sia su X che su Pro negli stessi punti. Le modalità di gioco a 30fps risolvono realmente questo problema alzando la soglia del tempo di rendering, un vantaggio se vi accontentate di una minore fluidità. Altrimenti, se amate i 60fps, Xbox One X è la star dello show.
Un altro vantaggio per la piattaforma Microsoft è il supporto all'HDR. Entrambe le console Xbox One lo offrono, mentre su PS4 non c'è, ed è un gran bell'extra. Lo stile grafico del gioco si adatta perfettamente a questa tecnologia con alcuni effetti notevoli. Sia che si tratti del carminio degli schizzi di sangue o dei gradienti di luce attorno al fuoco, viene aggiunta una gran profondità al colore, e l'effetto risulta davvero allettante. Fortunatamente questa feature arriverà anche sulle console di Sony prossimamente.
In definitiva, c'è voluta un po' di attesa perché Hellblade arrivasse su console, ma Ninja Theory ha davvero realizzato un porting eccellente. Un gioco così pesante e visivamente fantastico che gira così bene sull'Xbox One standard e che sulla potente X beneficia di una nuova modalità di rendering, di una risoluzione maggiorata e di una modalità performance migliorata. Arrivando in tandem con i cinque incredibili BAFTA per il titolo di Ninja Theory, il porting Xbox è davvero una versione magnifica di un gioco eccellente, da scegliere assolutamente se non l'avete ancora giocato altrove.