L.A. Noire su Switch: può l'ibrida di Nintendo far girare GTA 5? - analisi comparativa
Il debutto di Rockstar su Switch fa luce sulle sfide da affrontare per un'eventuale conversione.
La remastered di L.A. Noire è disponibile per PS4, Xbox One e relativi modelli 4K di metà generazione, ma a rubare la scena è sicuramente la versione per Switch e il fatto che per la prima volta vediamo un gioco open world di questo tipo girare sull'ibrida di Nintendo. Si tratta anche del primo titolo Rockstar per la console, e viene istintivo chiederci cos'altro questa etichetta abbia in serbo per Switch. Ci sono possibilità che uno o più titoli della serie Grand Theft Auto siano in lavorazione per la console? Le conversioni di tali giochi sono tecnicamente realizzabili? Il lavoro svolto su L.A. Noire non ci permette di chiarire ogni dubbio, ma ci aiuta a comprendere in modo convincente alcune delle sfide che deve affrontare un eventuale porting di GTA.
Il motore grafico di L.A. Noire venne sviluppato in origine attorno al processore Cell di PlayStation 3, e non è un caso se l'edizione per la macchina Sony fosse all'epoca la più performante fra le versioni console. Il gioco era visivamente impressionante: PS3 riusciva a gestire un gigantesco open-world in grado di proporre una credibile ricostruzione della Los Angeles degli anni '40, con un realistico ciclo giorno-notte, condizioni climatiche, un motore fisico e un elaborato sistema di traffico e pedoni. Gli sviluppatori furono agevolati dalle particolari caratteristiche del processore Sony, suddiviso in numerose SPU per sfruttare al massimo le capacità di computazione parallela. Di conseguenza l'architettura diversa di Switch, la cui CPU fa affidamento su tre core ARM, che raggiungono la frequenza massima di 1GHz, può presentare alcuni prevedibili inconvenienti in fase di conversione.
Ma cominciamo dagli aspetti positivi. Su Switch possiamo giocare ad una versione completa di L.A. Noire, che per la prima volta su una console portatile ci offre la possibilità di esplorare un mondo di tali dimensioni. Sorprendentemente, una volta inserita la console nel dock, il gioco può vantare una risoluzione a 1920x1080, proprio come avviene sul modello base di PS4. In questo caso, però, la risoluzione è dinamica, la resa visiva può cioè subire della variazioni per compromettere meno la stabilità, tanto che nei momenti di maggior carico computazionale possiamo avere un'immagine che scende fino a 1440x1080. In altre parole, il gioco abbassa la propria risoluzione sul solo asse orizzontale, e una strada particolarmente trafficata appare ai nostri occhi con solamente il 75 per cento dei pixel disponibili su schermo. Nonostante ciò, anche a 1440x1080, notiamo un incremento non indifferente della qualità visiva rispetto all'originale per PS3, che girava ad una risoluzione nativa di 1280x720.
Interessante constatare come in modalità portatile il gioco utilizzi una tecnica simile. L.A. Noire gira ad una risoluzione nativa di 1280x720 (come detto prima la stessa della versione PS3) che corrisponde appunto a quella offerta dallo schermo della console. Anche in questo caso, però, quando occorre, l'asse orizzontale può presentare dei cali del 25% fino a raggiungere i 960x720. Prendendo in esame vasti giochi open-world, dobbiamo ricordare che rispetto alle console della passata generazione la GPU è in grado di erogare maggior potenza quando inserita nel dock, ma in modalità portatile possono sorgere dei problemi che spesso richiedono agli sviluppatori un approccio più creativo; un aspetto questo da tener presente in vista di una possibile conversione di GTA. La versione di L.A. Noire per Switch può comunque beneficiare della GPU più moderna presente all'interno della macchina e del fatto che non è un porting diretto dell'originale, ma bensì si basa su una versione riveduta e corretta del gioco.
Innanzitutto, la remastered presenta una ristrutturazione generale delle texture in tutte le aree del gioco, lavoro che notiamo soprattutto nella versione per PS4. Su Switch i risultati sono più contrastanti, e texture di ambienti, personaggi e veicoli non si discostano troppo da quelle presenti su PS3. Nonostante ciò, alcuni elementi, come ad esempio le texture del terreno, appaiono chiaramente migliorati, e tutto sommato sotto questo punto di vista possiamo considerare L.A. Noire per Switch un gradino intermedio fra la passata generazione e quella attuale.
Anche la realizzazione delle ombre in tempo reale ha subito un netto miglioramento. L'implementazione su Switch del nuovo sistema di ombreggiature non può reggere il confronto con la versione PS4 e le sue ombre più dolci e smussate, ma ancora una volta il salto di qualità rispetto alle linee nette e poco realistiche presenti su PS3 è notevole. L'aggiornamento si riflette anche sugli effetti di ambient occlusion, tecnica abusata nell'originale, che su Switch viene utilizzata in modo più discreto. I veli d'ombra che prima coprivano ambienti e personaggi lasciano il posto a sfumature più realistiche: in pratica, gli spazi tra gli oggetti vengono riempiti da ombre leggere e i personaggi presentano silhouette appena accennate. L'aspetto del gioco cambia radicalmente se confrontato con gli aloni della versione PS3, e non possiamo che apprezzare il risultato più raffinato. La PS4 base, per completare il discorso, adotta un approccio simile a quello di Switch, offrendo però una scala di sfumature più ampia e carica attorno agli oggetti.
Visivamente L.A. Noire per Nintendo Switch rappresenta in generale un buon upgrade rispetto all'originale, ma i vantaggi vengono bilanciati da alcuni passi indietro, causati principalmente dalla diversa architettura hardware fra Switch e PS3. L'aspetto che risulta più penalizzato dal salto di piattaforma è la cosiddetta draw distance: sia in versione portatile che in dock il livello di dettaglio diminuisce drasticamente man mano che l'occhio si spinge verso l'orizzonte del mondo di gioco, e percorrendo le strade di Los Angeles a bordo di un veicolo elementi come panchine, idranti e cespugli appaiono nell'inquadratura solo all'interno di un raggio limitato. Stessa cosa vale per gli edifici, Switch fatica più di PS3 per renderizzare al meglio le geometrie più complesse oltre una certa distanza. Ci troviamo davanti all'open world più ambizioso nella line-up di Switch, ma per come stanno le cose le limitazioni incidono pesantemente sul senso di immersione del gioco. Se consideriamo poi che il mondo di GTA raggiunge vette di complessità superiori a quelle di LA Noire, un potenziale porting del franchise più importante di Rockstar deve tener conto delle implicazioni che questi limiti possono avere sull'esperienza di gioco.
Ma a prescindere dai tagli effettuati, il gioco installato nella cartuccia per Switch è inequivocabilmente L.A. Noire, e funziona. Anche con la draw distance ridotta rimane comunque una versione completa, soddisfacente e giocabile del gioco. Possiamo parlare tranquillamente di un'edizione dell'originale con risoluzione più alta, tanto che vengono mantenuti alcuni dei compromessi presenti nella versione PS3. Per esempio, i riflessi sulle macchine e sulle vetrine dei negozi vengono aggiornati con un framerate di 15fps. Proprio come su PS3, il gioco gira a 30fps ma la fluidità viene dimezzata a 15fps per questi elementi. Un trucco che si nota solamente quando si avvicina l'inquadratura al cofano di una vettura in corsa, ma su PS4, per offrire un metro di paragone, i riflessi girano a 30fps, ad una risoluzione più alta sia di Switch che di PS3.
Nota curiosa, l'aggiornamento su schermo dei pedoni all'orizzonte è anch'esso dimezzato a 15fps, ma questa è una caratteristica di tutte le versioni, Xbox One X compresa. Oltre ai punti analizzati, le differenze tra le piattaforme sono minime; come già detto Switch soffre di una draw distance limitata rispetto a PS3 e, ovviamente, PS4. L'unica altra differenza di rilievo è un utilizzo maggiore su PS4 dell'effetto di illuminazione noto come Bloom, che rende più vivi e realistici i bagliori delle insegne al neon. Oltre a questo piccolo bonus, L.A. Noire su PS4 spicca soprattutto per la risoluzione stabile a 1080p, le texture più definite, la miglior implementazione di ombre e ambient occlusion. Può vantare quindi una resa visiva più omogenea, senza grossi sbalzi qualitativi.
Ricapitolando, abbiamo stabilito che la versione per Nintendo Switch non è priva di difetti, ma dato l'hardware a disposizione risulta comunque essere un'esperienza completa e appagante. Prendendo in esame la console inserita all'interno del dock, rimane solo un'ultima domanda a cui vogliamo rispondere: come si comporta il gioco in termini di perfomance se paragonato con l'originale per PS3 e l'edizione per PS4? Ebbene, fortunatamente il gioco gira a 30fps stabili su Switch. Si presentano però dei cali quando appaiono troppi personaggi e veicoli su schermo: momenti di traffico intenso possono ridurre il framerate a valori più vicini a 20 che a 30. Lo possiamo considerare un collo di bottiglia della CPU.
La cattiva notizia è che nei momenti di difficoltà Switch può subire dei cali peggiori rispetto all'originale per PS3, anche se risulta interessante notare come nelle due versioni spesso i rallentamenti si presentino durante le stesse scene. Questo dato ci suggerisce che Switch faccia una certa fatica a gestire la natura open-world di questa Los Angeles virtuale, e molte interazioni con l'intelligenza artificiale e la fisica dei veicoli provocano dei cali che PS3 riusciva ad aggirare con più facilità. Il modello base di PS4, invece, ha superato indenne tutti i test, viaggiando a 30fps stabili senza perdere un colpo.
I cali di Switch al di sotto della soglia dei 30fps sono un vero peccato, ma l'instabilità del framerate porta a delle conseguenze che aggravano ulteriormente il problema. Il limite di 30 fotogrammi al secondo è infatti accoppiato ad un frame-pacing incostante, e il calo di un singolo fotogramma può far scattare una successione di frame che permangono su schermo per soli 16ms, causando distorsioni nel naturale fluire dei movimenti. L'altro problema è che i cali di framerate portano anche ad un'effettiva diminuzione della velocità del gameplay: in alcuni casi sembra che il Detective Phelps si ritrovi a camminare su una distesa di melassa, cosa che non succede su nessun'altra piattaforma. Ancora una volta possiamo riportare il problema al processore di Switch, con i suoi tre core ARM Cortex A57 che lavorano ad 1GHz, contro i 3,2GHz erogate dalle sei unità SPU del chip Cell di PS3. Alcuni potrebbero dire che per Switch ottenere una performance tutto sommato comparabile sia comunque notevole, ma allo stesso tempo vengono messe in evidenza le vere sfide da affrontare in vista di una conversione di GTA: simulazione, animazione e motore fisico mettono a dura prova la CPU, punto debole di Switch.
Prendendo in considerazione queste ultime rilevazioni sulla fluidità del gioco in modalità fissa, LA Noire può apparire come un prodotto riuscito a metà. A salvarlo è ancora una volta il fattore portabilità dell'ibrida Nintendo, dato che attraverso i 6 pollici dello schermo della console difetti e mancanze appaiono meno evidenti. Che sia un calo di framerate, draw distance accorciata o un ritardo nel caricamento di una texture, giocando in portatile tutto viene ridimensionato. Tenendo in mente i limiti imposti alla GPU in modalità portatile, LA Noire giocato lontano dalla TV di difende più che bene. Non ci sono differenze per quanto riguarda il framerate, e ritroviamo gli stessi cali fino a 20fps che colpiscono il gioco in modalità fissa. Ancora una volta ciò evidenzia i limiti del processore, dato che il clock rimane invariato con la console dentro o fuori dal dock. Ciò comunque non significa che il gioco non giri in modo soddisfacente: il più delle volte il framerate rimane fisso a 30fps. Non dobbiamo però aspettarci la perfezione.
Se escludiamo la risoluzione dimezzata, l'esperienza portatile di L.A. Noire non differisce più di tanto da quella offerta in modalità fissa, il che è impressionante. Abbiamo la stessa qualità delle ombre, delle texture e dei riflessi. Ci sono però tre aspetti che contribuiscono ad un impoverimento visivo, il più lampante dei quali è la riduzione della draw distance. Una corsa in macchina sincronizzata ci mostra alberi apparire sullo schermo in ritardo quando si gioca in modalità portatile, ma date le enormi dimensioni del mondo di LA Noire questa risulta essere un'imposizione ragionevole. Giocando su Switch siamo comunque meno portati a notare i dettagli in lontananza, e questo compromesso va a favorire la stabilità. Anche l'effetto di ambient occlusion viene rimosso, donando un aspetto più chiaro alle ambientazioni. Un peccato, ma ancora una volta non ne sentiamo più di tanto la mancanza sullo schermo ridotto. Infine, da notare che il filtraggio delle texture subisce un calo di qualità, probabilmente dovuto alla risoluzione più bassa.
In modo simile a quanto visto con Doom, L.A. Noire per Switch colpisce di più come gioco portatile che non in versione console fissa. E sebbene Skyrim e Zelda: Breath of the Wild siano un esempio di come un open-world possa girare su Switch, L.A. Noire è un gioco molto più ambizioso sotto molti punti di vista. Il mondo è composto da tantissimi elementi in costante movimento: i veicoli, la ricchezza dei dettagli che si rincorrono su schermo percorrendo le strade ad alta velocità… senza dimenticare le scene di intermezzo e gli interrogatori realizzati con la tecnica del MotionScan. E se sullo schermo della TV il titolo Rockstar non regge il confronto con quanto visto su PS4, soprattutto in termini di perfomance, dobbiamo considerare che, nonostante i limiti, non esiste un'esperienza simile su nessuna piattaforma portatile.
Per concludere, vale la pena dare una veloce occhiata alla versione per Xbox One X. Abbiamo usato PlayStation 4 come termine di paragone principale per capire esattamente dove si posizionasse Switch all'interno della gamma di versioni disponibili, essenzialmente però Xbox One X offe un upgrade ulteriore, spingendo la risoluzione ad un 4K nativo. Il gioco gira comunque a 30fps, texture e ombre sono le stesse che troviamo sul modello base di PS4, e il tutto funziona sorprendentemente bene. La maggior risoluzione porta obbligatoriamente ad un incremento di qualità nel filtraggio delle texture, e per quanto il titolo sull'ammiraglia Microsoft non presenti altre differenze di rilievo, sfrutta in modo efficace le potenzialità dell'hardware. Bizzarro però constatare che su Xbox One X l'ambient occlusion è implementato in modo meno invadente rispetto alla versione PS4, avvicinandolo invece alla più discreta ombreggiatura delle scene vista su Switch. A parte questo, si tratta dello stesso gioco, e merito della risoluzione la versione Xbox One X diventa inevitabilmente il miglior modo di giocare L.A. Noire su console.
Ma le console 4K non sono certo il lato più avvincente della storia che L.A. Noire ha da raccontarci. Il modo in cui è stata gestita la conversione di un titolo appartenente a questo genere specifico ci mostra quali sono le sfide da affrontare per portare su Switch vasti e dettagliati giochi open-world. Vedere uno sviluppatore terze parti spingere al massimo l'hardware della console è fantastico, ma l'analisi di L.A. Noire dimostra che mentre la GPU di Switch rappresenta un significativo passo in avanti rispetto alle macchine della passata generazione, lo stesso non si può dire della CPU, che in buona parte non possiede la potenza per far girare determinati giochi senza compromessi. Da tenere a mente poi che il mondo di L.A. Noire impallidisce se confrontato con la complessità del motore RAGE. GTA è più ricco di dettagli, di personaggi, di variabili; il motore fisico e le animazioni si attestano su un altro livello. Ma considerando che L.A. Noire funziona, le porte per GTA su Switch rimangono in qualche modo aperte. Quanto bene girerebbe sull'ibrida Nintendo, però, e fino a che punto sarebbe possibile recuperare elementi e tecnologie direttamente dalla più recente versione rimasterizzata, rimane tutto da vedere.