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CoD: Advanced Warfare: Sledgehammer mostra come si fa su PC - articolo

Un PC gaming entry-level riesce ad eguagliare l'esperienza offerta da PlayStation 4?

Nel corso dei prossimi giorni e settimane leggeremo - e probabilmente scriveremo - ancora molto riguardo al tema dell'ottimizzazione su PC. Per ogni brutta notizia, però, capita spesso che ce ne sia anche una buona: in questo caso, vogliamo evidenziare il fatto che esistono alcuni importanti developer che stanno lavorando a dovere per produrre risultati piuttosto decenti su computer. Quando, alcuni giorni fa, abbiamo analizzato la versione PC di Call of Duty: Advanced Warfare nel nostro faccia a faccia, siamo rimasti colpiti dalla facilità con cui si poteva raggiungere la "vera" esperienza di CoD: risoluzione 1080p con un frame rate costantemente elevato e impostazioni grafiche di qualità. Un tipico PC gaming di fascia medio/alta, equipaggiato con un processore Core i5 e una scheda grafica da circa 200 euro come una GTX 760, è in grado di ottenere risultati eccellenti.

Questo ci ha fatto domandare: quanto ancora si può scendere, in termini di hardware, per ottenere un'esperienza 1080p paragonabile a quella offerta dalla PlayStation 4? In termini di potenza di calcolo nuda e cruda, molte componenti PC superano nettamente le console next-gen, ma trovare titoli multipiattaforma che sfruttino al meglio le diverse combinazioni hardware non è semplice. È quindi con un certo piacere che affermiamo che Advanced Warfare inverte questo trend. Abbiamo assemblato un PC gaming economico basato su un processore Intel Core i3 4130 e sulla scheda grafica entry-level (relativamente alla fascia "enthusiast") di Nvidia: la GTX 750 Ti. Abbiamo cercato di impostare una qualità il più possibile simile a quella osservata su PS4 (FXAA, texture filtering su "low", ombre su "medium", così come anche depth of field e motion blur) e lasciato tutto il resto al massimo. Come potete osservare, l'output PC si è dimostrato decisamente simile alla versione PS4 del gioco, con una performance in termini di fluidità paragonabile, se non migliore.

La vera bellezza del gaming su PC, però, è la possibilità di modificare le opzioni grafiche per creare esattamente l'esperienza desiderata, in base all'hardware di cui si è in possesso. Il nostro PC economico si può strizzare ulteriormente, per ottenere qualcosa di più in termini di impostazioni grafiche, senza compromettere il gameplay? Aumentare la qualità dell'effetto depth of field e del motion blur non ha un impatto particolare sulla qualità d'immagine complessiva, ma degrada senza dubbio la performance. L'FXAA e i problemi di texture filtering visti su PS4, invece, sono due aree sulle quali si può intervenire: abbiamo dunque impostato un antialiasing SMAA T2x e incrementato l'anisotropic filtering fino al suo massimo. C'è stato un lieve calo di performance, ma l'esperienza complessiva è rimasta più o meno stabile, e overclockando la GTX 750 Ti (una delle schede grafiche più semplici e sicure da overclockare, nonché tra le più efficienti in termini di consumi energetici) abbiamo facilmente recuperato buona parte della performance perduta.

Advanced Warfare a confronto su PlayStation 4 e su un PC gaming economico, basato su un Core i3 4130 e una Nvidia GTX 750 Ti. La buona ottimizzazione fa sì che persino un PC di fascia bassa possa offrire prestazioni equivalenti - e in alcuni casi migliori - a quelle viste su console.Guarda su YouTube

I risultati sono molto distanti da quelli dello scorso Call of Duy: Ghosts, un gioco che non siamo mai riusciti a far girare a 1080p con 60fps fissi, neppure su un Core i7 overclockato in combinazione con la potente Radeon R9 290X, come testimonia questa immagine. Persino un processore Intel six-core overclockato e una Radeon R9 295X2 (da ben 11.5 Teraflop) non riuscivano a mantenere un frame rate minimo di 60fps con risoluzione 2560x1440: una situazione davvero singolare. Advanced Warfare è molto diverso. Le specifiche raccomandate da Sledgehammer sono un Core i5 a 3.3GHz, 8GB di RAM e una GTX 760 con 4GB di vRAM. Questo dovrebbe essere sufficiente a maxare il gioco (a patto che si mantengano disattivate le opzioni di anti-aliasing in super-sampling), ma come noi stessi abbiamo dimostrato, persino un processore dual-core e una GPU significativamente inferiore riescono a produrre risultati interessanti.

Ovviamente, questa situazione ha sia punti positivi che negativi. Da un lato, evidenzia un ottimo livello di scalabilità: è possibile ottenere frame-rate fluidi anche a risoluzioni molto più elevate, e questi benefici giungono anche ai possessori di normali monitor 1080p grazie alle opzioni di SSAA offerte. Tutto ciò significa anche che è possibile ottenere una buona esperienza su schermi 2560x1440 o addirittura 4K senza richiedere configurazioni a doppia GPU. D'altro canto, scalare verso l'alto la qualità di rendering e maxare il gioco con la migliore qualità delle ombre, di depth of field e motion blur non offre miglioramenti rapportati allo sforzo richiesto, mentre frame-rate estremi come 120 o 144fps sono disponibili solo per la campagna in singolo (la modalità multiplayer è limitata a 90fps).

Durante la nostra prova all'E3, abbiamo notato alcuni problemi di performance, che però risultano sostanzialmente risolti nel codice finale. Sembra che Sledgehammer abbia eliminato tali incertezze di frame-rate attraverso una combinazione di ottimizzazione e di revisione al ribasso di alcune feature: l'effetto di motion blur che potete osservare qui sotto è assente nel gioco definitivo, per esempio. È interessante notare che nemmeno alzando al massimo l'impostazione di motion blur su PC si riesce ad ottenerlo, il che è un peccato.

C'è la sensazione che il nuovo Call of Duty sia stato costruito su delle specifiche ben precise, rispetto alle quali i possibili miglioramenti di qualità d'immagine, al di là delle opzioni di forza bruta, sono piuttosto limitati. Il fatto che una GTX 750 Ti possa raggiungere e persino superare la qualità visiva osservata su PS4 potrebbe anche portare a mettere di nuovo in dubbio le credenziali delle console next-gen. Fare questo, però, significherebbe sminuire il lavoro svolto da Sledgehammer con l'engine di CoD: il developer è infatti riuscito a creare un'esperienza graficamente ai massimi livelli, pur avendo a disposizione una potenza di rendering non esagerata. In poche parole, la potenza delle console è stata sfruttata in modo eccellente, e al tempo stesso si sono trasportate e ben ottimizzate le stesse tecnologie in modo che anche gli utenti PC potessero beneficiarne.

Ci troviamo, dunque, di fronte ad un titolo con un eccellente profilo di performance sia su console che su PC. Inoltre, la scalabilità della tecnologia è davvero impressionante: abbiamo provato il gioco su un sistema con processore i7 e una GTX 980, scoprendo che con solo qualche piccolo aggiustamento ai settaggi grafici si possono ottenere frame rate superiori ai 50fps (e spesso vicini ai "magici" 60fps) anche giocando a risoluzione 4K. Considerando che molti altri titoli richiedono una configurazione con doppia GPU per ottenere lo stesso risultato, si tratta di un traguardo davvero ottimo per il nuovo Call of Duty.

I problemi veri e propri della versione PC sono sporadici e occasionali, ma c'è un'area evidenziata nel nostro faccia a faccia che merita di essere meglio approfondita: il fatto che l'impiego di schede AMD sembra generare un carico molto più intenso sulla CPU di quanto non facciano le equivalenti Nvidia. La scorsa settimana, AMD ha rilasciato un nuovo driver beta ottimizzato per Call of Duty: abbiamo osservato un miglioramento nei frame-rate rispetto ai nostri rilievi precedenti, ma il problema di fondo rimane. Potete osservare il fenomeno in azione nel video sottostante.

Usando schede grafiche AMD si osserva un incremento nel carico a cui è soggetta la CPU. La cosa non rappresenta un problema per i processori più potenti, ma il nostro Core i3 ne ha sofferto, mentre è riuscito a mantenere ottimi livelli prestazionali con un hardware Nvidia equivalente. Guarda su YouTube

Se avete un Core i3, o un'alternativa di pari livello, affiancato da una scheda grafica AMD di livello medio/alto, il gioco raggiunge spesso il limite della CPU sia durante le cut-scene che durante il gameplay, portando ad un crollo del frame-rate. La situazione risulta amplificata quando il v-sync è attivo. Al momento la R9 280 di AMD è una delle schede grafiche dal miglior rapporto costi/prestazioni, in grado di superare l'equivalente Nvidia (la pur ottima GTX 760) e di offrire anche 1GB di vRAM ultriore, a prezzi spesso inferiori. A causa di questo problema di CPU, però, la sua performance risulta nettamente sminuita quando si impiega un processore Core i3 con Advanced Warfare, al punto che le scene più impegnative vengono gestite con maggiore facilità addirittura da una ben più economica GTX 750 Ti.

Abbiamo osservato gli stessi risultati sia sul nostro PC con Core i3 che disabilitando due core del nostro i7, effettuando un downclocking per simulare le caratteristiche di un i3. In entrambi i casi, la performance delle schede Nvidia è risultata invece praticamente identica. Appare dunque evidente che chi impiega schede grafiche AMD avrà bisogno di un processore più potente (come, ad esempio, l'i5 2500K menzionato nelle specifiche raccomandate) per ottenere prestazioni ottimali.

Ad ogni modo, si tratta solo di un inciampo in quella che è, altrimenti, un'ottima versione PC. Le feature specifiche in grado di distaccare nettamente l'esperienza da quella console saranno pure assenti, ma in un tempo in cui molti giochi vengono trasposti su PC con grandi problemi di ottimizzazione e requisiti hardware estremamente variabili, il lavoro svolto da Sledgehammer merita tutta la nostra stima.