Halo 2 Anniversary: analisi tecnica
Il Digital Foundry analizza la conversione del gioco dalla prima Xbox a Xbox One.
In Halo: The Master Chief Collection sono incluse quattro rimasterizzazioni della serie, ma Halo 2 Anniversary è un prodotto a parte, un tributo a un classico che quest'anno compie una decade. Saber Interactive ha gestito la rimasterizzazione della campagna, mentre Certain Afiinity, formata dall'ex-Bungie Max Hoberman, ha effettuato il remake di sei mappe multiplayer. Inoltre, Blur Studio ha ricreato le sequenze di intermezzo chiave in CG con 343 Industries a supportare l'intero progetto. Abbiamo quindi di fronte un gioco con tre motori e quattro sviluppatori, cinque se si considera il lavoro di Bungie sull'originale. Quel che avrebbe potuto essere un miscuglio poco omogeneo di elementi si è rivelato invece tutt'altro: i risultati sono notevoli e il risultato è un significativo passo in avanti rispetto a quanto fatto dall'edizione Anniversary dell'Halo originale su Xbox 360.
La campagna di Halo 2 è ancora generalmente ben considerata ed eravamo impazienti di vedere la sua trasposizione su Xbox One. A differenza del grosso della raccolta, la campagna di Halo 2 Anniversary non opera a 1080p nativi, senza dubbio il risultato di far girare due motori di rendering in contemporanea. Il team ha optato invece per un framebuffer di 1328x1080, che contiene meno pixel dell'alternativa 900p. I risultati finali sembrano generalmente buoni e appaiono visibilmente più nitidi come risultato dello scaling in una sola direzione. Anche se comunque più sfocato di una presentazione a 1080p, il risultato è decisamente accettabile considerando la fluidità del frame-rate. Le modalità campagna e multiplayer classiche operano a risoluzione full HD, anche se c'è da dire che la grafica originale di Bungie beneficerebbe di sicuro di un po' di anti-aliasing.
Anche se avremmo preferito l'opzione di disablitare completamente la modalità classica per sostenere visuali full HD, bisogna dire che la tecnologia di switching è molto migliorata rispetto alla rimasterizzazione del primo Halo per Xbox 360. Questa volta il passaggio è molto più veloce. Saber ha sfruttato la memoria e la potenza di calcolo aggiuntive per realizzare uno switch istantaneo senza dissolvenze, pause o interruzioni. È possibile premere ripetutamente il tasto e sbalordirsi alla transizione continua e uniforme del gioco. Questa funzione aiuta veramente a rendere l'idea dei massicci miglioramenti fatti dal team e reso l'opzione più interessante e utilizzabile.
Il lavoro iniziale di Saber nella rimasterizzazione dell'Halo originale è stato uno sforzo interessante, ma c'è sempre stata la sensazione che gli artwork non catturassero fedelmente l'aspetto e il feeling del gioco originale. Halo 2 Anniversary è frutto di grossi sforzi volti a risolvere questo aspetto, con una presentazione che appare più fresca eppure fedele al design originale. Schemi cromatici, texture e stile artistico sembrano più in linea con il lavoro originale di Bungie, mentre il nuovo livello di dettaglio modernizza il design del gioco. Una serie completamente nuova di elementi dotati di più dettagli geometrici e texture migliori è stata creata appositamente per il progetto.
È incredibile vedere il nuovo livello di dettaglio di ogni scena: superfici che prima erano completamente piatte sono state rimpiazzate con nuovi dettagli e pezzi di macchinari che infondono nuova vita nel level design. Nell'Halo 2 originale sono state usate estensivamente le normal maps per dare l'impressione di un livello di dettaglio superiore, e la rimasterizzazione adatta questo effetto alle geometrie utilizzando texture superiori. La qualità di queste ultime è generalmente eccellente, con un buon incremento di fedeltà che va ben oltre quanto ottenuto nell'edizione Anniversary del primo Halo. Sono tutti cambiamenti estetici, quindi non vi troverete incastrati in nuovi oggetti. Legando direttamente il gioco alla versione originale si è rinunciato però alla possibilità di migliorare animazioni e livelli, il che sembra in alcuni sensi un'opportunità sprecata.
Alcuni chiari miglioramenti sono però stati possibili in determinate aree. Ombre completamente dinamiche sono state implementate nella campagna conferendo ulteriore profondità a ogni scena, portando il gioco più in linea con la visione originale che Bungie aveva di Halo 2. Il team ha speso oltre un anno per creare e alla fine abbandonare un renderer che permetteva agli oggetti di proiettare e ricevere ombre. Anche se questa soluzione si è rivelata troppo ambiziosa per l'hardware dell'Xbox originale, quel sogno è diventato realtà in Halo 2 Anniversary, anche se con un approccio di rendering differente. La risoluzione delle ombre non è notevolmente più alta, ma la qualità del filtering le rende appropriatamente morbide e libere da qualsiasi problema evidente di pop-in del livello di dettaglio. La profondità della scena è ulteriormente aumentata da una solida occlusione ambientale che crea ombre di contatto appropriate quando la cosa è possibile. Il filtering anisotropico viene utilizzato in entrambi i renderer, mantenendo nitido il dettaglio delle texture anche a distanza. Lo stesso filtering veniva utilizzato selettivamente nell'Halo 2 originale su Xbox, ma l'implementazione stavolta è molto più completa.
Anche gli effetti particellari vedono un netto miglioramento di qualità, con esplosioni ben animate e illuminate insieme a pennacchi di fumo che danno consistenza alla distruzione. Particelle e fumo ricevono ora illuminazione e ombra dagli oggetti circostanti. Purtroppo la risoluzione di questi effetti è compromessa per mantenere un frame-rate alto: osservando qualsiasi esplosione da vicino si nota uno spixellamento abbastanza pronunciata. Solitamente non è un problema, ma quando lo schermo è pieno di esplosioni e plasma diventa evidente che la risoluzione è stata sacrificata.
Nel gioco trova posto anche una bellissima implementazione dell'HDR, che produce risultati non dissimili da quelli ottenuti da Bungie in Halo 3. Le transizioni tra gli interni ristretti e gli scenari più estesi all'aperto usano l'effetto per creare un'illuminazione completamente assente nell'originale. Le luci dinamiche giocano anche un ruolo più grande, con ogni colpo di plasma che produce una fonte di luce individuale che si riflette bene sulle texture. Ciò crea dei momenti particolarmente drammatici quando si combatte contro i Covenant, in particolare all'interno delle aree più buie. Un elemento meno appariscente è il buon shader del vetro utilizzato per conferire ai grandi pannelli di questo materiale un aspetto appropriato. Anche l'acqua è stata migliorata, anche se forse non allo stesso livello delle piena dinamicità vista in Halo 3. Camminare attraverso le pozze produce semplici effetti particellari che simulano gli spruzzi piuttosto che deformare lo specchio d'acqua.
La modalità classica appare più o meno come ci si aspetta, netta e spigolosa. A 1080p60, molti degli elementi originali del gioco semplicemente non reggono bene. La grafica è stata disegnata per essere giocata a 480p su TV CRT, apparecchi su cui il gioco è ancora adatto, ma a un attento esame sui moderni display full HD il tutto è abbastanza brutto, in effetti più dell'originale Halo: Combat Evolved. Lo sfruttamento delle normal maps per simulare il dettaglio crolla ad alte risoluzioni. Anche se è bello poter osservare la grafica originale, questa raccolta non permette agli utenti di vederla nel modo in cui era stata concepita all'epoca.
Poi c'è la questione delle sequenze animate: alcune scene sono state rimpiazzate con filmati in CG di alta qualità creati da Blur Studio che risultano assolutamente stupefacenti. Per quanto siano impressionanti, esse creano però uno stacco tra la grafica in-game e gli intermezzi a causa del salto tra due stili grafici molto diversi. È possibile passare in ogni momento alle sequenze originali di Halo 2, che però non reggono decisamente la scena a 1080p. Le animazioni sono legnose e goffe, e i modelli poligonali semplicemente di qualità troppo bassa per funzionare bene a risoluzione full HD. Sarebbe stato bello vedere il nuovo motore grafico occuparsi di queste sequenze in tempo reale, ma apprezziamo comunque lo sforzo infuso nei render ad alta qualità. Perlomeno il pop-in delle texture è stato completamente eliminato nelle sequenze classiche, permettendo di vederle nella maniera originariamente intesa da Bungie.
Ciò che Bungie non intendeva era però l'aggiunta di schermate di caricamento, prima assenti. Una delle caratteristiche dell'originale Halo 2 era la sua natura fluida nello scorrere delle missioni: dopo il caricamento del gioco, l'utente non avrebbe visto altre schermate di caricamento durante il gameplay. Su Xbox One, invece, queste schermate appaiono alla fine di ogni missione, e le sequenze un tempo così omogenee sono ora suddivise in spezzoni. La situazione si presenta durante tutta la campagna ma si rivela più pesante durante la sequenza introduttiva, in cui compaiono tre schermate di caricamento prima dell'inizio del gioco. Anche sostituire le schermate animate con immagini statiche è stata un'altra brutta mossa che svilisce leggermente la qualità della presentazione generale. Questo è sempre stato un elemento che ha separato Halo dagli altri giochi, ed è deludente constatare la mancata creazione di qualcosa nello stesso stile. È un problema che persiste regolarmente in tutta la The Master Chief Collection.
Parlando di aspetti positivi, invece, gli sviluppatori meritano una lode per la rivisitazione dell'audio: tutto l'accompagnamento sonoro è stato rimasterizzato con l'intenzione di catturare il feeling dell'originale ma sfruttando al tempo stesso i miglioramenti di hardware e tecniche. Il design audio fa un uso migliore dei canali surround fornendo un'immersività maggiore, mentre canali aggiuntivi ed effetti di qualtià superiore vengono utilizzati per creare un ambiente sonoro più efficace. Lo stesso trattamento è stato applicato alla colonna sonora, anche se i cambiamenti non sono sempre di nostro gradimento nel confronto con i brani originali. Poter cambiare anche l'audio tra il nuovo e l'originale come avviene per la grafica è comunque un bel tocco.
La componente multiplayer di Halo 2 Anniversary è tutta un'altra cosa rispetto alla campagna. Le nuove mappe, basate su un renderer aggiornato di Halo 4, operano a 1080p forti di un design veramente impressionante. Purtroppo, anche se l'incremento della risoluzione a 1080p è buono, alcuni degli altri miglioramenti non si traducono in questa porzione del gioco. Il filtering anisotropico è completamente assente, e questo rende delle texture altrimenti eccellenti un po' sfocate se viste da un'inquadratura angolata. Questo aspetto è particolarmente frustrante, visto che le nuove texture sono eccellenti e che la qualità dell'immagine è altrimenti ottima.
Le nuove mappe sono state create da un team completamente differente rispetto a quello che ha curato la campagna, e ciò si manifesta sotto forma della variazione degli assets tra le due modalità, caratteristica che produce alcune curiose discrepanze. Inizialmente può essere difficile notarle, ma guardando attentamente si individua una serie totalmente differente di oggetti. Armi e veicoli sono differenti nell'aspetto e nei suoni prodotti, esplosioni e particelle non hanno nulla in comune tra le due modalità e gli effetti di illuminazione sono gestiti più come in Halo 4, inoltre anche l'HUD è completamente rivisto. È affascinante vedere due interpretazioni così diverse di Halo 2, specialmente se si considera che il gioco contiene una terza serie di elementi, vale a dire gli originali di Bungie. Visto che le mappe multiplayer non sono legate a design e animazioni precedenti, il loro aspetto e feeling risultano più moderni anche se i miglioramenti della campagna sono quelli più drastici sulla carta.
Una delle caratteristiche fondamentali di Halo: The Master Chief Collection è il frame-rate promesso, 60 fotogrammi al secondo in tutti i giochi. Rigiocare ognuno di essi a 60fps è delizioso, e fortunatamente Halo 2 Anniversary riesce a mantenere questa promessa con tutti e tre i motori. In ogni caso, non sorprende che campagna e modalità multiplayer gestiscano i rallentamenti in maniera totalmente diversa. Il single-player presenta il raro fotogramma incompleto in cima allo schermo e alcuni fotogrammi persi, ma visti i risultati è chiaro che abbassare la risoluzione sia stata la mossa giusta nella campagna. Lo stesso si può dire della campagna classica, che riesce a mantenere i 60fps per la maggior parte del tempo. Sorprende che ci siano alcune occasioni in cui il rallentamento si presenta anche nella modalità classica, cosa che ci porta a pensare che l'utilizzo simultaneo di due renderer metta abbastanza sotto sforzo il sistema.
Il multiplayer aggiornato non soffre comunque di tearing e utilizza una sincronia verticale completa, comune a quella della conversione di Halo 4. Il matchmaking non era abilitato al momento delle prove, quindi siamo stati limitati a una piccola sessione di multiplayer consistente di cinque giocatori su sei delle nuove mappe. Durante la sessione il gioco ha fatto un ottimo lavoro nel mantenere 60fps stabili per la maggior parte del tempo. Cinque delle mappe sono risultate pressoché perfette da questo punto di vista, ma purtroppo Zanzibar/Stonetown non è solida come speravamo. Con solo cinque giocatori sulla mappa abbiamo registrato cali fino a 50fps, e occasionalmente anche più accentuati, ogni volta che ci siamo trovati di fronte all'area centrale con la grossa turbina. Il calo di prestazioni non è stato grave, ma come nel caso di Halo 4 su Xbox One, queste occorrenze rendono il gioco goffo e poco reattivo. In conclusione, anche se è sempre deludente incappare in cali del frame-rate, specialmente in multiplayer, i risultati sono generalmente molto solidi e possiamo dire che la maggior parte degli utenti non noterà questi problemi. Siamo curiosi di vedere come reggerà Stonetown con più giocatori, e dovremmo avere più informazioni in merito la prossima settimana.
Halo 2 Anniversary: il verdetto del Digital Foundry
Halo 2 Anniversary è la ciliegina sulla torta della The Master Chief Collection, e fornisce alla nuova generazione un'esperienza rimasterizzata con esperienza. La campagna aggiornata è realizzata stupendamente e si dimostra più vicina al materiale originale del tentativo iniziale di Saber effettuato nel 2011 con la rimasterizzazione di Halo: Combat Evolved. L'inclusione della modalità classica resta una chicca interessante per chi è interessato a rivedere la grafica originale, ma non possiamo fare a meno di chiederci se la qualità dell'immagine della campagna rimasterizzata non sia stata un po' penalizzata da questa inclusione. Oltre a essere piacevoli, le sequenze in CG dimostrano anche quanto possa essere migliorata ulteriormente l'estetica di Halo in futuro.
Le mappe aggiornate del multiplayer sono eccitanti e hanno rivitalizzato la nostalgia durante il gioco. Il miglioramento grafico è impressionante e interessante, anche se rende difficile tornare ad alcune delle mappe classiche di Halo 2 dopo aver provato le nuove visuali. Nonostante la variazione degli oggetti tra campagna e multiplayer, il gioco ha lo stesso feeling di Halo 2, ed è questo ciò che conta di più: questo è il classico di Bungie aggiornato per una nuova generazione, e funziona brillantemente.
Visto che Halo 2 ha ricevuto lo sforzo di sviluppo di gran lunga più grande, il resto della raccolta potrà dimostrarsi alla sua altezza? Vi abbiamo già presentato alcune impressioni iniziali, ma c'è ancora molto da esaminare. Avremo più informazioni sulla resa degli altri Halo della The Master Chief Collection la prossima settimana, quando il gioco arriverà finalmente al lancio.