In difesa del gaming PC a 30fps - articolo
Perché il controllo del frame-rate è importante quanto risoluzione e impostazioni grafiche.
I PC di fascia alta sono costruiti per prestazioni di livello e vantano specifiche tecniche molto più elevate di quelle di Xbox One e PlayStation 4, il che apre la strada a una serie di opzioni non disponibili su console. Se vi interessa giocare a 2.5K, 4K, 60fps, 120fps o anche di più, il PC è l'unico formato che potete prendere in considerazione. Ciò non significa che lo standard a 30fps tipico delle console non sia adatto a certe specifiche hardware o ad alcuni titoli in particolare. In una serie di situazioni, limitare il frame-rate può risultare in un'esperienza di gameplay decisamente migliore. C'è solo un problema: solo una piccola parte di titoli PC offre la possibilità di limitare il frame-rate a 30fps.
La maggior parte dei giochi per PC ha solo un limitatore del frame-rate: l'abilitazione della v-sync. Questa funzione tenta di sincronizzare il gameplay con la frequenza di aggiornamento del display, limitando nella maggior parte dei casi il sistema a 60fps. L'unica alternativa è disabilitare la v-sync, permettendo al gioco di girare senza limiti. In questo caso non c'è sincronizzazione con il display e i fotogrammi vengono visualizzati non appena la GPU finisce di renderizzarli. Ciò accade solitamente quando lo schermo è ancora in fase di aggiornamento, producendo del tearing e un profilo prestazionale totalmente incoerente: input lag e feedback visivo variano da un momento all'altro, producendo spesso un'esperienza insoddisfacente.
Bloccare il frame-rate a 30fps è la soluzione spesso preferita da chi sviluppa su console, ma perché dimezzare il potenziale frame-rate su una piattaforma che offre così tanta flessibilità? Perché non optare per valori come 40 o 45fps? Il problema è che l'aggiornamento a 60fps non può essere diviso equamente nel caso di 40 o 45 fotogrammi. Alcuni fotogrammi permangono su schermo più a lungo di altri producendo dei fastidiosi scatti. Limitare l'aggiornamento a 30fps assicura che ogni fotogramma renderizzato persiste per due aggiornamenti e non produce alcun tearing. Combinate queste caratteristiche con un motion blur decente e avrete una presentazione stabile. Per approfondire sul perché i 30fps siano a volte la migliore opzione, date un'occhiata al nostro articolo che tratta direttamente l'argomento: Frame-rate maggiore vuol dire sempre migliore giocabilità?.
Per farla semplice, ci sono molte buone ragioni per cui gli sviluppatori per console scelgono di renderizzare i loro titoli a 30fps, e queste ragioni sono altrettanto valide nel caso del PC. Questo però non risponde alla domanda fondamentale: perché non puntare sempre a 60fps su PC? È di certo l'opzione preferibile. Ci sono comunque dei motivi per fare altrimenti:
1. Il vostro PC non è abbastanza potente
Abbiamo verificato che un processore Core i3 4130 con una Nvidia GTX 750 Ti spesso riesce a eguagliare o superare le prestazioni di una PlayStation 4 a impostazioni equivalenti di risoluzione e qualità. Le prove su giochi come Call of Duty: Advanced Warfare, Assassin's Creed Unity e Far Cry 4 lo confermano. Questi sono PC entry-level della fascia enthusiast capaci di produrre un'esperienza da console next-gen, ma che hanno difficoltà nel far girare giochi tecnicamente avanzati a 1080p60 a livelli grafici vicini a quelli massimi possibili. Anche abbassare le impostazioni grafiche non aiuta visti i limiti della CPU: non tutti usano i Core i7 overclockati che tendono a essere utilizzati nelle review delle schede grafiche. Nei nostri test, limitare artificialmente il frame-rate a 30fps è la soluzione migliore per trarre le prestazioni migliori da questi componenti economici, e sospettiamo che il principio si applichi anche ai PC da gioco più vecchi.
2. Avete uno schermo a risoluzione estremamente alta
Sostenere risoluzioni più alte richiede calcoli più complessi e hardware grafici più potenti. 2.5K, vale a dire 2560x1440, rappresenta un incremento del 78% nel pixel count rispetto ai 1080p,mentre i 4K equivalgono al 300% in più. Neanche la scheda grafica a singolo chip più potente sul pianeta, la GTX 980, può far girare titoli come Crysis 3 a impostazioni massime a 2.5K e 60fps stabili, per non parlare dei 4K. Spesso ottenere la migliore esperienza di gioco su PC è una questione di compromessi. Giocando su display a risoluzione estrema vi troverete ad abbassare le impostazioni grafiche per aumentare le prestazioni, e probabilmente accetterete anche dei compromessi quanto a frame-rate. Limitare l'aggiornamento a 30fps introduce una stabilità che non otterreste altrimenti ed è un'ottima opzione da avere nel vostro arsenale di personalizzazione se non riuscite ad avvicinarvi ai 60fps alle vostre impostazioni grafiche preferite.
3. I giochi possono essere limitati dalla CPU, male ottimizzati, o entrambe le cose
Se un Core i7 overclockato in combinazione con una scheda grafica di fascia alta non riesce a mantenere stabilmente 60fps, la situazione è grave. Lo abbiamo visto con conversioni per PC di basso livello come quella di Dead Rising 3 e The Evil Within, che possono arrivare molto bene a 30fps su molti PC ma non sembrano poter raggiungere i 60fps anche con CPU e GPU mostruose. In queste situazioni possiamo dedicare molte risorse a prestazioni fluttuanti o limitare il frame-rate a 30fps e utilizzare l'hardware per migliorare la qualità grafica tramite impostazioni grafiche, visualizzazione a risoluzioni più alte o utilizzo del super-sampling su schermi standard a 1080p. In breve, su una piattaforma che fa della flessibilità la sua arma migliore, il controllo del frame-rate è un'altra potenziale opzione per ottenere la migliore esperienza possibile.
Ovviamente c'è un motivo per cui limitare il gameplay a 30fps su PC non sia un'opzione più popolare: di solito pochissimi giochi offrono opzioni per limitare il frame-rate, a differenza di quanto accade su console. E quando queste opzioni sono presenti, non funzionano spesso bene. In alcuni casi si ottengono 30fps ma i fotogrammi sono distribuiti in maniera non omogenea, presentandosi a intervalli di 16ms, 33ms o 50ms, producendo evidenti scatti quando la v-sync è abilitata.
Quindi come si può imporre un limite al frame-rate ai nostri giochi e assicurarsi che i fotogrammi siano ben distribuiti? Esistono alcune soluzioni, ma tendiamo ad affidarci a una manciata più collaudata di esse. Prima di tutto, gli utenti Nvidia possono utilizzare una serie di opzioni di v-sync dal pannello di controllo della GPU: “half-rate adaptive” è quella che vi serve. Essa impone un aggiornamento in stile console ai giochi PC con un limite di 33.33ms per fotogramma: se il tempo di rendering eccede quell'intervallo, si genera del tearing fino alla risoluzione dell'area problematica. Ciò dovrebbe accadere molto raramente, posto che ci si mantenga su impostazioni grafiche sostenibili.
In aggiunta alle opzioni del pannello di controllo della GPU, c'è anche il limitatore del frame-rate di Riva Tuner Statistics Server, un software simile a FRAPS che fa parte di MSI Afterburner. Il software gira su ogni GPU, che sia di AMD o Nvidia, ed è uno strumento essenziale per tutti i giocatori PC. È bene specificare che in alcuni casi abbiamo avuto bisogno di entrambi i software in contemporanea per ottenere un gameplay perfettamente sincronizzato a 30fps.
Scalabilità vs limiti del frame-rate “cinematografici”
Abbiamo scritto questo articolo per una serie di motivi, soprattutto perché molti titoli PC non incorporano un'opzione per i 30fps e i 60fps a volte portano scatti o tearing consistenti, che non si abbinano certo con la maniera in ciu vorremmo giocare. Ovviamente il punto di forza principale della piattaforma PC è la sua flessibilità. Se non vi infastidiscono i difetti grafici che noi non apprezziamo, la cosa è assolutamente accettabile. Il gaming PC è unico nel suo modo di dare agli utenti la possibilità di scegliere come giocare, e ci sono molti motivi per cui potreste preferire un frame-rate sbloccato. Ad esempio, giocare a 30fps utilizzando controlli da mouse e tastiera non è molto piacevole come esperienza di gameplay, ma funziona benissimo con i joypad.
Guardando al futuro, nuove tecnologie come G-Sync di Nvidia e FreeSync di AMD offrono il potenziale per bloccare i frame-rate senza gli inconvenienti visivi. Questa tecnologia funziona forzando lo schermo ad aggiornare l'immagine ogni qualvolta un nuovo fotogramma è pronto a essere renderizzato, non a 60Hz fissi. Possiamo confermare che, in movimento, 40 o 45fps producono un'esperienza veramente migliore dei 30fps una volta che scatti e tearing vengono rimossi dall'equazione. I monitor G-Sync sono al momento l'unica soluzione sul mercato e sono costosi, ma i display Samsung FreeSync arriveranno nel primo trimestre del 2015, e la concorrenza farà calare i prezzi di questa tecnologia.
Per concludere, chiariamo che questo articolo non è una giustificazione per i titoli male ottimizzati (anche se potrebbe aiutare a ottenere da essi risultati migliori nel caso in cui tutte le altre opzioni falliscano) e non apprezziamo l'argomento del gioco più “cinematografico” utilizzato occasionalmente da sviluppatori e publisher. Potrebbe aver senso far girare i giochi a 30fps su una piattaforma fissa come la console, ma il PC ha la capacità di far definire l'esperienza agli utenti in base a ciò che hanno a disposizione e alle loro preferenze. Il concetto di porre dei limiti arbitrari del software su una piattaforma che fa della scalabilità uno dei suoi punti di forza non ha assolutamente senso per noi, e non è un caso che questo argomento venga solitamente tirato fuori nel caso di software dalle scarse prestazioni. Pensate a questa possibilità (usata su console, spesso per ottimi motivi) come a un'aggiunta occasionalmente inestimabile agli strumenti a vostra disposizione in ambito PC.