Sony Cuffie 2.0 Wireless - review
Il Digital Foundry esamina la soluzione surround ufficiale di Sony per PS3, PS4 e Vita.
Il mercato per le cuffie wireless dedicate al gaming è esploso negli ultimi anni, con terze parti come Tritton, Turtle Beach e Astro a proporre i propri prodotti per gli FPS online. Entra ora in gioco Sony con la sua prima offerta ufficiale compatibile con PS4, un headset isolante dal rumore, con surround 7.1 virtuale e batteria interna ricaricabile. A poco meno di 100 euro, questo prodotto arriva a un prezzo inferiore alla concorrenza, ma passa l'esame quanto a qualità di costruzione, riproduzione del suono e possibilità?
Una volta tolto dalla sua confezione senza fronzoli, l'headset è paragonabile all'Astro A50 in termini di dimensioni. Per adattarsi all'aspetto spigoloso e minimalista di PS4, l'headset è stato disegnato simmetrico e prodotto in colorazione blu e nera. È elegante e semplice, con una fascia di plastica opaca e due padiglioni auricolari completamente ripiegabili per il trasporto. Per quanto riguarda il microfono, è stata inserita nella stanghetta sinistra un'apertura non appariscente che elimina il bisogno di regolare ogni volta l'estensione di un cavo.
Varie tacche permettono di regolare l'ampiezza della cuffia, in modo da adattarla a teste di varie dimensioni. A differenza delle Turtle Beach X5 e dell'Astro A50, che avvolgono le orecchie con soffici maglie di nylon e feltro, l'headset di Sony opta per un'imbottitura in finta pelle. Questa scelta alternativa al tessuto minimizza l'accumulo di polvere e capelli, ma il materiale rischia di accaldare la zona delle orecchie nel corso di lunghe sessioni di gioco. La simil-pelle non gode di una ventilazione paragonabile a quella delle altre cuffie, ma aiuta a rendere il prodotto comodo da indossare.
Nella confezione trovano posto anche un dongle USB, un cavo di ricarica USB, un involucro morbido per il trasporto e un jack da 3.5mm per la connessione con PS Vita e altri dispositivi portatili. L'allestimento wireless per PS3, PS4 e PC è semplicissimo e prevede l'inserimento del dongle in una porta USB e l'accensione delle cuffie. Con nostra sorpresa, non c'è bisogno di seguire elaborate procedure di sincronizzazione: basta qualche momento, e dopo alcuni lampeggii del LED blu delle cuffie è tutto pronto. Nel caso di Vita, il cavo da 3.5mm fornito permette di andare direttamente alla fonte per il sonoro stereo ed è dotato di regolatore del volume sul connettore
Dopo l'accensione, diventa evidente un altro punto a favore delle cuffie: l'isolamento sonoro. Senza mettere troppa pressione sulle orecchie, un problema riscontrato nelle Tritton Warhead 7.1, il prodotto di Sony blocca la maggior parte del paesaggio sonoro di Killzone Shadow Fall, anche a volume massimo in una stanza tranquilla. L'allontanamento dalle vicinanze di PS4, invece, ci ha creato alcuni problemi con il segnale. Abbiamo scoperto che uno o due muri rovinano facilmente il suono, mentre il segnale a 2.4GHz arriva quasi a livelli minimi con alcune interruzioni. Il raggio non è ampissimo, ma adeguato a giocare in soggiorno e appena oltre.
A parte le uscite USB e audio, ciascun padiglione è dotato di tasti dedicati ai controlli essenziali. Sul retro del padiglione sinistro trova posto un controllo del volume, un tasto di mute, l'attivatore del VSS (Virtual Surround Sound), e un controller per bilanciare l'audio del gioco e la chat. Lavorare alla cieca con questi controlli richiede un po' di abitudine, vista anche la loro integrazione nella forma della cuffia, ma c'è abbastanza rilievo per percepire i vari tasti.
In basso al padiglione auricolare sinistro troviamo un interruttore che funge anche da selettore per impostazioni predefinite: la prima è di default, la seconda un'alternativa vuota da programmare manualmente. Visto che non c'è software PC con cui gestire questi dettagli, Sony ha saggiamente reso disponibile sul suo store una companion app. Tramite l'app è possibile uploadare delle impostazioni specifiche per il secondo slot, con opzioni per generi come 'horror', oltre a un'equalizzazione a tre bande che può essere personalizzata manualmente con degli slider.
Dopo aver definito i parametri, basta connettere le cuffie tramite USB e uploadare le impostazioni. È uno strumento molto basico che permette però un po' di flessibilità nel caso non si trovi soddisfacente il sonoro di default. Nel nostro caso abbiamo trovato i valori standard adatti ai videogiochi. Il fuoco delle armi in Battlefield 4 è nitido e gli effetti delle esplosioni privi di distorsioni. Anche i suoni più delicati, come i fruscii dei giocatori alleati nelle vicinanze o i rimbalzi di una granata, vengono trasmessi efficacemente, in particolare con l'amplificazione delle impostazioni 'shooter'. Gli strateghi del multiplayer troveranno perfetta la sensibilità del microfono, nonostante il suo posizionamento. Anche se leggermente ovattato, il sonoro viene trasmesso forte e chiaro, come abbiamo constatato giocando a The Last of Us.
È la musica a rivelare le debolezze dell'apparecchio. Il crescendo di Dream Within a Dream della colonna sonora di Inception manca degli energici bassi udibili con altre cuffie. Ciò che manca in questo senso viene però compensato dalla chiarezza del suono. Le cuffie hanno un'impronta audio che somiglia a quella di alcuni prodotti Sennheiser più specializzati. È un ottimo suono, ma non si può fare molto per compensarne la leggerezza in fatto di bassi, neanche con la companion app.
Il supporto per il surround virtuale 7.1 è un grosso punto di forza, ma la sua efficacia è alla mercé del design audio dei singoli giochi. Killzone Shadow Fall è stato il primo gioco che abbiamo provato, ma il mix sonoro è risultato molto tranquillo in confronto all'impronta sonora vibrante di Battlefield 4. Passare a un'altra modalità nelle impostazioni del gioco aiuta molto a definire i dettagli audio più sottili e a rendere possibile la loro identificazione in uno spazio tridimensionale.
"Sony ha prodotto una soluzione surround completa, limitata solamente da un'evidente mancanza di bassi e dal calore prodotto dietro alle orecchie nel caso di sessioni di gioco estese"
Per far sì che il metodo funzioni, è necessario che la modalità VSS sia abilitata. Ciò mette tutti i canali surround in posizioni logiche per l'utilizzatore delle cuffie. Secondo noi l'effetto è utilizzato al meglio nel superbo multiplayer di The Last of Us, un titolo dal ritmo più lento rispetto agli FPS provati su PS4. Percepire i passi furtivi di un nemico che controlla un punto di rifornimento con una Molotov pronta può fare la differenza quando è possibile giudicare istintivamente la direzione verso cui scattare.
Mentre altri giochi propongono uno sbarramento di effetti sonori, la natura stealth del capolavoro di Naughty Dog aiuta ad attirare l'attenzione sui dettagli cruciali. In questo senso le cuffie fanno il loro dovere, ma per un'esperienza migliore il software deve fare la sua parte. Battlefield 4 è un altro solido esempio per mettere in mostra il surround virtuale 7.1, pur risultando travolgente quando la situazione si vivacizza.
Sony Cuffie 2.0 Wireless: il verdetto del Digital Foundry
Sony ha prodotto un headset elegante e conveniente per gli entusiasti del suo hardware. Proprio come PS4, le cuffie sono chiaramente pensate per il gaming, senza aggiunte che ne gonfino il prezzo. Potrà non essere adatto a chi vuole estendere la propria esperienza surround su PC, ma la funzione stereo in questo caso è una solida alternativa. La qualità del suono è cristallina, e le otto ore dichiarate di durata della batteria corrispondono a verità: anche con il volume al massimo abbiamo cronometrato più di sette ore totali. I tempi di ricarica sono rispettabili, con meno di due ore necessarie a raggiungere la piena capacità della batteria.
Che si tratti di isolare il suono da una sessione di gioco, o rilevare minuti dettagli durante il multiplayer, le cuffie si comportano bene. Considerando che la maggior parte delle cuffie dalle caratteristiche paragonabili costa dai 120 euro in su, in particolare in caso di batterie ricaricabili, il valore della proposta di Sony è sorprendente e incoraggiante, specialmente a fronte di altre sue periferiche più costose. Visto che parliamo della soluzione ufficiale, ci sono altri vantaggi da considerare: la companion app permette di regolare efficacemente le impostazioni su PS3 e PS4, pur non essendo in grado di sopperire alla leggerezza dei bassi. Nonostante non siano adatte all'ascolto di musica più roboante, se siete in cerca di un paio di cuffie surround pensate per il gaming troverete in queste cuffie una proposta decisamente completa.