G-Sync su laptop con ASUS G751JY - recensione
La tecnologia di Nvidia è una rivelazione per il gioco su notebook.
L'ASUS G751JY appartiene a una nuova specie di portatili da gioco, compatibili con G-Sync. È un'evoluzione fondamentale per i notebook da gioco: il suo schermo dà ai giocatori la flessibilità derivante dal poter puntare a un determinato frame-rate e sincronizzarlo con il refresh del pannello (in questo caso fino a 75Hz). Anche MSI e Gigabyte aggiungeranno al loro catalogo dei laptop con pannelli G-Sync, ma a un prezzo superiore a €2.000, come si comporta l'ASUS durante il gameplay?
Prima di tutto parliamo di cosa si ottiene con l'acquisto. L'hardware è robusto e pesa 4.8kg, con un guscio realizzato in plastica rigida opaca e una placca di alluminio centrale. Non è vistoso, ma lo stesso si può dire di molti prodotti da gioco 'd'elite'; le prese d'areazione rosse sul retro e la tastiera retroilluminata sono le uniche stravaganze, mentre il resto è strettamente pratico. La connettività include prese Thunderbolt, HDMI, VGA e quattro USB 3.0, che affiancano un lettore di schede SD e un drive Blu-ray.
Lo schermo IPS misura 17.3 pollici. Anche se la sua luminosità massima è leggermente carente in piena luce solare, il pannello si comporta molto bene al chiuso. La risoluzione di 1920x1080 è ben allineata con la GPU. Il portatile monta un processore Intel Core u7 4870HQ, 32GB di RAM e una GTX 980M (con 4GB di RAM GDDR5 dedicata), hardware che promette prestazioni di rilievo a 1080p nativi senza andare oltre le possibilità delle specifiche.
Come emerso dalle prove della settimana scorsa, presto la GTX 980 sarà l'assoluto prodotto di punta per il gaming su notebook. L'ASUS G751JY se la cava comunque bene con la GTX 980M, che utilizza un processore simile ma prodotto a 28nm. In confronto alla versione originale, la variante 'M' perde alcuni cicli di clock del core, con 1038MHz contro 1126MHz della versione originale, mentre i core CUDA sono ridotti del 25%, scendendo da 2048 a 1536. La memoria gira a 5GHz effettivi, contro i 7GHz della GTX 980 desktop. È un'ottima GPU, ma come accade sempre con i portatili, sta ad ASUS assicurarle un flusso d'aria sufficiente.
Il calore è gestito molto bene, senza ricorrere a velocità eccessive delle ventole. La temperatura di GPU e CPU risulta di circa 50° in condizioni di inattività, e un gioco pesante come Crysis 3 ha portato la GTX 980M a un massimo di 76° per un periodo di un'ora. È un buon valore per una GPU di questo tipo, ed è notevole che il rumore prodotto dalla ventola sia udibile solo debolmente con un carico di questo tipo. Sul fronte CPU, tutti e quattro i core hanno raggiunto 90-94° durante questo testi, ma l'unità è rimasta comunque molto silenziosa. Quanto ad acustica, è uno dei portatili da gioco migliori che ci sia capitato di recensire.
È la durata dela batteria a essere un punto dolente. Come accade con altri prodotti simili, le sessioni di gioco sono meglio gestibili con un collegamento diretto a una presa. La batteria integrata da 6000MaH regge Battlefield 4 per circa un'ora (al 50% di luminosità dello schermo e volume). Quando la riserva sta per esaurirsi, la velocità di CPU e GPU viene automaticamente ridotta e il frame-rate soffre quando si può contare sulla sola batteria. Per fortuna, il portatile regge tre o quattro ore di navigazione web e riproduzione di film, e una ricarica completa richiede due ore.
Tutto ciò ci porta alla vera stella dello spettacolo: il pannello G-Sync. Il suo uso in un laptop è un po' una rivelazione su hardware spesso limitato adlle specifiche. Il pannello arriva fino a 75Hz, un valore superiore a quello di molti monitor da scrivania, e 75fps sono quindi il limite massimo a cui puntare (sempre che si riesca a raggiungerli). Di solito un monitor con un aggiornamento così veloce è sia un bene che un male, visto che c'è bisogno di sostenere un frame-rate equivalente per non incorrere in fastidiosi scatti. La compatibilità con G-Sync offre però più opzioni per ottenere un gameplay fluido, che si raggiungano o meno i 75fps in questione.
Titoli che girano a 60-75fps, come Battlefield 4 a impostazioni ultra, danno sempre una forte sensazione di fluidità. Questo vale anche per lo stress test South China Sea, che nonostante le fluttuazioni del frame-rate non è afflitto dagli scatti o dal tearing solitamente associati con la sincronia verticale, e questo proprio grazie a G-Sync.
I risultati sono superbi, e questo fa una grossa differenza nell'ambito laptop. Il G751JY non può sostenere sempre 75fps in Battlefield 4 a impostazioni ultra (soprattutto a causa dell'uso dell'MSAA), ma ci dà un'alternativa all'abbassare le impostazioni. La situazione è simile per giochi come Tomb Raider (a impostazioni massime e TressFX abilitato), che scende fino a 65fps nell'esplorazione delle foreste. Con G-Sync, la varianza nel frame-time è però troppo piccola per distrarre.
Crysis 3 è un caso a parte. Neanche G-Sync può stabilizzare le cose, e i 40-50fps che abbiamo a impostazioni very high provocano movimenti molto irregolari nelle sequenze d'intermezzo. A quanto pare, il limite dell'efficacia di G-Sync è questo; anche se comunque meglio della sincronia verticale, non può gestire oscillazioni molto accentuate del frame-rate. Scendere a impostazioni high produce 45-60fps, intervallo ancora oltre il punto in cui G-Sync è ottimale. Per fortuna la soluzione è molto semplice.
Bloccare il frame-rate su un valore fisso mantiene fluido il movimento in titoli pesanti. Bloccarlo è molto facile con Riva Tuner Statistic Server, un programma gratuito incluso in MSI Afterburner, che richiede solo l'inserimento del valore deisderato. Nel caso di Crysis 3, bloccare il gioco a 45fps ha senso: è il punto più basso delle prestazioni, e limitare l'aggiornamento a questo valore evita qualsiasi fluttuazione e rimuove i fastidiosi scatti che ne derivano.
Questo non sarebbe possibile senza G-Sync. Bloccare il frame-rate a 45fps con sincronia verticale su un normale monitor a 60Hz renderebbe molto irregolare la distribuzione dei fotogrammi, ma in questo caso il pannello di ASUS diventa a tutti gli effetti uno schermo a 45Hz per la durata della sessione di gioco. Quest'opzione permette di sperimentare maggiormente; portare il limite a 50fps rende l'esperienza marginalmente più scorrevole, ma anche più soggetta ad alcuni singhiozzi, anche se questo non è un problema nel caso siate soddisfatti delle impostazioni high di Crysis 3. Per chi punta alle impostazioni massime sul G751JY, i 45fps sono invece perfetti.
1920x1080 (1080p) | i7 4790K/ GTX 960 | i7 4790K/ GTX 970 | i7 4790K/ GTX 980 | i7 4870HQ/ GTX 980M |
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The Witcher 3, Ultra, HairWorks Off, AA Custom | 48.1 | 56.0 | 65.8 | 48.3 |
Battlefield 4, Ultra, 4x MSAA | 48.6 | 74.6 | 86.5 | 64.4 |
COD Advanced Warfare, Extra, Filmic SMAA T2x | 86.4 | 117.8 | 128.1 | 84.1 |
Crysis 3, Very High, SMAA | 47.0 | 71.4 | 81.5 | 59.8 |
Assassin's Creed Unity, Ultra High, FXAA | 26.6 | 51.7 | 62.4 | 49.6 |
Far Cry 4, Ultra, SMAA | 50.8 | 77.4 | 87.4 | 64.2 |
L'ombra di Mordor, Ultra, Texture High, FXAA | 53.2 | 80.8 | 91.7 | 64.0 |
Tomb Raider, Ultimate, FXAA | 65.7 | 102.4 | 118.2 | 77.7 |
La logica è la stessa per altri titoli impegnativi. Ryse a impostazioni massime gira a 60-75fps durante gli scontri, ma a 45fps nella nota missione della foresta. Anche in questo caso ha senso limitare il frame-rate al valore più basso. L'ombra di Mordor, invece, gira a 55-60fps durante il gameplay, permettendoci di alzare il limite a 55fps tramite Riva Tuner. Un simile valore è insolito nei giochi, ma i risultati sono comunque fluidi.
Come hardware da gioco, la GTX 980M si comporta molto bene. È al di sotto degli standard segnati dalla GTX 970, ma veleggia sopra alla GTX 960 in tutti i nostri benchmark, con quest'ultima che soffre particolarmente con Assassin's Creed Unity a causa dei suoi 2GB di GDDR5 e del bus di memoria a 128-bit. La potenza di calcolo grafico non è un problema con l'ASUS G751JY, ma giochi come Call of Duty: Advanced Warfare mostrano segni di fatica da parte del processore, con improvvisi picchi di latenza che suggeriscono un collo di bottiglia quando il motore si affida ai quattro core dell'i7.
Questo limite della CPU influenza anche The Witcher 3 in aree come la città di Novigrad, anche se in misura minore. In questo caso, la GTX 980M del portatile e la GTX 960 desktop sono spesso affiancate, e le prestazioni si attestano sui 40-50fps a impostazioni high. La cattiva notizia è che G-Sync non sembra attivarsi correttamente con questo gioco utilizzando i driver attuali, ma è l'unico caso in cui abbiamo avuto questo problema. Anche abbassando le impostazioni a medium è difficile ottenere un aggiornamento a 75Hz. Senza G-Sync si ritorna ai problemi di partenza del gioco su laptop, e i compromessi riaffiorano.
ASUS G751JY con G-Sync - il verdetto del Digital Foundry
In generale, l'ASUS G751JY offre qualcosa di tangibilmente diverso dagli altri portatili da gioco, e mostra che G-Sync è una vera manna dal cielo per queste macchine, che possono dare ai giocatori più flessibilità nell'eterna ricerca dell'equilibrio tra qualità grafica e frame-rate. Visto che il refresh può cambiare in maniera dinamica, gli scatti durante il gameplay non sono più un problema quando il frame-rate rallenta in giochi come Tomb Raider. Anche i titoli che girano a meno di 50fps possono risultare fluidi all'occhio con un piccolo accorgimento possibile grazie a Riva Tuner: limitare il frame-rate di Crysis 3 a 45fps è fattibile con G-Sync, e il risultato è ottimo e senza compromessi dal punto di vista grafico.
Vale il suo prezzo di quasi €3.000? La domanda sorge spesso quando si parla di portatili di fascia alta, e non c'è dubbio che si possa comprare hardware desktop più potente con meno soldi. Ma se ciò che cercate in una macchina da gioco è la portabilità, l'ASUS G751JY è un hardware robusto con prestazioni che si collocano tra GTX 960 e 970. La GTX 980M fa il suo, ma è l'abbinamento con un pannello compatibile con G-Sync a valorizzarla.
Tutto sommato, ASUS esplora una frontiera interessante nel settore dei portatili da gioco, e la cosa dà i suoi frutti con il G751JY. A questo punto non ci accontenteremmo di nulla di meno da un portatile di questo prezzo: un pannello G-Sync valorizza semplicemente al meglio i componenti interni ed è irrinunciabile per gli scenari futuri. Il fatto che il nuovo iPad Pro integri una sincronia adattiva sembra suggerire che la tecnologia possa sbarcare prima o poi anche nel settore mobile. Portatili oggi, tablet domani, e sospettiamo che in futuro si arriverà anche agli smartphone, prodotti nei quali questa tecnologia potrebbe fare una differenza ancora maggiore.