Dishonored: Definitive Edition - analisi comparativa
Una semplice conversione o qualcosa di più?
Con un seguito di Dishonored in sviluppo, una rimasterizzazione dell'originale per console current-gen era praticamente inevitabile. Chiamata Definitive Edition, questa versione di Dishonored promette un sostanziale miglioramento rispetto a quelle per PS3 e Xbox 360, con grafica e frame-rate superiori. Quest'edizione si spinge però solo fino a un certo punto, con gli stessi 30fps di prima anche se più stabili.
Il gioco, realizzato con Unreal Engine 3, non è invecchiato bene se visto attraverso la lente del full HD, ma il gameplay riesce ancora a catturare. Entrambe le console producono un'immagine nativa a 1080p, che conferisce una notevole nitidezza aggiuntiva rispetto ai 720p delle versioni last-gen. La presentazione è supportata da un anti-aliasing ordinario, che in base al confronto con la versione PC sembra un FXAA sia su PS4 che su Xbox One.
Curiosamente, sembra esserci una piccola differenza nella copertura offerta dall'AA, con parti distanti dello scenario leggermente più nitide su Xbox One. Gli sfarfallii sui dettagli più piccoli sono comuni a entrambe. La versione PC offre la presentazione più rifinita con quella PS4 a seguire: su PC abbiamo acquisito le immagini utilizzando l'FXAA, che offre un'immagine più omogenea rispetto all'alternativa MLAA, sfocando però leggermente le texture.
Il suffisso Definitive Edition suggerisce un qualche tipo di miglioramento rispetto al gioco originale, e in verità ve ne sono alcuni, ma il lavoro fatto per convertirlo sembra essere stato minimo. La grafica è in linea con quella dell'edizione PC a impostazioni high (le massime disponibili) e anche gli effetti post-processing come profondità di campo e motion blur sono identici su tutte e tre le piattaforme.
Le differenze nella qualità delle texture sono poche, ma spuntano sorprendentemente quando si passa per alcuni punti di Dunwall. Ad esempio, alcune superfici godono su PC di uno strato aggiuntivo di texture mapping non presente su PS4 e Xbox, e questo migliora l'aspetto di alcuni dettagli secondari dello scenario. Il filtering delle texture è trilineare su PS4, e inficia visibilmente la qualità delle texture distanti e delle superfici viste obliquamente. Su PC e Xbox One il filtering è anisotropico, e preserva meglio la qualità di questi elementi.
Finora siamo di fronte a una conversione diretta da PC, ma andando più a fondo si scopre una modica quantità di lavoro fatta per migliorare alcuni elementi della presentazione. Esplorando il sistema fognario di Dunwall per la prima volta vediamo la comparsa di un Parallax Occlusion Mapping su mura e suolo, che conferisce a mattoni e crepe una forte tridimensionalità, e lo stesso accade per i ciottoli delle strade. La versione PC usa invece un normale mapping per aggiungere dettaglio alle superfici, che appaiono molto più piatte.
Su console è stato innalzato anche il livello di profondità degli scenari tramite l'utilizzo di un'occlusione ambientale molto più valida, che aggiunge dei chiari contorni nei punti in cui oggetti e scenario si intersecano. L'effetto è presente anche su PC ma è molto più debole e spesso impercettibile, e più che altro aggiunge profondità alle scene più scure che a quelle illuminate.
Per quanto riguarda le prestazioni, le versioni Xbox 360 e PS3 di Dishonored offrono un'esperienza di gameplay piacevole, con sincronia verticale adattiva che soffre di tearing quando il motore non può sostenere i 30fps. Con l'hardware più avanzato di PS3 e Xbox One, e la facilità di gestione dell'UE3 da parte di GPU di fascia relativamente bassa, c'è il potenziale per portare la Definitive Edition a 60fps come su PC. La prospettiva è allettante, ma la realtà è molto diversa: fin da quando si lancia il gioco è chiaro che i 1080p60 sono fuori discussione e che gli sviluppatori hanno scelto di andare sul sicuro scegliendo i 30fps.
La buona notizia è che le prestazioni si mantengono quasi costantemente a 30fps sulle due macchine, e che il gameplay e i movimenti restano fluidi anche nelle sequenze d'azione più intense. Sorprendentemente, e nonostante il buon inizio, ci sono dei momenti in cui si verificano dei rallentamenti sull'usa e sull'altra console, anche se entrambe reggono perfettamente l'aggiornamento per la maggior parte del tempo. La Definitive Edition usa la stessa sincronia verticale adattiva delle versioni Xbox 360 e PS3, con fotogrammi incompleti mostrati quando la GPU non riesce a sostenere i 30fps. In questo modo vengono evitati i rallentamenti più pesanti, ma la qualità dell'immagine risente di un lieve tearing e alcuni piccoli cali di fluidità si verificano comunque su Xbox One quando la console è sotto sforzo.
Delle due console, è PS4 a offrire l'esperienza più stabile, con l'occasionale tearing completamente impercettibile, e 30fps solidi durante il gameplay. Xbox One non riesce a raggiungere lo stesso livello di stabilità, ma le prestazioni inficiano raramente il gameplay in maniera rilevante; il tearing si vede un po' più di frequente, e di conseguenza lo schermo traballa un po' nelle scene più veloci, in particolare quando si utilizza l'abilità Blink, ma a parte questo non ci sono molti problemi. Il frame-rate soffre leggermente di più quando si entra per la prima volta in una nuova area, con evidenti scatti che si verificano per un breve periodo di tempo. Per fortuna la situazione si risolve nel giro di pochi secondi e il gameplay torna velocemente come prima. L'unica vera delusione è che la versione PC impiega veramente poche risorse (anche una GTX 750 Ti può sostenere i 60fps), e il motivo per cui le console current-gen non possano fare altrettanto resta un mistero.
Dishonored: Definitive Edition - il verdetto del Digital Foundry
Dishonored Definitive Edition è un chiaro upgrade rispetto alle versioni precedenti per console, grazie a qualità dell'immagine molto superiore, frame-rate più stabile e grafica generalmente in linea con l'edizione PC. È un bel passo in avanti per i fan che non hanno accesso a un PC da gioco decente e vogliono una versione migliore dell'originale. L'aggiunta del Parallax Occlusion Mapping e di un'occlusione ambientale più forte crea una presentazione più raffinata, mentre il framebuffer a 1080p nativi assicura la nitidezza dell'immagine.
La qualità grafica superiore e il frame-rate più stabile mettono la versione PS4 in pole position, anche se Xbox One offre quasi sempre un'esperienza pressoché identica. Entrambe sono consigliate a chi vuole un altro assaggio del gameplay impegnativo e finemente cesellato di Dishonored. Detto ciò, ci sentiamo gabbati dalla mancanza di un upgrade del frame-rate a 60fps su hardware che, in base alle prestazioni del gioco su PC, hanno chiaramente le capacità per sostenerlo.
Anche se l'introduzione di alcuni nuovi effetti migliora l'estetica, il raddoppio del frame-rate avrebbe avuto un impatto molto più tangibile sulla qualità del gameplay, e avremmo preferito che gli sviluppatori si fossero concentrati su questo. La Definitive Edition resta un gioco eccellente, e l'inclusione del DLC è ovviamente la benvenuta, ma visto che la stessa esperienza è disponibile su una vasta gamma di hardware PC a 60fps, la versione per computer resta la miglior scelta, con l'edizione Game of the Year che offre gli stessi contenuti a prezzo molto basso.