Final Fantasy X/X-2 Remaster su PS4 - analisi comparativa
Un confronto su tre home console (e una portatile) di Sony.
Dopo l'eccellente riedizione per PlayStation 3 e Vita, Final Fantasy X e X-2 arrivano su PlayStation 4 con una serie di migliorie. Una rimasterizzazione della rimasterizzazione, se vogliamo. Non è passato molto dal nostro ultimo viaggio su Spira: per la precisione, quest'uscita è separata dalle ultime due da 13 mesi. In questo tempo, Square Enix ha aggiornato altri elementi ed effetti. Ma dopo la comparsa su tre home console di Sony e una portatile, la nuova versione per PS4 rappresenta l'edizione definitiva di questo classico?
La prima impressione è chiara: questa versione è fondamentalmente uguale a quella PS3 in termini di dettaglio di base, anche se NPC e creature specifiche sono state ricostruiti da zero. È curioso che alcuni abbiano ricevuto più attenzione di altri. PS4 mantiene la quasi totalità dei modelli dei personaggi aggiornati last-gen; il cast principale è rimasto intoccato, un pregio a metà vista la misura in cui Tidus e Yuna differiscono dalle loro controparti PS2. La risoluzione delle texture è stata incrementata anche per gli Al Bhed, e il dettaglio delle pellicce dei nemici è notevolmente aumentato di qualità.
Anche se non arrivano alla complessità dei protagonisti, abitanti e nemici vantano forme più piene e arrotondate. Non è chiaro il modo in cui siano stati selezionati i personaggi per questo tipo di trattamento; i più fortunati sono ora dotati di dita, mentre altri hanno ancora le mani squadrate viste su PS2. In generale, i personaggi si integrano ora meglio, e la differenza nella qualità dei modelli è meno vistosa rispetto alla versione PS3. L'attenzione di Square Enix non è stata suddivisa equamente, ma di certo è stato fatto un passo in avanti.
La qualità di texture e geometrie è stata aumentata con parsimonia, ma c'è un nuovo effetto applicato a tutto: l'occlusione ambientale. Ogni piega e fenditura di Spira è ora riempita da una chiazza di ombreggiatura, conferendo alla versione PS4 una maggiore sensazione di profondità. L'implementazione è forse esagerata in alcuni punti (ad esempio nella posa di vittoria di Lulu), ma evita anche i tipici artefatti dei metodi meno efficaci. Capelli e vegetazione usano la tecnica con grande efficacia, e anche se la rimasterizzazione per PS3 regge, l'assenza di questa ombreggiatura rende il gioco più piatto nel confronto.
Le texture sono state migliorate digitalmente per creare un aspetto globablmente più vibrante. La risoluzione di base di ognuna di esse è identica a quella vista su PS3, ma ognuna è stata trattata in modo da ottenere un aspetto a contrasto maggiore, rinforzato da un filtro anisotropico superiore. È un tocco che viene applicato anche ai fondali pre-renderizzati, e i colori appaiono di conseguenza più saturi nel confronto diretto. Proprio come per le sequenze video, Square Enix ha ritagliato queste scene per adeguarle ancora una volta al formato 16:9, perdendo purtroppo del dettaglio in cima e in fondo allo schermo rispetto all'immagine originale in 4:3.
La presentazione in questo caso è tutto, e la scelta della tecnica di anti-aliasing su PS4 doveva essere ponderata con attenzione. PS3 offre due modalità separate: 1280x720 con FXAA, e 1920x1080 senza anti-aliasing. Questa nuova edizione rischia invece di perdere i suoi dettagli ad alto contrasto optando per un passaggio post-process. Per fortuna, PS4 produce un'immagine a 1080p come previsto, e la tratta con un completo MSAA 4x, una tecnica multi-sample che si concentra sull'aliasing geometrico.
È uno degli approcci più pesanti per la GPU, e la resa è enorme per la qualità dell'immagine su PS4. Le scalettature dell'area di Mount Gagazet in Final Fantasy X-2 vengono trattate benissimo, e non resta la sfocatura residua delle texture che ci si aspetta da un approccio FXAA. Non c'è confronto con la versione PS3, e l'unico svantaggio di questo metodo è la sua attenzione specifica agli elementi poligonali, come personaggi ed edifici.
Nella maggior parte dei casi ciò tralascerebbe gli elementi trasparenti come fogliame e capelli. Per ovviare al problema, Square Enix utilizza una tecnica conosciuta come blending alpha-to-coverage, un passaggio separato che spesso si accompagna all'MSAA. Ciò crea una maschera dietro a ogni area con un componente alpha, e anche se si nota del leggero dithering sulle piante più lontane di Besaid Island, l'effetto si occupa di tutte le altre cause di aliasing vicino. Il gioco è uno dei pochi a 1080p su PS4 che evita l'AA post-process, e produce alcuni dei risultati più nitidi possibile a questa risoluzione.
Su PS4 risultano migliorate anche le prestazioni. In maniera simile a quanto accade con le versioni precedenti di Final Fantasy X e X-2, sono presenti un limite a 30fps e una sincronia verticale completa, ma forse si è persa l'occasione di affrontare la questione 60fps. Anche così, i 1080p e l'AA molto superiore non influiscono sui 30fps. Su PS4, il frame-rate si mantiene quasi sempre a questa frequenza, con pochi fotogrammi isolati perduti durante le transizioni cross-fade delle sequenze animate.
PS3 soffre invece in modalità 1080p, producendo cali a 20fps quando lo schermo è pieno di effetti alpha. Nel caso peggiore, abbiamo visto un abbassamento a 14fps durante uno dei primi boss di Final Fantasy X-2. L'unico modo per mantenere un aggiornamento fluido a 30fps sulla vecchia console di Sony è scendere a 720p. Il rendering a 1080p è evidentemente un collo di bottiglia per l'hardware last-gen quando le trasparenze entrano in gioco; per fortuna, la GPU più potente di PS4 permette un aggiornamento più fluido a prescindere dalle circostanze.
Final Fantasy X/X-2 Remaster su PS4: il verdetto del Digital Foundry
Con quattro versioni della saga di Spira in circolazione, la rimasterizzazione per PS4 aggiunge alcuni tocchi cruciali alle edizioni già in circolazione. Il salto generazionale non è della stessa portata di quello effettuato da PS3, ma le rifiniture sono ben fatte e il lavoro è tra i migliori fatti da Square-Enix su un suo gioco del passato. Sono presenti degli effetti aggiuntivi e il dettaglio del mondo è aumentato con parsimonia da modelli e texture di qualità superiore, ma la vera ciliegina sulla torta è la presentazione a 1080p senza aliasing. Anche se ancora limitati a 30fps, i due giochi non sono mai stati così belli da vedere.
La compatibilità cross-save con Vita e PS3, e una nuova opzione per usare la colonna sonora originale, rendono questa la versione definitiva. Preso come uno dei primi sforzi interni importanti di Square Enix su PS4, questo lavoro dimostra fiducia del team nell'uso dell'hardware. Lasciando da parte il divisivo redesign dei personaggi, questo approccio onora lo stile della versione originale del 2001, un elemento che speriamo venga mantenuto in altre rimasterizzazioni dei classici dell'era PS2.