Digital Foundry prova Uncharted: the Nathan Drake Collection - articolo
Grandi aspettative.
L'attesa è quasi giunta al termine. Tra circa una settimana Uncharted: the Nathan Drake Collection arriverà nei negozi, e siamo abbastanza fortunati da essere in possesso di una copia della raccolta già ora e poter già condividere alcune cose. Bluepoint Games è ben nota per le converrsioni di giochi tra varie piattaforme, quindi le aspettative non potrebbero essere più alte, specialmente in virtù dei miglioramenti che abbiamo rilevato già nel trailer della storia. La prima impressione è che la raccolta sia all'altezza di tutto ciò in cui speravamo.
In effetti la qualità è straordinaria. Mentre molte rimasterizzazioni non fanno che aumentare risoluzione e frame-rate, Bluepoint è andata oltre rendendo quasi indistinta la linea tra rimasterizzazione e remake. Prestazioni e qualità dell'immagine sono assolutamente adeguati, ma i miglioramenti apportati dallo studio vanno molto oltre, e comprendono un sistema di controllo ritoccato in modo da rendere l'esperienza migliore. Uncharted: Drake's Fortune ne beneficia particolarmente, ma tutti i titoli sono molto più appaganti da giocare, grazie soprattutto alla riduzione della latenza dei controlli.
Tutti e tre i giochi vantano un'ampia serie di texture, modelli ed effetti del tutto nuovi. Anche in questo caso è soprattutto l'originale Drake's Fortune a trarne beneficio: senza i limiti di PS3, sembra un gioco nuovo. Ovviamente anche Uncharted 2 e 3 hanno ricevuto lo stesso livello d'attenzione, con elementi rifiniti e migliorati a fondo. Tutti e tre reggono benissimo, anche in confronto a giochi usciti nel 2015.
Anche la qualità dell'immagine è stata ben curata. I tre titoli girano a 1080p con un'eccellente anti-aliasing e un filtering anisotropico che sembra un 8x. L'aliasing è ridotto al minimo e le superfici delle texture restano nitide anche ad angolazioni oblique. Il raggio dello scaling del livello di dettaglio è stato aumentato, e le ombre sono a risoluzione superiore. Non siamo quindi di fronte a elementi solo più dettagliati, ma a un numero maggiore di oggetti visibili nella scena, che produce una presentazione più ricca.
Passiamo alle prestazioni. Ci aspettavamo un frame-rate simile a quello di The Last of Us Remastered, ma i risultati sono invece molto migliori. Il gameplay si svolge per la maggior parte del tempo a 60 fotogrammi al secondo, rendendo l'esperienza molto fluida e stabile. Una serie di scene soffre di piccoli cali, che però non vanno mai sotto ai 55fps, e si tratta di situazioni relativamente rare: gli effetti alpha di trasparenza sembrano esserne la causa principale. Ci è stato detto che una patch del day one correggerà alcuni piccoli bug, quindi è possibile che al lancio le prestazioni vengano migliorate, ma anche così il frame-rate è buono.
Possiamo anche confermare che la sincronia verticale è sempre attiva. Ovviamente, ancora una volta ciò fa la differenza soprattutto in Uncharted: Drake's Fortune, che soffriva di un serio tearing su PlayStation 3.
Per quanto riguarda il motion blur, in origine avevamo espresso preoccupazione per la mancanza di quest'effetto nel materiale visto, e molti sviluppatori hanno preferito eliminarlo nelle rimasterizzazioni a 60fps, come quella di Journey. La buona notizia è che l'effetto è presente nella raccolta, ma non ci aspettavamo un tale livello di controllo su di esso. I giocatori possono abilitare il motion blur per oggetto indipendentemente o utilizzarlo insieme a quello relativo all'inquadratura (solo il primo è abilitato di default). L'effetto può anche essere disattivato completamente se lo si preferisce. È una funzione inaspettata, che apprezziamo molto. Nel nostro prossimo articolo esploreremo a fondo questi effetti per verificare il loro impatto sulle prestazioni, ma al momento non sembra che penalizzino troppo il frame-rate. Dobbiamo sottolineare che l'effetto è presente anche in Drake's Fortune, che in origine non ne faceva uso.
Prima del lancio vogliamo anche parlare della questione degli intermezzi. Ci siamo chiesti se le sequenze animate sarebbero rimaste pre-renderizzate o se Bluepoint le avrebbe sostituite con equivalenti gestiti dal motore. Un approccio in tempo reale sarebbe stato difficile da realizzare, ma avevamo anche dubbi sulla quantità di video stipabili in un singolo Blu-ray. Abbiamo constatato che i video sono pre-renderizzati, e Bluepoint è riuscita a inserirli tutti in un solo disco. Considerando che ognuno dei titoli originali era contenuto su un disco, sembra un risultato di rilievo. Ovviamente gli algoritmi di compressione di oggi sono più avanzati e in grado di produrre una qualità migliore utilizzando meno spazio, ma è comunque sorprendente constatare che una simile quantità di dati per codice e video sia stata compressa in 50GB. Sono ancora visibili dei difetti di compressione, ma la qualità dei video è molto superiore a quella degli originali, e il confronto con l'Uncharted originale è particolarmente rivelatorio da questo punto di vista.
L'intera Nathan Drake Collection è tenuta insieme da un eccellente sistema di menu che offre una navigazione logica e intuitiva restando fedele alla presentazione originale. Passare da un gioco all'altro è facile, e sono disponibili molte opzioni da calibrare. Tutti i menu operano a 60fps, con transizioni fluidissime. Potrà sembrare un aspetto secondario, ma un'interfaccia rifinita è molto importante in un prodotto di questo tipo, particolarmente quando serve da ponte tra tre titoli differenti.
In generale, quindi, le prime impressioni sono molto positive. Con il gioco in mano e centinaia di GB di acquisizioni da PS3 già pronte per i confronti, siamo impazienti di dedicare più tempo alla raccolta. Abbiamo intenzione di produrre degli articoli separati per ciascun gioco in modo da capire veramente la quantità di lavoro infuso nel progetto. È chiaro che si tratta di un'opera curata con estrema cura, ed è altrettanto evidente che Sony non ha badato a spese per dare vita a questa raccolta. Per ora, la conclusione iniziale è questa: le nostre aspettative per erano altissime (forse esagerate), ma tutto ciò che abbiamo giocato finora suggerisce che Bluepoint abbia centrato in pieno il bersaglio.