Dark Souls 3 nasconde una sorpresa per i veterani della serie - articolo
SPOILER! Il Digital Foundry rivela un video comparativo notevole.
Dark Souls 3 ha molte sorprese in serbo per i fan, ed eravamo intenzionati a trattarne una fin dal lancio. Consigliamo a chi non è arrivato a circa due terzi del gioco di rimandare la lettura di quest'articolo. È un grande momento e preferiremmo non rovinarvelo.
Ecco un avvertimento finale:
SEGUONO SPOILER!
Annunciato come l'ultimo capitolo della serie, Dark Souls 3 aggiunge alla formula un po' di speciale nostalgia per i fan. Una delle sorprese più grandi è il ritorno ad Anor Londo, la scintillante capitale al centro del primo Dark Souls. È un'area indubbiamente scolpita nella mente di chiunque abbia finito il primo gioco, e in Dark Souls 3 la vediamo fare il suo ritorno centinaia, se non migliaia di anni dopo.
Solo che non è come la ricordiamo. Molto è cambiato: il palazzo mostra i segni del tempo, è congelato, le sue colonne sono incrinate e il regno è ora avvolto nella luce lunare. È un soggetto affascinante per i fan ansiosi di mettere insieme i pezzi che compongono il lore della serie. Dal punto di vista tecnico, vedere uno scenario familiare rivivere su macchine current-gen ci offre la possibilità di valutare i passi in avanti fatti dal motore di From Software.
Lo studio ha tirato a lucido l'area su PS4, Xbox One e PC. I ponti di Anor Londo vantano texture ad alta risoluzione, alcune basate vagamente su quelle originali, altre dal design originale. Gargoyle e pilastri sono scolpiti in maniera più intricata, abbandonando le forme dal basso polycount viste su last-gen. La forma originale di Anor Londo risulta un po' piatta, in parte a causa di una scelta artistica volta a creare un ambiente desolato e solitario. Lo studio aveva chiaramente piani più grandi per lo scenario, a patto di avere a disposizione la potenza di calcolo necessaria.
Le differenze tra Dark Souls 1 e 3 non sono puramente superficiali. I sentieri nei pressi dell'ascensore centrale sono crollati, obbligando i giocatori a esplorare una parte completamente diversa del regno. Alcuni segmenti di questo livello sono bloccati e uno dei miei percorsi accuratamente memorizzati che andava dal falò fino a Ornstein e Smough è completamente crollato. In un altro punto, vediamo un corridoio del tutto nuovo.
Guardando all'orizzonte si nota che anche il territorio di Lordran è cambiato in maniera radicale. Un nuovo palazzo, ad esempio, è appollaiato su un picco lontano, e le montagne nei pressi sembrano essersi livellate. Grosse porzioni di Anor Londo sono scomparse o crollate, cedendo spazio a un orizzonte fatto di alberi e colline non visibili nel primoDark Souls.
La radiosa capitale che abbiamo visto nell'originale è perduta ma alcune cose non sono cambiate. La struttura di ciò che rimane è esattamente come la ricordate, presa direttamente dall'originale e poi abbellita. Ogni colonna è nello stesso punto e anche l'ascensore centrale si muove con lo stesso ritmo, con l'identica animazione del personaggio quando spinge la leva. È tutto molto familiare, ma renderizzato ora a livelli senza precedenti di dettaglio, con illuminazione basata sulle proprietà fisiche e nuovi dettagli sparsi per l'area.
È la sala finale che ci permette di rivisitare i ricordi più vividi; questo posto ricco di storia è ora completamente allagato, con dei detriti alla base di ogni colonna e tendaggi che sventolano in alto, simulati da una fisica dei tessuti assente nel primo capitolo. Anche in questo stato d'abbandono l'area è costruita squisitamente, e ricorda uno dei momenti più classici di Dark Souls 1. Ovviamente questo punto non coinciderà coi ricordi più piacevoli di molti, vale a dire lo scontro con Ornstein e Smough, che spiega alcune delle rovine visibili.
Nel complesso rivisitare Anor Londo in Dark Souls 3 è un'esperienza surreale e malinconica. L'intera area mostra il tocco di From Software e trasmette la sensazione che il tempo trascorso non sia stato clemente con il luogo. Non è una semplice seconda visita ma una nuova interpretazione di un'area che dovrebbe essere ben nota ai fan di Dark Souls. È uno dei punti migliori di Dark Souls 3, un raro momento per riflettere sul lungo e duro viaggio percorso, ma serve anche per mostrare l'evoluzione della serie sia dal punto di vista tecnico, sia artistico.