Il Digital Foundry prova Ark: Survival Evolved su Xbox One - articolo
Ha venduto oltre 1 milione di copie ed è la star di Xbox Early Access: vale l'acquisto?
Ark: Survival Evolved per Xbox One, al suo stato attuale, può essere descritto come un work-in-progress tecnologico. Secondo qualsiasi criterio misurabile esaminato dal Digital Foundry, può spesso essere ai limiti del disastroso. Eppure, Studio Wildcard è riuscito a vendere oltre 1 milione di copie anche in questa sua forma incompleta, costruendo una fanbase appassionata sia su console che su PC. Detta semplicemente, in questa versione preview è un trionfo del concetto sull'esecuzione. Visto che è già un titolo di successo, i giocatori hanno investito in esso nella sua forma early access, e una delle sue attrattive principali è che gli utenti si sentono coinvolti nello sviluppo
L'idea alla base di Ark è innovativa e allettante: cacciare dinosauri, costruire delle comunità ed esplorare un paradiso tropicale pieno di flora e fauna preistoriche. L'isola su cui è ambientato il gioco fornisce ben 35 chilometri quadrati da esplorare, divisi in vari scenari come spiagge sabbiose, paludi di mangrovie, montagne e vallate, popolate da una vasta selezione di vita preistorica che vaga liberamente per il territorio. Gli scenari appaiono sufficientemente dettagliati, anche se spesso di natura last-gen. Per il progetto viene utilizzato l'Unreal Engine 4 e il suo sistema di illuminazione basato sulla fisica, ma c'è la sensazione che la tecnologia non venga sfruttata a fondo: materiali come legno, pietra e tessuti appaiono abbastanza artificiali, e limitano l'immersività del gioco.
Nonostante questo, le proporzioni dell'isola risaltano lo stesso, con foreste, vallate e picchi montuosi adornati da una buona quantità di alberi e altra vegetazione. Le aree trasmettono un impressionante senso di vastità, amplificata dal livello irregolare del terreno. Le distanze di visualizzazione non possono comunque essere paragonate a quelle di titoli come Just Cause 3 o Assassin's Creed Syndicate, ed è chiaro che gli elementi ambientali più piccoli e la fauna vengono tagliati a distanze più ridotte. Il pop-in è evidente, con parti dello scenario che compaiono inizialmente tramite una transizione retinata, prima che avvenga il brusco passaggio ai modelli di qualità superiore quando l'inquadratura si avvicina.
Analisi alternativa: Analisi e commento del codice di lancio di Ark: Survival Evolved per Xbox One.
La raccolta delle risorse e il crafting sono una parte fondamentale di Ark, e come risultato gli scenari sono caratterizzati da una distruttibilità limitata data dalle strutture create dall'uomo, che possono essere anche costruite, e vegetazione da depredare. Gli alberi, ad esempio, possono essere sradicati, anche se dopo la caduta scompaiono nel nulla invece di cadere al suolo e sollevare detriti.
L'attrattiva principale del gioco sta nella possibilità di cacciare e domare dinosauri e altre creature estinte, e questa è un'area in cui gli sviluppatori hanno chiaramente concentrato le loro risorse. Vi sono oltre 60 specie nel gioco: alcune sono piumate secondo le recenti correnti di pensiero sul vero aspetto dei dinosauri, mentre altre come il T-Rex sembrano più ispirate da Jurassic Park. La complessità geometrica sembra un gradino più in basso rispetto agli ultimi titoli a tripla A, ma queste creature vantano comunque un buon livello di dettaglio e le animazioni sono ragionevolmente fluide. Come accade con molti altri elementi, anche in questo caso i materiali possono apparire un po' primitivi: la pelle sembra fatta di plastica e il modo in cui le superfici reagiscono alle diverse condizioni di luce manca di realismo. È sorprendente se si considerano le funzioni di rendering allo stato dell'arte dell'Unreal Engine 4.
Dal punto di vista tecnologico c'è molta strada da fare prima di arrivare a un livello che ci aspettiamo da un titolo di rilievo. La risoluzione è al momento inferiore a 720p (1088x612 o simile), un caso senza precedenti per l'attuale generazione di console e un aspetto che ha ovviamente bisogno di migliorare. Le scene ad alto contrasto ne risentono di più, ma quando si passa ad aree con poca illuminazione la presentazione appare migliore. La situazione non è comunque ideale, e il pixel-crawl attribuibile alla scarsa risoluzione è molto e distrae.
Anche le prestazioni sono un grosso problema in entrambe le build provvisorie testate. La versione iniziale non riusciva a girare sopra ai 30fps, spesso attestandosi su valori molto inferiori. Ark è afflitto da scatti che possono andare da 100ms a 500ms, vale a dire a un fastidioso blocco di ben mezzo secondo. Gli sviluppatori hanno inoltre deciso di adottare un frame-rate completamente sbloccato con sincronia verticale disabilitata, che si traduce in un tearing costante lungo tutta l'avventura. Un paio di giorni fa lo studio ha aggiornato il gioco correggendo bug, aggiungendo contenuti e promettendo prestazioni migliori e meno blocchi. Vi sono dei miglioramenti, ma c'è ancora bisogno di molto lavoro per ottenere prestazioni stabili nell'arco di tutto il gioco. È come se Ark chiedesse un limite a 30fps con sincronia adattiva. Delle scorribande attraverso le paludi possono causare rallentamenti sotto ai 20fps in entrambe le build, e questo illustra la sfida che gli sviluppatori dovranno vincere per portare Ark: Survival Evolved a buon livello.
Ovviamente stiamo parlando di una versione provvisoria e non di codice finale, quindi c'è da aspettarsi la presenza di vari bug e glitch. Il prezzo della versione attuale è comunque di €34,99, probabilmente abbastanza inferiore a quello che sarà il costo della versione finale ma comunque una somma significativa da pagare vista la qualità dell'esperienza offerta. Gli utenti otterranno comunque aggiornamenti regolari, e presumibilmente pagheranno meno di chi comprerà il gioco solo al suo completamento.
Forse, l'ovvia natura work-in-progress del gioco è parte del suo fascino: Ark offre la possibilità di vivere lo sviluppo di un titolo con una premessa molto eccitante, e forse anche di parteciparvi. La sfida che gli sviluppatori si trovano di fronte in termini di ottimizzazione è comunque immensa, e i problemi tecnologici del gioco sono abbastanza seri secondo i nostri due round di prove. Resta da vedere se sarà possibile che Ark diventi un'esperienza stabile e godibile, ma vista la validità di concetti e idee alla base del gioco, lo speriamo.