Remedy ha sistemato la versione PC di Quantum Break? - articolo
La patch 1.7 permette di giocare a 60fps e di rimuovere l'upscaling, ma ci sono ancora dei grossi problemi.
Quantum Break non è arrivato nel modo migliore su PC ma l'aggiornamento 1.7 (una patch da ben 27GB) può potenzialmente eliminarne i problemi. Questi ultimi vanno da un frame-rate scattoso a causa del limite di 50fps su display a 60Hz, a una modalità a 30fps con forti oscillazioni nella distribuzione dei fotogrammi, e comprendono anche crash dei driver con schede Nvidia. Tutto ciò ha lasciato l'amaro in bocca a chi ha speso i suoi soldi al lancio. La buona notizia è che la recente patch di Remedy migliora la situazione e anche se vi sono ancora dei seri problemi, ora è possibile giocare a 1080p60.
Partiamo prima di tutto col frame-rate. Prima di questa patch il gioco scattava a prescindere dalla scheda grafica o dalle impostazioni utilizzate, a causa dell'aggiornamento corrispondente a circa 5/6 del valore di refresh del monitor. Chi usa un display convenzionale a 60Hz doveva quindi accontentarsi di 50fps anche con l'hardware più potente e le impostazioni minime. A complicare le cose c'era l'impossibilità di impostare il limite a 30fps per aggirare quest'inconveniente, visto che ciò causava una distribuzione dei fotogrammi irregolare e quindi dei fastidiosi scatti.
Con il gioco pienamente patchato i 60fps sono ora possibili, a patto che si abbia l'hardware giusto a disposizione. Una R9 390 non riesce a sostenere questo frame-rate a 1080p con tutte le impostazioni al massimo, fornendo circa 45fps nel capitolo iniziale. Per arrivare al frame-rate desiderato è necessario regolare alcune impostazioni. Il nostro approccio è stato semplice: partendo da tutti i valori al massimo, abbiamo abbassato le luci volumetriche e le ombre ad high, e la qualità degli effetti a medium. Questo ci ha permesso di ottenere una qualità grafica superiore a quella della versione Xbox One, che gira con l'equivalente di tutte le impostazioni a medium. Con la R9 390 questa combinazione fornisce 60fps quasi perfetti, precisamente ciò che speravamo di vedere al lancio. I 60fps rendono i controlli molto più fluidi e reattivi in combattimento, e per gli utenti PC segna un autentico passo in avanti rispetto all'esperienza console.
Ma c'è un bel problema, ossia le prestazioni con la GTX 970. Purtroppo, anche seguendo il consiglio dato da Remedy di installare i driver 362.0, ci siamo ritrovati in una situazione familiare. I crash persistono, così come con i più recenti driver 365.10. Giocare dai 5 ai 10 minuti causa un recupero dei driver riportando direttamente al desktop, con la produzione di un file di dump relativo al crash da 50-60MB nella directory AppData. La situazione è molto spiacevole e tra i driver di Nvidia e l'ottimizzazione, qualcosa manca ancora all'appello. Settimane dopo il lancio, è difficile credere che questo titolo non funzioni ancora a dovere con la scheda grafica più venduta sul mercato.
Quel poco che abbiamo potuto testare con i driver 365.10 ha mostrato ancora che la GTX 970 segue di molto la R9 390, proprio come nel codice di lancio. Durante la camminata iniziale nell'università, la R9 390 mantiene un vantaggio del 50% rispetto alla concorrente di Nvidia. Con tutte le impostazioni al massimo e una risoluzione di 1080p, nessuna delle due schede va particolarmente meglio o peggio rispetto a prima. Per la GTX 970 serve un miglioramento notevole, anche se a questo punto ci accontenteremmo di un gioco che funzioni in maniera stabile.
Mettendo da parte il frame-rate, questa patch aggiunge anche nuove opzioni per upscaling e grana pellicolare. Queste due funzioni sono cruciali e la loro disattivazione rende più nitida l'immagine: finora l'upscaling era abilitato di default su PC. È la stessa tecnica di ricostruzione dell'immagine utilizzata su Xbox One, che combina quattro framebuffer separati supportandoli con MSAA 4x per arrivare a un'immagine a 1080p partendo da quattro fotogrammi a 720p. L'effetto è sorprendentemente pulito, specialmente nelle scene più statiche, ed è un grosso risparmio di potenza di calcolo per un titolo che utilizza un'illuminazione globale. L'unico svantaggio è che ciò conferisce al gioco un aspetto leggermente sfocato in movimento.
Con l'upscaling disabilitato, si vede esattamente cosa si perdeva con la modalità attiva. Nel passaggio a 1080p nativi c'è meno disturbo visivo sui piccoli dettagli come metalli corrugati e passerelle. Tutti i dettagli mancanti in corrispodenza dei punti ad alto contrasto nella modalità standard ritornano visibili. L'immagine appare senza dubbio più nitida, e anche la risoluzione di riflessi e occlusione ambientale aumenta: questi effetti passano da 720p a 1080p quando l'upscaling viene disattivato.
L'unico inconveniente di questa modalità è l'inevitabile contraccolpo sulle prestaazioni. Con l'upscaling disabilitato, una R9 390 non può far girare Quantum Break a 1080p60 neanche con impostazioni medie, e riesce a fornire circa 40fps. Non è una sorpresa vista l'ambiziosa simulazione della luce, un'illuminazione globale in tempo reale raramente vista nei videogiochi.
La R9 Fury X invece riesce nell'impresa. Con le impostazioni massime non si riesce a raggiungere i 1080p60 ma abbassare le impostazioni a medium crea condizioni migliori. Il gioco è decisamente godibile in questo modo, che in pratica offre la grafica della versione Xbox One a risoluzione 1080p e tutti i vantaggi del frame-rate superiore.
Le patch notes 1.7 di Quantum Break citano anche una correzione della distribuzione dei fotogrammi e il limite a 30fps è in effetti più funzionale di prima. Sia R9 390 che Fury X ne hanno beneficiato nei nostri test, con sufficiente potenza di calcolo residua dopo aver disabilitato l'upscaling per fare uso di un cap a 30fps, un sacrificio delle prestazioni per un'immagine a 1080p. La buona notizia è che gli scatti sono notevolmente minimizzati, con meno fluttuazioni del frame-time. Il gameplay è visibilmente più fluido in confronto al gioco pre-patch, anche se alcuni picchi durante le sequenze animate mostrano che l'aggiornamento non è ancora perfetto al 100%.
Quantum Break è senza dubbio in una situazione migliore con la patch 1.7 installata. È possibile far girare il gioco a 60fps con una scheda come la R9 390 e disabilitare l'upscaling per migliorare la qualità grafica con una Fury X, inoltre il limite a 30fps è molto migliore rispetto alla versione di lancio. Vi sono comunque dei problemi residui come i crash dei driver Nvidia, e anche insoliti glitch delle interazioni tra inquadratura, personaggio e oggetti. In un'occasione lo smartphone di Jack oscilla furiosamente nella sua mano quando si avanza, e lo stesso accade in seguito al suo auricolare.
C'è anche un altro bug residuo frustrante. Dopo il respawn a un checkpoint, alcune parti del renderer vanno fuori sincrono con le animazioni del personaggio. Ad esempio l'inerzia di Jack può variare durante la sua corsa, che a volte lo vede coprire molta distanza in un fotogramma e pochissima in quello successivo. Anche a 60fps questo glitch dà l'impressione che il gioco giri a frequenza molto inferiore. Il glitch sembra apparire in maniera casuale, come il tremolio dello smartphone di Jack, ed è un segno che il gioco richiede ancora attenzione.
Quantum Break sta facendo buoni progressi su PC ma è chiaro che Remedy non ha ancora avuto tempo per sistemare tutto. C'è bisogno di altro lavoro, specialmente per quanto riguarda il supporto dei driver Nvidia, e anche per correggere i vari glitch ancora presenti. È un peccato, perché la tecnologia di base è eccezionale. Con la patch 1.7 c'è la sensazione che Quantum Break su PC possa finalmente offrire un'esperienza migliore di quella della versione Xbox One, un potenziale che speriamo di veder realizzato col prossimo aggiornamento.