Rise of the Tomb Raider su PC - analisi comparativa
Le migliorie grafiche in dettaglio, e cosa serve per far girare il gioco a 1080p60.
Dopo il lancio ben accolto dello scorso novembre, Rise of the Tomb Raider è ora approdato su PC grazie all'affidabile studio olandese Nixxes Software. La versione Xbox One ha già un ottimo aspetto, ma grazie alla potenza di calcolo molto superiore di un PC di fascia alta, il recente titolo di Crystal Dynamics risulta ancora migliore sia da vedere che da giocare.
Mosso da una versione migliorata del Foundation Engine, Rise of the Tomb Raider offre una serie di funzioni grafiche next-gen tra cui figurano un sistema di materiali basato sulla fisica, neve deformabile, simulazione dei capelli migliorata, terreno tessellato, effetti cinematografici d'alta qualità e altro. Nel portare il gioco su PC, Nixxes ha abilitato una serie di opzioni esclusive che rifiniscono ulteriormente un gioco già molto bello.
Anche se questa versione sembra molto simile a quella per Xbox One, queste impostazioni aggiuntive conferiscono molta profondità aggiuntiva all'esperienza. La tessellation viene utilizzata in aree in cui è assente su Xbox One, le ombre sono molto migliori, la quantità di vegetazione dinamica è aumentata, è disponibile un'occlusione ambientale HBAO+ d'alta qualità, e le prestazioni e la qualità dell'immagine possono essere spinte molto di più. Tutte queste migliorie richiedono un hardware più potente rispetto al Tomb Raider del 2013, ma con un po' di calibrazione è possibile ottenere prestazioni eccellenti su un'ampia gamma di hardware.
Durante l'analisi abbiamo scoperto che la versione Xbox One non si colloca esattamente a nessnu livello di impostazioni predefinite disponibile su PC. I settaggi sono stati invece combinati per adattarsi alle esigenze della piattaforma. In base ai nostri test, crediamo che Xbox One offra risultati simili a quelli delle impostazioni high su PC con alcuni tocchi aggiuntivi pensati per migliorare le prestazioni: il filtering anisotropico è ridotto a un livello molto basso su Xbox One, la vegetazione dinamica è limitata alle impostazioni medium, la tessellation è applicata solo alla deformazione della neve e la funzione Soft Sun Shadows è completamente assente. Altre funzioni, come profondità di campo, qualità delle texture, dettaglio della scena e qualità delle ombre, sono però paragonabili alle impostazioni high disponibili su PC.
Uno dei miglioramenti più importanti non si può notare in immagini e video. Stiamo parlando della riduzione nella latenza dei controlli, che su Xbox One sembravano leggermente poco reattivi e rendevano più difficile giocare. Eravamo già rimasti sorpresi dalla migliore reattività della versione Xbox 360, curata da Nixxes, ma su PC la situazione è molto migliore. Rise of the Tomb Raider è molto reattivo è questo trasforma la qualità dei combattimenti.
Il marchio di una grande conversione su PC riguarda il numero di impostazioni disponibili e la velocità con cui possono essere modificate. Nel caso di Rise of the Tomb Raider, siamo rimasti soddisfatti nello scoprire che tutti i valori possono essere regolati dinamicamente in-game, senza lunghi caricamenti ogni volta che si interviene su di essi. È possibile vedere i cambiamenti avvenire nel menu in tempo reale, fornendo immediatamente feedback e permettendo un facile monitoraggio delle risorse. Ciò rende la calibrazione dell'esperienza un gioco da ragazzi, e incoraggia la sperimentazione da parte dell'utente.
Le opzioni di base comprendono tutte le voci che ci si aspetta, inclusa risoluzione, frequenza d'aggiornamento e tipo di anti-aliasing. Rise of the Tomb Raider può operare a pieno schermo o in finestra senza bordi e supportare due livelli di anti-aliasing super-sampling. La risoluzione può poi essere regolata arbitrariamente per soddisfare le proprie esigenze: chi utilizza la Dynamic Super Resolution (DSR) di Nvidia può godersi Rise of the Tomb Raider a risoluzioni che vanno molto oltre quella nativa del monitor.
Passando alle impostazioni grafiche, vi sono molte opzioni e configurazoni preconfezionate a disposizione dei giocatori. Abbiamo dato un'occhiata a ciascuna di queste impostazioni e determinato il loro impatto su prestazioni e qualità visiva. Per questa sezione abbiamo condotto dei test su un Intel i7 5820K a 4.4GHz con 16GB di RAM DDR4 e una Nvidia GTX 780. Con quest'hardware abbiamo ottenuto un'esperienza a 60fps quasi perfetti con risoluzione 1600x900 e impostazioni spesso very high, e 30fps fissi a 1440p utilizzando le stesse impostazioni.
Qualità delle texture: Visto che il gioco è stato progettato principalmente per Xbox One e la sua memoria unificata, non dovrebbe sorprendere che le texture occupino molto spazio. La versione PC include anche texture di risoluzione ancora superiore rispetto a quella Xbox One, e i requisiti di memoria aumentano con impostazioni superiori. Abbiamo monitorato l'utilizzo della VRAM a 1080p, regolando la risoluzione delle texture, e determinato che le impostazioni low richiedono 1.5GB di VRAM, le medium 2GB, le high 3GB, e infine le very high una scheda da 4GB per scongiurare rallentamenti. Utilizzando una GTX 780, le impostazioni high hanno prodotto un'esperienza perfettamente fluida, ma l'uso della VRAM si è aggirato costantemente sui 3GB. È possibile salire a very high, ma questo ha provocato alcuni leggeri rallentamenti a causa dei requisiti superiori di memoria. Posto che si abbia la VRAM necessaria, quest'impostazione sembra avere un impatto solo leggero sulle prestazioni.
Filtering anisotropico: Una voce scontata, ma tra le più importanti quando si tratta di qualità dell'immagine. La versione Xbox One opera con un livello di filtering anisotropico molto basso, che provoca una sfocatura delle texture visualizzate da angolazioni oblique. Naturalmente la versione PC supporta un filtering fino a 16x, che in combinazione con le migliori texture selezionabili dà l'impressione che in ogni scena vi sia più dettaglio.
Qualità delle ombre: Questa voce controlla la risoluzione delle shadow maps. In quest'area il PC gode di un netto vantaggio rispetto alla sua controparte console. Anche se la risoluzione delle shadow maps della versione Xbox One arriva a livello delle impostazioni high disponibili su PC, le ombre mancano di alcuni dettagli: le foglie della Vallata Geotermica, ad esempio, sono presenti nelle shadow maps su PC ma assenti su Xox One. Inoltre, su console le ombre sono statiche mentre su PC le animazioni mostrano le foglie che ondeggiano al vento. La versione PC permette anche agli utenti di salire a very high, aumentando ulteriormente il dettaglio delle ombre rinunciando a qualcosa in termini di prestazioni.
Sun Soft Shadows: A parte una miglior precisione delle ombre, l'attivazione di questa funzione aiuta a creare ombre più realistiche nello scenario. Le ombre degli oggetti proiettate dal sole diventano naturalmente meno definite a grandi distanze, e questa voce tenta di replicare quest'effetto, che su Xbox One sembra completamente assente. È decisamente un bel tocco su PC.
Occlusione ambientale: Su Xbox One, Rise of the Tomb Raider fa uso di un effetto BTAO (Broad Temporal Ambient Oscurance), mentre gli utenti PC possono utilizzare la HBAO+. Il metodo d'occlusione ambientale di default fa un lavoro ammirevole, ma la HBAO+ migliora ulteriormente le ombre di contatto. Va detto che entrambe le soluzioni disponibili su PC sono molto diverse rispetto al metodo BTAO utilizzato su Xbox One.
Profondità di campo: Rise of the Tomb Raider vanta alcune sequenze d'intermezzo veramente ben realizzate, e uno degli elementi fondamentali per ottenere la perfezione cinematografica sta nella profondità di campo bokeh d'alta qualità. Da questo punto di vista, la versione Xbox One regge il confronto con la qualità massima disponibile su PC, e l'effetto è glorioso su entrambe le piattaforme. Un altro effetto, chiamato vignettatura, applica una leggera sfocatura ai bordi dello schermo in alcune occasioni; anch'esso viene utilizzato su Xbox One.
Livello di dettaglio: Questa voce controlla la complessità generale delle scene e la distanza a cui gli oggetti vengono visualizzati. La versione Xbox One eguaglia le impostazioni high, ma gli utenti PC possono aumentarne ulteriormente la qualità per aumentare il dettaglio lontano. Questo influenza solitamente edifici e vegetazione, ma ha anche un impatto su texture e superfici. Scendere a medium e low migliora le prestazioni, ma provoca un ovvio pop-in che può distrarre.
Tessellation: Questa particolare funzione permette un rendering del terreno di qualità superiore, abilitando la tessellation di alcune superfici. L'effetto è eccellente in azione, e aggiunge molta profondità allo scenario. Questo tipo di tessellation non è presente su Xbox One, ma la neve deformabile impiega però una variante di tessellation adattiva su Xbox One e PC, diversa da quella regolata tramite il menu delle opzioni.
Riflessi screen-space: Questa voce si spiega da sé, e determina se i riflessi vengano disegnati o meno su schermo. L'effetto viene tipicamente applicato a pozze e specchi d'acqua, e aiuta a creare condizioni più realistiche quando si corre nei pressi di fluidi. Disabilitare quest'opzione potrebbe migliorare le prestazioni su hardware di fascia bassa, ma non ha influenzato molto la resa sul nostro sistema di test.
Vegetazione dinamica: Quest'impostazione controlla l'interattività di piante e cespugli. Su Xbox One viene utilizzato l'equivalente del livello medium, che fa reagire in maniera realistica le piante più grandi ai movimenti di Lara. Salendo ad high vediamo reagire una varietà più ampia di piante e rami, e questo aiuta a creare uno scenario ancor più interattivo.
Bloom, vignettatura, motion blur, lens flare ed effetti: Queste cinque impostazioni possono essere attivate o meno, e su Xbox One sono tutte utilizzate. Delle cinque, solo il motion blur sembra influire in maniera visibile sulle prestazioni, mentre il resto sembra poter essere gestibile da chi vuole modificare la presentazione. Se preferite giocare con lens flare e bloom, ad esempio, potete farlo.
PureHair: Questa funzione, conosciuta in precedenza come TressFX, funziona meglio che mai. La tecnologia PureHair aggiornata opera con un impatto minore sulle prestazioni rispetto a TressFX, producendo al contempo dei risultati più naturali. La funzione è presente su Xbox One, ma su PC è disponibile un'opzione very high che aumenta la fedeltà della simulazione.
Rise of the Tomb Raider: analisi delle prestazioni su PC
Come scritto sopra, i test principali sono stati eseguiti con una macchina dotata di una GTX 780, e i risultati sono stati buoni tenendo conto del limite dei 3GB di VRAM. Rise of the Tomb Raider è però un gioco molto impegnativo da far girare a impostazioni high e very high, e con sistemi meno potenti è necessario scendere a compromessi. Abbiamo provato anche su altri sistemi, e consigliamo un processore quad-core Core i5 e una GTX 960 per un'esperienza migliore di quella disponibile su console. I driver utilizzati sono stati i Game Ready di Nvidia. AMD non ha risposto alla nostra richiesta di un equivalente per schede Radeon, quindi abbiamo usato i recenti Radeon 16.1 beta.
Per cominciare, il venerabile PC da gioco economico del DF, dotato di processore i3 e GTX 750 Ti, ha finalmente trovato pane per i suoi denti in Rise of the Tomb Raider. A impostazioni simili a quelle della versione Xbox One abbiamo rilevato frame-rate tra 13 e 25fps. Il test con hardware AMD, una R7 360, è andato ancora peggio, con fps anche a singola cifra. Il gioco è ben scalabile, quindi è possibile migliorare le prestazioni riducendo le impostazioni più pesanti, ma è importante notare queste limitazioni. Questo è uno dei pochi casi in cui il nostro PC economico non è riuscito ad avvicinarsi a prestazioni di livello console, ma come dimostrato dal video in cima alla pagina, il gioco è molto attraente anche con impostazioni medie.
La battaglia tra GTX 970 e R9 390 è affascinante. Con frame-rate sbloccato e impostazioni maxate a 1080p, la scheda di Nvidia produce una media di 47.5fps contro i 48.8 della rivale AMD, ma non è tutto qui. Alcune sezioni di gameplay vedono la GTX 970 in vantaggio anche di 5fps, mentre la R9 390 domina durante scene all'interno, intermezzi e primi piani. Il confronto è ancora più interessante, perché Rise of the Tomb Raider utilizza il calcolo asincrono, una funzione di livello hardware assente sull'hardware Nvidia e pienamente implementata nella R9 390.
E per quanto riguarda gameplay con frame-rate stabile a 1080p30 e 1080p60? Per il primo, una GTX 960 e un limite a 30fps forniscono un'esperienza solidissima, dalle prestazioni più stabili rispetto alla versione Xbox One e nessuna riduzione di risoluzione nelle sequenze animate (che la console di Microsoft renderizza a 1440x1080). Questa soluzione offre anche margine di manovra per ritoccare verso l'alto alcune opzioni, a partire dal filtering anisotropico che è possibile portare a 16x. Raggiungere i 1080p60 con queste stesse impostazioni richiede ovviamente più potenza, ottenibile con l'utilizzo di una GTX 970, che anche con la tessellation abilitata produce 60fps stabili e un solo rallentamento nel livello The Village. La soluzione a questo problema isolato è semplice e consiste nel disabilitare l'opzione, anche se in alternativa è possibile mitigare il rallentamento tramite overclocking.
Rise of the Tomb Raider su PC - il verdetto del Digital Foundry
La versione PC di Rise of the Tomb Raider è un ottimo prodotto, anche se necessita di requisiti di sistema superiori a quanto ci si potrebbe aspettare. È un bel gioco dotato di molta flessibilità, ma chi vuole maxare le impostazioni su hardware che non sia di ultima generazione avrà probabilmente a che fare con problemi prestazionali. La versione xbox One è stata chiaramente ottimizzata al meglio sulla piattaforma chiusa, e non è quindi possibile duplicare con precisione la versione console. La combinazione più simile richiede un sistema potente per raggiungere 1080p30 con impostazioni high: un quad-core i5 con una GTX 960 o simile.
Su hardware più veloce i risultati sono più in linea con le aspettative, ed è possibile ottenere una qualità grafica che surclassa di molto la già bellissima versione Xbox One. Non che non vi siano degli inconvenienti: ad esempio, i rami congelati visibili spesso nel corso del gioco soffrono di sfarfallii che si sono dimostrati quasi impossibili da eliminare, ma la conversione è comunque solida.
In generale, Rise of the Tomb Raider è un gioco eccellente con un'enfasi posta maggiormente sull'esplorazione inframmezzata da scontri ben progettati, battaglie che su PC si svolgono ancora meglio grazie ai controlli più reattivi e al frame-rate superiore. Nixxes ha prodotto una versione solida che sfrutta bene la piattaforma PC: assicuratevi solo che il vostro hardware sia pronto a essere messo alla prova.