Skip to main content

Il porting Switch di Wreckfest Switch sorprende e non sfigura con le versioni PS5 e Series X

Abbiamo testato ogni versione console di questo splendido destruction derby game.

Wreckfest è un grandioso racing brawler. Le corse sono basate sul pieno contatto tra le vetture, con un design dei tracciati che incoraggia gli scontri tra veicoli e ping-pong con le barriere. Realizzato dallo sviluppatore di Flatout, Bugbear Entertainment, Wreckfest rappresenta un ritorno atteso a lungo per i giochi ispirati ai ‘destruction derby’. Dopo aver fatto il suo debutto su PC nel 2018, è stato portato su console sia di scorsa che di nuova generazione, e questa settimana è arrivato anche su Nintendo Switch. Oggi daremo uno sguardo approfondito a Wreckfest in tutte le sue versioni console, con un occhio particolare alla versione Nintendo. Come scala il gioco dalla console ibrida fino alla potente PS5?

Wreckfest è famoso per il suo potenziale di distruzione. I danni ai veicoli sono pienamente simulati qui, con le auto che si accartocciano e si disintegrano nelle forti collisioni. Gli urti lasciano detriti e lamiere sul tracciato, e spesso mandano in aria pezzi di barriere fatte di pneumatici o di cemento. Il sistema di danni è ben spalleggiato da un solido modello di tenuta di strada, con veicoli che restituiscono una buona sensazione di peso e curve a gomito che richiedono abilità e attenzione, ma alcune caratteristiche arcade impediscono al gioco di diventare troppo punitivo.

La versione video della nostra analisi fa il punto su ogni versione del gioco. Guarda su YouTube

Dal punto di vista tecnico è un gioco bello da vedere ma certamente non è particolarmente ambizioso, tolto ovviamente il superbo modello di danni alle auto. Le auto appaiono riccamente dettagliate, ci sono molti poligoni ai bordi del tracciato e il pop-in è minimo, ma alcuni dettagli appaiono piatti, i riflessi delle auto sono parecchio elementari e l’anti-aliasing è assente. Si tratta di un approccio tecnico insolito, forse imputabile al fatto che lo sviluppo del gioco è iniziato addirittura nel 2012 ad opera di un team più piccolo e con un engine custom, ma questo allo stesso tempo si rivela essere vincente per la versione Switch: una tecnica di rendering conservativa a cui si aggiunge un engine custom modificabile.

Ecco il confronto tra le versioni Switch e One S: a prima vista, c’è veramente poca differenza.

Infatti, a primo sguardo, la versione Switch sembra simile alle versioni console last-gen con tutta la tecnologia di rendering di base intatta e una risoluzione 1600x900, che non è molto distante dai 1080p usati su Xbox One. Solo guardando più attentamente ci si accorge dei downgrade come le texture di qualità bassa e la vegetazione semplificata, la folla, i modelli poligonali delle auto peggiorati e via dicendo. Sembrano esserci modifiche anche al post-processing, infatti il motion blur è stato rimosso. Nonostante questi tagli, Wreckfest su Switch tiene botta e onestamente si tratta di tagli minimi rispetto ad altre conversioni per Switch di giochi simili, come ad esempio WRC 10.

Le texture della versione Switch subiscono un downgade, spesso raramente visibile, mentre gli alberi sono più semplici.

Le performance sono abbastanza solide. Come le versioni last-gen, qui si punta ai 30fps e nella maggior parte dei casi si raggiunge l’obiettivo. Durante il gameplay, alcune sezioni del tracciato dense di dettagli e di macchine su schermo possono causare brevi cali di performance, mentre i replay sono più problematici e spesso toccano i 20fps per lunghi periodi. Sembra che Wreckfest utilizzi un double-buffered v-sync, quindi i cali sono molto evidenti quando si verificano. Per fortuna il frame-rate è parecchio consistente nel complesso.

In configurazione portatile c’è qualche sorpresa. Le feature grafiche sono essenzialmente intatte, ma la risoluzione cala a 960x540. Stranamente, questa viene upscalata ai 720p dello schermo di Switch usando un filtro nearest che preserva la nitidezza dei bordi scalando l’immagine senza regolarità alla griglia dei pixel (una tecnica che abbiamo già visto in giochi come Astral Chain e AC Ezio Collection). Sfortunatamente, senza un filtraggio lineare, l’immagine presenta artefatti a blocchi e porta all’attenzione i problemi di anti-aliasing. Comunque in modalità portatile si gioca abbastanza bene e le performance sono pressoché in linea con quelle della modalità docked, ma ci sarebbe piaciuto un filtraggio bilineare.

La modalità portatile non centra la griglia dei pixel e quindi degrada la grafica più di quanto dovrebbe una risoluzione simile.

Parlando in generale, questa è una conversione competente. Wreckfest scala su Switch con compromessi incrementali: l’aspetto grafico del gioco è pressoché preservato e il gioco ha un bell’aspetto. Quindi da questo punto di vista è una conversione buona. Ma adesso passiamo allo scaling delle performance e diamo uno sguardo alle versioni last-gen.

La release Xbox One è emblematica per questo confronto. Qualità delle texture, modelli e post-processing su Switch sono più in linea con la versione last-gen di Microsoft, mentre ombre dei veicoli ed erba sono migliori su PS4 Pro e Xbox One X. PS4 e Xbox One girano a 1080p senza AA, così come la One X di default (e PS4 Pro impostata ad output 1080p), ma le console mid-gen offrono maggior fedeltà. PS4 Pro utilizza invece un rendering 1800p e una ricostruzione dell’immagine che non rende granché. I frame-rate sono abbastanza buoni su console last-gen, con One X, PS4 e Pro che mantengono stabilmente i 30fps. Su Xbox One ci sono invece diversi cali di frame-rate e problemi di tearing.

La differenza più evidente tra One S e Series X è il gradiente di colore.

Dopo la release delle console last-gen nel 2019, Wreckfest ha ricevuto un upgrade per le console current-gen, con la modifica più sorprendente che stava nel gradiente di colore. Il gioco ora appare più vivido e vibrante e più simile alla versione PC. Dettagli come erba e cespugli sono più densi e gli effetti alpha presentano più volume e lo sporco ora è renderizzato con effetti particellari. Il bloom è aggiunto ed è particolarmente evidente guardando l’orizzonte su circuiti chiari, mentre i raggi di luce screen space s’insinuano tra le fronde degli alberi quando il sole è basso. Infine, la distanza di rendering delle ombre è aumentata notevolmente, e questo aiuta coi veicoli distanti.

PS5 e Series X spingono la risoluzione a un pieno 4K con tutti i succitati upgrade, mentre la Series S si ferma a 1080p. Purtroppo l’anti-aliasing rimane assente. Il frame-rate raddoppia a 60fps e le performance sono solide, particolarmente su PS5. La Series S presenta cali di fotogrammi nei replay e la Series X è quella che ha performance meno stabili, con cali frequenti tra 50 e 60fps.

Series X does exhibit some frame-drops and tearing.

Quindi il codice current-gen di Wreckfest offre un boost importante, ovvero il gameplay a 60fps. Oltre a questo, ci sono dei graditi upgrade alla qualità grafica. Le performance sono problematiche sulle console Microsoft, e forse la Series X dovrebbe scendere a qualche compromesso per migliorare la stabilità.

Concludendo, avendo completato la nostra analisi, possiamo affermare che vale la pena giocare Wreckfest su ogni piattaforma ma la versione Switch splende di luce propria grazie a una conversione indolore e riuscita da piattaforme last-gen. Ci sono piccoli downgrade ma nessuno di essi degrada l’esperienza in maniera visibile, e gli ulteriori compromessi per la modalità portatile non sono così evidenti.

Anche se confrontata alla versione Series X, la versione Switch fa la sua bella figura. Un evento più unico che raro.

I confronti fianco a fianco con le versioni current-gen evidenziano un solido livello di scalabilità per questo gioco. Gli upgrade grafici sono incrementali e sulle nuove console il frame-rate raddoppia, ma le versioni last-gen rimangono valide. L’unico problema è la bizzarra implementazione del checkerboard su PS4 Pro, che potrebbe sicuramente essere rifinita.

Al di là dell’aspetto tecnico, Wreckfest è veramente un buon gioco racing, e forse l’unico gioco valido di categoria destruction derby degli ultimi vent’anni. Si tratta di un valido successore di Flatout e Test Drive: Eve of Destruction. Le auto hanno una buona guidabilità, le gare sono dinamiche e, cosa più importante, la distruzione è ben realizzata. Se ancora non lo avete giocato, è decisamente l’ora di farlo.