Crysis 2 e Crysis 3 Remastered recensione tecnica - Come sono stati migliorati i nuovi FPS?
Un confronto tra le versioni PC e console old e next-gen.
Crysis Remastered Trilogy è appena stato lanciato. Realizzata sulla base del remaster originale di Crysis, a cui vengono aggiunti anche i due sequel, la trilogia è disponibile su console PlayStation, Xbox, Switch e ovviamente anche su PC. Ma queste versioni rimasterizzate in che modo hanno cambiato il gioco? Come riescono a scalare giochi lanciati rispettivamente nel 2011 e 2013 sugli hardware di oggi? E lo stupore che generavano per la grafica originariamente è rimasto inalterato?
Inizieremo parlando della versione PC, essendo la piattaforma su cui Crysis 2 e 3 hanno ricevuto più attenzioni. In questo caso, raccomandiamo di guardare il video allegato sotto, in cui Alex Battaglia gode dell'esperienza di Crysis a dettagli massimi e con ray tracing. Ma viene aggiunto molto di più del ray tracing a queste release, soprattutto nel caso di Crysis 2 Remastered.
Se ricordate, Crysis 2 venne lanciato inizialmente come titolo DX9, per poi ricevere qualche tempo dopo un upgrade grafico con aggiornamento alle API DX11 (e il titolo è stato per molto tempo parte della nostra suite di benchmark). Abbiamo preso quella versione PC impostata a dettagli massimi come termine di paragone per il remaster, e le modifiche sono profonde. L'estetica è molto diversa, in gran parte grazie a una nuova paletta di colori (la tinta giallo seppia è ora un ricordo del passato). In aggiunta abbiamo un buon lavoro di rimasterizzazione, con le nuove texture che spiccano maggiormente sui nuovi schermi ad altissima definizione.
Dal punto di vista della tecnologia, l'illuminazione viene migliorata radicalmente. Le cubemap DX11 per la luce diffusa e l'illuminazione speculare vengono sostituite da SVOGI (un sistema d'illuminazione in tempo reale operante via software), e a questo si aggiungono i rilfessi ray tracing accelerati tramite l'hardware. Lo SVOGI fa miracoli nell'illuminazione e il confronto con il sistema d'illuminazione originale è impietoso. Il video mostra in dettaglio quanto grande sia la differenza.
Il RT hardware funziona a meraviglia sugli specchi d'acqua, sui vetri e sulle trasparenze, ove le cubemap statiche vengono rimpiazzate da riflessi calcolati in tempo reale, che riflettono anche l'immagine del giocatore. Ma non solo le superfici trasparenti: i riflessi si applicano anche ad altri materiali mediamente riflettenti come plastiche, legno e veramente tutto ciò che riflette la luce viene trattato in RT in Crysis 2. Questi elementi si sposano benissimo col sistema SVOGI, dando nuovo splendore al gioco, e il trattamento RT è molto più ampio di quanto visto nel remaster del primo Crysis.
Gli effetti sono pure migliorati e le odiate animazioni a 30fps della visuale con l'arma in primo piano sono sostituite da quelle operanti a pieno frame-rate. Se mettiamo in un quadro d'insieme nuovo sistema d'illuminazione, materiali rifiniti, texture a maggior risoluzione e nuova paletta di colori, Crysis 2 ne esce con un aspetto totalmente rinnovato. Le console a questo giro non possono accedere alle feature RT, ma tutti gli altri aspetti del remaster rientrano nell'equazione. PS4 Pro, PS5, Xbox One X e Xbox Series X funzionano con uno scaler dinamico che opera tra 1080p e 2160p, mentre la Series S riduce la finestra a 900p-1440p. Tutte le console di nuova generazione mandano il gioco a 60fps, mentre le console mid-gen PS4 Pro e One X sono bloccate a 30fps. Su Series S si verifica qualche leggero calo, mentre su PS5 si verificano stuttering al raggiungimento dei checkpoint. E le console base last-gen? 1080p su PS4, 900p su Xbox One, con downgrade per quanto riguarda LOD e tessellazione, ma il frame-rate è solido a 30fps.
Crysis 3 è interessante perché la sua release del 2013 ha sancito un'evoluzione del CryEngine con cui è programmato, adottando molte tecnologie che poi avrebbero fatto ingresso in molti titoli tripla A venuti successivamente. La sua lungimiranza, insieme con elementi tecnici specifici che lo caratterizzavano, implica che la sua versione rimasterizzata offra upgrade meno eclatanti rispetto al remaster di Crysis 2. E infatti, fatta eccezione per delle piccole modifiche, le versioni console (che offrono stessi upgrade e compromessi di Crysis 2) sono più dei porting PC che dei veri e propri remaster. L'aspetto è fantastico e il frame-rate solido, anche se anche qui le versioni PS4/PS5 sono meno stabili di quelle Xbox, permangono dei crash e stuttering nei checkpoint.
Comunque, la versione PC di Crysis 3 Remastered non riceve molto amore. Non rappresenta affatto lo stato dell'arte dei remaster, e anche lo SVOGI non viene impiegato. L'upgrade visivo più evidente è rappresentato dai riflessi ray traced, che aumentano la qualità dei materiali e il realismo dell'illuminazione. Crysis 3 è pieno di superfici e ambienti organici, ed il ray tracing aiuta a eliminare molti dei limiti dei bagliori delle cubemap.
Per quanto riguarda l'acqua, i rfilessi ray traced non vengono impiegati affatto, nella versione PC di Crysis 3 Remastered, visto che Crytek ha deciso di utilizzare i rfilessi lineari invece di quelli RT, e questo esclusivamente per l'acqua. Questa scelta tecnica è motivata dal fatto che i riflessi RT del CryEngine tendono a essere più specifici per le superfici geometriche.
Altri esempi classici di piccoli upgrade grafici in Crysis 3 Remastered riguardano ad esempio l'erba e la vegetazione, che ora sono accurate e dense come nelle ultime versioni del CryEngine. Grandi upgrade si possono notare invece nel gioco in movimento, con il DLSS che fa un lavoro ben migliore rispetto all'anti-aliasing del gioco originale. La fisica dell'acqua non è più gestita a 30fps ma a pieno frame-rate, così come le animazioni dell'erba. Nel gioco originale generava una discrepanza fastidiosa, ma ora è tutto più omogeneo e naturale. Sono state apportate diverse ottimizzazioni, quindi anche se il nuovo Crysis 3 impegna maggiormente la GPU rispetto all'originale, la CPU d'altronde sembra meno carica di lavoro, e questo mettendo anche sul piatto della bilancia il fatto che la vecchia erba a 30fps fosse meno onerosa di quella aggiornata a pieno frame-rate.
In definitiva, alla fine di un lavoro di analisi che ha richiesto una intera settimana di testa al team del Digital Foundry, vengono fuori buone notizie. Anche se non ci hanno esaltato come il gioco originale, Crysis 2 e Crysis 3 hanno spinto all'estremo i limiti tecnici del gaming, e anche se estremamente esose dal punto di vista delle risorse deputate alla grafica, le versioni rimasterizzate di questi giochi assicurano che questi due titoli continuino a beneficiare degli avanzamenti tecnologici che arriveranno in futuro su PC. Per quanto riguarda le versioni console, le performance sono solide. Anche se gli upgrade rispetto alle versioni originali non sono eclatanti quanto quelli del remaster del primo capitolo, offrono comunque tanti contenuti single-player da godersi.
E riguardo al futuro della trilogia, riteniamo che Crytek possa considerare di rilasciare l'editor sandbox per tutte le remaster PC, così come ha fatto tempo fa con Crysis e Crysis Warhead. Quello che abbiamo davanti oggi è un prodotto benvenuto, ma rendere le mod più accessibili sarebbe un'ottima ciliegina sulla torta, che aprirebbe la strada a nuovi giochi di Crysis nel futuro che verrà.