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Mad Catz Mojo - review

Si può consigliare l'acquisto di una micro-console Android da € 270?

Nonostante la tiepida accoglienza di pubblico e critica ricevuta da micro-console Android come Ouya e GameStick, l'attività in questo settore nascente di mercato prosegue senza sosta. Huawei ha recentemente annunciato il suo sistema Tron per il mercato orientale, mentre dei benchmark trapelati suggeriscono che Asus stia preparando un sistema basato su Tegra 4 chiamato Gamebox. La notizia probabilmente più interessante è la macchina da gioco di Amazon, che verrà supportata da Double Helix, fresca dei reboot di giochi come Killer Instinct e Strider.

Al momento abbiamo tra le mani la proposta di Mad Catz, Mojo (o M.O.J.O. come l'ha battezzata il suo produttore, anche se non si tratta di un acronimo), una delle micro-console Android di più alto profilo viste finora. A differenza di Ouya e GameStick, questo sistema non è nato appoggiandosi al crowdfunding e non risparmia quanto a specifiche tecniche. È stato realizzato da un produttore di periferiche con anni di esperienza e vanta lo stesso chipset Tegra 4 alla base di Nvidia Shield. È chiaramente un prodotto di qualità, e ciò si riflette nel prezzo di 219,99 sterline, più del doppio di Ouya e ben al di sopra di console tradizionali come PlayStation 3 e Xbox 360.

L'estetica di Mojo è sicuramente attraente. Probabilmente siamo di fronte alla micro-console Android più bella da vedere, anche se bisogna considerare che la concorrenza non brilla di certo sotto questo aspetto. L'unità di base è impreziosita da plastiche lucide e da una forma caratteristica. La luce blu di accensione è posizionata sulla parte anteriore, mentre il retro è pieno di slot di connessione che comprendono un ingresso per schede di memoria MicroSD (per aumentare i 16GB interni), uscita HDMI, connessione Ethernet 100Mbit e due porte USB, una 2.0 e l'altra 3.0. C'è anche un ingresso per le cuffie e ovviamente il connettore per l'alimentazione. Non sono presenti tasti di accensione, e l'unico modo di spegnere completamente la console è staccare il cavo di alimentazione. Quando il sistema va in standby, comunque, il consumo energetico è praticamente nullo.

Il joypad di Mojo è una prospettiva più interessante; il Ctrlr (anche in questo caso il nome è puramente una scelta stilistica) è un pad senza fili utilizzabile non solo con questa micro-console, ma anche con qualsiasi altro apparecchio che supporti i controller Bluetooth. È addirittura fornito di un morsetto che permette di agganciarlo a un telefono Android, creando a tutti gli effetti un sistema da gioco portatile. Se utilizzato con Mojo, il pad si connette tramite un dongle Bluetooth da inserire in uno degli slot USB sul retro della console. Questo standard è caratterizzato da bassa latenza e durata maggiore della batteria: Mad Catz dichiara 100 ore di autonomia con due batterie AAA.

Uno degli aspetti più interessanti del Crtlr è l'interruttore sul lato inferiore. Le posizioni previste sono tre: Smart (lo standard proprietario open-source di Mad Catz, utilizzato nelle sue periferiche), Mouse (per imitare appunto un mouse) e PC. Il motivo è semplice: senza uno schermo touch l'interazione con Mojo è complicata, e i neofiti di Android potrebbero ritrovarsi a spendere le prime ore a tentare di capire come navigare l'interfaccia utente. Ciò è in parte dovuto al fatto che le impostazioni Smart e PC sul controller sembrano comportarsi in maniera totalmente imprevedibile a seconda dell'app attiva, e in parte alla scelta di Mad Catz di dotare Mojo della versione 4.2.2 di Android (nome in codice Jelly Bean) senza modifiche... e l'OS è stato pensato per essere utilizzato con uno schermo touch.

A differenza di Ouya e GameStick, non sono presenti modifiche di sorta, tanto che in alcune sezioni dell'interfaccia utente la console viene definita “telefono”. Mentre le sue rivali provano a nascondere l'utilizzo di Android dietro a menu colorati e comodi da navigare, Mad Catz ha utilizzato l'approccio opposto ed evitato di personalizzare in qualsivoglia modo l'interfaccia.

"Il chipset Tegra 4 è molto potente, ma come nel caso di Shield di Nvidia, ciò non serve a evitare frame rate talvolta scadenti nei giochi in 3D”

Il ragionamento alla base di questa scelta è facile da intuire: a differenza delle sue concorrenti, Mojo non offre ai suoi utenti una versione semplificata e spoglia di Android, ma l'accesso a tutte le opzioni che siete abituati a utilizzare sul vostro telefono o tablet, e anche il profilo Google può essere lo stesso. Ciò significa che non c'è bisogno di inserire dati della carta di credito per effettuare acquisti, ed è possibile accedere alle stesse funzioni di storage in cloud possibili sui dispositivi portatili: Google Music, ad esempio, è disponibile fin dall'inizio. Questo approccio unificato farà presa sugli utenti assidui di Android, e si applica almeno in teoria anche al supporto di giochi e app.

Ouya e Game Stick non permettono l'accesso a Google Play, ma forzano invece i loro utenti a scegliere tra una selezione di software su uno store diverso, il che significa che potrebbero dover comprare nuovamente un gioco che già hanno acquistato per un altro dispositivo Android. Gli svantaggi sono evidenti, ma la nota positiva di una libreria così ristretta assicura la piena compatibilità. Mojo ha potenzialmente accesso a una serie di contenuti molto più ampia, ma in realtà trovare un gioco che funzioni adeguatamente con la console è più facile a dirsi che a farsi.

Una veloce occhiata a Google Play effettuata tramite Mojo rivela delle sorprendenti omissioni. Molti dei titoli migliori sono assenti, mentre quelli che compaiono sono spesso accompagnati da un breve testo che avvisa dell'incompatibilità con l'apparecchio e non possono quindi essere scaricati. Il motivo è la già menzionata assenza di schermo touch: Google filtra i contenuti in base all'hardware, e se lo sviluppatore di un app specifica la necessità di uno schermo touch, l'app in questione viene resa istantaneamente incompatibile con Mojo, anche se i controlli tramite gamepad sono supportati. Il sistema non è unico nel suo approccio: Shield offre pieno supporto di Google Play, ma è dotata anche di uno schermo touch che le permette di evitare i problemi di compatibilità che affliggono la console di Mad Catz.

Shield offre anche accesso all'app store TegraZone, una selezione separata di giochi che supportano l'interfaccia fisica della console e che dista appena la pressione di un tasto. Questo store non contiene giochi, ma reindirizza l'utente alla pagina relativa di acquisto di Google Play, mantenendo le cose ordinate quando si tratta di portare a termine la transazione. TegraZone è disponibile anche su Mojo, ma è un'app universalmente disponibile di Android piuttosto che uno store dedicato come nel caso di Shield. L'app risulta comunque utile grazie alla possibilità di filtrare i giochi in base al supporto del controller, ma quasi tutti i titoli mostrano a selezione avvenuta l'avvertimento di incompatibilità di cui sopra.

"Anche se preferiamo la versione base di Android rispetto alle varianti personalizzate, la mancanza di schermo touch procura seri problemi di incompatibilità a Mojo, risolti solamente dal rooting dell'apparecchio"

Sembra che Mad Catz sia al corrente di questo problema potenzialmente fatale, visto che la compagnia è arrivata addirittura a incoraggiare i possessori di Mojo a effettuare il rooting della console per acquisire un accesso più ampio a Google Play. Questo procedimento, che consiste essenzialmente nell'hacking della console al fine di acquisire privilegi di amministrazione, è comunque un passo che molti utenti non saranno a proprio agio nel fare, e viene da chiedersi come mai Mad Catz non abbia semplicemente messo in vendita la console con il rooting abilitato. È possibile che futuri aggiornamenti correggano la cosa, ma il problema è che effettuando questa procedura per rendere Mojo vagamente utile si disabilita anche la capacità della console di ricevere questi aggiornamenti del firmware. È possibile ripristinare i valori di fabbrica, ma il problema di fondo è che gli acquirenti non dovrebbero essere spinti a fare ciò. Altre funzioni come il sideloading di giochi e app sono disponibili, ma chi non ha mai utilizzato un dispositivo Android non avrà idea di come fare. Per dirla in poche parole, Mojo è un disastro appena tirata fuori dalla confezione.

Eppure, quando si riesce finalmente a procurarsi un titolo che non ha bisogno di display touch, le cose migliorano improvvisamente. Tegra 4 assicura prestazioni decenti, con titoli recenti come Asphalt 8: Airborne e Dead Trigger 2 resi in ottima maniera, soprattutto in confronto ad altri dispositivi Android. Come accade con Shield, il frame rate soffre comunque in determinati momenti. L'esperienza è raramente fluida al massimo, ma i problemi non sono così seri da compromettere la godibilità dei titoli. Chi si aspetta un livello di qualità simile a quello delle console tradizionali rimarrà però deluso.

Fortunatamente, il pad Ctrlr è di livello paragonabile a quelli ideati da Sony, Nintendo e Microsoft, il che non sorprende visto che l'ideatore è un produttore veterano di periferiche come Mad Catz. Il controller è comodo da utilizzare, con gli unici difetti dei tasti dorsali e della natura complicata del selettore di modalità. Trovare l'interruttore quando si ha l'esigenza di farlo in velocità è complicato, e durante il gameplay vi si fa spesso ricorso per navigare l'interfaccia e cambiare i controlli, quindi la cosa può diventare presto irritante. Anche una batteria interna ricaricabile sarebbe stata apprezzata.

"Considerando che PS3 è stata in vendita anche a 130 euro durante le festività natalizie, il concetto di una micro-console Android da 270 euro suona sbagliato”

Mad Catz Mojo Nvidia Shield Ouya iPad Air
GFXBench T-Rex Off-Screen 18fps 24fps 4fps 25fps
3D Mark Ice Storm Extreme Massimizzato Massimizzato 2251 Massimizzato
3D Mark Ice Storm Unlimited 11237 11476 3617 14842

Data l'interazione non intuitiva con la console tramite pad, è consigliabile sfruttare il supporto di Android per la periferiche Bluetooth. Inserire del testo, un procedimento straziante se fatto tramite lo stick analogico del Crtlr, è molto più facile con una tastiera Bluetooth, e un mouse senza fili è caldamente consigliato per selezionare le icone sullo schermo. Il bello è che entrambe queste opzioni possono essere utilizzate in contemporanea al joypad. In caso non apprezziate il Crtlr, potete utilizzare altri joypad o collegare semplicemente un controller per Xbox 360 in una delle porte USB di Mojo. La natura aperta di Android in fatto di interfacce fisiche permette alla console di Mad Catz di trarre vantaggio di molte soluzioni differenti di input, ed è un peccato che la maggior parte di esse richieda un esborso aggiuntivo da parte del consumatore.

È difficile parlare di console Android senza toccare l'argomento dell'emulazione. Abbiamo provato a emulare Mega Drive, SNES, Neo Geo e MAME e siamo rimasti impressionati. Un dispositivo del genere permette di godersi decenni di giochi brillanti in un'unica soluzione, a patto che siate disposti a muovervi nel delicato terreno dell'infrangimento delle leggi che regolano il copyright.

Quel che lascia interdetti è che le prestazioni di Mojo non sono sempre al livello di quelle di Shield in questo campo. Alcuni titoli arcade come Golden Axe: Revenge of Death Adder di Sega e Battle Garegga girano sensibilmente più lenti su Mojo. Il motivo non è chiaro: entrambi i sistemi sono dotati di chipset Tegra4, anche se quello di Shield gira leggermente più veloce (1.9GHz in confronto agli 1.8GHz di Mojo), e le due console sono equipaggiate con 2GB di RAM. La differenza nella velocità di clock potrebbe essere la radice del problema, ma la differenza nelle prestazioni è talmente marcata da rendere improbabile che questa sia la sola causa. Forte il raffreddamento attivo di Shield serve ad arginare le limitazioni della potenza di calcolo?

Mad Catz Mojo: il verdetto del Digital Foundry

Dopo le delusioni di Ouya e GameStick, molti credevano che Mojo avrebbe potuto finalmente realizzare le potenzialità delle micro-console Android unendo hardware di alta qualità e accesso unificato a Google Play. Mad Catz ha ottenuto questo risultato in molti sensi: quando funziona, Mojo tiene fede alle premesse. Il problema sta nel ruolo richiesto all'utente. Spesso ci lamentiamo dei massicci aggiornamenti del software che caratterizzano le console, ma collegare Mojo al PC per eseguirne l'hacking è tutta un'altra cosa, e molti utenti saranno riluttanti a rischiare un procedimento simile su un hardware che gli è appena costato più di 250 euro.

"I benchmark rivelano un dispositivo molto potente, ma curiosamente alcuni giochi non girano fluidamente come su Shield nonostante le due console condividano lo stesso chipset e la velocità di clock sia quasi uguale"

Anche se Mad Catz avesse centrato in pieno su ogni aspetto delle funzionalità della console e rimosso la necessità di eseguire il rooting del sistema per renderlo utilizzabile, il prezzo avrebbe comunque rappresentato una barriera quasi insormontabile per molti potenziali acquirenti. Mojo non è in competizione con le altre micro-console Android (con l'eccezione di Shield), ma con le console tradizionali. Sia PS3 che Xbox 360 sono sensibilmente più economiche e offrono una vasta libreria di titoli, la maggior parte dei quali ottenibili sul mercato dell'usato a prezzi non troppo superiori a quelli della maggior parte dei titoli sviluppati per Android (con l'eccezione dei 14,49 € di Final Fantasy VI).

Anche il Wii U di Nintendo, le cui fortune commerciali sono state influenzate da un supporto third-party non eccelso, è un acquisto molto più conveniente di Mojo al suo stesso prezzo, anche solo per The Legend of Zelda: Wind Waker HD e Super Mario 3D World. I giochi per Android, anche se non troppo costosi, non possono semplicemente sperare di competere con titoli come Dark Souls, The Last of Us o BioShock Infinite.

Ovviamente ogni hardware migliora nel tempo, e Mad Catz potrebbe ovviare ad alcuni dei problemi di Mojo con degli aggiornamenti del firmware. Alcuni elementi della console sono buoni, soprattutto il joypad utilizzabile con i telefoni Android, e l'OS può essere utilizzato come un potente centro multimediale se si è interessati a sfruttarlo in questo modo. Il fatto è che tutto questo è presente altrove in forma più evoluta e superiore. Shield di Nvidia è dotata di una modalità “console” che le permette di emulare le prestazioni di Mojo ma senza i problemi relativi alle app che richiedono uno schermo touch, ed è anche capace di effettuare lo streaming del gameplay da PC. L'apparecchio di Nvidia resta l'unico esempio valido di micro-console Android, e anche se Mad Catz ha ancora del tempo per correggere la situazione, Mojo non può essere consigliata nello stato e al prezzo attuali.

Grazie a Dabs.com per aver fornito la micro-console Mad Catz Mojo utilizzata per questa review.

Avatar di Damien McFerran
Damien McFerran: Retro fanatic and tech bore Damien has been writing words for professional publication since 2006, but has yet to fulfill his lifelong ambition of being commissioned by Your Kitten Magazine.

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