HTC One M9 - recensione
La terza volta è quella buona?
Gli ultimi due top di gamma di HTC hanno fatto di tutto per recuperare terreno nei confronti della serie Galaxy S di Samsung, ma l'HTC One M8 dell'anno scorso, per quanto ben fatto, è sembrato solo un leggero passo avanti più che una rivoluzione rispeto al precedente M7. Il modello di quest'anno in un certo senso (almeno sul fronte del design) è un cambiamento ancora minore, offrendo un dispositivo praticamente identico al predecessore. Ci sono però ovviamente miglioramenti sotto la scocca, e questo è uno dei migliori smartphone Android disponibili sul mercato, anche se l'impressione è che HTC stia tornando al percorso (poi abbandonato) iniziato nel 2013.
Qualcuno in HTC è chiaramente molto fiero del design di One, visto che le linee stilose in alluminio sono state mantenute per la terza volta pur con qualche aggiornamento. Il retro del dispositivo è creato da un singolo pezzo di metallo resistente ai graffi, e trasmette una sensazione di qualità senza eguali nel suo segmento di mercato, tanto da andare a insidiare il primato generalmente tenuto da Apple. Nuovi colori sono disponibili quest'anno, con il modello oro e argento che strizza l'occhio alle gioiellerie.
Sono scelte estetiche che non siamo sicuri funzioneranno, il retro del telefono è molto simile a quello dell'M8, ma le finiture dorate sembrano quasi pacchiane. Non siamo neanche convinti al cento percento dal nuovo posizionamento del pulsante d'accensione, nel centro del lato destro, forse non il massimo dell'ergonomia. Si trova giusto sotto i due pulsanti del volume, simili in forma e dimensioni, e non è così facile individuarlo al primo colpo. In generale, comunque, questo è un ottimo dispositivo che restituisce sensazioni da top di gamma, e quasi si capisce il perché di tanto attaccamento alla sua estetica da parte di HTC. Pochi altri telefoni Android gli si avvicinano in fatto di fascino.
Mentre lo schermo del vecchio HTC One M8 era più grande del precedente M7, questo M9 non porta con sé variazioni sotto questo aspetto. Si tratta di un pannello Super LCD3 a 1080p da 5 pollici, con una densità di 441ppi, che però non regge il paragone con i migliori AMOLED sul mercato in fatto di brillantezza e contrasto. Vero, forse gli AMOLED sono pure troppo esagerati, ma li preferiamo ai toni quasi slavati (in confronto) di questo M9. Vista la concorrenza che si arma di schermi con risoluzione 2.5K, la scelta di rimanere sul Full HD lascia perplessi, anche se potrebbe essere quasi un punto a favore: siamo ormai vicini al punto in cui gli aumenti di risoluzione offrono veramente pochi miglioramenti su schermi così piccoli, e invece pesano parecchio sul processore. Puntare verso una risoluzione migliore avrebbe migliorato di poco la qualità dell'immagine, a meno che non stiate sempre col naso attaccato al display, s'intende.
Gli altoparlanti Boomsound sono potenti come quelli del modello dell'anno scorso, e riempiono di vita il telefono trasformandono in un media player. La musica si ascolta ottimamente, e i film sono arricchiti dal maggiore volume raggiungibile rispetto ad altri dispositivi della stessa categoria. Per fortuna la chiarezza del suono non diminuisce con l'aumentare del volume. Google e Motorola hanno provato qualcosa di simile con il Nexus 6, ma ai massimi livelli questo M9 vince senza grossi problemi. La nuova tecnologia sul fronte audio ha un impatto positivo anche sulla qualità delle chiamate, con l'altoparlante superiore a dare man forte durante le conversazioni con risultati eccellenti.
Internamente l'HTC One M9 monta uno Snapdragon 810 dotato di 8 core. Si tratta, di fatto, di due quad-core in uno: un Cortex-A53 da 1.5GHz ed un Cortex A-57 da 2GHz, selezionati in base alle esigenze del momento. Il processore grafico Adreno 430 si unisce ai componenti insieme a 3GB di RAM. I numeri parlano da soli insomma, e i nostri benchmark rivelano un dispositivo che rivaleggia senza problemi con le altre offerte nel suo segmento uscite quest'anno.
La potenza bruta non manca dunque, tanto che qualcuno si è lamentato di un aumento della temperatura del telefono che pare accompagnare le attività più intense. È vero, il dispositivo si scalda, ma non tocca temperature più alte di quelle della concorrenza, e sospettiamo che l'alluminio giochi una parte importante vista la facilità con cui conduce il calore. Durante la nostra recensione abbiamo spinto lo smartphone al suo limite è non ci è mai sembrato fastidiosamente caldo.
HTC One M9 | Google Nexus 6 | Galaxy S5 | Galaxy Note 4 | iPhone 6 | iPhone 6 Plus | |
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Geekbench Single-Core | 1087 | 1053 | 372 | 1266 | 1605 | 1606 |
Geekbench Multi-Core | 3496 | 3081 | 2949 | 4333 | 2901 | 2903 |
3DMark Graphics | 34795 | 24668 | 17464 | 20222 | 22824 | 24067 |
3DMark Physics | 10242 | 17259 | 15541 | 17430 | 9385 | 9320 |
3DMark IceStorm Unlimited | 22701 | 23205 | 18524 | 19544 | 17304 | 17782 |
GFXBench T-Rex | 49.0 | 37.0 | 27.4 | 41.7 | 42.8 | 44.6 |
Con così tanta potenza da gestire, chiaramente HTC ha dovuto darsi da fare per tenerla a bada. Girando a pieno regime questo M9 prosciugherebbe la batteria da 2840mAh in un soffio, per contrastare questa fame d'energia il produttore ha cercato di gestire i consumi dando all'utente solo lo stretto necessario, mettendo dei freni qua e là. È un problema che ogni azienda del settore si trova ad affrontare, visto che lo sviluppo delle batterie semplicemente non riesce a stare dietro a quello dei processori, e tutto quello che si riesce a fare a riempire i telefoni con batterie sempre più capienti. L'M9 non è il più assetato dei telefoni che abbiamo provato, ma ciò non toglie che necessiterà di una carica al giorno volendo sfruttare il suo Snapdragon 810.
Per fortuna il top di gamma di HTC supporta la ricarica veloce, permettendo agli utenti con l'equipaggiamento necessario di abbattere i tempi di ricarica. Così come succede con il Nexus 6, si riesce a riempire la batteria in un'oretta circa, mentre 15 minuti di ricarica veloce garantiscono addirittura 6 ore di utilizzo. Purtroppo un caricatore così rapido non viene venduto da HTC nella confezione del dispositivo, una scelta quasi incomprensibile visto il prezzo di vendita.
Grazie ad Android 5.0 Lollipop, questo HTC One M9 può godere di tutti gli ultimi miglioramenti che Google ha introdotto nel suo sistema operativo mobile. Come sempre l'interfaccia adottata da HTC è confortevole e non invasiva, e l'applicazione social proprietaria Blinkfeed perde importanza con ogni anno che passa a discapito di Google Now, qui però spostato dalla sua posizione naturale in alto a sinistra sullo schermo.
In altri campi il software proprietario di HTC è più utile, lo strumento di editing delle immagini Zoe è stato tolto dall'applicazione della fotocamera (una buona mossa nel caso volessimo ignorarlo), ma si conferma di qualità. Il generatore di temi, soprattutto, è molto ben fatto e permette di crearne automaticamente utilizzando le proprie immagini.
Uno dei maggiori cambiamenti che troviamo nell'M9 è posizionato sul retro, il sensore UltraPixel che prometteva di rivoluzionare le cose è stato messo da parte in favore di un più tradizionale dispositivo da 20.7 megapixel, abbandonando anche la configurazione a doppia fotocamera del precedente modello. HTC ha deciso di tornare sui suoi passi, lasciando dunque da parte l'idea che l'esposizione fosse più importante del dettaglio, ed unendosi alla gara all'ultimo megapixel.
La nuova fotocamera scatta immagini che si difendono bene anche quando si utilizza lo zoom, ma soffre dei soliti problemi: quando c'è poca luce la qualità diminuisce, e il telefono ha la tendenza a sovraesporre le immagini quando c'è tanto contrasto tra più fonti luminose. L'UltraPixel però non è stato buttato completamente, visto che ora si trova sulla parete frontale del dispositivo e permette di scattare i migliori selfie mai visti su un telefono, nel caso la cosa vi interessasse. Sul fronte video possiamo raggiungere i 2160p a 30fps, oppure puntare ai 60fps a 1080p o ancora ai 120fps a 720p.
Così come il Nexus 6, l'HTC One M9 offre 32GB di spazio interno posizionandosi nelle prime posizioni in classifica, con in più la possibilità di espandere la memoria grazie allo slot per microSD capace di gestire fino a 128GB. Un'ottima notizia per chi volesse sfruttare lo smartphone come dispositivo multimediale, anche se dobbiamo ricordare che una grande quantità di dati sulla SD potrebbe influenzare negativamente le prestazioni.
HTC One M9: il verdetto del Digital Foundry
Il fatto che HTC abbia deciso di mantenere quasi inalterato il design del suo smartphone di punta non è per forza negativo, specialmente visto che si tratta di un'estetica convincente. Il problema principale dell'HTC One M9 è che non porta con sé il miglioramento che ci si aspetterebbe da un dispositivo di questa fascia. La tecnologia è migliorata, ma la batteria non riesce a tenere il passo, lasciando lo Snapdragon 810 come un animale in gabbia, sempre costretto a limitarsi.
Le aggiunte non sono molte neanche sotto il profilo costruttivo: lo schermo è lo stesso del modello precedente, e la fotocamera da 20.7 megapixel, per quanto dettagliata, è un po' un passo indietro rispetto alle promesse della tecnologia UltraPixel. Al di là di questi aspetti non ci sono particolari caratteristiche brillanti su questo dispositivo, niente scanner per le impronte digitali per esempio, e l'impostazione a doppio obiettivo che tanto attirava dell'M8 è sparita.
L'HTC One M9 è non è un cattivo smartphone e il design è tra i migliori del mondo Android, ma i passi avanti non sono incredibili e il rischio è che si perda nel mare della competizione. La prossima mossa del produttore taiwanese sarà quella decisiva dunque, perché un modello senza punti particolarmente brillanti, un modello percepibile come quasi di passaggio, rischia di lasciare il passo a Nexus 6 e Samsung Galaxy S6.