No, le versioni Game Pass per PC di Nier Automata e The Evil Within non risolvono i loro storici problemi - articolo
Ci sono alcune nuove feature... ma le versioni Steam rimangono preferibili
La versione PC del Game Pass ha recentemente ricevuto un boost di popolarità dopo che hanno iniziato a rincorrersi alcune voci circa la qualità dei porting di Nier Automata di Platinum Games e The Evil Within di Tango Gameworks, apparentemente superiori agli equivalenti pubblicati su Steam. Si trattava di un'ottima notizia per i giocatori PC: questi due titoli tanto acclamati dalla critica erano arrivati su computer in un'edizione deludente e, sebbene la nuova conversione migliorata sarebbe approdata solo su Game Pass, almeno stavamo compiendo un passo nella giusta direzione. Ma le cose stanno davvero così? Durante i nostri test abbiamo notato alcuni vistosi aggiornamenti alla presentazione di The Evil Within (anche se ci sono da fare delle doverose precisazioni) mentre le performance generali sembrano rimaste inalterate. Anche Nier Automata sembra poter offrire qualcosa in più sotto il profilo tecnico ma i problemi di prestazioni segnalati al lancio non sono ancora stati risolti.
Iniziamo ad esaminare proprio da Nier Automata. Si tratta di un gioco progettato per girare a 60 frame al secondo ma la versione originariamente apparsa su PC aveva un difetto al limitatore di fps che produceva notevoli cali di prestazioni: semplicemente, ottenere un frame-rate bloccato sui 60fps era impossibile. Come se non bastasse, l'anti-aliasing veniva controllato dalle impostazioni di occlusione ambientale che includevano anche alcuni effetti di post-processing tra cui (curiosamente) il temporal anti-aliasing.
L'MSAA è attivabile separatamente ma si tratta di una tecnologia che impatta pesantemente sulle transizioni del LOD a lunga distanza facendo apparire gli oggetti all'improvviso piuttosto che introdurli con un delicato effetto di dissolvenza in entrata. L'illuminazione globale, inoltre, influisce inspiegabilmente sulle performance della GPU mentre molti altri aspetti del percorso di post-processing vengono gestiti ad una risoluzione di appena di 900p (la stessa vista su PS4). Gran parte di queste incertezze possono essere risolte applicando la 'Far Mod' di Kaldadien che svolge un eccellente lavoro nella risoluzione dei problemi mentre, allo stesso tempo, incrementa sensibilmente le prestazioni.
Malgrado rimanga un po' deludente, in generale, la versione per Game Pass sviluppata da QLOC può vantare alcune feature esclusive. È presente, ad esempio, la tecnologia FidelityFX di AMD ma sono state ritoccate anche le texture dell'UI ed è stato aggiunto il supporto all'HDR (che non abbiamo ancora testato nel dettaglio). Tutto il resto, tuttavia, è identico alla versione pubblicata su Steam: non è stato implementato nessuno dei vantaggi forniti dalla Far Mod e dal momento che il limitatore del frame-rate è ancora difettoso non è possibile ottenere un'esperienza a 60fps fissi. QLOC ha menzionato una modalità a schermo intero senza bordi nelle sue note della patch ma, basandoci sulle nostre prove, si tratta di una soluzione funzionalmente identica all'output standard visto nell'edizione Steam. Considerando che i titoli Game Pass vengono gestiti dal sistema come App di Windows, inoltre, l'utente non può avere accesso ai file del gioco e non è possibile applicare alcun tipo di mod. In definitiva, siamo di fronte ad un'opportunità mancata per dare ai giocatori una versione migliorata di un gioco tanto iconico. Giocare alla versione Steam coadiuvata dalle mod rimane la decisione migliore.
La situazione è simile anche per The Evil Within, un porting che mostra un set di problematiche tutto suo. La versione approdata su PC ereditava molti dei difetti del codice originale: era un gioco costruito su un engine pensato per agire a 60fps ma non riusciva quasi mai a raggiungere quell'obiettivo. Questo problema poteva essere aggirato operando sui parametri di lancio ma ciò avrebbe potuto produrre ulteriori incognite nelle logiche di gioco poiché, semplicemente, il titolo non è mai stato concepito per girare più velocemente. In sintesi si tratta di un problema che richiede una risoluzione ufficiale ma la versione Game Pass non lo fa alcun modo e, anche in questo caso, dato che le mod non possono essere applicate, non c'è niente che si possa fare a riguardo. Inoltre, sebbene sia un'eventualità improbabile per la maggior parte dei giocatori, se è installata anche la versione Steam, le due applicazioni vanno in conflitto al punto da influire sulle prestazioni di entrambe le versioni del gioco: guardate il video qui sopra per ulteriori informazioni.
Detto questo, ci sono davvero degli extra in questa nuova versione di The Evil Within, a partire da una modalità in prima persona opzionale per arrivare al FOV regolabile. Il fatto è che, quando abbiamo effettuato l'accesso per la prima volta al gioco, queste opzioni erano disattivate e non abbiamo potuto accedervi in alcun modo. Abbiamo scoperto che, sorprendentemente, queste funzionalità diventavano disponibili solo dopo aver effettuato l'accesso a Bethesda.net. Sì, per utilizzare i nuovi miglioramenti è necessario registrarsi al network di Bethesda oppure eseguire la procedura di recupero di quella che potrebbe essere una password dimenticata da tanto tempo. Diciamolo chiaramente: è una procedura del tutto inutile e frustrante. Queste funzionalità sono comunque godibili e abbiamo apprezzato parecchio la modalità in prima persona, una sensazione mitigata solo dal fatto che il gioco non è stato davvero progettato per questo tipo di visualizzazione, portando ad alcuni momenti alquanto stravaganti.
Dunque, le versioni Game Pass di The Evil Within e Nier Automata rappresentano davvero un passo avanti rispetto alle precedenti? La risposta è 'quasi'. Non sono gli stessi giochi apparsi su Steam in passato ma il concetto di versioni migliorate di alcuni titoli che possono essere disponibili solo su Game Pass è alquanto preoccupante. Gli extra variano in utilità ed efficacia e non cambiano particolarmente i giochi: la sensazione è che queste nuove versioni rappresentino un'opportunità mancata in quanto i problemi prestazionali delle precedenti edizioni non vengono affrontati. C'era la possibilità di apportare dei miglioramenti a livello di codice o, per lo meno, di sfruttare le mod della community per offrire un'esperienza migliore ma, dal momento che le versioni per Game Pass rendono inaccessibili i file di gioco, non c'è alcuna possibilità di inserire le mod. A conti fatti, sia nel caso di Nier Automata che per The Evil Within, rimane preferibile optare per gli originali Steam modificabili per ottenere una migliore esperienza complessiva.