PlayStation 4 Pro: in cosa riesce bene e in cosa deve migliorare - articolo
E cosa Microsoft può apprendere nella realizzazione di Project Scorpio...
Da poco più di un mese PlayStation 4 Pro è arrivata negli uffici del Digital Foundry, ed abbiamo iniziato la guida agli upgrade dei giochi per PS4, in continua espansione. La qualità del supporto a Pro varia da titolo a titolo ma, nel caso migliore, la nuova console è capace di offrire un'esperienza PlayStation migliorata e meritevole su un display 4K. Call of Duty Infinite Warfare, Battlefield 1, FIFA 17, Ratchet and Clank, Hitman, inFamous, Robinson: The Journey, Titanfall 2 e senza dubbio tanti altri, forniscono un upgrade palpabile privo di compromessi. Comunque riteniamo che sia anche una strada accidentata per PS4 Pro e, con Project Scorpio in arrivo, siamo certi che Microsoft stia studiando il tutto molto attentamente, plasmando con cura la sua proposta per il 4K basandosi sui feedback che fornisce la nuova PlayStation.
Quindi, avvalendoci della nostra esperienza, ci chiediamo: cosa riesce bene alla nuova console? E cosa invece no? Sony ha dimostrato che c'è domanda per un refresh mid-gen della console, ed i tempi sono maturi per una macchina che punti ai display 4K. Gli schermi Ultra HD sono ormai entrati nella grande distribuzione, ed i prezzi sono spesso troppo allettanti per poter resistere alla tentazione dell'upgrade, nonostante ci siano alcuni aspetti della tecnologia alla base di queste TV che abbiano bisogno di rifiniture (principalmente il supporto all'HDR o la sua totale assenza). Siamo al punto in cui anche gli schermi più commerciali offrono un eccellente rapporto quaIità-prezzo.
Oltre alle specifiche della Pro, ci sono altri due grandi traguardi da evidenziare che cambieranno il gaming su console d'ora in avanti: il gaming 4K (o una sua approssimazione) offerto alla fascia mainstream, e la diffusione dell'High Dynamic Range. Ed in entrambi gli aspetti la console Sony è stata in grado di scavalcare il PC, da sempre il vero pioniere nell'innovazione del gaming, nel diffondere queste tecnologie alla massa. Lo scorso aprile ho visto degli eccezionali software facenti sfoggio dell'HDR al lancio della GTX 1080, ma adesso è Sony che sta diffondendo su larga scala i giochi HDR. Quando arriverà anche Scorpio, l'HDR sarà ormai diventato più comune e ci sarà sicuramente un numero maggiore di TV sul mercato in grado di supportarlo. Ma bisogna lodare Sony per la funzione di catalizzatore che sta svolgendo nella diffusione di tali standard.
Il supporto al 4K non richiede necessariamente il rendering 4K nativo
Sony va anche lodata per aver spinto una tecnologia "intelligente" che permette di ottenere buoni risultati in 4K senza dover contare su un'eccessiva forza bruta per il rendering, ed un'esperienza a 4K ottenuta da una macchina che consuma 150-160W di corrente è un risultato notevole. Chiamatelo "next-gen upscaling" se volete, ma nonostante i risultati altalenanti nel periodo di lancio, PlayStation 4 Pro basa le sue fondamenta sullo sfidare il concetto dell'importanza della risoluzione nativa per fornire una qualità notevole dell'immagine su display Ultra HD. PlayStation 4 Pro gestisce diversi titoli a risoluzione 4K nativa, alcuni dei quali girano anche a 60 frame per secondo, ma è lecito affermare che i titoli più esigenti dal punto di vista delle risorse hardware girino ad un numero di pixel variabile.
Siamo agli inizi del ciclo vitale di PS4 Pro ma stanno già emergendo un paio di tendenze. I titoli che operano a una risoluzione 1800p o maggiore, che utilizzino o meno il checkerboard rendering, offrono un'immagine che risulta molto d'impatto su uno schermo Ultra HD. I giochi che girano a 1440p possono sembrare pure belli ma, normalmente, sono quelli che utilizzano il temporal super-sampling anti-aliasing che danno il massimo a una risoluzione così ridotta. Alcuni esempi di quest'ultima categoria sono Titanfall 2 e Uncharted 4. Altri titoli, come ad esempio Dishnored 2 e Battlefield 1 (che scala risoluzione dinamicamente), non sembrano molto adatti ad essere visualizzati su schermi 4K, ma forniscono un'esperienza complessivamente migliore rispetto all'hardware standard su schermo full HD.
La vera domanda è fino a che punto Microsoft voglia spingere con la sua strategia di markeging del "vero 4K" d Project Scorpio, quando titoli come Rise of the Tomb Raider, Ratchet and Clank ed Infinite Warfare appaiono così belli su Pro, e titoli chiave come FIFA 17 sono già in grado di girare nativamente a 4K e 60fps.
Rimane da vedere se il 4K nativo sarà il target di Scorpio ma ci sono molti titoli Pro che non si spingono molto in alto in termini di risoluzione nativa, e forse più titoli a 1440p di quanti Sony avesse preventivato. È vero anche che Sony ha presentato la console al PlayStation Meeting parlando di 4K, 1800p e 1080p migliorato. In nessun'occasione l'ha bollata come una console per il 1440p (certamente non sarebbe stato un incentivo alle vendite), ma in molti casi questo è il tipo di esperienza che è stata fornita nel periodo di lancio.
Tenendo a mente la potenza non certo eccezionale di PS4 Pro, e il fatto che finora il supporto è stato indirizzato verso progetti già esistenti, i risultati sono complessivamente positivi anche se rimane la sensazione che si possa fare di più per sfruttare gli schermi 4K. Sicuramente Sony avrà tempo di migliorare il supporto prima dell'arrivo su Scorpio, ma se quest'ultima sarà in grado di sostenere il 4K nativo, Microsoft farà bene a sfruttare la situazione a suo vantaggio.
In realtà non è poi così importante se si tratti di 'vero' 4K o no. Il checkerboarding funziona, e il temporal anti-aliasing di Ratchet and Clank è eccezionale. Anche nell'ambito PC l'upscaler temporale utilizzato in Watch Dogs 2 fornisce risultati formidabili, con un grande incremento di prestazioni. I piccoli artefatti che ne risultano non rappresentano un problema quando ottieni in cambio un boost del 50 percento nel frame-rate, a tal punto che Nvidia, decisamente interessata a spingere sul 4K nativo, è rimasta impressionata dai risultati chiamandola una 'rivoluzione per il gaming'. Il next-gen upscaling è un game-changer. Il 4K è un grande strumento di marketing ma forse utilizzare il numero di pixel nativi come messaggio chiave non è la giusta strada da percorrere.
La vera sfida: vendere i vantaggi della nuova console
Ma che cosa fa esattamente PS4 Pro? Le sfide che Sony sta fronteggiando nel far comprendere i benefici offerti dalla console agli utenti sono di due tipi. Per prima cosa gli sviluppatori hanno carta bianca nel decidere quali vantaggi offrire nei giochi tramite la console. Ciò implica che possiamo vedere progetti ambiziosi come Rise of the Tomb Raider con differenti modalità di qualità dell'immagine e prestazioni, ma di contro ci sono alcuni upgrade tramite Pro che quasi non offrono alcun miglioramento, come in Overwatch o Assassin's Creed Syndicate.
Il grosso problema qui è che Sony è stata estremamente restia a confessare agli utenti che la Pro si comporta diversamente da caso a caso nel miglioramento dei giochi, e la cosa non sorprende visto l'ampio raggio di differenze che ci sono negli upgrade dei vari titoli. Per come stanno le cose, è spesso difficile trovare dei vantaggi offerti da Pro in certi titoli, al punto che è capitato di dover contattare Blizzard per chiedere spiegazioni, dopo aver scaricato la patch di upgrade a Pro per Overwatch e aver notato un utilizzo minimo dell'hardware. Alcuni update arrivano privi di alcuna menzione al supporto di PS4 Pro, come ad esempio accaduto con FIFA 17 o Battlefield 1. Nel caso di Super Stardust Ultra, il supporto a Pro si limita solamente alla funzionalità VR.
Bisogna anche dire però che ci sono stati diversi sviluppatori che si sono dimostrati aperti riguardo agli upgrade di Pro, specificando con estremo dettaglio tutti i miglioramenti apportati. Con grande astuzia, gli sviluppatori indie hanno tratto vantaggio dell'arrivo di Pro per offrire miglioramenti e incrementare le vendite, ma il punto è che non dovremmo spulciare tra le pagine di Google o tra i siti degli sviluppatori per capire se un gioco offra o meno miglioramenti su PS4 Pro. Dovrebbe essere obbligatorio che il supporto a Pro e le feature disponibili siano inserite nelle note delle patch, che sono disponibili sulla stessa console. Idealmente le feature offerte da Pro dovrebbero essere elencate sul PlayStation Store, e sarebbe anche utile ricevere notifiche degli update Pro per i giochi della propria libreria.
Questo è senza dubbio l'aspetto più sconcertante del lancio di PS4 Pro finora: l'alone di mistero che circonda i giochi che sono stati migliorati, la natura degli stessi miglioramenti e, cosa più importante, i benefici che ricevono (o che non ricevono affatto) gli utenti con schermi 1080p. Si tratta di basi nella comunicazione e questa condotta appare quanto mai bizzarra. Questa è un'area in cui occorre migliorare e che Microsoft non può permettersi di prendere sotto gamba al day one. La realtà ci dice che almeno metà degli utenti Pro avrebbe comprato la console senza rendersi prima conto dei miglioramenti qualitativi che era in grado di offrire, e questo rimane un grosso problema. Mandare in loop nei negozi delle demo HDR 4K potrebbe essere il giusto passo avanti, anche se dotarsi di setup che possano tirare fuori il meglio da PS4 Pro e Scorpio non sarà certo economico. Sony ha tenuto la dimostrazione di New York della PS4 Pro su televisori ZD9 da £4000. Il nostro schermo preferito per il gaming HDR, LG OLEDB6V, costa un minimo di £1900. I display di fascia media come i Sony KS7000/KS8000 sono in grado di fornire una buona immagine HDR, ma siamo sinceri: non è minimamente paragonabile alla piena esperienza HDR fornita dagli schermi top-tier disponibili oggi sul mercato.
Il fattore meraviglia dell'unboxing, o la sua totale mancanza
Chiamatelo anche un rituale ma quando comprate una nuova console, nell'unboxing e nel collegamento deve esserci un fattore emozionale, un "instant win", un'immediata soddisfazione dell'acquisto, se preferite. Per farla breve, la prima impressione ha molta importanza. Il PlayStation VR riesce in questi intenti, mentre la sensazione è che PlayStation 4 Pro non faccia abbastanza. La nuova console è pensata per offrire un upgrade iterativo del modello base ma almeno deve sembrare, sia come aspetto che come sensazioni, un po' più speciale. Il PSVR ha un design molto bello e il suo look futuristico dà quel "fattore wow" quando lo si tira fuori dalla scatola; il disco demo, inoltre, offre una serie di esperienze che hanno lo scopo di giustificare l'acquisto. Se avevate avuto solamente un'esperienza minima del VR fino a quel momento, rimarrete estasiati.
PlayStation 4 Pro è tutt'altro che vincente sotto questo aspetto. Punta tutto sul fatto che possediate già il software, con gli upgrade che variano pesantemente da titolo a titolo e, cosa più importante, non c'è un disco demo incluso nella confezione che illustri le potenzialità della nuova macchina. C'è una bella differenza rispetto al PlayStation Meeting, in cui la stampa ha assistito a una carrellata di titoli impressionanti. Codici download per le demo di Horizon Zero Dawn o Days Gone che sono state mostrate all'evento avrebbero sciolto ogni perplessità e dato all'acquirente un'idea istantanea e forte dell'incredibile libreria d'imminente arrivo. Forse Square-Enix avrebbe potuto inserire una versione ridotta del livello siriano di Rise of the Tomb Raider (un'altra eccellente demo mostrata al PlayStation Meeting), generando un notevole hype.
Quello che è chiaro è che Microsoft intende conferire un look premium a Project Scorpio, ma il "fattore meraviglia" va ben oltre le semplici finiture della scocca. Possiamo dare praticamente per scontato che Forza Horizon 3 e Gears of War 4 gireranno a 4K su Scorpio, quindi perché non includere uno di questi due giochi nella console già preinstallati? La natura di queste console mid-gen implica che non ci saranno nuovi giochi esclusivi. PS4 Pro e Project Scorpio non avranno i loro Super Mario 64, Ridge Racer o Halo, esperienze uniche che in genere accompagnano l'acquirente della console per anni e che definiscono lo stesso hardware. Appare dunque chiaro che qualcosa in più deve essere fatto per non lasciare che l'unboxing e il primo setup della console rimangano un evento fine a sé stesso.
Il verdetto
A distanza di un mese dal suo lancio, è affascinante vedere in azione i titoli con upgrade a Pro che Sony ha mostrato all'evento di presentazione della console. Da un lato, giocando a Infinite Warfare o Ratchet and Clank su uno schermo 4K, o anche a 1800p come avviene in inFamous e Watch Dogs 2, si manda un chiaro segnale che l'hardware di PlayStation 4 Pro è in grado di fornire l'esperienza console su uno schermo 4K. Anche a 1440p, con il supporto del temporal super-sampling, i giochi appaiono definiti in upscaling su schermi Ultra HD. Ciò che si evince allo stesso tempo è però un'estrema inconsistenza nel livello qualitativo al punto che, nel più estremo dei casi, alcuni upgrade a Pro offrono miglioramenti impercettibili. È necessario che sia data la possibilità di modificare la qualità, e come abbiamo detto all'inizio di questa settimana, gli upgrade specifici a Pro non dovrebbero essere legati ad un particolare tipo di display.
Ma c'è un ulteriore fattore da considerare. Sony è riuscita nel complesso a lanciare una piattaforma premium che non abbia un impatto negativo sulla qualità dei titoli che girano sulla console standard, che rimane indubbiamente il target principale degli sviluppatori. Un concetto chiave quando la 'PS4K' fu svelata è stato proprio il fatto che la PS4 standard non sarebbe stata lasciata indietro o trascurata per concentrarsi sul supporto della nuova console. Questo non è successo finora, e basandosi sui titoli 1800p e 4K in arrivo come Days Gone e GT Sport, non succederà nemmeno nel prossimo futuro. D'altro canto, eravamo preoccupati che PS4 Pro sarebbe stata poco sfruttata, e nonostante nel periodo di lancio ci siano stati alcuni upgrade un po' pigri, sembra che nel futuro la Pro riceverà più attenzione da parte degli sviluppatori. Death Stranding, presentato in 4K alla PlayStation Experience, è un chiaro segno di questi intenti.
Sony ha corso dei rischi per un intero anno con il lancio di una piattaforma VR ed un refresh mid-gen della console, messi sul mercato a distanza di due settimane l'uno dall'altra, e dividere l'attenzione degli utenti avrebbe potuto avere conseguenze disastrose. Tutte e due le piattaforme sono partite bene e va dato credito a Sony per aver spinto oltre i limiti l'esperienza di gioco su console, anche se con risultati altalenanti. In quest'ottica, Microsoft detiene una posizione di privilegio: il 4K e l'HDR in piena regola saranno più diffusi e più economici in futuro, e può giocarsi molto bene la carta della maggiore potenza hardware per evangelizzare gli utenti sui vantaggi effettivi del refresh mid-gen. Pesonalmente, spero che questo lavoro inizi già al CES, in programma tra poche settimane.