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PrimeSense: oltre Natal

La tecnologia dietro alla rivoluzione di Microsoft.

Un aspetto interessante emerso dalla discussione con la società israeliana è che nonostante la tecnologia di PrimeSense sia sicuramente all’interno di Natal, la sua precisa implementazione è sconosciuta. La telecamera di riferimento di PrimeSense è del tutto simile al concept che abbiamo visto utilizzare da Microsoft. “Non possiamo commentare l’utilizzo della nostra tecnologia in Natal”, avverte Aviad Maizels. “Abbiamo dovuto apportare numerose modifiche per soddisfare le loro richieste”.

Il riferimento, probabilmente, è all’eliminazione del SoC dalla telecamera in modo da tenere bassi i costi di produzione di Natal. Si è optato piuttosto per una soluzione software che poggia su Xenon, la CPU di Xbox 360. Si stima che tra il 10 e il 15% della potenza di elaborazione totale del sistema sia stata adibita alla gestione delle librerie motion control da 50MB; altre fonti, più pessimiste, sostengono che un intero core (o per lo meno un thread hardware) del sistema a tre core sia stato riservato a Natal. A prescindere dalle modifiche tecniche, chiaramente l’unione di una telecamera 3D con l’eccellente software ideato da una compagnia che stabilisce i budget più alti del mondo per la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie, fondamentalmente indica che il primo prodotto rivolto al mercato consumer da parte di PrimeSense è un’imperdibile opportunità per mostrare al mondo la visione del futuro dell’interfaccia della società israeliana.

Aviad Maizels, fondatore e presidente di PrimeSense

“Volevamo che tutta questa pubblicità fosse riposta nelle mani di una compagnia che rispettiamo molto come Microsoft”, spiega Adi Berenson. “Crediamo che questa sia la piattaforma definitiva per mostrare questa tecnologia al mondo intero. Subito dopo assisterete alla sua diffusione in altri ambiti.”

Inon Berach indica che le prime implementazioni della tecnologia PrimeSense al di fuori dei videogiochi dovrebbero essere presentate entro il 2011, quindi dopo il lancio di Natal che è atteso entro la fine del 2010. Cosa dobbiamo aspettarci? Il video promozionale visibile nella prima pagina che mostra un media center controllato attraverso i gesti dovrebbe fornire un’idea delle modifiche che la zcam, secondo PrimeSense, dovrebbe introdurre nel rapporto tra utente e macchina.

“Crediamo che se all’utente viene fornita un’interfaccia intuitiva e ben ottimizzata, allora sarà molto più propenso all’adozione della nuova tecnologia; è questo l’obiettivo che PrimeSense si prefigge in ogni ambito dell’elettronica di consumo”, afferma Adi Berenson. “Iniziamo dai videogiochi, quindi ci sposteremo verso altri aspetti del salotto. Andremo nel segmento mobile, nelle automobili… crediamo realmente che in futuro questo tipo di interfaccia naturale possa essere adottato nella vita di tutti i giorni. È questa la nostra visione”.

“Vogliamo delle macchine che ci capiscano perfettamente”, aggiunge Inon Berach. “Dovrà diventare una piattaforma che ti può vedere ma che tu non puoi vedere. In ambito automobilistico, se le tue dimensioni sono massicce potrebbe regolare l’ampiezza dell’airbag. Ti vede, può regolare la posizione del tuo sedile. Se ti vede stanco ti avvisa. Dovrebbe integrarsi alla perfezione con altre tecnologie.”

Le performance del PrimeSensor variano a seconda del contesto. Poiché deve funzionare in qualsiasi condizione, Natal potrebbe avere dei problemi nel discernere il singolo dito dalla figura dello scheletro umano. Tuttavia, mettete la telecamera nell’abitacolo di una vettura e vi renderete conto che la precisione del dispositivo aumenta. A distanza ravvicinata, PrimeSensor può addirittura distinguere le sfumature delle espressioni del volto. “Uno dei benefici unici della nostra tecnologia è la sua flessibilità: questo ci permette di adattare la stessa tecnologia a design differenti”, spiega Adi Berenson.

Lo schema del PrimeSensor (a sinistra) pare molto simile a Project Natal, ma il progetto (a destra) rivela dei cambiamenti rispetto al design finale di Microsoft.

“Possiamo facilmente giocare con parametri quali risoluzione, portata, campo visivo e così via in modo da adattare la tecnologia a differenti scenari pur mantenendone invariate le specifiche.” La tecnologia Light Coding permette a PrimeSense di adattare il design rapidamente utilizzando altri componenti, e questo dà alla società israeliana un vantaggio sulle compagnie che utilizzano la tecnica a tempo di volo.

“Con la tecnica a tempo di volo, le compagnie devono sviluppare i propri sensori CMOS. Perdono un sacco di tempo nel tentativo di ottenere una determinata risoluzione”, spiega Berenson. “Ci sono altre società che forniscono sensori differenti dal VGA che arrivano fino a 10 megapixel. Noi possiamo semplicemente prendere componenti standard e ideare nuovi design e questo permette di risparmiare tempo e denaro sulla produzione dei dispositivi così come permette di adattare il concept a vari contesti”.

Tornando all’ambito gaming, è chiaro che Project Natal costituisca solo la prima generazione di questo tipo di tecnologia. Microsoft ha confermato che l’acquisizione è limitata a 30 fotogrammi al secondo, mentre secondo la divisione R&D di Sony l’incapacità di zcam di rilevare il movimento delle dita è stato uno dei motivi che ha spinto la compagnia nipponica a optare per un approccio differente con Move. In quanto prodotto di prima generazione, è lecito attendersi in futuro notevoli miglioramenti della tecnologia.

Ecco come Peter Molyneux ha immaginato l'implementazione di Project Natal nei videogiochi.

“La tecnologia si può plasmare facilmente. Qualche anno fa avevamo solamente sensori VGA in ambito mobile. Ora abbiamo 3 megapixel, cinque megapixel, abbiamo insomma risoluzioni più elevate”, spiega Aviad Maizels.”La stessa cosa sta accadendo in ambiti differenti della tecnologia, tra i quali senza dubbio la rilevazione 3D. In futuro potete aspettarvi frame rate più elevati, portata maggiore, risoluzioni maggiori”.

Consapevole delle infinite opportunità che potrebbero aprirsi grazie a Natal, PrimeSense ha fiducia nel proprio futuro. “Vogliamo mostrare la strada per quell’interazione naturale che crediamo entrerà a far parte della vita di tutti i giorni”, spiega Adi Berenson. “Fra dieci anni vogliamo che l’interazione tra uomini e dispositivi sia diventata naturale. Vogliamo che la gente sappia che PrimeSense ha reso possibile tutto ciò e che stiamo lavorando a questo”.

Intanto, gli ultimi dati forniti sul design di PrimeSensor ci danno la possibilità di fare alcune congetture sulle prestazioni di Natal. Come si comporterà il prodotto finale è qualcosa che Digital Foundry spera di scoprire al prossimo E3.