PS3 piratata?
Digital Foundry analizza il primo attacco a PS3.
Stando agli ultimi post di Hotz, il suo obiettivo primario è adesso la SPU citata prima con le sue preziose chiavi di decriptazione. "Alcuni sostengono che non ho accesso alle SPE isolate (Synergistic Processing Elements)", scrive nel suo blog. "Questo è vero. Anche se ciò non ha alcuna attinenza con il fare qualsiasi cosa tramite il sistema. La PPE (Power Processing Element) non può leggere dati isolati ma può fare a meno della SPE. Basta decriptare la PPE usando la SPE intatta e salvare la versione decriptata. Tagliate fuori la SPE e patchate la versione decriptata come volete."
Per farla breve: lui sta cercando di utilizzare il core (la PPE) con cui può emulare la SPU isolata (a scanso di equivoci, chiariamo che con "SPE" si denomina un gruppo di SPU). Da ciò si può dedurre che, offrendo a tutti la possibilità di accesso a un basso livello, si potrà aprire la porta all'esecuzione di software piratato così come avviene su 360 e Wii. Proprio in questo momento, Hotz sta cercando di estrarre le chiavi di decriptazione dalla SPU isolata per poi condividerle tramite il blog, dove tra l'altro trovate le foto in cui si documentano passo passo i suoi risultati con tanto di exploit da scaricare.
Detto questo, bisogna adesso sottolineare che Sony non starà certo a guardare l'evolversi della vicenda e che presumibilmente è già a lavoro per incrementare il livello di sicurezza della sua macchina.
Insomma, il lavoro di reverse-engineering è semplicemente mastodontico, e se siete tra quelli che si aspettano di veder sbucare torrent dei titoli PS3 nel breve periodo vi diciamo sin da ora che resterete parecchio delusi. Sony avrà già messo a lavoro i suoi tecnici nell'implementazione di nuovi strati di sicurezza atti proprio a contrastare i metodi rivelati da Hotz.
Lo stesso sistema di protezione relativo al Blu-ray è (era?) praticamente intoccabile, proprio perché Sony ha tenuto in conto tutti i metodi di attacco elaborati per i sistemi concorrenti. Xbox 360 è stata compromessa a causa della natura in chiaro del firmware sui dischi DVD originali, roba che a pensarci adesso sembra nient'altro che una follia. La console Nintendo, da parte sua, è talmente simile all'architettura del Gamecube da essere hackerata con facilità disarmante, e ormai nemmeno i nuovi firmware riescono più a briccare la macchina. Il controllo su Wii è ad oggi completo. PS3 è in questo senso molto più coriacea: non solo il drive software è criptato ma è anche opinione diffusa che gli update obbligatori del firmware possono flashare anche i drive Blu-ray. Ciò significa che, anche hackerando il drive (cosa che ancora non è accaduta in maniera completa), Sony sarà sempre in grado di riprenderne il controllo rilasciando i suoi aggiornamenti.
A completare un quadro di sicura competenza da parte di Sony interviene infine lo stesso file system insito nei supporti esterni. I dump contenuti nei giochi PS3 sono assolutamente inutili in tal senso, poiché non contengono alcuna chiave di crittografia. Qualora si voglia presuppore un futuro impiego di titoli piratati, si dovrà necessariamente tenere in conto un pesantissimo lavoro di patch per rendere i giochi pienamente funzionanti sulla console senza utilizzare alcun elemento di decrittazione.
George Hotz ha certamente riaperto una questione di grande interesse per l'industria videoludica ma, come tiene a precisare a grandi lettere nel suo blog, questa sua iniziativa non ha alcuno scopo di incoraggiare la pirateria né di arrecare danni economici al colosso nipponico. Il frutto di questo lavoro, spiega Hotz, è da intendersi unicamente a titolo di ricerca. Tutto molto bello, George, quanto meno ti sei evitato eventuali citazioni in tribunale da parte degli avvocati Sony... Eppure la questione è semplice: Hotz ha indicato un possibile tragitto e c'è da credere che non saranno in pochi a volerlo percorrere per ben altri fini oltre la mera ricerca informatica. Magari non accadrà a breve, ma fino ad oggi la comunità hacker ha dimostrato di saperne una più del diavolo. Di certo ne sanno molto di più di chi le console le costruisce, non credete anche voi?