Razer Zephyr Recensione: Affrontare la pandemia in sicurezza ma con stile
Chi si aspettava una mascherina di protezione dal re delle periferiche tech RGB?
Aveva debuttato col nome 'Project Hazel' al CES trade show nella prima parte di quest'anno, ma adesso la maschera facciale indossabile RGB di Razer, che funge da purificatore d'aria, è un prodotto pronto per il mercato e viene lanciato con il nome Zephyr a partire da €109. L'idea alla base del prodotto è di fornire un flusso continuo di aria sia in uscita che in entrata, filtrandola con un purificatore certificato con standard N95 per bloccare i virus, e di offrire al contempo un aspetto accattivante grazie anche all'illuminazione RGB. Razer ci ha mandato una delle prime unità prima del reveal avvenuto al RazerCon 2021, quindi abbiamo avuto modo di testare il dispositivo nei giorni successivi alla presentazione, in modo tale da determinare se soddisfa le alte aspettative..
Se guardiamo l'estetica dello Zephyr, il design è simile alle maschere a doppio filtro utilizzate per la verniciatura o per lavorare in ambienti insalubri, con ventole in ogni alloggiamento dei filtri per stabilire un ricircolo dell'aria. L'aria entra, viene filtrata, respirata e poi forzata in estrazione dall'altra ventola che lavora in espulsione, ma prima viene filtrata nuovamente e quindi esce all'esterno pulita. Il silicone certificato a uso medico crea un sigillo attorno a naso e bocca, mentre due fasce (una delle quali regolabili) si cingono attorno alla testa per mantenere lo Zephyr ben saldo.
Altri elementi del design comprendono una copertura per la bocca trasparente e illuminata in modo da far trasparire mimica facciale ed espressioni, una piccola bottiglietta di spray anti-nebbia inglobata nel case qualora il flusso d'aria fosse insufficiente, e un LED RGB che circonda la parte dedicata al circolo dell'aria. Accensione e spegnimento, accoppiamento Bluetooth e velocità delle ventole possono essere controllati con un solo pulsante posizionato sulla parte laterale dello slot deputato all'ingresso dell'aria. L''app Zephyr per smartphone permette di scegliere i colori e gli effetti dell'illuminazione per entrambe le zone illuminabili, LED che ovviamente possono essere anche spenti.
Indossare Zephyr è sorprendentemente confortevole. La maschera pesa quanto un headset da gaming leggero (circa 273 gr) e gli strap assicurano che il dispositivo stia saldo al viso. Non riteniamo sia molto sicuro correre indossando lo Zephyr, ma per camminare e fare attività meno frenetiche non c'è problema di alcun tipo.
Indossare questa maschera a casa è una cosa, ma in pubblico le cose cambiando non poco. Sicuramente avremo molti occhi addosso andando in giro con lo Zephyr, e certamente non saranno sempre sguardi rassicuranti vivendo in un'epoca in cui indossare maschere e dispositivi di protezione individuale costituisce ancora un fattore di divisione tra la gente. Personalmente, è stata un'esperienza positiva - ci piace parlare di questi piccoli gioielli tecnologici - ma certamente ipotizziamo una situazione verosimile in cui si preferisca indossare una semplice mascherina per non alimentare tensioni.
Una cosa che ci ha sorpreso è il rumore prodotto dalle piccole ventoline. Al profilo basso (4200 rpm) emettono un leggero sibilo che è molto spesso viene attenuato dai suoni di un ambiente rumoroso, ma al profilo alto (6200 rpm) diventano udibili anche dalle persone che ci stanno accanto, quindi la combo distanziamento sociale e un buon paio di cuffie con cancellazione del rumore è probabilmente la miglior soluzione per ovviare a questo problema.
Dal punto di vista puramente pratico, lo Zephyr ha un paio d'inconvenienti. L'app ci informa di non utilizzare i filtri N95 inclusi per più di ventiquattr'ore, poi bisognerebbe sostituirli (proprio come in Metro). Nella confezione troviamo tre set di filtri, quindi validi per nove giorni di utilizzo, assumendo ovviamente che indossiamo la maschera per otto ore al giorno. Se invece serve indossarla per un'ora all'andata e un'ora al ritorno, per esempio nel tragitto da casa al lavoro e viceversa, allora questi filtri dureranno 36 giorni. C'è la possibilità di utilizzare filtri prodotti da terze parti, ma devono essere di una taglia specifica (specialmente il filtro a forma di smile per la bocca), e questo implica che devono essere fatti su misura per lo Zephyr.
Si possono ovviamente acquistare altri filtri presso lo store ufficiale, con un pacco da 10 set che costa $29. Certamente non economico, ma nemmeno insostenibile considerando il costo delle mascherine normali nello stesso periodo. C'è anche la possibilità di acquistare lo Zephyr 'starter kit', che per $150 offre la maschera Zephyr e 33 set di filtri.
Per far girare le ventole serve ovviamente una fonte di energia costante, specialmente se si utilizza il profilo ad alti rpm insieme a tutte le zone RGB accese. Il dispositivo ha una batteria integrata e Razer indica la sua durata pari a 3,5 ore con il consumo massimo. Disattivando l'illuminazione RGB (che a dire il vero non è che si veda molto alla luce del sole) si incrementa l'autonomia di circa due ore, mentre utilizzando il profilo basso delle ventole si arriva addirittura a 8 ore (valori forniti da Razer che ci riserviamo di verificare). Fortunatamente, la ricarica avviene tramite USB-C, quindi se avete uno smatphone o altri dispositivi con questa connessione, sicuramente avrete un caricatore o un powerbank compatibile.
Lo Zephyr non include un amplificatore per la voce, che era inizialmente previsto nel prototipo originale denominato Project Hazel. Razer afferma che è stata una scelta presa per alleggerire il dispositivo, per migliorare il flusso d'aria e per non compromettere l'autonomia della batteria. Tutte ragioni più che valide per la rimozione. Dal progetto originale è stata tagliata un'altra feature interessante, ossia il case per la ricarica con tecnologia auto-pulente a raggi UV. Invece, col prodotto finale si riceverà una custodia morbida in tessuto, che non offre una protezione altrettanto valida ma presumibilmente ha aiutato ad abbattere il prezzo. Tutte queste rinunce lasciano ovviamente l'amaro in bocca, ma non è certo la prima volta che le feature cambino radicalmente dalla fase di progettazione a quella di produzione, e personalmente preferiamo che un dispositivo wereable sia confortevole, e se per esserlo ha dovuto rinunciare a qualche feature allettante, va bene così.
Dopo aver passato qualche giorno indossando Zephyr, possiamo dire di esserne soddisfatti. La maschera è confortevole da indossare, e può fungere come strumento per aumentare la socialità tra i nerd durante il fisiologico distanziamento sociale dettato dalle norme anti-COVID, ma anche durante le più banali influenze (non abbiamo gli strumenti tecnici per testare l'effettiva efficacia del prodotto di Razer nella protezione dai virus, quindi lasceremo il compito a laboratori specialistici e addetti ai lavori del campo bio-sanitario!). L'illuminazione RGB è una caratteristica notevole che va molto di moda e attrarrà gli utenti più giovani, e la visibilità della bocca è ben congegnata, anche se non è una feature su cui è stato incentrata questa maschera.
Il fatto che vada ricaricata per essere utilizzata, ed i filtri da cambiare, sono un deterrente dall'utilizzo continuato giorno per giorno, e infatti conviene sempre portare con sé una mascherina tradizionale, visto anche che lo Zephyr non è resistente all'acqua e quindi non va indossato sotto la pioggia. Se nella vostra quotidianità in questo periodo pandemico spendete molto denaro in mascherine e dispositivi di protezione personale, allora lo Zephyr potrebbe essere un buon investimento a lungo termine, e sicuramente c'è anche il fattore ecologico dalla sua parte: per il pianeta è più sostenibile cambiare solo un paio di filtri ogni 10 giorni piuttosto che buttare una mascherina chirurgica o FFP2 ogni giorno od ogni due. Ovviamente nessuno sa per quanto dureranno le norme anti-COVID, quindi non si può valutare l'investimento a lunghissimo termine, ma siamo tutti d'accordo che speriamo di non dover andare girando mascherati per molti anni a venire.
Anche se lo Zephyr arriva sul mercato con un tempismo eccezionale, la protezione contro i virus non è il suo reale scopo. Certamente, essendo un prodotto tecnologico, stiloso e appariscente, con l'illuminazione RGB che illumina il logo di uno dei più influenti brand gaming al mondo, catalizzerà ancora di più l'attenzione del pubblico sul marchio, facendovi diventare in pratica dei promoter più o meno consapevoli. Da questo punto di vista, è certamente un prodotto che funziona. Il fatto che sia stato uno dei pochi progetti Razer a debuttare al CES come prototipo e che è già riuscito ad arrivare sul mercato, ci dà un'idea sull'appetibilità e sul tempismo del prodotto. Del resto, il team di design di Razer si è focalizzato su questo progetto piuttosto che su quelli tipici per cui è famosa, come laptop, mouse, tastiere e cuffie. Sarà una mossa che pagherà? Saranno le vendite a sancire il verdetto.
Il tema dell'esplorazione di nuove categorie di prodotti è uno di quelli abbracciati da Razer quest'anno, e al RazerCon 2021 di pochi giorni fa ha annunciato anche i suoi primi componenti per PC: AIO, ventole per case, controller per ventole e alimentatori. Non ci stupiamo del fatto che tutti quanti siano provvisti d'illuminazione RGB e offrano performance di livello. Sicuramente non mancheremo di testarli, appena saranno disponibili dei sample per la stampa nelle settimane e nei mesi a venire.