Skip to main content

Una revisione hardware di Switch potrà estendere il ciclo vitale della console? - articolo

Nintendo vuole spingere Switch oltre il 2021 e un hardware migliore è la soluzione più ovvia per riuscirci.

Qualche tempo fa sono emerse news sui piani per l'immediato e per il lungo termine di Switch, riportati da the Wall Street Journal, tali e quali. Il titolo ha reso evidente che non ci sarà una revisione hardware di Switch quest'anno, con Nintendo che intende incentrare i suoi sforzi sulle periferiche USB-C e sull'interessante iniziativa Labo. Ma nell'ultima conferenza con gli investitori, il CEO di Nintendo Tatsumi Kimishima ha parlato dei suoi piani per estendere il ciclo vitale della consle ibrida a cinque-sei anni, in linea con la media console, portando quindi il ciclo vitale dell'ibrida almeno al 2021. Per rendere questo fattibile, delle revisioni hardware potrebbero essere inevitabili.

La questione di quando il primo di questi update possa arrivare è certamente economica. Nello specifico, il costo di produzione del processore Tegra X1 attualmente utilizzato da Nintendo. Il chip è prodotto in massa dal gigante taiwanese dei semiconduttori TSMC, ed è basato sulla sua tecnologia a 20nm. Costituendo uno step in mezzo tra la variante a 28nm e tra quella largamente adottata 16nm FinFet, la tecnologia a 20nm è considerata una sorta di fallimento nel complesso. Apple l'ha utilizzata per la sua linea di iPhone 6, ma l'ha abbandonata con gli iPhone 6S, mentre il gigante Qualcomm l'ha usata solo marginalmente. Switch ha venduto una quantità spropositata di unità per una console, ma questi numeri non sono abbastanza grossi da sostenere un'intera catena produttiva. Arriverà un punto in cui tenere attiva la linea da 20nm diverrà più costoso che spostarsi verso un'altra tecnologia migliore e anche più economica.

La buona notizia è che il partner tecnologico di Switch, Nvidia, ha già un pezzo di ricambio pronto, il Tegra X2. Si tratta di un prodotto tecnologico che non è adatto a soddisfare gli scopi di Nvidia per i settori automotive e AI. Essenzialmente è un rimpiazzo a 16nm FinFet dell'X1, con miglioramenti strategici a bordo: il doppio della banda di memoria e il passaggio all'architettura GPU Pascal (che nel caso dell'X1 rappresenta solo una versione più efficiente del core grafico Maxwell a bordo dell'X1). Il Tegra X2 mantiene il setup ARM Cortex A57 dell'X1, e aggiunge un cluster CPU basato su architettura Nvidia Denver, che potrebbe essere attivo o non attivo in un potenziale successore di Switch (lo stesso X1 ha delle porzioni non attive su Switch). È uno strano prodotto da parte di Nvidia, ma è praticamente perfetto come processore sostitutivo per Switch nel corso dei prossimi anni: dovrebbe avere piena compatibilità con X1 offrire potenziali aumenti prestazionali grazie a clock più alti e banda più ampia, oltre a ottimizzazioni energetiche aggiuntive.

Potrà una revisione dell'hardware di Switch estendere il suo ciclo vitale, e di che natura potrebbe essere? Ecco un video reportage di Richard.Guarda su YouTube

L'esistenza di uno Switch più potente, e possibilmente l'eventuale nascita di una piattaforma in evoluzione in stile Xbox, offre delle opzioni interessanti per Nintendo. Avremo uno scenario 'New 3DS' in cui alcuni giochi sono esclusivi per la nuova revisione hardware? O avremo uno scenario simil-Xbox in cui il nuovo hardware sempliceemente fa girare i vecchi giochi meglio? Avendo analizzato ogni release principale per Switch, abbiamo due principali possibili situazioni e in entrambi i casi l'hardware potenziato potrebbe migliorare l'esperienza in modo significativo.

Prima di tutto, i giochi importanti utilizzano una tecnologia di scaling dinamico, che implica che la qualità dell'immagine può scalare in base alla potenza computazionale disponibile. Titoli come DOOM e Skyrim (e ce ne sono molti altri) scalano la risoluzione a seconda del carico, ma è una tecnica assolutamente non limitata ai giochi di terze parti. Le più grandi release Nintendo come Super Mario Odyssey, Zelda: Breath of the Wild e in maniera più evdente Splatoon 2, hanno tutti fatto il grande passo verso il rendering DSR. Questo permette di massimizzare le risorse GPU, renderizzando sempre il maggior numero di pixel possibile e, come abbiamo visto su Xbox One X, apre anche le porte ai giochi già sul mercato rendendoli migliori sull'hardware revisionato e più potente realizzato in corso d'opera.

E questo ci porta direttamente alla seconda conclusione, quella che potreste chiamare la 'situazione di gioco docked'. Switch si è affermata come miglior console portatile mai creata, ma nonostante le maggiori risoluzioni e spesso anche frame-rate più fluidi, l'immagine può risultare datata su grossi schermi piatti moderni da salotto. I giochi semplicemente sembrano migliori su uno schermo da 6 pollici piuttosto che su grandi schermi full HD e specialmente sugli enormi mostri a 4K. Ora, c'è da ammetterlo, Switch ha i suoi vantaggi rispetto alle macchine di Sony e Microsoft, offrendo esperienze nettamente differenti. Ma allo stesso tempo, la situazione di gioco in modalità docked potrà solo diventare sempre più un problema col passare degli anni, con più utenti che eseguiranno upgrade a grandi TV da salotto. Oltre a questo, molto prima che Nintendo completerà il ciclo vitale con termine nel 2021, sia Microsoft che Sony avranno sicuramente rilasciato le loro nuove console veramente next-gen.

La strategia di Nintendo con lo sviluppo di Switch sembra avere un target primario sulla modalità portatile, che scala poi verso l'alto per l'esperienza docked. E Super Mario Odyssey impiega alcune interessanti tecniche per trarre le massime performance dalla modalità portatile di Switch.Guarda su YouTube

Il Tegra X2 offre un passo evolutivo per Nintendo, un'opzione 'New Switch' con un balzo prestazionale simile a quello da 3DS a New 3DS, ma oltre a questa possibilità, le opzioni hardware, stando alla roadmap di Nvidia, iniziano a sembrare un po' più limitate. Nvidia ha prodotto un successore del Tegra X2, nome in codice Xavier, ma è basato su un hardware specifico per il mercato automotive e sul processo produttivo di TSMC 12nmFFN (una revisione del 16nmFinFET disegnata esclusivamente per Nvidia) ma è dotato di tecnologie per l'AI, machine-learning e video processing che non hanno alcuna utilità in una macchina da gioco. C'è anche un chip più grosso da considerare: con 350mm2, occupa il 97 percento dell'area di silicio occupata dallo Scorpio Engine. Già questo basta ad affermare che non sia adatto a una console ibrida portatile/casalinga, ed inoltre i suoi 512 CUDA core difficilmente possono impensierire PS4 Pro e Xbox One X. Sarebbe necessaria una soluzione fatta su misura da parte di Nvidia.

Continuando su questa linea, Nintendo ha la facoltà di disegnare un chip personalizzato insieme a Nvidia: Switch ha dato prova di essere valido dal punto di vista finanziario e non avrà bisogno di fare affidamento su design hardware già esistenti (una situazione di cui hanno beneficiato sia Nintendo che Nvidia, riducendo notevolmente i costi) ma ci sono anche altre possibilità, e questo ci riporta a uno dei più grandi enigmi del periodo precedente al lancio, ovvero il leak di Foxconn. I dettagli postati su un forum cinese (tradotti su Reddit) ci danno un assaggio quasi certamente autentico della linea di produzione di Switch. Abbiamo avuto descrizioni anticipate delle parti più interne della console e dei controller Joycon, che si sono dimostrate estremamente accurate, e abbiamo anche ricevuto specifiche sulle demo usate per stressare termicamente il silicio all'interno della console. Alcuni dettagli dei leaker si sono dimostrate fuori tiro (il leak ha tenuto vive le speranze di molti fan di un chip Nvidia Pascal anche dopo che Digital Foundry aveva confermato non sarebbe stato il caso), ma quello che era emerso nel complesso quadrava.

E questo ci porta alla descrizione del leaker di un kit di sviluppo che sembra abbastanza inverosimile stando alle specifiche finali della console. Il leak descrive un'unità con il doppio della memoria rispetto al modello standard (8GB vs 4GB) e quella che sembra una integrazione del Tegra X1 a un altro core, che il documento indica della dimensione di 200mm2 che, coincidenza, è la stessa dimensione del GP106 di Nvidia che rappresenta il cuore della scheda grafica GTX 1060. E da allora si sono susseguiti i rumori, forse collegati a questo, di una 'power dock' che avrebbe aggiunto più potenza GPU a Switch, una soluzione che avrebbe certamente potenziato il gaming in configurazione docked, anche se al prezzo di introdurre un terzo profilo di performance da parte degli sviluppatori.

Può Switch adattarsi ad una piattaforma in evoluzione in stile Xbox? Molti giochi sono realizzati sfruttando lo scaling dinamico della risoluzione, e hardware più potente aumenterebbe automaticamente la qualità dell'immagine e le performance in automatico. Il porting di DOOM ne beneficerebbe enormemente, così come succede su Xbox One X.Guarda su YouTube

Che questo complichi ulteriormente il concept di base di Switch è discutibile, così come il fatto che l'insufficienza di performance in modalità docked sia importante. I giochi Nintendo sono semplicemente brillanti comunque li giochiate, e non fanno affidamento sulle più mordenti tecnologie grafiche, ma in tutti i casi abbiamo trovato che il gaming su Switch rende meglio sullo schermo della console. E questo non sorprende: i titoli Nintendo sembrano realizzati per girare sul tablet, con meno enfasi sull'esperienza sugli schermi TV, e si vede. Super Mario Odyssey gira a 640x720 (metà risoluzione) usando una tecnica di ricostruzione per scalare alla risoluzione nativa 720p del display. Rende bene nel piccolo schermo dal dot pitch relativamente bassso, ma la stessa strategia non paga quando si gioca su grandi schermi TV.

Ma per quanto belli possano essere i giochi, questo non vuol dire che la libreria di titoli Nintendo non avrebbe vantaggi evidenti girando su hardware migliore. Numerosi emulatori di precedenti generazioni console Nintendo hanno provato ripetutamente che l'art design della casa di Kyoto è senza tempo, e scala magnificamente su schermi 1080p o 4K. E questo è in parte un motivo per cui quei porting Switch sono entusiasmanti: i giochi sono fantastici, e vogliamo solo vedere quanto bene girano su hardware migliore.

Al momento, Nintendo ha dalla sua parte il tempo. Non c'è nulla di simile a Switch sul mercato, e anche se spesso ci sono tempi lunghi di attesa per i nuovi titoli, c'è un'ampia selezione di porting della precedente generazione con cui dilettarsi, assieme al prospetto di quella che sembra l'inevitabile emulazione di Wii e Gamecube tramite Virtual Console Switch. La sola possibilità di giocarsi un'intera libereria classica di titoli in mobilità è una proposta altamente allettante che aumenta il valore della macchina. Ma è una situazione a breve termine, e se Nintendo sta davvero pianificando di prolungare il ciclo vitale di Switch oltre l'arrivo di PlayStation 5 e della Xbox next-gen, ulteriori innovazioni hardware assieme a una continua produzione di grandi giochi rappresentano la più ovvia strada da seguire.