Stranger's Wrath è un titolo brillante anche dopo 15 anni, e il porting per Switch è notevole - analisi comparativa
La migliore opera portatile di Oddworld?
Oddworld: Stranger's Wrath è stato uno dei più importanti titoli per la prima Xbox ed anche uno dei più memorabili di quella console, portando la serie in nuove location grazie a un approccio crossover tra platform in terza persona e sparatutto in prima persona. Con il suo sistema di armi unico, con le sue missioni a design aperto ed una storia affascinante, è un gioco che è sempre sembrato speciale e che è godibile ancora oggi. Il gioco ha recentemente ricevuto una notevole conversione su Nintendo Switch.
La release originale su Xbox è stata un miracolo tecnico all'epoca, riuscendo a spingere l'hardware ben oltre gli sforzi fatti dai titoli contemporanei, ma qualcuno dirà che è stato un gioco giusto al momento sbagliato, visto che non è riuscito a vendere molto. Il suo mancato successo commerciale ha fatto sì che la serie rimanesse congelata fino al 2015, quando il remaster HD del gioco è stato realizzato per PlayStation 3 dallo studio britannico Just Add Water.
Ma i cambiamenti maggiori sono stati fatti all'interpretazione del gioco, cambiamenti che permangono in gran parte delle seguenti release del gioco, inclusa la conversione Switch. I modelli di personaggi e nemici sono stati abbelliti con un numero maggiore di poligoni e con nuove texture; le cut-scene sono state rifinite, la vegetazione è più curata, ma la cosa più importante è il frame-rate che è stato portato a 60fps. Non era proprio rock solid, ma era comunque una notevole conversione di un gioco iconico, ed è fantastico che il suo DNA persista in due nuove release a tanti anni di distanza. Gli aggiornamenti di JAW sono arrivati anche su PC, mentre la versione PS Vita, benché molto buona, ha un refresh limitato a 30fps.
La versione Switch gira sull'hardware console più moderno che il gioco abbia mai visto, e quindi è potenzialmente la versione migliore. Un gioco perfetto? Non proprio. Riguardando la versione Xbox originale, questa girava a 480p, mentre il remaster PS3 a 720p, e quello PS Vita alla risoluzione nativa del suo schermo (544p) ma a un frame-rate limitato a 30fps. La versione Switch in configurazione docked raggiunge il 1080p (un nel miglioramento rispetto ai 720p di PS3), mentre in configurazione docked massimizza la risoluzione nativa 720p dello schermo. Il gioco punta ai 60fps proprio come la conversione per PS3.
In aggiunta, la versione Switch offre anche nuove opzioni, tra cui un paio di soluzioni anti-aliasing. La versione PS3 utilizzava la tecnica MLAA, mentre quella Switch offre agli utenti tre opzioni: MSAA, FXAA, o disattivarlo completamente. I giocatori PC sapranno certamente che il MSAA è la soluzione più efficace nello smussare le seghettature, ma come conseguenza incorre in dei problemi di performance. In pratica, avete un'opzione per migliorare sensibilmente la pulizia dell'immagine, ma alla fine andrete a optare per il FXAA per avere un gameplay fluido e stabile.
Nonostante il boost di risoluzione ed il MSAA come opzione siano ottimi modi per sfruttare la più moderna GPU di Switch, ci sono alcuni curiosi downgrade in questa conversione. Il filtraggio texture è impostato al valore low e questo rende le texture impastate da angolazioni oblique. Il risultato è che la versione PS3, nonostante sia caratterizzata da una risoluzione minore, mostra più dettaglio in quest'area. Oltre a questo, la versione PS3 ha meno problemi di distanza di rendering per la vegetazione, visto che su Switch invece i cespugli spuntano all'improvviso molto vistosamente.
Dato che il problema non si verifica su PS3, sospettiamo sia un fattore imputabile alla larghezza di banda (un problema che è comune a tutti i titoli per Switch). L'aumento di risoluzione abbinato a un bandwidth limitato ha verosimilmente un impatto più ampio sulle performance e potrebbe aver costretto lo sviluppatore a ridurre la distanza di rendering della vegetazione nel nuovo porting. Ci sono in totale tre aree in cui la versione PS3 ha un vantaggio; abbiamo già accennato al filtraggio texture e alla distanza di rendering, ed il terzo (anche se meno impattante) è la qualità dei filmati FMV pre-renderizzati, che sono migliori sulla console last-gen Sony. Switch gode inoltre di un ulteriore vantaggio: le ombre di contorno (come quelle sulle foglie) sono una novità, non essendo presenti su PS3. Per il resto, il nuovo porting è praticamente identico al remaster originale.
Comunque, ci sono alcune belle aggiunte a disposizione degli utenti Switch. Prima di tutto, possono scegliere tra una nuova UI o utilizzare quella del 2015 inizialmente sviluppata per gli schermi tattili. In secondo luogo, ci sono più opzioni per regolare la telecamera, assenti nella versione PS3. Ci è piaciuta anche l'aggiunta dell'aiming tramite giroscopio, che risulta intuitiva e permette di aumentare la precisione (c'è da dire che era anche già disponibile nella versione PS Vita). Per chi ha già giocato il titolo sulle precedenti versioni, è sicuramente utile la possibilità di saltare tutorial e cut-scene.
La vera sfida qui sta nelle performance, e grossomodo il gioco gira bene. A opzioni standard, gira quasi come la versione PS3, ovvero quasi sempre a 60fps bloccati, ma ci sono alcuni cali in aree complesse o anche quando ci si muove velocemente tra due aree. Abilitare il MSAA rende l'immagine molto più bella e nitida ma questo può impattare sulle prestazioni fino a portare il frame-rate nella sfera dei 40fps, e questo non è molto piacevole. La cosa interessante è che il MSAA non impatta sulle prestazioni in modo uguale in modalità portatile, dove la combinazione di MSAA e risoluzione nativa genera una delle più pulite presentazioni mai viste su Switch. Chi desidera un bel boost di prestazioni disattivando completamente l'AA rimarrà deluso, visto che il frame-rate rimane pressoché uguale se attiviamo il FXAA.
Il MSAA è una bella opzione a disposizione dell'utente, ma non vale la pena attivarla. Ci sarebbe piaciuto avere a disposizione un'ulteriore opzione per bloccare il frame-rate a 30fps con inclusi anti-aliasing di alto livello, filtraggio texture di alta qualità e distanza di rendering in pari con quella della versione PS3. Ci piace il gameplay a 60fps, ma se è stabile. Se per avere miglioramenti alla nitidezza dobbiamo barattare con un frame-rate ballerino, allora è meglio un limite a 30fps condito di upgrade grafici.
Concludendo, siamo di fronte a una conversione eccellente di un titolo celebrato nel modo giusto: un gran pezzo di storia del gaming è riportato alla luce come si deve. Stranger's Wrath su Switch è un titolo che appare ancora fresco al giorno d'oggi, anche se la sua prima release è avvenuta 15 anni fa sulla prima Xbox. Oltre a tutti i vantaggi che abbiamo citato di questa conversione Switch, non dobbiamo dimenticare la modalità portatile, che rende anche questa per Switch la migliore versione portatile del gioco.