Overwatch su Switch: una conversione con compromessi eccessivi? - analisi comparativa
Il porting funziona ed è giocabile, ma i downgrade sono troppo spinti?
Overwatch su Switch è disponibile. Il gioco gira, è giocabile ed attrae i possessori della console, ma i limiti tecnici del chipset mobile Tegra X1 plasmano un'esperienza che rinuncia al gameplay core che ha reso il gioco godibile sulle altre piattaforme. Tutte le altre versioni del gioco di Blizzard girano infatti a 60fps, ma il porting per Switch limita il frame-rate a 30fps. Si tratta di una soluzione tecnica quasi irrinunciabile per rendere il porting possibile, specialmente in modalità portatile. Ci sono dei pro e dei contro nel porting curato da Iron Galaxy, e forse la bilancia pende troppo dal lato dei contro.
Prima di tutto, concentriamoci sui lati positivi. Vi sfidiamo a trovare un modo migliore per giocare Overwatch su un dispositivo portatile, e questo non può davvero essere ignorato. Ci sono naturalmente dei downgrade, ma è una meraviglia da giocare in modalità portatile. L'installazione occupa solo 11GB, meno della metà rispetto ai 25GB richiesti su PS4 o Xbox One, e Iron Galaxy è riuscito in questa impresa principalmente riducendo la qualità delle texture a un livello che è comparabile a quello del PC al preset più basso. Essendo un gioco molto colorato e stilizzato, la riduzione della qualità delle texture non si nota granché giocando sullo schermo della console, ma anche in configurazione docked, l'azione veloce e frenetica aiuta a mascherare i compromessi.
La qualità dell'immagine è il downgrade più evidente e la linea è stata abbastanza chiara su questo quando è stato annunciato il porting. L'account Twitter dello sviluppatore indica una risoluzione 900p in configurazione docked e 720p in configurazione portatile. Ma analizzando con attenzione si scopre che c'è di più di questo, visto che è in gioco uno scaling dinamico della risoluzione. 900p dinamico in configurazione docked, che scala orizzontalmente fino a un minimo di 1152x900 sotto forte carico. Allo stesso modo, in modalità portatile abbiamo 720p come limite massimo, che scala fino a 960x720 quando l'engine è sotto pesante stress.
Ha perfettamente senso un adattamento simile per la GPU di Switch; su schermo possono comparire un sacco di effetti contemporaneamente e modificare in tempo reale il numero di pixel per mantenere le prestazioni stabili è la scelta più ovvia. Ovviamente il downgrade grafico può essere molto vistoso, specialmente in configurazione docked giocando su grandi schermi da salotto.
La risoluzione è l'unica differenza tra le modalità docked e portatile. Texture, ombre, dettagli degli oggetti, sono tutti renderizzati alla stessa qualità. Il punto è che ci troviamo di fronte a una conversione che sembra basarsi sulla modalità portatile, e che poi scala semplicemente verso l'alto con la risoluzione per adattarsi a schermi più grandi. Si tratta di una soluzione valida che mantiene anche parità nel gioco competitivo.
Avendo a che fare con una piattaforma costruita con tecnologia per dispositivi mobile, ci sono ulteriori compromessi tecnici rispetto alle versioni PS4 e Xbox One, ma per ora concentriamoci piuttosto su cosa è rimasto invariato. La fisica degli oggetti funziona in modo normale, con un comportamento verosimile a ogni sparo di proiettili. Abbiamo effetti di bloom e light shaft, e in più ritroviamo gran parte dei dettagli sui fondali, come le auto che si muovono in autostrada. Overwatch su Switch sembra quindi integro in questo modo, e l'audio mantiene un'alta qualità nonostante in molti porting la compressione possa comprometterne pesantemente la fedeltà.
I compromessi sono gestiti bene nel complesso. Dopo un'ispezione accurata con la video analisi, sembra che Switch riduca il numero di poligoni per i personaggi, dando a Soldato-76 un aspetto più squadrato nel tutorial, ma gli shader dei materiali sembrano inalterati. Inoltre, molti degli effetti post-processing, incluso il depth of field, sono mantenuti nella conversione per la console Nintendo. Quel che differenzia il design dei personaggi è principalmente la minor qualità delle texture.
Il dettaglio dell'ambiente è anche modificato. Piante, oggetti e piccoli dettagli sono rimossi, e di conseguenza il gioco sembra più scarno. Le shadow map sono meno definite, e l'occlusione ambientale sembra pesantemente ridotta o in certi casi rimossa. Tutti questi aspetti sommati rendono il porting per Switch meno ricco di dettagli, e sebbene nel complesso sia stato fatto un buon lavoro nel mantenere la fisica ed i dettagli dei fondali, il gioco perde quella sua raffinatezza distintiva, ed è un peccato.
La vera differenza tra questa versione e quelle per le altre console è il frame-rate: il fluido e granitico gameplay a 60fps delle release originali si riduce a un più lento e statico 30fps su Switch. Se avete giocato le altre versioni, il cambiamento sarà difficile da ignorare. Nel complesso il frame-rate è abbastanza stabile, ma quando l'engine è sotto stress si può verificare un frame-pacing irregolare, dando la sensazione di cali di prestazioni anche se di fatto il frame-rate rimane ancorato al cap. Fortunatamente, i cali di prestazioni sono molto meno frequenti.
Le performance docked tengono abbastanza bene, ma abbiamo notato dei cali occasionali nella sfera dei 25fps nelle battaglie più concitate. Queste situazioni non fanno altro che confermare quanto le nostre speranze per avere i 60fps in questo porting fossero irreali, anche se lo sviluppatore Hi-Rez Studios è riuscito nell'impresa di fornire i 60fps per un porting Switch di un gioco piuttosto simile, ovvero Paladins. Il gameplay in modalità portatile è pure abbastanza buono, ma tende a essere meno stabile della modalità docked in molti punti di stress.
Tutto sommato, Overwatch per Switch rende bene la sua essenza ed è nonostante tutto una release decente, ma i compromessi sono evidenti. Ci sono downgrade nelle impostazioni grafiche, nella risoluzione e nella qualità, tutto per mantenere almeno un frame-rate solido di 30fps, ma non sempre l'impresa riesce. Un'altra delusione di questo porting per Switch sono gli esclusivi controlli giroscopici, che risultano spesso imprecisi ed è facile che si perda il tracking durante il gameplay. Aggiungere ulteriori fattori d'imprecisione a un gioco che arriva già menomato e meno reattivo, non è una grande idea e non ci sono reali benefici da questo nuovo modo di giocare. Ma le performance sono il maggior punto dolente. Più che in qualsiasi altro gioco di Blizzard, in Overwatch sono fondamentali i controlli reattivi ad alta velocità, e con un frame-rate così basso si perde un aspetto cruciale che rende il gioco così divertente sulle altre piattaforme. Il cross-play non è stato implementato, ma non sorprende tale scelta, visto che chi gioca su Switch sarebbe stato pesantemente svantaggiato, almeno a livello competitivo.
Overwatch è sempre stato un porting complesso per Switch. Avevamo molte aspettative su di esso, a prescindere. E questo principalmente per via dell'ottimo lavoro svolto dallo sviluppatore Iron Galaxy con Diablo 3 dello scorso anno. Nel complesso, Overwatch è una conversione meno riuscita. Essendo un gioco più recente e complesso rispetto a Diablo 3, si è sempre saputo che il porting per Switch sarebbe stato un lavoro più complicato, principalmente per quanto riguarda la reattività dei controlli e le performance. Il level cap di 30fps non regolarizzato è il vero problema, ed è un peccato che abbia un reale impatto sul multiplayer competitivo, un aspetto di cui Overwatch ha fatto il suo marchio di fabbrica. Non è tutto da buttare comunque. Si tratta comunque di un'impresa fenomenale, ed è un gioco fantastico da vedere su uno schermo portatile a primo impatto, ma a lungo termine l'entusiasmo si stempera velocemente.