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Dirt Rally- Reloaded

Deltone vecchio fa buon brodo.

A inizio 2015 la nostra recensione della versione PC di Dirt Rally aveva colto di sorpresa un po' tutti, noi compresi. Codemasters era sulla graticola da troppo tempo per l'altalenante qualità dei titoli corsaioli che aveva pubblicato nel quinquennio precedente: fatta eccezione per Dirt 3, si era diffusa la convinzione che il modus operandi dell'azienda di Birmingham fosse più concentrato sulla quantità che non sulla qualità.

L'arrivo di Dirt Rally aveva smentito seccamente questa percezione, consegnandoci quello che possiamo a tutt'oggi considerare il miglior simularcade titolo di rally per PC. Un gioco impegnativo, non per tutti, ma capace di raccogliere sotto molti punti di vista l'eredita di Richard Burns Rally e fonderla con l'immediatezza delle serie Dirt e Colin McRae. Il risultato era stato un gioco quasi perfetto portato a furor di popolo anche su console durante la primavera del 2016. Dalla pubblicazione sono successe parecchie cose e a tutt'oggi Dirt Rally è considerato una scelta più che papabile da parte di chi voglia portarsi a casa un titolo corsaiolo di qualità. Vediamo insieme per quale motivo.

Il gioco era già acquistabile su Steam in Early Access dall'aprile 2015 e si era immediatamente fatto un'ottima reputazione: mancavano molte rifiniture, i contenuti erano pochini e soprattutto molti volanti non erano supportati a dovere. Era tuttavia chiaro come Codemasters avesse cambiato approccio allo sviluppo e puntasse a realizzare un titolo capace di soddisfare fin dalla fase di lavorazione le richieste dei giocatori. Un bel cambio di rotta rispetto alla solita scatola chiusa piena di bachi al day one delle uscite precedenti.

Con l'uscita dall'Early Access il 7 dicembre 2015 il gioco si poteva considerare giocabile e funzionale ed in effetti era stato così. Non era dotato di un multiplayer tradizionale ma del classico sistema a ladder con eventi periodici gestiti direttamente dagli sviluppatori esattamente come accade ora. L'accoglienza è stata ottima e anche noi in sede di recensione lo avevamo acclamato come il titolo della rinascita di Codemasters. La prima patch è arrivata poco prima di Natale e ha sistemato pochi dettagli relativi a grafica, chiamate del navigatore, testo a schermo e gestione dei menu. Modifiche anche di scarsa importanza ai primi di febbraio, quasi tutti legati a performance di sistema sia video sia audio.

Graficamente Dirt Rally non è più all'ultimo grido ma si difende ancora benissimo. Su RaceSimCentral è presente anche una folta comunità di modder per la versione PC, soprattutto di livree e vetture.

Il primo vero grosso aggiornamento è arrivato il 5 aprile 2016 con la versione 1.1 che ha cambiato il gioco sia dal punto di vista degli aggiornamenti sia da quello dei contenuti, anticipando il lancio su console. Il primo è stato l'arrivo di un nuovo tool di telemetria che permette ai piloti di andare comparare il proprio giro sulle ladder con quelli degli altri piloti fin nei minimi dettagli: frenata, accelerazione, sterzata, traiettoria e marcia. Utilissimo per capire lo stile di guida dei nostri avversari in carne ed ossa.

Con quest'aggiunta sono arrivate anche una valanga di correzioni per il singleplayer, multiplayer, grafica, sonoro e bilanciamenti di gameplay. Tra i più importanti i meccanici plafonati per tutti nelle gare online (chi aveva sviluppato la squadra aveva un vantaggio sugli altri), l'aumento della resistenza dei penumatici alle forature che in precedenza si verificavano con eccessiva frequenza e la soluzione di vari problemi con i sistemi di controllo.

Sono stati risolti anche problemi di tracciati dove i piloti potevano tagliare troppo allegramente e chiamate non perfettamente precise come tempistica e definizione delle curve in alcune lingue. Più importanti sono state le modifiche al modello di guida delle vetture nella gestione della Pikes Peak: molti utenti avevano lamentato scarsa aderenza tra i tempi e quelli in game. Un robusto intervento a maneggevolezza e gestione delle gomme di tutte le auto utilizzabili in questa prova particolare hanno riportato la situazione alla normalità. Ottimo anche il lavoro svolto per migliorare il force feedback dei volanti Thrustmaster per evitare fenomeni di clipping anche con bassi valori di potenza.

A metà luglio è arrivato l'aggiornamento 1.2 importante per il supporto a Oculus Rift, seguito da un altro aggiornamento a metà agosto per correggere tutti i bachi e imperfezioni introdotti proprio con il supporto VR relativi alla centratura dello schermo, alla compatibilità con diversi dispositivi e leggibilità degli elementi di testo, seguito a stretto giro di posta da una serie di aggiornamenti sull'audio. Dopo la scorsa estate gli aggiornamenti sono diminuiti drasticamente sia come frequenza sia come peso, vista migliorata stabilità del gioco e lo spostamento dell'attenzione da parte degli sviluppatori su Dirt 4.

Uno splendido stage di Dirt Rally guidato dall'eccezionale Kevin Abbring.Guarda su YouTube

Le patch tuttavia non hanno portato solo ad aggiornamenti correttivi ma anche a una serie di nuovi contenuti, rilasciati essenzialmente in quattro tranche. Tenendo conto della pubblicazione delle versioni console nell'aprile del 2015, il primo aggiornamento ha riguardato l'introduzione della Pikes Peak, una cronoscalata americana leggendaria in due varianti d'asfalto insieme a tre vetture: Peugeot 405, 205 T16 e l'Audi Sport Quattro S1. Di seguito è stata la volta di un nuovo rally, quello tedesco, comprendente dodici stage diversi su asfalto e cemento.

Il numero di tappe in effetti è un po' ingannevole visto che in realtà alcune tappe sono le stesse percorse al contrario, ma l'aggiunta è stata tuttavia molto gradita anche perché includeva una serie di nuove vetture: Opel Kadett GT/E 16v, Opel Manta 400, Lancia 037 Evo 2, Seat Ibiza Kitcar, e Peugeot 306 Maxi.

Il penultimo aggiornamento contenutistico degno di nota è stato l'arrivo della modalità RallyCross. Codemasters, probabilmente già a lavoro per implementare questa disciplina anche in Dirt 4, ha infatti acquistato la licenza per introdurre le gare su sterrati corti anche in Dirt Rally aumentando così le possibilità del multiplayer dalla ladder tradizionale alle competizioni dal vivo. Il tutto è stato accompagnato dall'arrivo di tre tracciati (Olanda, Inghilterra e, in un secondo momento, Norvegia) e tre vetture nuove ovvero la Citroën DS 3, la Subaru WRX STi, e la MINI Countryman Rallycross.

La versione console comprendeva tutti i contenuti della build PC al day one, più tutti quelli pubblicati gratuitamente a cavallo tra il 2015 e il 2016 che abbiamo descritto finora. L'ultimo contenuto in ordine di tempo è stato quello del rally finlandese che anche in questo caso ha portato alla ribalta ben dodici stage tra versione normale e reverse, oltre a tre nuove vetture. Lo scorso gennaio è arrivato anche un DLC a pagamento per la versione PS4 contenente la modalità VR: è in pratica possibile gareggiare indossando il visore PlayStation e simulare ancora meglio l'immersione di una tappa nei panni di un pilota vero, cosa che quelli PC già facevano da tempo grazie al supporto dell'Oculus.

Le tappe finlandesi in un'orgia di salti e piante a due centimetri dal bordo strada.Guarda su YouTube

Nel DLC è presente anche una seconda feature ovvero la possibilità di aggiungersi alla partita nei panni del navigatore usando il joypad per effettuare le chiamate di curve e dossi. Nonostante quest'ultimo contenuto sia stato a pagamento, l'operato di Codemasters va assolutamente apprezzato per lo sforzo profuso nel produrre nuove tappe ma anche nuove vetture da proporre all'utenza PC e console gratuitamente. Bisogna dire che al momento dell'uscita dalla beta, la build PC era piuttosto scarna su questo fronte e quanto arrivato in seguito è servito per rendere completo un gioco che anche per questi motivi era stato pubblicato subito in fascia midprice a 35 euro su Steam, qualcosa di più su Xbox One e PS4.

Come per ogni titolo di guida che rispetti, anche Dirt Rally in versione PC è stato fatto oggetto di una certa attenzione da parte dei modder: su RaceSimCentral è presente una folta community sempre prodiga di nuovi contenuti, in particolare livree storiche per le vetture ufficiali, ma anche auto inedite e mod di vario genere relativi alla fisica, alle telecamere, al suono e persino alla telemetria. Se avete intenzione di prenderlo su PC, la sezione dedicata del forum di RSC sarà sicuramente una delle vostre prossime tappe obbligate.

Dopo i contenuti e gli aggiornamenti, la nostra attenzione si deve spostare sulla diffusione del gioco in funzione del multiplayer anche in virtù dell'arrivo di Dirt 4 e del prossimo WRC7. Il gioco negli ultimi due anni non è stato un blockbuster come Dirt 3, ma sicuramente ha rialzato il morale dei Codies dopo anni di critiche feroci, per i motivi spiegati poc'anzi.

Non abbiamo dati conclusivi dai rilevamenti di VGChartz, ma stiamo parlando di quasi settecentomila copie su Steam con ogni probabilità arrivate a più di un milione se aggiungiamo il combinato tra PS4 e Xbox One. Sicuramente Codemasters si aspettava qualcosa di più, ma per il genere a cui Dirt Rally appartiene (è un simularcade veramente impegnativo), il risultato non è assolutamente da disprezzare, soprattutto se pensiamo al fatto che si tratta di un long seller il cui ciclo di vita non è ancora concluso.

Tutte le possibilità offerte dal multiplayer di Dirt Rally.Guarda su YouTube

Discrete sono anche le premesse a livello di community giocante: su Steam abbiamo un picco di un migliaio di piloti al giorno con tre-quattrocento sempre attivi di media. Vista la natura delle ladder che permettono il caricamento dei risultati anche in periodi di tempo prolungati, non ci sono molte difficoltà nel trovare eventi da disputare contro avversari casuali.

Leggermente più complessa è la situazione delle gare di RallyCross che presuppongono la presenza di giocatori connessi e attivi in quel dato momento; noi siamo riusciti a riempire le lobby soprattutto la sera, mentre durante il giorno abbiamo dovuto attendere parecchio prima di mettere insieme un decente parco partenti. Con il passare del tempo sicuramente le lobby RallyCross saranno quelle che andranno a morire prima, mentre siamo abbastanza confidenti nella tenuta della comunità di rallisti che partecipano ad eventi pubblici o privati.

È interessante peraltro notare, sempre osservando i grafici di Steamcharts in relazione al flusso di giocatori medi e di picco, che l'arrivo di Dirt 4, lo scorso 9 giugno non ha spostato più di tanto i numeri di una community sì piccola, ma molto attiva e appassionata. Un'ottima garanzia delle qualità di base del gioco, ma anche di tenuta del multiplayer nel lungo periodo.

Il cambio di approccio nel rapporto con il pubblico da parte di Codemasters si è visto chiaramente nel postvendita di Dirt Rally: contenuti di ottimo livello pubblicati gratuitamente a cadenza regolare, eventi multiplayer seguiti e curati altrettanto regolarmente, ma soprattutto la decisione di portare il gioco su console in modo quasi impeccabile sono i punti cardine di una retrospettiva che chiude il cerchio su quella che riteniamo essere la miglior produzione dello sviluppatore inglese in assoluto degli ultimi cinque anni.

L'ultimo DLC a pagamento per PS4 ha aggiunto la possibilità di correre con il visore e le chiamate del copilota tramite joypad.Guarda su YouTube

Dirt 4 è un buon titolo, ma si rivolge a una fetta di pubblico più casuale e nonostante la distinzione tra arcade e simulazione, non arriva alle vette di adrenalina e controllo del mezzo che Dirt Rally riesce ancora ad oggi a garantire. L'acquisto a posteriori è quindi ovviamente consigliato a scatola chiusa anche se la build PC è ancora venduta a prezzo pieno su Steam, mentre le scatolate per Xbox One e PS4 sono già in midprice da qualche tempo. Uno sforzo economico giustificato dalla consapevolezza di Codemasters di avere per le mani un punto di riferimento nel suo genere; una posizione da cui difficilmente Dirt Rally verrà spodestato nel breve termine, salvo improbabili sorprese da parte Kilotonn nel prossimo autunno.