Overwatch il gioco vs Overwatch l'eSport - articolo
Al momento non siamo ancora tutti soldati.
La lineup degli svitati e colorati personaggi di Overwatch si distacca parecchio dagli standard del genere. Team Fortress 2 di Valve ha fornito le linee guida con le sue silhouette, ma è difficile competere con i veterani delle forze speciali. E allora non è stato strano vedere Overwatch presentare personaggi che altri shooter non avevamo mai proposto. Ed è venuto fuori che alla gente piacciono i variegati protagonisti che Blizzard ha immaginato. Overwatch abbandona quasi gli stereotipi del genere e anche se lo studio ha una storia incostante nel rappresentare differenti colori e dottrine, con Overwatch Blizzard sembra essersi sforzata di diventare la candidata ideale per entrare nella sfera dei tripla-A.
Sembrava che la Overwatch League avrebbe adottato questo approccio, sviluppandolo. Certamente c'erano dei problemi dall'inizio, come la distribuzione dei team che era incentrata negli USA. Ma questi erano piccoli inconvenienti da sistemare. Una lega esportiva in cui puoi tifare per gli eroi locali è comunque un fattore di vendita. Non solo questo avrebbe fatto la rima con gli sport reali, creando una sensazione di spirito di squadra tra i fan di Overwatch del posto, ma avrebbe potenzialmente portato più diversità in una scena che tradizionalmente è omogenea. Riunire dei pro player provenienti da tutto il globo, da ogni tipo di background socio-culturale, è in teoria una maniera fantastica per celebrare la scelta dei campioni di Overwatch.
Sfortunatamente le cose non sono andate come avremmo sperato. Mentre le squadre della Overwatch League proliferano in tutto il globo (beh, gli USA hanno un po' di vantaggio rispetto ad Europa ed Asia), le loro formazioni sembrano più o meno simili a quelle di ogni altro esport. London Spitfire ha dovuto affrontare l'accusa di essersi velocemente accaparrata i giocatori più talentuosi coreani in sfavore dei talenti locali, mentre i più promettenti giocatori europei sono stati comprati dalle squadre americane. La Overwatch League dovrebbe essere in teoria un campionato mondiale ma il suo bacino di utenza è limitato alle regioni in cui molti esport hanno proliferato per anni.
Come ha riportato Kotaku all'inizio di gennaio, è anche degno di nota il fatto che nessun team abbia scelto una pro player di sesso femminile. Che la off-tank coreana Kim "Geguri" Se-yeon, maestra nell'uso di Zarya, volesse giocare nell'Overwatch League è ancora motivo di dibattito, ma i fan hanno trovato le risposte date dal team manager poco esaurienti.
AGGIORNAMENTO:Gli Shanghai Dragons hanno annunciato di aver messo sotto contratti Geguri per la seconda fase della regular season della Overwatch League.
Ma cosa fanno i fan di Overwatch che non si identificano con il tipico maschio, giocatore di shooter che partecipa alla Lega? Parlando con Eurogamer questi fan hanno menzionato la gran diversità di personaggi come punto chiave del loro interesse per il gioco. Uno di essi era attratto dal “character design che sembra trattare ogni personaggio come un 'main' character”. Blizzard alle volte incespica ma lo sforzo che Overwatch compie nell'assicurarsi di rompere gli standard dei personaggi, attrae questi giocatori.
Non sorprende quindi il fatto che non siamo rimasti impressionati dal modo in cui Blizzard ha gestito la Overwatch League. Secondo alcuni il concept alla base di una lega incentrata sulle città è stato praticamente ignorato. “È così che la Lega era stata proposta ai consumatori”, ha commentato Nico Deyo, critica e fan di Overwatch, sulla mancanza di team composti da coloro nati nel territorio d'appartenenza. Il messaggio di giocatori in grado di spostarsi tra i “Contendenti”, la Developement League per gli aspiranti professionisti di Overwatch e la Pro League, è disorientante nel momento in cui le squadre finora hanno composto le loro formazioni coi giocatori più celebri della scena. La Overwatch League è stata promossa come un posto per seguire le squadre locali ma, secondo la fan di Overwatch Athene, “la mancanza totale di giocatori provenienti dagli UK nella lineup degli Spitfire ha fatto completamente spegnere il desiderio di seguirli.”
La sensazione che Overwatch il gioco e Overwatch l'eSport siano culturalmente differenti è scaturita dal commento dell'artista e giocatore competitivo Guttersquid: "È la disconnessione tra il focus di Blizzard sulla diversità e la cultura che circonda Overwatch, che rende la Overwatch League un'esperienza piena di tensione per giocatori e fan emarginati."
Nel tentativo di replicare negli esport il mondo degli sport, la peggior parte di questi ultimi è stata importata nei primi. “C'è un'atmosfera di nazionalismo e xenofobia in disaccordo con un gioco che vede personaggi provenienti da tutte le nazioni”, continua Guttersquid. È evidente che Overwatch abbia un enorme successo nel coinvolgere nuovi player da tutto il mondo nel genere degli shooter di squadra, ma è ugualmente evidente che alcuni non sono a bordo di questo gioco nella forma di esport.
E non è che la più ampia scena competitiva di Overwatch manchi di talenti femminili. Il Team Venus, una squadra competitiva completamente al femminile, è stato messo su un per un torneo femminile organizzato da GanymedesGirls lo scorso anno. In una dichiarazione al pubblico, GanymedesGirls ha detto che "le donne non sono sempre state incoraggiate a competere ad alti livelli", ma le donne che volevano entrare nei pro sono state instradate verso diversi tornei e leghe, e indirizzate verso Ia Female Pro League. Anche se la Overwatch League potrà essere inaccessibile al momento, ci sono occasioni da esplorare per i giocatori per prendere parti a grandi leghe.
La commentatrice di esport e co-fondatrice della Female Pro League, Jen "LemonKiwi", ci ha svelato che le donne che vogliono entrare nei pro incontrano molti più ostacoli degli uomini. "Il clima sociale rende difficile per alcuni membri donne anche utilizzare i commenti vocali e contattare le squadre per i provini”, ha detto LemonKiwi.
Non aspettatevi che queste barriere cadano nell'immediato, inoltre. "Il bacino d'utenza femminile è non solo inferiore nei numeri, ma è negli stadi inziali di sviluppo", continua LemonKiwi. In base alla sua esperienza lavorando con i più forti pro player donne in circolazione, nessuna di esse considerava sé stessa al livello di abilità necessario per competere nella Overwatch League. "Sono certa che le migliori giocatrici di Overwatch del momento difficilmente verrebbero scelte per le la loro abilità o altre qualità, senza un minimo pensiero riguardo al genere d'appartenenza".
Il commissario della Overwatch League, Nate Nanzer, assieme al capo del team di sviluppo di Overwatch Jeff Kaplan, hanno affrontato alcune delle perplessità riguardanti l'aspetto dei giocatori nella Lega, e le barriere che i fan devono superare per entrare negli esport.
"La nostra dichiarazione d'intenti sulla Lega è al 100 percento in linea con il gioco”, ha insistito Nanzer. “Sia dalla sua stessa prospettiva, che dal punto di vista dei valori. Una delle cose che abbiamo cercato di fare al meglio è di agire velocemente quando ci sono degli accadimenti tra i giocatori che non condividono quei valori. In tal caso si va in contro a sospensioni pubbliche e multe”.
"Non sono d'accordo sul fatto che ci sia una discrepanza tra la Lega ed il gioco. Siamo sttrettamente connessi e spandiamo un sacco di tempo lavorando con Jeff ed il suo team per assicurarci di allineare missione e valori."
"Il team della Overwatch League è nato dal team di Overwatch. Eravamo le stesse persone, condividevamo gli stessi valori”, ha aggiunto Kaplan. "È più complicato nella Lega che nel gioco stesso: nel gioco noi definiamo l'identità delle persone. Non abbiamo questo lusso nella Lega ma crediamo che la Lega sia veramente ambiziosa considerando i suoi obiettivi. Non solo la diversità ma tutto quello che sta facendo, come portare coscienza negli esport. Ed è una lega globale, non confinata a un singolo continente."
Sia Nanzer che Kaplan in definitiva vedono le loro posizioni alla guida del gioco come un abbattimento delle barriere per accedervi. “Il messaggio da parte nostra come Blizzard è che tutti sono benvenuti”, ripete Kaplan. “Questa è un'esperienza in cui vogliamo includere più gente possibile. Siamo molto impegnati nel proteggere tutti e far sì che tutti si sentano accolti.
"Quello che non possiamo fare è costringere le persone a varcare quella soglia. Non possiamo certo obbligare la gente a comprare Overwatch e giocarci. A un livello professionale, non possiamo decidere chi verrà ingaggiato da una squadra."
Nonostante sia rassicurante apprendere che Blizzard intende creare uno spazio inclusivo attraverso la Lega, è probabile che ci vogliano anni perché questo messaggio si tramuti in azioni. Overwatch ha attratto milioni di appassionati grazie alla sua visione positiva di un futuro diverso, ma il gaming competitivo ha respinto per lungo tempo le donne, le minoranze, gli omosessuali e chiunque fosse etichettato come “altri”. Questi giocatori molto spesso non hanno ricevuto lo stesso incoraggiamento per far crescere la propria abilità, e quelli che non si arrendono hanno spesso subito molestie su larga scala.
Molti di essi sono delusi dalla prima stagione della Lega ma se Blizzard è seriamente impegnata a tenere aperta la scena e a fermare discriminazioni e intolleranze (come Kaplan e Nanzer affermando di voler fare), vedremo una scena competitiva che riflette meglio l'ampio spettro dei fan di Overwatch.
In fin dei conti, c'è ben poco che sia più motivante di vedere qualcuno come te stesso competere ai livelli più alti.