Discovery Tour: Viking Age - Un documentario educativo made in Ubisoft
Assassin's Creed Valhalla ci porta alla scoperta del mondo norreno.
Il Discovery Tour Viking Age di Assassin's Creed Valhalla ci trasporta in un documentario interattivo ideato da Ubisoft che ci fa rivivere uno dei periodi storici più affascinanti che siano mai stati riprodotti in un videogioco: quello delle invasioni norrene e danesi nell'Inghilterra dell'Alto Medioevo, una terra contesa da sassoni, britanni, scoti e gallesi, prima dell'avvento dei normanni.
A differenza dell'esperienza originale, che abbiamo recensito sulle nostre pagine, il Discovery Tour è un viaggio non violento che ci guida nelle location e nei dietro le quinte delle produzioni dedicate ad Assassin's Creed, com'è già accaduto con Origins e Odyssey.
Guidato da Maxime Durand, il team di questo nuovo Discovery Tour ha lavorato per due anni a stretto contatto con studiosi e professori delle università più prestigiose del mondo, portando alla luce gli usi e i costumi dei norreni e dei sassoni.
Gli scandinavi, a causa dell'incremento demografico e della scarsità di terreno fertile in Norvegia, Danimarca e Svezia, cercarono fortuna in una terra sferzata da guerre interne e suddivisa in sette regni cristiani, disuniti e in lotta tra loro.
Approfittando di questo clima belligerante, i vichinghi riuscirono a razziare e a insediarsi costruendo città come l'odierna York e influenzando la lingua inglese, oltre che lo stile di vita sassone, che condizionò di rimando quello norreno.
Ubisoft ha pensato di proporre un'esperienza diversa dagli altri Discovery Tour, facendoci impersonare quattro personaggi diversi tra loro per immergerci in quest'epoca di grandi tumulti.
Thorsteinn è un abile mercante norreno intenzionato a cercare fortuna altrove con Gunnhilda, un altro personaggio giocabile, mentre Ealric è un giovane monaco curioso e pio alla ricerca della felicità in un mondo diviso tra i pagani e i cristiani guidati da re Aelfred, il quarto protagonista dell'avventura.
Muovendoci tra la Norvegia e l'Inghilterra, vivremo delle quest dedicate che ripercorreranno i primi quindici anni dell'invasione dei norreni fino al loro insediamento nelle terre inglesi.
Oltre a farci comprendere gli avvenimenti in maniera diretta, questa scelta ci permette di calarci nei panni dei veri protagonisti del periodo storico, scritti e caratterizzati con abilità dal team francese far approfondire meglio ai giocatori gli eventi più delicati.
Non verseremo del sangue ma ci dedicheremo a incarichi specifici come la raccolta di ingredienti per degli infusi e delle sfide di rime che non dovremo sbagliare. Nel caso accadesse, nessuna paura: potremo correggerci.
Le mappe proposte ci riconducono nelle aree visitate in passato con Morso di Lupo in cui sono presenti dei marcatori gialli e argentati che possiamo consultare a nostro piacimento. I primi approfondiscono gli usi e i costumi del popolo norreno e sassone, mentre gli altri parlano dello sviluppo del mondo aperto e dei personaggi.
Le sinfonie composte per l'occasione hanno coinvolto artisti del calibro di Einar Selvik (Wardruna) e Sarah Schachner, già celebre in passato per l'OST di Assassin's Creed Origins. E siamo rimasti incantati dalla spiegazione della modellazione in 3D delle ambientazioni, dalla creazione dei personaggi come Eivor e dalle fotografie catturate per i luoghi sacri come la Cattedrale di Winchester o quella di Ely, su cui il team ha lavorato a lungo ispirandosi a una chiesa nel sud della Francia.
Ad averci affascinato sono però gli usi e i costumi norreni, dalle credenze popolari alla mitologia, dai giochi alle passioni dei popoli scandinavi, che non erano affatto belligeranti come pensiamo. Erano in realtà degli abili diplomatici, dei costruttori di navi e dei pescatori, dei viaggiatori e degli appassionanti cantastorie.
Mentre in Inghilterra la propaganda cristiana li descriveva come degli spietati razziatori e degli idolatri puzzolenti, i vichinghi si dimostravano degli esperti oratori, partecipando ad assemblee dove ognuno poteva manifestare la sua opinione. Tutti potevano parteciparvi, chiunque aveva voce in capitolo, in particolare i nobili e i loro figli, nonché gli uomini più facoltosi.
L'odio crescente nei loro confronti non fece altro che unire i cristiani sotto la bandiera del Wessex governato da re Aelfred, che aveva un sogno: unire i sette regni in unico reame con un solo re, sé stesso, anche se ormai gli accoppiamenti tra vichinghi e sassoni mettevano a rischio la purezza di sangue del suo popolo. All'interno della storia dedicata a Thorsteinn, un suo caro amico convolerà a nozze con una donna sassone, convertendosi al Cristianesimo.
Tanto perché lo sappiate, viene persino citata la prima razzia dei norreni al monastero di Lindisfarne nonché fatta luce sulla Grande Armata Estiva comandata da Jarl Guthrum e Ubba che si scontrò con l'esercito di re Aelfred del Wessex.
Ubisoft ha consultato storici ed esperti di storia norrena, chiedendo loro come le costruzioni all'interno delle mappe potessero essere inserite per facilitare non soltanto il design ambientale ma il posizionamento degli edifici come le case lunghe, i luoghi adibiti ai banchetti più chiassosi.
Per realizzare alcuni delle costruzioni simbolo alcuni membri del team hanno viaggiato fino a Bergen, dove sono state scattate numerose fotografie della costa e delle aree portuali. Per rappresentare al meglio le fredde aree innevate della Norvegia, il team s'è spostato alle isole di Lofoten, così fredde e inospitali che hanno ispirato le tante aree boschive presenti nel gioco base.
Se la Norvegia è stata più facile da modellare, l'Inghilterra è stata certamente più impegnativa. Direttamente dal gioco originale troviamo quindi zone temperate e paludose, fredde aree innevate come la Northumbria, foreste incantevoli come quelle della Mercia e pianure come il Wessex.
Il lavoro più accurato riguarda invece le città, che per il team non sono mai semplici da ricreare, e l'ispirazione deriva dalle antiche rovine romane e dai luoghi in cui un tempo sorgevano delle fortezze complesse da assediare.
Un esempio calzante è la città di Jorvik, che divenne un reale punto d'incontro di tante culture differenti. Pare che fosse molto frequentata dagli arabi del Califfato di Cordoba, tanto che i norreni e i sassoni che vissero all'interno del Danelaw commerciarono pellicce e stoffe con oro e gemme provenienti da lontani luoghi esotici.
Muovendoci in queste terre, possiamo cambiare la visuale per osservare dettagli che sfuggirebbero a chiunque. Inoltre possiamo decidere quali storie seguire dal menù delle opzioni, anche se consigliamo di vivere l'esperienza tutta d'un fiato, dall'inizio alla fine per non perdere delle preziose nozioni.
In base al numero di siti che visiteremo sbloccheremo dei personaggi come Randvi, Eivor, Rebecca Crane e tanti altri che potremo sostituire quando vorremo. Se non ci lasceremo scappare neppure un luogo d'interesse, potremo persino indossare i panni di Thor, Odino o Freya, gli Aesir.
Non aspettatevi un'esperienza longeva come quella originale di Assassin's Creed Valhalla. Abbiamo impiegato una manciata di ore per arrivare ai titoli di coda, e possiamo assicurare che valgono ogni minuto speso. Considerate le tante cose da vedere, pensiamo che l'acquisto della versione PC (venduta standalone al prezzo di 19,99 euro) possa essere fatto a cuor leggero. Nel caso possediate quella console, invece, potete godere di questo incredibile viaggio gratuitamente.
Uno stimolo ulteriore per concludere ciascun capitolo sono le ricompense, che permettono di sbloccare una spada a una mano leggendaria, dei tatuaggi, l'armatura dell'aldermanno, un cavallo dell'Alto Medioevo, una nuova skin ispirata alla mitologia norrena per la nostra drakkar, un corvo e un set per l'insediamento.
In definitiva, questa nuova versione del documentario educativo di Ubisoft intrattiene per merito di una storia avvincente che spiega gli usi e i costumi del popolo vichingo. Consultando i vari siti sparsi per le mappe di gioco, potremo affinare le conoscenze sulla sua storia e i dettagli dello sviluppo di Assassin's Creed Valhalla.
Il Discovery Tour Viking Age, oltre a essere un'esperienza formativa ed educativa, rappresenta un modello vincente di divulgazione che andrebbe esteso anche alle scuole.
Ovviamente è ben diverso dai documentari di Alberto Angela o di History Channel, eppure è un modo per apprendere le diverse sfumature di civiltà con cui abbiamo in comune più di quanto immaginiamo.
Ancora non sappiamo dove sarà ambientato il prossimo Assassin's Creed o quale sarà il concept ma, considerato l'ottimo lavoro svolto anche con questo Discovery Tour, non vediamo l'ora di scoprirlo.