Disgaea DS
Demoni e pinguini.
Sul versante del gameplay non è ravvisabile alcuna innovazione rispetto ai titoli precedenti. A parte i controlli via pennino (che non ci hanno pienamente convinto, è molto più agevole utilizzare croce direzionale e pulsanti) l'intero gameplay si fonda sulle medesime dinamiche che hanno reso celebre il franchise. Si tratta perciò di avere un determinato campo di battaglia con tanto di reticolato, in cui è possibile muoversi e agire a turno. Lo scopo è semplicemente quello di eliminare tutti i nemici presenti.
La formula, nelle sue collaudate funzionalità, si farà sempre più complessa man mano che si procede nell'avventura. A riprova di ciò non possiamo tacere dei Geo Panel, elemento peculiare del gamplay ideato dal team di sviluppo. All'interno del campo di battaglia saranno infatti presenti determinate caselle colorate che, una volta conquistate, vi daranno accesso ad alcuni bonus spettacolari attraverso i quali mettere in seria difficoltà il nemico. Ciò si rivela siginificativo nell'impianto strategico del gioco, che vi vedrà precedere gli avversari nella fruizione dei Geo Panel.
A rendere ancor più complicate le cose intervengono i Geo Symbol, particolari elementi atti ad incrementare i benefici ricevuti sostando su un Geo Panel. I Symbol possono essere trasportati a piacimento, andando perciò a modificare di volta in volta i vantaggi distribuiti nelle diverse caselle dello scenario, o persino distrutti, arrecando danni ai nemici nelle immediate vicinanze. C'è qualcosa di letteralmente schizofrenico in tale feature, soprattutto considerando le molteplici occasioni in cui avremo modo di farne uso.
Ma non è finita qui, perché in Disgaea è contemplata anche la possibilità di afferrare i nemici di scagliarli dove desideriamo. Avremo praticamente il potere di "sfrattare" gli avversari da eventuali Geo Panel con tutta la prepotenza del caso. Potrebbe altresì capitare di lanciare un nemico verso un altro esponente delle schiere avverse, creando in tal modo un personaggio ibrido, decisamente più tosto ma deficitario in termini di XP. Insomma: avrete già compreso quale creativa e micidiale formula sia alla base del gameplay. Il bello è che apprendere le dinamiche di base non sarà affatto difficile, ma arrivare a padroneggiarle al meglio vi costerà ore e ore di gioco e tanta dedizione.
Non manca nemmeno una modalità multiplayer tramite connessioneWi-Fi, in cui due giocatori potranno sfidarsi utilizzando il proprio party estrapolato dallo story mode, ma senza poter acquisire alcuna esperienza. In fin dei conti, giusto un contentino discretamente riuscito, ma nulla per cui valga la pena esaltarsi.
Concludiamo con la componente tecnica, che se da un lato è stato ovviamente ridimensionata, dall'altro riesce a mantenere inalterato il feeling del titolo originario, con effetti visivi pregevoli nonostante il calo di qualità sia negli sprite che nella generale definizione delle location. Il comparto sonoro è stato evidentemente compresso il più possibile, risultando in ultima analisi al di sotto dell'episodio approdato sul portatile Sony. Ci preme sottolineare che non si tratta di veri e propri difetti, quanto di necessari compromessi in relazione all'hardware di riferimento. Disgaea su DS rimane pertanto un acquisto caldamente consigliato a tutti i patiti del gioco di ruolo strategico in salsa nipponica, a patto però di non aver già sviscerato l'episodio originale o il relativo remake su PSP.