Dishonored - Reloaded
La dimostrazione che gli stealth game godono ancora di ottima salute.
Di generi alla frutta nell'affollato mercato dei videogiochi ce ne sono sicuramente parecchi: non sono in pochi ad avere la sensazione che gli FPS puri abbiano detto quasi tutto quello che c'era da dire, così come gli RTS su PC paiono essere avviati lungo un viale del tramonto che nemmeno titoli come Starcraft II riesce a contrastare. Un'isola felice in questo senso è rappresentata dagli stealth game che, seppur a ritmo ridotto, stanno continuando a proporre rielaborazioni di qualità dello stesse meccaniche di gioco.
Se il gioco stealth del 2014 sarà sicuramente il recente reboot di Thief, il 2013 è stato l'anno di Dishonored, attesissimo titolo dal sapore vittoriano pensato per adattarsi ai limiti delle console della vecchia generazione che ha messo d'accordo tutti per la qualità di game design. Una sorta di evoluzione di Deus Ex con qualche contaminazione di Thief, che però è soltanto accennata: si tratta infatti di uno stealth game in cui non è l'oscurità a celare i nostri movimenti ma l'uso corretto di ripari e lo studio coerente dei percorsi di pattuglia delle guardie. Trattandosi di un gioco solo singleplayer e alla luce dei diciotto mesi trascorsi dalla sua pubblicazione, possiamo consigliarlo ancora oggi come un titolo da acquistare a scatola chiusa?
Facciamo un salto indietro e analizziamo il postvendita di questo titolo che ha visto la luce su tutti e tre i maggiori formati della stagione natalizia 2012, ovvero Xbox 360, PS3 e PC. Non avendo la gestione di alcun genere di multiplayer e trattandosi di un gioco piuttosto convenzionale nel game design di base, era lecito attendersi un lancio privo di particolari problemi e infatti così è stato: la pubblicazione è stata relativamente indolore visto che non si sono registrati bachi particolarmente gravi su console o problemi di incompatibilità particolari su PC.
Tuttavia il supporto si è reso necessario per correggere certi problemi con il comportamento di alcuni NPC e le numerose combinazioni di armi e poteri in dotazione al giocatore, che in alcuni casi hanno creato situazioni impreviste da parte degli sviluppatori. In questo senso, il supporto non è mancato: dal giorno della pubblicazione fino a metà agosto 2013, sono state rilasciate quattro patch a cadenza regolare per tutte le piattaforme in cui sono stati raggruppati fix di vario genere. Sia per il gioco, sia per i DLC, che nel corso dei mesi hanno fatto seguito alla release principale.
"Gli Arkane Studios hanno pianificato la pubblicazione di tre DLC che hanno tenuta alta l'attenzione sul titolo"
Proprio l'elemento DLC si è rivelato decisivo nel tenere alta l'attenzione su un titolo che in virtù della sua natura singleplayer, sarebbe uscito quasi subito dai radar degli utenti. Gli Arkane Studios hanno infatti pianificato la pubblicazione di tre DLC rispettando puntualmente le date d'uscita: a dicembre 2012 è stata la volta di Dunwall City Trials, un'espansione sempre singleplayer che propone dieci scenari in cui affrontare orde di nemici e compiere omicidi con modalità particolari per scalare una classifica a livello mondiale.
Anche se è stato abbastanza apprezzato, il maggiore interesse si è concentrato sui due DLC singleplayer strettamente correlati all'avventura principale e infatti sono arrivati Il pugnale di Dunwall in aprile e le Streghe di Brigmore in agosto. Si tratta di un'avventura suddivisa in due parti in cui si raccontano le vicende collaterali al plot principale che coinvolgono l'assassino dell'imperatrice, Daud, con l'immancabile aggiunta di nuove armi, abilità e nemici. Entrambi i DLC singleplayer di Dishonored sono stati apprezzati per le loro qualità sia nella narrazione sia nelle meccaniche di gioco, e rappresentano una valida aggiunta alla comunque già lunga vicenda originale.
In aggiunta a questi, gli Arkane hanno realizzato anche un quarto pacchetto aggiuntivo dal nome di VoidWalker's Arsenal che raccoglie i quattro content bundle disponibili tramite preorder prima della pubblicazione. In questo caso si parla di bonus alle abilità del personaggio, slot aggiuntivi per i bone charm, armi e altri elementi inediti nel gioco originale.
"L'Ultimate Difficulty Mod introduce un livello di difficoltà in cui l'approccio stealth deve avvenire in modo ancora più cauto e calcolato"
Il lavoro svolto sui contenuti aggiuntivi è stato di ottima qualità e anche se i DLC avevano un costo non indifferente. Complessivamente possiamo dire che gli Arkane Studios hanno svolto un ottimo lavoro nel proporre contenuti di qualità per il loro titolo e per fortuna degli appassionati non sono stati i soli, visto che Dishonored è stato oggetto di attenzioni anche dalla community dei modder, che ha realizzato pochi mod ma sicuramente di qualità.
Il più importante è l'Ultimate Difficulty Mod che introduce un livello di difficoltà nettamente più elevato rispetto al "molto difficile" originale in cui l'approccio stealth deve avvenire in modo ancora più cauto e calcolato. Basta un minimo errore di calcolo nel farsi avvistare o sentire e le guardie di mezzo livello vi piomberanno addosso nel giro di un nanosecondo: molto intrigante e consigliato solo ai veri ninja. In seconda battuta, apprezzabile è anche il Dishonored Unleashed Dismemberment Mod che introduce nuove animazioni di smembramento con fiotti di sangue e budella extra sparse sui muri quando di usano le armi tradizionali che vale sicuramente la pena installare.
Contenuti extra a parte, anche ripreso in mano diciotto mesi dopo, Dishonored si conferma ancora un grande stealth game e il meritato successo delle copie retail vendute attestato a più di tre milioni fa effettivamente ben sperare per la pubblicazione di un seguito di qualità che confermi i riconoscimenti ricevuti, compreso quello di Gioco dell'Anno. Delle tre versioni realizzate, quella PC è ovviamente la migliore ma considerato l'impianto di gioco non particolarmente esigente, possiamo dire che anche le versioni console sono di ottima fattura e sostanzialmente equivalenti dal punto di vista della qualità dell'immagine e della performance.
Se tutto questo vi sta facendo prendere in considerazione un acquisto ritardato, sappiate che attualmente la versione retail liscia si attesta sui 20-25 euro per tutti e tre i formati mentre su Steam siamo ancora fermi a 29. La Game of the Year Edition è invece praticamente introvabile a meno di 39 euro sia come copia fisica sia in digitale, ma è quella che vi consigliamo caldamente di comprare.
Contiene infatti il gioco aggiornato all'ultima versione (è stata pubblicata lo scorso ottobre) e soprattutto tutti i DLC menzionati finora permettendovi un risparmio netto rispetto all'acquisto dei singoli pacchetti. Certo, 39 euro non sono bruscolini per un titolo vecchio di un anno e mezzo, ma se c'è un gioco per cui vale la pena di fare un sacrificio economico, quello è proprio Dishonored in versione GOTY.