Disney Classic Games: Aladdin And The Lion King - recensione
Due grandi classici platofrm dell'era 16-bit ritornano in grande stile.
La generazione di console 16-bit ha visto l'esplosione del genere platform che, già solido nell'era a 8-bit, ha potuto esprimersi a nuovi livelli grazie a una maggiore fedeltà grafica e una più grande potenza garantita dai nuovi hardware, che dava spazio anche migliori animazioni.
Praticamente ogni film di successo, di animazione e non, riceveva una trasposizione videoludica a tema ed i cartoni animati Disney non facevano eccezione. Pocahontas, Mulan, La Sirenetta, Hercules, hanno tutti avuto la loro chance su console, ma quelli che vengono ricordati con maggior affetto e nostalgia sono indubbiamente Aladdin ed il Re Leone. Perché erano degli ottimi videogiochi per l'epoca.
E così arriva su console e PC Disney Classic Games: Aladdin And The Lion King, una raccolta che include multiple versioni per le console dell'epoca dei platform basati sugli omonimi film, con diverse nuove feature ed aggiunte, tra cui una grafica upscalata a 1080p, una sezione museo contenente bozzetti originali e la colonna sonora ascoltabile tramite un player integrato.
Il menu iniziale è decisamente intuitivo e ci permette di scegliere se giocare ad Aladdin o Lion King. Una volta scelto il gioco avremo accesso alle rispettive versioni disponibili e alle feature aggiuntive. C'è una differenza sostanziale tra il trattamento ricevuto dai due giochi: mentre The Lion King include entrambe le versioni 16-bit Mega Drive e Snes, il porting di Aladdin presente in questa collection è interamente basato sulla versione Mega Drive, a detta di esperti e appassionati la migliore tra le due. Ma di questo parleremo più avanti.
Iniziando con Aladdin, possiamo scegliere tra la versione Genesis (è la versione americana del Mega Drive che gira a 60fps), la versione giapponese, una edizione Final Cut inedita e una versione demo. In più, accessibili da un sottomenu (non troppo intuitivamente), troviamo anche le due versioni Game Boy monocromatico e Color. Aladdin era un plaform davvero brillante per la sua generazione: includeva una serie di animazioni per personaggio principale e nemici che non si erano mai viste prima. Il level design era ben realizzato ed era un gioco divertente, colorato ed estremamente curato, che rendeva giustizia molto bene all'omonimo cartone animato della Disney.
La versione Final Cut non è altro che una versione inedita in cui gli sviluppatori hanno coretto alcuni bug e movimenti della telecamera, quindi rappresenta un'esperienza migliorata ma i cambiamenti sono davvero minimi e si colgono solo conoscendo alla perfezione il platform originale. Le versioni Game Boy sono chiaramente ispirate al level design della versione SEGA, ma il downgrade è davvero impietoso e il frame-rate veramente scarso, per cui difficilmente verrà voglia di giocarle al giorno d'oggi, a meno che non siate spinti dalla nostalgia avendole possedute. È comunque una gradita aggiunta ai fini della conoscenza storica dell'opera.
Passando a The Lion King, qui troviamo entrambe le versioni Genesis e SNES, così come le due versioni Game Boy. Le versioni a 16-bit sono davvero molto simili sia come level design che come gameplay: la versione SEGA però godeva di una risoluzione interna maggiore e di sprite più accurati, nonché di una palette di colori più fedele all'opera Disney.
Di contro, la versione SNES era più fluida e presentava meno artefatti di dithering. C' erano anche discrepanze per quanto riguarda la qualità sonora, e tutte queste sono differenze che ritroviamo nei porting di questa collection. Inoltre, la versione SNES è più difficile, con nemici che spawnano più frequentemente e velocemente. A differenza di Aladdin, qui le versioni Game Boy sono abbastanza godibili e girano a un frame-rate decente.
Entrambi i giochi godono di feature opzionali aggiuntive che agevolano il gameplay a diversi gradi, con la scelta finale a discrezione dell'utente. Per iniziare, c'è una funzione rewind che permette di ripetere una parte di livello per un errore in un salto o qualche colpo subito di troppo. Il secondo livello d'aiuto è costituito dalla possibilità di salvare (e caricare) la partita in qualsiasi momento, feature equivalente a quella introdotta da emulatori e console mini.
Infine, è persino possibile "guardare" (letteralmente) una sessione di gameplay completa dall'inizio alla fine del gioco, con la possibilità di avvolgere velocemente e iniziare a giocare dal punto scelto. Più che un'agevolazione questa sembra essere una feature implementata per gli utenti che conoscono alla perfezione i giochi originali e vogliono giocare una sezione particolare di un mondo o di un livello.
Per quanto concerne l'aspetto tecnico, entrambi i giochi vengono renderizzati ad alta risoluzione di output: 1080p su schermo TV e 720p su Switch in modalità portatile; abbiamo la possibilità di scegliere se giocare a risoluzione originale con una finestra a schermo centrale, se ingrandirla fino a riempire lo schermo mantenendo le proporzioni, o se strecharla in full-screen (alterando però l'aspect ratio).
Giocando a finestra si può optare per le bande nere laterali o un'immagine sfondo a tema. Ci sono pure dei filtri grafici CRT LCD attivabili opzionalmente a seconda delle preferenze. Per quanto riguarda l'emulazione, questa è perfetta: tutto gira a meraviglia ed a 60fps (versioni Game Boy escluse ovviamente) e si possono persino mappare i tasti.
Si tratta quindi di un'ottima collection che riporta in vita due grandi classici platform dell'era a 16-bit, ma siamo rimasti delusi dall'assenza della versione SNES di Aladdin. Se le versioni di The Lion King erano molto simili, lo stesso non si può dire per quelle di Aladdin. I due titoli erano infatti talmente lontani da essere due giochi totalmente diversi. Tanto per cominciare, nella versione SNES non si poteva usare la spada e questo modificava radicalmente il gameplay. Ne conseguiva che la versione a 16-bit Nintendo faceva molto più perno sulla componente platform che su quella action.
A parte queste differenze strutturali, le due versioni erano diverse anche dal punto di vista tecnico. Per anni si è dibattuto su quale fosse la migliore (non c'era ancora il Digital Foundry ma gli appassionati già avevano l'occhio attento a pixel, animazioni, sprite e sonoro), e ancora oggi non c'è un parere unanime, anche perché entrambe avevano pro e contro. Era più a preferenza. Ma la versione SEGA eccelleva sicuramente in quanto a gameplay, ed è forse per questo che è stata scelta come unica. Sarebbe però stato bello averle entrambe, soprattutto per chi all'epoca aveva dovuto scegliere tra una delle due. Magari si sarebbe potuta inserire al posto delle versioni giapponesi, abbastanza inutili vista la natura dei giochi.
Concludendo, Disney Classic Games: Aladdin And The Lion King è una raccolta di due grandi classici platform dei primi anni '90 basati su altrettanto storici film di animazione Disney. Sia che siate giocatori più attempati che sono cresciuti con questi classici, sia che siate più giovani e non abbiate mai avuto occasione di giocarli, con questa collection non sbagliate: sono giochi divertenti che rendono bene ancora oggi, offerti in versione multiple, con tante feature aggiuntive e un fan service niente male.
Sono disponibili anche in edizione fisica al prezzo di €39 e se dovete scegliere tra una versione, quella Switch ci sembra la più adatta al tipo di esperienza. Se però non siete fan Disney e non siete amanti dei platform, potete anche lasciare perdere o aspettare un forte sconto.