Dr. Death - recensione
Mai fidarsi di chi fa lo splendido.
Per ciascuno l'orrore consiste in qualcosa di diverso: C'è chi inorridisce per le storie di fantasmi, chi per gli ammazzamenti sanguinosi, ma anche argomenti politico/sociali possono suscitare questa sensazione, come la visione di stragi di massa, campi di concentramento, mutilazioni e torture.
Ci sono poi varianti che ci toccano più da vicino, perché mettono in scena situazioni nelle quali possiamo facilmente ritrovarci. Una delle scene considerate fra le più orripilanti della storia del cinema è infatti quella della tortura subita da Dustin Hoffman nel Maratoneta.
Per quanto ci riguarda, ci ha ugualmente inquietato assistere alle nefandezze compiute dal Dottor Duntsch, messe in scena nella serie tv Dr. Death, incredibile storia vera avvenuta fra il 2012 e il 2013, in cui questo neurochirurgo ha effettuato disastrose operazioni su 30 pazienti, alcuni morti per le conseguenze, altri rimasti menomati gravemente a vita.
Com'è potuto succedere? Ce lo racconta la serie tv ideata da Patrick Macmanus, alla scrittura anche del surreale Happy!, di Homecoming e Marco Polo, a partire dall'omonimo podcast del 2018.
L'incredibile vicenda ci viene narrata a partire dalle caute indagini di due dottori, che si sono trovati a dover rimediare allo scempio compiuto da Duntsch su alcuni pazienti, indagini svolte con estrema cautela e lentezza, perché uno dei punti della narrazione è proprio l'omertà delle direzioni degli ospedali, con annesse le cautele dei colleghi e la vera paura di perdere il posto da parte degli infermieri,
Tutti timorosi di azioni legali, di ritorsioni, di cause, non mirate a capire se davvero si ammazzavano i pazienti, ma utili solo a rastrellare soldi citando tutti per danni. Anche il meccanismo di assunzione nelle cliniche ospedaliere merita interesse, per la facilità con cui un personaggio così disturbato aveva potuto arrivare ai vertici del sistema sanitario in un prestigioso ospedale di Dallas, ostentando per di più un tenore di vita di hollywoodiano sfarzo.
Affiancato fra l'altro da personaggi palesemente fuori ruolo, un "manager" che era il suo spacciatore storico, e una spogliarellista che oltre a essere la sua amante gli faceva da "assistente". Duntsch era bravissimo nel falsificare curriculum, nel millantare esperienze prestigiose, nel diffamare chi non tessesse le sue lodi, nello spacciare come realizzabili i suoi farraginosi studi medici e nel magnificare futuri faraonici progetti. Tutti cretini, quelli che gli davano retta?
È un'agghiacciante prospettiva, trattandosi di direttori di grandi cliniche private, tutti afflitti da un tarlo, ossia la ricerca finanziamenti con il coltello fra i denti e convinti che la sua presenza avrebbe portato investitori con il portafoglio gonfio.
Si dice che il ruolo fosse stato inizialmente affidato a Jamie Dormer, che dopo essere stato un credibile serial killer in The Fall, è divenuto universalmente noto per la serie di film 50 sfumature (di vari colori). Ma a causa dei ritardi dovuti al Covid, il ruolo è stato ereditato da Joshua Jackson.
Una scelta secondo noi vincente, perché si tratta di un attore che siamo abituati a vedere in ruoli positivi e quindi qui risulta ancora più inquietante, con la sua faccia da bravo ragazzo simpatico e aperto. I due medici sono Alec Baldwin, qui sobrio e contenuto nel ruolo del più prudente della coppia, mentre anticonformista e di rottura è Christian Slater. Le due donne, che si contendono i favori dell'ambito chirurgo, sono Molly Griggs (Prodigal Son) e Grace Gummer, una delle due figlie attrici di Meryl Streep.
Senza il bisogno di indulgere in dettagli raccapriccianti, Dr. Death si può definire una serie davvero horror. Perché basta vedere lo stato di alterazione incontrollato con cui Duntsch entrava in sala operatoria, assistere alla brutalità di certe manovre, sentire lo scricchiolio di una protesi avvitata brutalmente su un osso e immaginarsi là, sotto quei ferri, per inorridire più che in uno slasher.
Non guardatela se siete in attesa di un'operazione: potrebbe nuocere gravemente al vostro stato d'animo!