Dr. Luigi - review
Dottore, chiami un Dottore!
Se c'è una cosa nella quale i due idraulici più famosi del mondo sono uguali, oltre ai folti baffoni, è nella capacità di adattamento che consente loro di cambiare ruolo, mestiere e talenti semplicemente travestendosi in modo differente. Non c'è Brachetti che tenga: se avete bisogno di qualcuno che guidi i kart, che giochi a golf, che arbitri un incontro di boxe o che salvi le principesse, il meglio su piazza sono i fratelli Mario.
Il dinamico duo non è specializzato solo in occupazioni che richiedono una buona predisposizione fisica, ma hanno dimostrato negli anni di avere anche una cultura fuori dal comune, che gli ha consentito di prendere una laurea in medicina. Mario, che è sì più vecchio ma anche più scaltro, l'ha conseguita nel lontano 1990 e a partire dal debutto su NES l'ha utilizzata a più riprese, sia sulle console casalinghe sia su quelle portatili di Nintendo.
Luigi, invece, è il classico bamboccione e ci ha impiegato ben 24 anni di più del fratello per dare questa soddisfazione a papà Miyamoto. E ora, prendendo in prestito l'attività del fratello, Luigi ha deciso di trasferirla su di una console che ha un disperato bisogno di una bella cura ricostituente: il WiiU.
"Dr. Luigi è la versione riveduta, corretta e colorata di verde del classico Dr. Mario e dei suoi capitoli più recenti"
Dr. Luigi, questo il nome del nuovo gioco disponibile da qualche giorno sull'eShop di Nintendo, non è infatti nient'altro che la versione riveduta, corretta e colorata di verde del classico Dr. Mario e dei suoi capitoli più recenti.
Per chi non lo sapesse stiamo parlando di un puzzle game dalle meccaniche molto simili a quelle di Puyo Puyo, nel quale si devono allineare in orizzontale o verticale almeno quattro blocchi dello stesso colore. La peculiarità del gioco di Nintendo è che al posto dei tetramini o di semplice sfere, dall'alto scenderanno delle capsule bicolori da ruotare nella maniera più corretta per eliminare i piccoli virus presenti nella parte inferiore dello schermo.
La modalità Terapia Mario ripropone il gameplay classico della serie senza grosse novità. Si utilizzeranno i tasti digitali del GamePad (o in alternativa un WiiMote o il Classic Controller) per controllare le pillole lasciate cadere dal Dr. Luigi e il touch screen sarà sfruttato solo come secondo schermo nel caso vogliate liberare la televisione dalla vostra partita. Anche le opzioni saranno le medesime del gioco del 1990, come la possibilità di regolare il livello di difficoltà, la velocità di discesa delle capsule e la musica da sentire in sottofondo durante la partita.
"Parliamo di un puzzle game dalle meccaniche molto simili a Puyo Puyo, in cui si devono allineare almeno quattro blocchi dello stesso colore"
Un po' più originale è la modalità chiamata Capsule Luigi, nella quale la medicina somministrata dal verde idraul... ops, dottore, avrà la forma di L. Questa variante, al posto di rendere più complesse e varie le cose, rischia però di semplificare ulteriormente la formula di gioco. Il lato lungo delle capsule infatti sarà sempre monocromatico, un elemento che vi consentirà di eliminare i virus al primo tentativo.
Oltretutto la modalità Sterminavirus semplifica ulteriormente il gameplay. Da una parte infatti i controlli tramite touch screen consentono una precisione troppo accentuata, dall'altra la possibilità di controllare direttamente la caduta di una capsula permette di rallentare pesantemente la loro discesa.
Terapia Mario e Capsule Luigi supportano una modalità sfida sia offline, sia online per due giocatori. Se il gameplay è rodato, sembra esserlo meno il Nintendo Network. L'infrastruttura di rete, infatti, oltre a non garantire una sufficiente stabilità della connessione, saltuariamente mostra dei limiti nel motore del matchmaking, accoppiando due giocatori dalle capacità molto dissimili.
"Non è possibile chiedere 15 euro per una riedizione in alta definizione di un puzzle game di 24 anni fa"
Come se questo non bastasse sono state eliminate le modalità per quattro giocatori, tra le quali citiamo anche quella chiamata Sterminavirus (solo omonima a quella di Dr. Luigi), uno dei cardini della versione per Nintendo Wii che sbarcò su WiiWare nel 2008.
Infine non possiamo non citare il prezzo un po' fuori mercato di Dr. Luigi. Per quanto il gameplay sia ancora divertente e magnetico, il comparto grafico piacevole e le musichette orecchiabili, non è possibile chiedere 15 euro per una sorta di riedizione in alta definizione di un puzzle game di 24 anni fa. Tanto più che nel panorama attuale ci sono produzioni originali dallo spessore incredibile (Rust, The Banner Saga, Starbound, Broken Age, tanto per citare i più recenti) che vengono proposte allo stesso prezzo. Insomma, la ricetta del Dr. Iwata non ci sembra l'ideale per ristabilire la salute del Wii U.