Dragon Age: Origins
L'era dei dragoni è sempre più vicina.
Dopo i venti minuti di presentazione a porte chiuse e la prima prova su strada della versione console (era presente quella relativa ad Xbox 360), posso traquillamente affermare che con Dragon Age: Origins BioWare sta realmente gettando le basi per un franchise vincente. Origins conferma ancora una volta l'impressione di essere un GDR profondo, violento e dai tratti squisitamente maturi.
Mike Laidlaw, lead designer del progetto, era in una forma smagliante, e i motivi erano palesemente sotto gli occhi di tutti. Per tutta la durata della presentazione, tenutasi in una buia ma accogliente stanza presso l'enorme stand Electronic Arts, Laidlaw non ha smesso un attimo di sottolineare e evidenziare i punti salienti del gioco con un orgoglio più che giustificabile.
Partiamo innanzitutto dall'esplicita rappresentazione della violenza nelle scene di combattimento e nei dialoghi. Il mondo di Dragon Age ha, nonostante la peculiare rappresentazione fantastica, un retrogusto interamente votato alla verosimiglianza e alla crudezza. Il setting ideato dagli sviluppatori propone pertanto scenari e situazioni altamente suggestive ma disincantate, un universo dominato da leggi oscure e crudeli alle quali tutti i personaggi, nel bene o nel male, devono sottomettersi.
Smembramenti, fiotti di sangue, teste mozzate e altre atrocità saranno in pratica ordinaria amministrazione nelle furiose lotte che vi troverete ad affrontare. Sarete quindi impegnati a combattere i più svaiati nemici alla guida del vostro party, memando fendenti e combinando attachi fisici a magie devastanti. Potrete in ogni momento istruire i vostri alleati sul comportamento da seguire, opzione semplicissima sia nella versione dimostrativa eseguita su PC dal team, sia in quella per console che abbiamo potuto testare con mano.
Sia chiaro che tale enfasi nella spettacolaizzazione delle battaglie non ha unicamente fini estetici, ma serve a far compendere al giocatore la sottile pretesa di realismo con cui è stato confezionato il gioco. Ciò si rivela inoltre nei dialoghi, che propongono le ormai note risposte multiple ai tanti personaggi con cui ci troveremo ad interagire. E' stato curioso constatare la gelosia innescata dal nostro comportamento in uno dei membri femminili del party: Ladlaw ha infatti dichiarato apertamente che gran parte dei personaggi con cui avremo a che fare potrà di volta in volta nurtire e alimentare sentimenti constrastanti a seconda del nostro comportamento.
I nostri compagni potranno così decidere di tradirci o semplicemente di abbandonarci. Gran parte delle nostre scelte avrà precise conseguenze nello snodarsi di una trama sempre più articolata, ma ugualmente pertinente alle motivazioni adotate in partenza dal giocatore nel delineare le "origini" del proprio alter ego.
Origins ci vedrà vestire i panni di un Gray Warden, sorta di ordine sacro predisposto alla lotta contro le malvagie forze delle tenebre. Ciò non significa però che saremo inevitabilmente legati alla strada del bene, ma avremo altresì la facoltà di scegliere se essere dei paladini senza macchia oppure dei tiranni egoisti e spregiudicati. In un mondo fatto di guerra, stupri e malvagità, la seconda opzione assume una valenza niente affatto scontata.
A giudicare dall'inedito materiale visionato, non posso che esprimere rinnovato entusiasmo per la maturità e la competenza nell'affrontare tematiche scabrose e di forte impatto emotivo.
Il nostro test della versione console ci ha permesso di ammirare una conversione non propriamente perfetta (era evidente un lieve calo di frame rate nelle situazioni più caotiche) ma altrttanto affascinante, non fosse altro che per la buona mappatura dei controlli via joypad. Il poco tempo a disposizione non ci ha permesso di scoprire a dovere tutte le abilità in dotazione al protagonista e ai suoi comprimari, ma da quel che abbiamo visto saranno presenti tecniche e magie in gran quantità e persino discretamente originali a seconda della classe d'appartenenza.
La comodità dell'interfaccia e la splendida comunione con il sistema di controllo sembrano stati ulteriormente raffinati dall'ultima volta che abbiamo potuto testare il codice di gioco. Con queste premesse, Dragon Age: Origins sembra destinato a solleticare le nostre più recondite fantasie sino alla release date fissata entro la fine del 2009, che ricordiamo essere in simultanea per PC, Xbox 360 e PS3.