Dragon Ball FighterZ: scopriamo Vegeth Blue e Zamasu Fuso - articolo
È tempo di fusioni per il picchiaduro di Arc System Works.
A suon di combinazioni feroci e di meteore giganti, Bardak e Broly hanno di certo conferito una marcia in più al roster di Dragon Ball FighterZ. Dopo la sequela di aggiornamenti atti a migliorare l'esperienza offerta dal picchiaduro di Arc System Works, altri due formidabili combattenti sono pronti a scendere in campo: Vegeth Blue e Zamasu Fuso. Il nuovo duo, sempre composto da un eroe e da un cattivone, era uno di quelli che attendevamo non poco e per motivi più che validi.
In primis, essi sono tra i guerrieri più potenti mai apparsi nell'intero universo di Dragon Ball e, in secondo luogo, vantano uno stile di combattimento estremamente peculiare. Per sua stessa ammissione, il team di sviluppo ha basato la scelta dei personaggi di Dragon Ball FighterZ proprio sull'aspetto di cui sopra, per assicurarsi di non introdurre dei possibili "doppioni". Ad esempio, basti pensare ad Aniraza, apparso nel Torneo del Potere di Dragon Ball Super: trattasi, in parole povere, di un malcelato misto tra Hildegarn, Janemba e Hatchyack, sia per l'aspetto fisico che per le abilità a sua disposizione.
In un immaginario grande come quello di Dragon Ball, è facile trovare dei punti di contatto tra i suoi protagonisti ma ciò non dovrebbe accadere in un titolo competitivo dal più o meno ridotto assortimento di personaggi. Fortunatamente, Aniraza, Vegeth Blue e Zamasu, hanno un solo tratto in comune: tutti e tre sono nati tramite fusione. I guerrieri fusi sono un'importante realtà nell'opera di Akira Toriyama ma, almeno fino ad ora, Dragon Ball FighterZ non li ha tenuti in grande considerazione. Le cose sono finalmente cambiate, quindi andiamo ad analizzare le trasposizioni videoludiche del Saiyan definitivo e del folle apprendista di Gowasu.
Vegeth Blue, forma definitiva di un mostro di potenza
Apparso per la prima volta nella saga di Majin Bu in Dragon Ball Z, Vegeth è la fusione tramite orecchini Potara di Goku e Vegeta. Nonostante sia nato da entrambi i Saiyan, egli (lo dice il nome) possiede il "gene dominante" di Vegeta, guerriero con cui condivide il maggior numero di sfumature della personalità. Ironico come Goku ma scaltro e formidabile stratega come il principe della sua razza, egli conosce tutte le tecniche di combattimento dei "genitori", anzi è in grado di combinarle per amplificarne il potere a dismisura.
Quello che è il preferito di molti fan di Dragon Ball, ha fatto ritorno nella serie Super al fine di contrastare il formidabile Zamasu Fuso. In questa occasione, l'unione tra i due combattenti ha sfoggiato un'aura ben più grande rispetto al passato, superando - a detta del Kaioshin - lo stesso Lord Beerus. Purtroppo per i puristi, o ben venga per coloro che ne venerano la forza bruta, Vegeth sarà utilizzabile proprio in questa forma all'interno del gioco. Un eroe capace di mettere alle strette la fusione tra Zamasu e Black Goku ben dovrebbe lasciar intuire le sue possibilità, stavolta accompagnate da abilità ancor più micidiali.
Arc System Works "scolpisce" i lottatori come pochi, con quel fare banausico che rappresenta un tratto distintivo dello studio. Vegeth mantiene fedeli le fattezze originali del manga e combatte in modo perfettamente coerente con quanto visto negli anime: dalla violenta presa che vede il nemico scaraventato al suolo, passando per le combinazioni di "calci a braccia conserte", fino ad arrivare ai colpi energetici dalle dita e alla Spada dello Spirito, siamo dinanzi alla miglior riproduzione del Saiyan in forma Blue.
Gli sviluppatori non si sono fermati qui, anzi hanno aggiunto un personalissimo tocco alla devastante Kamehameha Finale (nata proprio dalla mescolanza di Kamehameha e Lampo Finale). L'attacco in sé è molto fedele a Dragon Ball Super, è vero, ma nei secondi che precedono la sua "partenza" alla volta del nemico, avviene uno spettacolare avvicendarsi delle figure di Goku e Vegeta, quasi come se anche i singoli si stessero preparando a scagliarlo. Il risultato di questa breve sequenza è un qualcosa di molto vicino al concetto di emozionante, capace di ammutolire anche l'appassionato più esigente.
A completare il tutto troviamo una scena introduttiva convincente come poche e un Finale Drammatico d'antologia, sul quale non vogliamo soffermarci troppo per non rovinarvi la sorpresa. Il filmato iniziale, invece, vede Goku e Vegeta costretti a unirsi per sopraffare il nemico: come da tradizione, il primo è già entusiasta di quel che sarà il risultato finale mentre Vegeta vorrebbe essere ovunque tranne che su quel campo di battaglia. L'entrata in gioco del guerriero fuso precede la sua trasformazione in Super Saiyan Blue, di grande impatto scenico.
Zamasu Fuso, il folle dio genocida
Nato dalla fusione di Black Goku e di Zamasu del futuro, Zamasu Fuso è il più potente villain di Dragon Ball Super. Al pari di Vegeth, questo altezzoso e folle genocida nasce grazie agli orecchini Potara, lo strumento che permette di fondere due individui in un'unica entità potenziata. Pur differendo per alcuni tratti, Black Goku e Zamasu sono in pratica la stessa persona, quindi è difficile stabilire quale dei due abbia influito maggiormente sulla personalità dell'essere fuso. Al contrario di Gotenks e Vegeth, in soldoni, Zamasu Fuso mantiene inalterata l'ideologia di colui che gli ha dato il nome, nutrendo il forte desiderio di sterminare la razza umana.
Forte dell'immortalità ricevuta dall'apprendista di Gowasu e del Super Saiyan Rosé di Black Goku, Zamasu Fuso viene messo alle strette solo da un peso massimo come Vegeth. Del resto, egli sopravvive anche al fendente di Trunks, il quale aveva infuso l'energia della Sfera Genkidama all'interno della sua spada. Zamasu non vuole saperne di cadere, di rinunciare al suo desiderio di distruzione e finisce per inglobare l'intero universo del futuro in una coltre di malvagità che riproduce le sue fattezze: sarà poi il provvidenziale intervento di Zeno ad annientare una volta per tutte l'imponente minaccia.
La potenza di Zamasu Fuso è tale da permettergli di condensare la sua gigantesca aura in una sorta di aureola, dalla quale genera una moltitudine di attacchi energetici. Questo "segno divino" (l'aureola) consente al guerriero di volare per il campo di battaglia: in tal modo, il giocatore ha non solo l'occasione di schivare con facilità i colpi dell'avversario ma può anche cogliere l'attimo per contrattaccare. La mossa definitiva di Zamasu Fuso, la Luce dell'Assoluzione, prevede la formazione di un gigantesco volatile violaceo, in grado di emettere a ripetizione dei raggi elettrificati di incommensurabile forza.
L'ormai deviato dio della giustizia, è quasi pleonastico sottolinearlo, non avrebbe mai potuto contare sui soli attacchi a distanza. Il team di sviluppo, infatti, l'ha dotato di una serie di micidiali combinazioni ravvicinate ma senza spingere troppo l'acceleratore sulla facilità di utilizzo. Siamo pronti a scommetterlo: Zamasu non sarà uno dei personaggi più intuitivi da padroneggiare e questo non può che essere un bene, specie in sede di competizione con altri giocatori, ufficiale e non.
Vegeth Blue e Zamasu Fuso sono, poco ma sicuro, due graditissimi arrivi nel roster di Dragon Ball FighterZ. Tra mosse finali spettacolari e stili di combattimento diametralmente opposti, essi hanno portato una ventata d'aria fresca all'interno dell'esperienza offerta, proprio come fatto in precedenza dagli ottimi Broly e Bardak. Detto questo, il datamining ha avuto ragione fino ad ora, quindi c'è un'alta probabilità che in luglio verranno annunciati anche Goku e Vegeta in forma base. Se così dovesse essere, non potremmo che mostrare un pizzico di malcontento per la cosa e non certo per dei poco probabili cali qualitativi nella riproduzione dei personaggi. Ora è presto per parlarne, quindi restiamo in attesa di nuove da Namco Bandai. Intanto a voi sono piaciute queste fusioni fresche di pacca?