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Dragon Ball FighterZ (Switch) - recensione

Super Sayan nella tasca dello zaino.

Sull'onda di una serie tutta nuova, Dragon Ball Super, il capolavoro di Akira Toriyama è tornato con tutta la sua carica di energia e passione per accogliere i nuovi fan e il rinnovato amore di chi, come noi, tentava di sparare una Kamehameha in salotto, quasi venti anni fa. In tutto questo tempo tanti videogiochi dedicati a Goku e i suoi amici si sono avvicendati sulle diverse generazioni di console (indimenticabili Legend of Super Sayan su SNES e Budokai Tenkaichi su Playstation 2), eppure si è dovuti arrivare al 2018 e a Dragon Ball FighterZ per vedere quello che probabilmente è il migliore di tutti.

In veste di picchiaduro puro, su piano orizzontale, e programmato dai quei geniacci di Arc System che per anni hanno perfezionato la tecnica e ci hanno fatto consumare le impronte digitali con BlazeBlue e Guilty Gear, solo per citarne un paio. Questo nuovo binomio tra sviluppatore esperto e brand vincente ha decretato un nuovo successo, che ora approda anche sul piccolo Nintendo Switch che dimostra, come ci insegnò il giovane Goku tanto tempo fa, che il potenziale non va giudicato dalle dimensioni.

Di porting Switch ne sta ospitando tanti ultimamente, segno che le vendite della console attirano i publisher, anche se non tutti riescono ad accogliere il compromesso a cui batteria, portabilità e potenza ridotta costringono lo sviluppo. Tagliando corto, non è il caso di Arc e Dragon Ball FighterZ: avviando il gioco in modalità docked, collegato alla TV, si fa fatica a notare le differenze tra questa versione e quelle per Xbox One, PlayStation 4 e PC. Le uniche note da riportare sono alcune scalettature in alcuni oggetti che scalano la risoluzione in modo più basso e alcuni "scattini" durante le fasi concitate e ricolme di effetti luminosi a schermo. Tuttavia sono avvenimenti molto rari e che possiamo considerare tranquillamente ininfluenti sull'esperienza nel suo complesso.

Nonostante l'hardware di Switch sia inferiore a quello di PS4 e Xbox One, Dragon Ball FighterZ se la cava egregiamente quando giocato su un TV.

In questo modo possiamo affermare che il vero Dragon Ball FighterZ è integro in tutto e per tutto. Il cel shading che ci ha conquistato e ha segnato nuove vette per tutta l'industria brilla ancora, nel tripudio di effetti che onde energetiche e colpi estremi riescono a generare. L'alternarsi dei personaggi durante una combo può dare vita a catene di danni enormi e a scene che non hanno nulla da invidiare all'anime, anzi. Le modalità di gioco ci sono tutte, senza nessuna rinuncia online e offline, a garantire un'offerta vasta e personalizzabile. C'è davvero da chiedersi come in così poco spazio Switch sappia tenere botta alle rivali più potenti.

Giocandolo come le controparti uscite tempo fa insomma, va tutto bene. Le cose, come normale che sia, peggiorano leggermente quando portiamo FighterZ in giro, come solo la console Nintendo ci permette di fare. In questo caso la risoluzione a 720p mostra il fianco ad un aliasing più invadente e a personaggi dalle texture evidentemente più sfocate, per poter permettere all'ormai vetusto Tegra X1 di renderizzare tutto a 60fps. È proprio per questo motivo che c'è da star tranquilli: in un gioco come questo, che ha già sfondato alla grande nel mondo del competitivo, è da fare i complimenti ad Arc per essere riuscita a garantire i sessanta fotogrammi al secondo, che permette una fluidità e quindi una giocabilità inalterata.

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In questo scenario le possibilità di usufruire dei guerrieri Z aumenta grazie alle capacità della console, potendo infatti ampliare l'esperienza multiplayer offline con la semplice spartizione dei JoyCon a disposizione, per arrivare ad un massimo di sei giocatori che si sfidano sulla stessa console contemporaneamente, in modo più semplice che sulle altre console. Uno dei timori iniziali, quello di dover rinunciare ad usare un solo JoyCon, è subito eliminato dato che il titolo adatta i controlli a questa configurazione che, pur mancante dei dorsali necessari, semplifica mosse e supermosse condensandole a concatenazioni più brevi. Al posto dei "quarti di luna" si usa l'unione di due tasti ad esempio. Per un ambito amichevole e non competitivo va più che bene.

Per tutto il resto invece, meglio dotarsi di un Controller PRO e ritornare sul divano di fronte alla TV; quando si parla di partite serie o classificate, Dragon Ball FighterZ ha bisogno della configurazione di controlli in comune con One e PS4, altrimenti si perde inevitabilmente qualcosa in manualità. La rapidità di esecuzione ad esempio, a causa delle ridotte dimensioni dei tasti e dorsali, diminuisce anche se siete esperti lottatori, cosa che non succede sul controller più tradizionale.

Con il Pro Controller ci si gode sicuramente di più il combattimento intenso e veloce.

È quella sensazione di poter strattonare con forza analogici e pigiare forte sui tasti nelle situazioni più critiche e veloci che manca per via della "leggerezza" dei JoyCon, e che quindi ha bisogno della solidità che può dare il PRO. Per assicurarci delle nostre sensazioni abbiamo fatto provare ad amici di livello molto alto a combattere per decine di partite con i JoyCon, e il risultato è stato scontato: il PRO è almeno una spanna sopra. Va segnalata comunque una certa povertà di giocatori online in questi primi giorni dalla release, cosa che potrebbe essere dovuta anche dal servizio di Nintendo che ora richiede un pagamento.

Dragon Ball FighterZ per Switch è in definitiva un porting ottimamente realizzato, capace di portare la fantastica esperienza di combattimento già apprezzata sulle altre piattaforme senza rinunciare a nulla, se non a trascurabili dettagli tecnici, elevandolo ad una nuova dimensione, quella della portatilità. L'unico disappunto, già manifestato dalla community in rete, resta il fatto di non avere a disposizione tutti i personaggi usciti finora con i contenuti scaricabili, che pur essendo presenti vanno sbloccati con l'acquisto del Season Pass. Una lamentela a cui ci uniamo, visto che in altri porting su Switch i publisher hanno pensato bene di aggiungere quanto sviluppato fino a quel momento, oltre ad un sottotitolo per evidenziare un'edizione "complete" o "definitive", proprio per giustificare un acquisto così in là nel tempo.

È probabile che se siete campioni desiderosi del primato nel Tenkaichi, vorrete non rischiare nulla e avere la giocabilità perfetta e quindi puntare sulle console maggiori o al PC, sempre se non lo abbiate già fatto, ma anche qui si ha la chance di imparare i segreti dell'onda energetica senza troppi problemi. Switch nello zaino quindi, e via nella stanza dello Spirito e del Tempo.

9 / 10
Avatar di Michele Sollazzo
Michele Sollazzo: Provenendo dalla leggendaria regione del Molise, non poteva fare a meno di vivere avventure in mondi virtuali. Dopo un'infanzia vissuta tra gli arcade dei bar diventa adulto firmando petizioni per far uscire Shenmue 3. Ora è passato a Outcast 2.

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Dragon Ball Fighters

PS4, Xbox One, PC, Nintendo Switch

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