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Dragon Quest XI S: Echi di un'Era Perduta - Edizione Definitiva - recensione

Il cerchio è finalmente chiuso.

Da qualche anno è praticamente diventata una regola non scritta: nuova stagione e nuova recensione di Dragon Quest. Non un capitolo qualunque ma l'undicesimo, bellissimo. Recensimmo Dragon Quest XI a fine agosto 2018 per replicare tredici mesi dopo con l'ancora più sontuosa Edizione Definitiva per Nintendo Switch. Un altro anno abbondante e ci risiamo: il capolavoro Square-Enix allarga i suoi confini per deliziare anche gli utenti PlayStation 4 e Xbox, One o Series X/S che sia.

Se non avete mai sentito parlare, o quantomeno non avete una minima infarinatura su questo eccellente JRPG targato Square Enix, le possibilità sono due: 1) avete vissuto gli ultimi anni in un Vault della zona contaminata; 2) al solo leggere o sentire pronunciare quelle quattro iniziali il vostro corpo viene pervaso da fremiti di disgusto e l'orticaria vi ricopre dalla testa ai piedi.

Quello che segue è un breve "riepilogo delle puntate precedenti" per gli appartenenti alla prima categoria o per tutti quelli che hanno bisogno di una rinfrescata. Dragon Quest XI S: Echi di un'Era Perduta - Edizione Definitiva è la versione più che completa del gioco uscito, che su Xbox One rappresenta un debutto assoluto in quanto l'edizione "liscia" non è mai uscita in nessun territorio.

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Meglio per gli utenti Microsoft, che si trovano tra le mani uno dei pacchetti più completi mai realizzati dallo sviluppatore/publisher giapponese. Al già mastodontico gioco originale sono infatti state aggiunte tante e tali novità da rendere questa uscita degna di una versione stand-alone.

Siamo di fronte ad un RPG classico, che pur ampliando in ogni direzione le caratteristiche dei precedenti Dragon Quest, non tenta strade nuove e da ai fan della serie esattamente quello che si aspettano: un altro centinaio di ore nel fantastico mondo fantasy disegnato da Akira "DB" Toriyama, cullati da un cast variegato e divertente che si muove lungo una trama solo apparentemente leggera e banalotta. Andando avanti infatti scoprirete quanto la sceneggiatura di Dragon Quest XI S: Echi di un'Era Perduta - Edizione Definitiva sia profonda e articolata e rimarrete letteralmente di stucco nelle ore finali, che dispensano più di qualche sorpresa.

Un mondo enorme e pieno di segreti vi aspetta. Non abbiate fretta nell'esplorarlo e godetevi i molti suggestivi panorami che vi offrirà. Avrete a disposizione un cast piuttosto vasto da conoscere, utilizzare e potenziare. Rispetto ad alcuni precedenti capitoli della saga il livello di difficoltà è stato abbassato, niente più livellamento selvaggio per affrontare i boss anche se di tanto in tanto andarsene un po' in giro a completare missioni secondarie può facilitare le cose nel prosieguo del gioco. I combattimenti avvengono in tempo reale e fatta eccezione per i boss di cui sopra non presentano particolari difficoltà per chi è cresciuto a pane e JRPG.

Dragon Quest XI S: Echi di un'Era Perduta - Edizione Definitiva sarà disponibile al Day One, il 4 Dicembre, su Xbox Game Pass.

Ma veniamo alle novità che furono introdotte nella Versione Definitiva per Switch e che ovviamente ritroverete anche su PS4 e Xbox One. Quella che fin da allora ci ha stuzzicati di più è la possibilità di giocare l'intera avventura con una deliziosa grafica 2D. In qualsiasi momento potrete passare dalla rigogliosa tridimensionalità del gioco per come è stato concepito inizialmente a questa versione che rende omaggio alle console 16-bit con una pixel-art sopraffina. Tra le due esistono alcune differenze che faranno propendere voi giocatori verso una versione piuttosto che un'altra.

Giocando in 2D incorrerete negli amati/odiati scontri casuali, assenti invece nella versione 3D dove i nemici sono tutti ben visibili. Leggermente diversa è anche l'esplorazione delle location interne e dei dungeon, nei quali alcuni oggetti e segreti sono stati posizionati in modo diverso o completamente eliminati. Nessuna delle due modalità è preferibile all'altra e il gioco rimane godibile a prescindere dalla vostra scelta.

Tra gli extra vanno annoverate anche delle nuove missioni secondarie legate ai personaggi del vostro party, che ne approfondiscono leggermente le storie personali. Queste vi porteranno a conoscere dei comprimari inediti e a visitare alcune piccole location assenti nel gioco originale. Rispetto all'edizione 2017 è stata anche potenziata la colonna sonora, ora completamente orchestrata e impreziosita da un paio di brani inediti. Nel caso giochiate alla versione 16-bit ovviamente questa cambierà in versione MIDI, un'altra delle chicche di questa Edizione Definitiva.

Tra le opzioni potrete scegliere anche una modalità veloce per i combattimenti, utile quando volete salire velocemente di livello con un po' di grinding.

Ciliegina sulla torta è il Photo Mode, una rarità nei giochi di ruolo. Non raggiunge la profondità di quelli visti negli ultimi tempi, Spiderman: Miles Morales su tutti, ma consente comunque di salvare un bel po' di scatti divertenti scegliendo persino le pose dei personaggi. Ogni foto può poi essere ovviamente esportata e condivisa sui principali Social Network. Se siete alla vostra prima esperienza con Dragon Quest XI gli ulteriori aggiustamenti fatti a questa Edizione Definitiva risulteranno per voi invisibili in quanto riguardano la comodità di navigazione dei menù, l'Interfaccia Utente e via dicendo.

Ovviamente se avete già giocato questa versione di Dragon Quest XI non possiamo consigliarvene l'acquisto su Xbox One o PS4, anche perché a livello tecnico le differenze con l'edizione Switch sono purtroppo molto limitate, per non dire inesistenti. Essendo quella l'edizione da cui Square Enix è partita per realizzare questi porting, non è stato possibile sfruttare in pieno la differente potenza hardware delle macchine Sony e Microsoft e i risultati purtroppo affiorano di tanto in tanto con texture non esattamente all'altezza. Fortunatamente almeno il frame rate è stato reso stabile e non mostra alcun tentennamento anche nelle situazioni più caotiche.

L'anno scorso ci eravamo domandati se il JRPG perfetto potesse esistere ed eravamo arrivati alla conclusione che no, non può esistere in senso assoluto per il semplice fatto che la perfezione è un concetto astratto a cui si deve tendere senza poterlo mai raggiungere. Come la versione Switch prima di loro, queste ultime edizioni Xbox One e PS4 si avvicinano a quel concetto ma per i motivi appena descritti ne rimangono un po' a distanza, dando comunque ai giocatori un'esperienza estremamente soddisfacente, longeva e contraddistinta da quel gusto retrò che ormai forse solo la serie DQ può concederci.

La sfida di base non vi basta? Scegliete le vostre opzioni nella Missione Estrema per ridurre gli XP guadagnati, aumentare la potenza dei mostri e così via.

Tra i giochi di ruolo giapponesi usciti negli ultimi anni forse solo Persona 5 Royal è degno di posizionarsi un gradino più in alto, ma quello di Dragon Quest XI è un secondo posto estremamente solido e onorevole.

9 / 10