Dragon Quest VIII: l'Odissea del Re Maledetto - recensione
La forza del passato.
Dobbiamo ammettere di aver sentito la mancanza di Dragon Quest VIII: l'Odissea del Re Maledetto, in questi ultimi anni. La sua uscita in Europa fu infatti un momento storico per gli appassionati di jrpg.
Per la prima volta in tanti anni, infatti, un episodio della serie di Yuji Horii approdava in Occidente, in un mercato ormai saldamente in mano ai fan di Final Fantasy. Per assurdo, ad aprire le danze fu proprio un episodio non disponibile sulle console Nintendo, da sempre punto di riferimento di Dragon Quest.
Oggi, dopo tanti anni, Dragon Quest VIII torna finalmente a casa con una rimasterizzazione portatile per l'inossidabile 3DS. Qualche settimana fa abbiamo condiviso le prime impressioni relative a questa remastered. Oggi è il momento di tirare le somme.
Come se la cava un jrpg di 10 anni fa, nel mercato attuale? Dopo averci passato una marea di ore possiamo assicurarvi che va alla grande. La qualità del materiale originale (storia, personaggi e sistema di combattimento), unita a una serie di accorgimenti pensati per svecchiare l'opera, ha riportato in vita un'esperienza fantastica.
La cosa interessante di questa remastered è che è perfetta sia per chi non ha mai provato il gioco originale, sia per chi lo ha già spolpato anni fa su PlayStation 2. Le modifiche apportate dal team di sviluppo, infatti, non coinvolgono solo le meccaniche di gioco (addolcite e perfezionate per non sfigurare di fronte ai jrpg moderni), ma anche la trama.
Affrontando di nuovo Dragon Quest VIII in questa versione, non solo troverete le versioni giocabili di Red e Morrie, due NPC con cui avete già avuto a che fare, ma vi troverete di fronte anche a nuove missioni e a un finale alternativo inedito. Si tratta di un'ottima notizia per tutti gli appassionati, che avranno modo di rivivere una gloria del passato senza rinunciare del tutto alle sorprese.
L'altra novità è rappresentata dal filone di missioni legate alla nuova meccanica delle fotografie. Grazie alla macchina fotografica, infatti, è possibile fermare l'azione in qualsiasi momento per scattare foto più o meno elaborate. Una volta entrati in tale modalità, è possibile ruotare la telecamera, far mettere in posa il protagonista, nasconderlo (in caso di foto panoramiche o legate a creature specifiche), o perfino inserire nel quadretto gli altri membri del party.
Pur non offrendo nulla di nuovo rispetto a tanti altri giochi attuali, questa versione della modalità fotografica è davvero ben studiata e garantisce tanto divertimento extra. Considerando che nel gioco ci sono diverse missioni che vi spingeranno a sfruttarla, è un'aggiunta molto gradita.
L'altra grossa novità riguarda l'esplorazione del mondo di gioco, non più diluita dai frequenti incontri casuali che abbiamo odiato in passato. Nel nuovo Dragon Quest VIII, ogni nemico è chiaramente visibile sulla mappa.
Spetta al giocatore decidere chi affrontare. Questo non vuol dire che si possano evitare i combattimenti, però, perché come da tradizione anche questa versione di Dragon Quest richiede un grinding selvaggio.
Per non essere schiacciati come acini d'uva dai potenti boss e, soprattutto, per accumulare la giusta quantità di denaro con cui acquistare gli equipaggiamenti più potenti (mai a buon mercato), è fondamentale darsi da fare sul campo di battaglia.
La cosa positiva della nuova impostazione è che nei momenti di difficoltà si possono evitare ulteriori complicazioni muovendosi cautamente sulla mappa. Si possono scegliere tipologie specifiche di nemici (per fotografarle o, perché no, per trovare un particolare tipo di loot).
I mostri contrassegnati dall'icona delle due spade incrociate, poi, sono l'equivalente dei mini-boss di Etrian Odyssey. Si tratta di avversari particolarmente agguerriti, contro cui dovrete sfruttare tutte le risorse del vostro party per portare a casa la vittoria.
Un'altra gradita novità è il maggior bilanciamento dei punti abilità, che in questa nuova versione funzionano meglio che in passato. Considerando che il gioco offre anche tre classi per ogni personaggio, una delle quali pensata per il combattimento senz'armi, ecco che il ritorno di Dragon Quest VIII assume sempre più i contorni di un grande successo.
Anche se la possibilità di salvare in qualsiasi momento abbassa il livello di difficoltà rispetto all'esperienza originale, questo jrpg è ancora piuttosto difficile per un pubblico abituato ad essere accompagnato per mano verso il finale dei giochi attuali.
Se però riuscirete a entrare nell'ottica giusta, vi troverete fra le mani un'esperienza incredibile. La trama, nonostante gli anni che si porta sulle spalle, è ancora oggi solida e convincente, a dimostrazione dell'ottimo lavoro fatto per la stesura originale.
I numerosi personaggi del gioco sono tutti ben caratterizzati e nascondono diversi strati da scoprire nel corso della lunga avventura. Il design di Akira Toriyama, poi, completa l'opera. Le avventure di Eroe, Yangus, di re Trode, dell'equina principessa Medea e di tutti i personaggi che si affiancano alla bizzarra compagnia, sono caratterizzate da un ottimo bilanciamento narrativo.
L'introduzione è meno lunga e pomposa rispetto ad altri jrpg e i momenti morti, comunque presenti, non sono mai eccessivi. Considerando che le tematiche trattate sono spesso molto forti (omicidi, faide tra orfani, compagni posseduti da spiriti maligni e altro ancora), c'è abbastanza carne al fuoco per lasciarsi coinvolgere completamente.
Se a questo aggiungiamo i vari mini-giochi presenti (l'Arena dei Mostri, il casinò e altro ancora), capirete il motivo per cui sono in tanti ad aver amato alla follia Dragon Quest VIII. La parte che ci ha convinto meno di questa rimasterizzazione è quella tecnica.
Pur presentando colori più brillanti rispetto alla controparte su PS2, questa versione del titolo SquareEnix non ha goduto dei miglioramenti che ci saremmo aspettati di vedere sulla console portatile Nintendo.
Alcuni modelli poligonali sono stati ritoccati per aggiungere dettagli, è vero, ma la qualità delle texture delle ambientazioni è troppo altalenante. Da una macchina in grado di gestire titoli ben più complessi ci saremmo aspettati qualcosa di più.
Per il comparto audio la situazione è decisamente peggiore. Dovendo scendere a compromessi per mantenere gestibile il peso di questa remastered, gli sviluppatori hanno deciso di sacrificare la splendida colonna sonora sinfonica per mantenere il doppiaggio dei dialoghi.
Il gradevole doppiaggio in lingua inglese è ancora presente, quindi, ma l'epica colonna sonora è riproposta in salsa MIDI, con un netto calo qualitativo. Tra le musiche di Dragon Quest VIII ci sono pezzi memorabili che riescono a scaldare il cuore anche in versione MIDI, ma è davvero un peccato non potersi godere la versione migliore.
La versione Nintendo 3DS di Dragon Quest VIII: L'Odissea del Re Maledetto è quindi promossa. Nonostante i difetti del comparto tecnico, le modifiche ad alcune meccaniche e i nuovi contenuti narrativi rendono questa versione del classico SquareEnix assolutamente perfetta per vecchi e nuovi giocatori.