Dragon Quest Builders 2 - recensione
Il sequel dello spin-off a mattoncini di Dragon Quest migliora praticamente in tutto.
A tre anni esatti di distanza dal lancio del prequel, arriva Dragon Quest Builders 2, seconda edizione dello spin-off a mattoncini di Dragon Quest che s'ispira a Minecraft. Le piattaforme di riferimento diminuiscono a questo giro: niente più supporto a console last-gen e focus unico su PS4 e Nintendo Switch. Questo ha permesso agli sviluppatori una maggiore ottimizzazione del codice e di questo parleremo più avanti (abbiamo testato entrambe le versioni). Ma cosa offre realmente questo nuovo capitolo che sembra molto simile al precedente? È un sequel o un gioco a sé stante? In questa recensione cercheremo di rispondere a queste domande, e vi aiuteremo a capire se e quanto questo sequel sia migliore.
Per chi si fosse perso il gioco precedente, si tratta di un GDR open world fatto a blocchi (o mattoncini) ambientato nell'universo di Dragon Quest. Chi conosce il franchise longevo oltre trent'anni si sentirà dunque subito a casa, ma la buona notizia è che pur non conoscendo nulla di questa saga, l'accessibilità è decisamente alta, visto che per divertirsi non serve sapere assolutamente nulla sulla serie di gdr con lo stile di Akira Toriyama. Il numero due non deve infatti ingannare, visto che la storia non è legata a quella del prequel, bensì è un episodio completamente indipendente. Se nel primo gioco il nemico da sconfiggere era il Dragonlord, adesso dovremo sconfiggere il culto dei figli di Hargon, e gli eventi narrati non seguono una consecutio temporum.
Tutto il resto è abbastanza simile. Si comincia creando un alter-ego potendo scegliere tra (pochi) preset somatici disponibili e saremo subito pronti a costruire il nostro regno, piano piano e con estrema fatica. Nel mondo di Dragon Quest Builders 2 vestiamo i panni di un costruttore, uno tra i pochi al mondo che sembra si ricordi come fare per costruire oggetti, strutture, materiali e quant'altro. E quando la domanda è superiore all'offerta è fisiologico che tutti ci vengano a cercare per avvalersi delle nostre doti, aiutandoci a imparare nuove ricette, progetti, craftare oggetti, armature e tool vari.
In pratica, si tratta quindi di un'avventura alternativa 'more of the same' del capitolo precedente, ma ci sono tante e importanti novità. La più rilevante è sicuramente l'aggiunta del multiplayer. Si tratta di una modalità cooperativa fino a quattro giocatori fruibile solo online su PS4 mentre sia online che in wireless locale su Nintendo Switch. Questa è già una bella aggiunta che incrementa la profondità e la rigiocabilità del titolo, ma ci sono importanti novità anche dal punto di vista del gameplay. In DQ Builders 2 si può ora correre. Con la pressione di un tasto si può sprintare fino a consumare una barra di stamina che si va rigenerando col tempo. Questa novità è particolarmente gradita per muoversi velocemente tra le immense lande sandbox del gioco, e unita all'altra nuova aggiunta dei portali per il fast-travel elimina quasi completamente i tempi morti e la lentezza generale che affliggevano il prequel.
Inoltre, se i mondi del primo capitolo erano già molto grandi, nel sequel diventano praticamente immensi. Adesso è infatti possibile immergersi ed esplorare le profondità marine alla ricerca di materiali preziosi ed inestimabili tesori. Più che nuotare però, si cola a picco come se avessimo addosso chissà quale zavorra. Bisogna per cui dosare le immersioni per non consumare tutto l'ossigeno disponibile. Arrampicarsi nelle più grandi alture era sempre un rischio nel gioco del 2016, ma ora sarà meno rischioso grazie a un paracadute che ci permetterà di planare dolcemente verso le più vicine pianure.
Tante sono le novità anche nell'elemento focale di un gioco simile, ovvero il crafting. I materiali di base e gli oggetti chiave sono più o meno gli stessi, ma ci sono tantissimi nuovi oggetti e materiali, stanze e strutture da realizzare che ci sarà da sbizzarrirsi anche per chi ha consumato il primo episodio. Come al solito, ogni oggetto o struttura da realizzare ha bisogno di una ricetta o un progetto, e di un banco di lavoro. Quest'ultimo è lo strumento essenziale del costruttore e tutti gli NPC che si uniranno alla nostra causa saranno ben lieti di ammirarci mentre lo utilizziamo con sapienza.
In Dragon Quest Builders viene data grande enfasi all'agricoltura. Nel corso della modalità storia, ci insegneranno a coltivare ed arare il terreno e a piantare diversi tipi di semi (che andranno prima recuperati completando varie quest o uccidendo dei particolari nemici). A tratti sembra quasi di trovarsi in un nuovo capitolo di Harvest Moon! Ogni nuova scoperta è sudata. I nostri alleati si stabiliscono nella nostra base e ci insegnano tante cose interessanti, ma a patto che li aiutiamo a realizzare i loro desideri o a perorare le loro cause.
Ogni qual volta renderemo soddisfatti i nostri amici, questi rilasceranno dei cuori di vario colore (ogni colore corrisponde a un quantitativo di cuori). Questi cuoricini, una volta raccolti, andranno a riempire barra, che una volta completata permette una sorta di level-up della base. Con l'aumento di livello della base si imparano nuovi progetti, abilità e ricette e si sbloccano di conseguenza tante altre nuove missioni.
Per il resto, il gameplay è abbastanza simile a quello del prequel. La giornata scorre e ci sono meteo dinamico e scorrere del tempo con ciclo notte-giorno. Di notte troveremo in giro nemici molto più forti, la maggior parte delle volte oltre le nostre capacità. Nelle ore notturne converrà quindi dormire e aspettare il sorgere del sole per continuare l'esplorazione. La nostra base subirà, ad intervalli regolari, degli assalti da parte di armate nemiche. Queste vanno sconfitte in fretta perché piuttosto che attentare alla nostra vita, mirano a distruggere la base e rubare preziosi materiali ed oggetti. Appena completato un capitolo, affronteremo inoltre un'ondata di nemici in stile orda. Se vittoriosi, passeremo al capitolo successivo della storia, e spesso avremo accesso a una nuova area.
In Dragon Quest Builders 2 avremo sempre mille cose fare. Tra ricerca di materiali, crafting di oggetti, missioni principali e secondarie, difesa delle base dalle ondate nemiche ed esplorazione di nuovi territori, il gameplay fluisce che è una meraviglia, così come le ore trascorse. Capiterà facilmente di giocare per ore ed ore e accorgersi con meraviglia che s'è già fatta sera. E questo è raro per un gioco che fa dell'esperienza single-player il suo perno. Il multiplayer è sicuramente gradita aggiunta, ma è accessibile solo ad un certo punto della storia. Ciò ha senso perché quest'ultima è propedeutica e ci insegna a utilizzare tutti gli strumenti, ma soprattutto a memorizzare le rigide regole di Dragon Quest Builders 2.
Così come accadeva nel prequel, le regole con cui possiamo costruire sono abbastanza rigide ed a volte un po' macchinose. Possiamo realizzare stanze di vario tipo, e questo dipende in gran parte dagli oggetti che ci piazziamo dentro a dalle dimensioni stesse. Ad esempio, se vogliamo creare una camera da letto, questa può essere rustica, sociale, piccola, grande, minuscola o persino privata. Il più delle volte i nostri concittadini ci daranno istruzioni su come muoverci, ma queste dritte non sono sempre chiarissime e capiterà di brancolare nel buio ed andare a tentoni, visto che non riceveremo ulteriori aiuti o spiegazioni. A volte ci chiederanno una stanza piccola, ma nessuno ci dirà che dimensioni debba avere una stanza piccola!
La modalità storia è molto lunga e ci terrà impegnati per decine, se non centinaia, di ore. Ma il multiplayer permette di allungare la longevità a livelli praticamente illimitati. Appena vi avremo accesso, potremo accedere alle partite degli altri giocatori (e dei loro mondi) o ospitarli nel nostro. C'è una importante restrizione però: ogni qual volta un giocatore entra nel mondo di un altro, lo farà senza portare con sé alcun oggetto guadagnato in single-player. Questo può apparire frustrante, ma è una scelta presa per evitare che giocatori di alto profilo aiutino velocemente nel progresso i giocatori di livello basso. In compenso, c'è una modalità online riparatoria, che permette di entrare nell'ultima partita online e recuperare dei materiali in solitaria.
Grande enfasi è posta anche sull'aspetto social. Uno strumento realizzabile col banco di lavoro ci permette di creare una sorta di bacheca online che ci mostra le migliori creazioni degli altri giocatori, che potremo apprezzare con un like o salvare tra i preferiti. Nella modalità di gioco multiplayer è inoltre più sfaccettata e profonda la customizzazione del personaggio, potendo scegliere tra un numero molto maggiore di elementi, skin e vestiti. A dire il vero, non capiamo il motivo di questa differenza tra single e multiplayer.
Passando ora all'aspetto tecnico, abbiamo testato il gioco su PS4 base e Nintendo Switch (dettagli nel box a lato). Il titolo prodotto da Square-Enix non è certo graficamente pesante o complesso con i suoi blocchettoni ed i modelli dei personaggi defomed. Gira a 1080p e ha un frame-rate target di 60fps. Frame-rate che viene mantenuto per la quasi totalità del tempo, anche se nelle situazioni concitate e con tanti effetti grafici attivi si possono riscontrare dei cali di fotogrammi, per fortuna non troppo vistosi e duraturi. Per quanto concerne invece il comparto audio, gli effetti sonori sono semplici, vivaci e giocosi, mentre la colonna sonora è volutamente soft e di accompagnamento. Non rimane impressa ma non delude. Per certi versi è anonima ma riesce nell'intento di non distogliere l'attenzione del giocatore.
Sul fronte GDR, Dragon Quest Builders 2 non è un gioco difficile. Si può salvare in qualsiasi momento, e se non si va troppo in giro di notte o in aree fuori dalla nostra portata sarà veramente difficile morire. Anche perché ad accompagnarci in ogni momento dell'avventura ci sarà Malroth, un impavido amico guerriero che non esiterà a lanciarsi contro ogni nemico per difenderci, e male che vada, con lo sprint si riesce sempre ad evadere dalla lotta. E se si dovesse avere la peggio, la buona notizia è che anche morendo, i progressi non vengono persi grazie a un sistema di salvataggio automatico. Saremo semplicemente riportati alla base con tutti gli oggetti accumulati fino al momento del trapasso.
Alla luce di tutte queste considerazioni, è ora di tirare le somme. Dragon Quest Builders 2è un gioco ben fatto, godibile e avvincente. Si tratta per lo più di un more of the same del primo episodio, ma le novità introdotte (seppur non tantissime) sono rilevanti, e vanno a consolidare un'esperienza che era già risultata valida e coinvolgente. Sia che siate fan di Dragon Quest o che siate nuovi alla serie, il titolo è assolutamente accessibile e godibile, a patto che non soffriate troppo i frequenti (ed a volte interminabili) dialoghi, perlomeno dai toni piuttosto simpatici. Se poi siete amanti di Minecraft, giochi sandbox e simili, questo titolo diventa assolutamente consigliato e per certi versi imperdibile.