Dragon Quest: Le Cronache dei Prescelti
Un grande GDR in formato tascabile.
Le Cronache dei Prescelti è pertanto un prodotto rivolto ad un target paziente. La frequenza degli scontri è altissima e le varie missioni vi porteranno ad affrontarne centinaia e centinaia. Sparsi tra le location ci saranno botti e scrigni contenenti denaro e item vari, ma non fateci troppo affidamento. Bisogna essere previdenti ed essere pronti a lunghe escursioni nei differenti dungeon. Cosa fondamentale: bisogna essere sicuri che il livello dei nostri personaggi sia adeguato alla missione che ci attende. Ciò si traduce nel tenere costantemente d'occhio i punti salute (HP) e quelli magia (MP).
Sarà perciò necessario dedicare molto tempo agli scontri, grazie ai quali avremo modo di apprendere nuove abilità e accrescere le nostre forze. Si tratta di meccaniche vecchie, inutile nasconderlo, eppure non troviamo nulla di male nel riproporle in un remake portatile. Se da un lato la frequenza delle battaglie può risultare davvero estenuante, dall'altro è anche vero che la gran parte degli scontri si risolve in attachi veloci e abbastanza semplici. A patto di non voler strafare addentrandosi in location troppo proibitive, la difficoltà dei combattimenti è generalmente alla portata di tutti. Il fatto di poter regolare la velocità dei messaggi sullo schermo dona inoltre quel pizzico di sprint in più.
Il dover usufruire di chiese e locande nei villaggi dona ancora più profondità al gameplay. Dormire in un buon letto vi farà recuperare tutta la vostra energia (e segnerà anche il trascorrere del tempo) mentre grazie ai religiosi nelle chiese potrete non solo salvare la partita, ma anche resuscitare i personaggi deceduti e curare status alterati e maledizioni. Anche i vostri oggetti, così come il denaro accumulato, dovranno essere amministrati con perizia. Potrete quindi vendere e scambiare oggetti per poi distribuirli all'interno del party nel modo più appropriato e a seconda delle caratteristiche dei personaggi. Sarà importante imparare a bilanciare le nostre forze al fine di essere pronti per ogni evenienza. Non temete, non è nulla di eccesivamente complicato. Tutto ciò che i vostri personaggi non potranno equipaggiare potrà essere inserito in una comoda borsa da viaggio in attesa di un futuro utilizzo.
I giochi di ruolo di matrice nipponica si sono sempre distinti per storie bizzarre e complesse, e Dragon Quest non è da meno. Diviso in 5 capitoli, il gioco vi metterà di volta in volta nei panni di personaggi differenti, ciascuno dotato di particolari abilità e spinto da motivazioni molto personali. La trama profuma di una squisita "leggerezza", arricchita dalla divertente dialettica dei protagonisti e ricca di efficaci regionalismi, i quali donano una simpatica nota di colore alla caratterizzazione dei personaggi.
A proposito di questi ultimi: Galiardo de' Guglielmi è il cavaliere impavido, Alena è la zarina ansiosa di grandi avventure (ha un bel caratterino...) ma sono presenti anche Baldo, che sogna di diventare il miglior mercante del mondo, e le splendide sorelle Myra e Maya, spinte dal desiderio di vendetta. Storie diverse destinate ad incorciarsi e ad incantare il giocatore pur nella loro semplicità. E non dimentichiamo il Prescelto, lo stesso che avrete avuto modo di incontrare nel Prologo. Almeno una trentina di ore di gioco non ve le toglie nessuno, e se poi volete anche dedicarvi alle quest secondarie, be', non mancano nemmeno quelle. Presente persino una modalità wireless per i giocatori insaziabili, proprio per non lasciare nulla di intentato, ma in fin dei conti nulla di particolarmente rilevante.
In conclusione, ben vengano i remake e i gloriosi titoli del passato in formato tascabile. Se questa è la qualità con cui vengono riproposte le "vetuste" meccaniche dei jrpg, noi siamo pronti ad accoglierle a braccia aperte. L'importante, come sempre, è essere ben coscienti della particolare natura di tali prodotti. Puoi amarli o puoi odarli. Noi scegliamo la prima opzione.