Dragon Quest XI: Echi di un'Era perduta - recensione
L'avventura di una vita.
Lo abbiamo ammirato fin dal primo annuncio. Abbiamo sbavato ogni volta che un nuovo filmato si affacciava in rete. Abbiamo temuto di dover attendere secoli prima del suo arrivo in Europa. Ora è qui. Dragon Quest XI è arrivato con la promessa di riproporre gli elementi storici della saga, la speranza di vedere qualche novità in grado di rinfrescarne il gameplay e la certezza di un comparto grafico che sprema al massimo gli hardware dell'attuale generazione.
Iniziamo proprio da quest'ultimo punto, sul quale ci sentiamo di rassicurare i fan. Dragon Quest XI è una gioia per gli occhi e rimane più che fedele a quanto visto nei precedenti capitoli. D'altronde lo stile di Akira Toriyama è impossibile da imitare e anche in questa ennesima avventura il team del popolare fumettista ha dato vita ad una collezione di personaggi infinita e variegata.
Come sempre non sono tanto i protagonisti ad emergere, l'intero cast "umano" infatti poggia su stilemi ormai ben consolidati, quanto piuttosto il bestiario che l'eroe (a cui sarete voi a dare un nome) e i suoi amici incontreranno. Buona parte di questo è composto da "volti" noti, tra i quali come sempre spiccano Slime di vario tipo, ma durante le vostre scorribande incontrerete moltissime new entry che mettono in mostra la creatività degli artisti guidati da Mr. Dragon Ball.
Con il passare del tempo l'Eroe, un tizio silenzioso di cui non sentirete mai la voce, verrà affiancato da un team sempre più nutrito che includerà personaggi diversi sia esteticamente che dal punto di vista dell'utilizzo in battaglia. Il primo ad unirsi a lui è Erik, una canaglia dal cuore d'oro che incontrerete in gattabuia. Tranquilli, non vi dirò come ci siete finiti, non troverete dettagli "pericolosi" sulla trama in questa recensione. Vi basti sapere che i due riusciranno a fuggire con una rocambolesca evasione e che da quel momento tutto il regno sarà alle loro calcagna.
Ciò cambierà non poco i piani della dinamica coppia, che dovrà per prima cosa capire perché tutti sembrino avercela con loro. Naturalmente da quel momento in poi la trama si svilupperà verso varie direzioni, che li porteranno nei luoghi più disparati. Dragon Quest XI gioca anche sul concetto di tempo, proponendo sporadici viaggi nel passato e verso dei possibili futuri. Tali "salti" sono giustificati dal potere che il protagonista porta con sé, il potere di Ygdrasyl.
Lo avete già sentito nominare, è il cosiddetto Albero del Mondo, un elemento ricorrente nella serie Dragon Quest e nella mitologia fantasy in generale. La sua leggenda è legata alla vita dell'eroe principale in un modo che scoprirete pian piano andando avanti nella storia. Alcuni personaggi sembrano saperne parecchio di questa storia, come Serena e Veronica, le due streghe che si uniranno al party dopo una dozzina di ore. Forniranno i loro servigi a "colui che è stato scelto", il Lucente, e forniranno un prezioso aiuto in battaglia. La prima è specializzata in magie di cura mentre la seconda maneggia incantesimi decisamente potenti. Usate nel giusto modo potranno fare la differenza negli scontri più duri.
Il cast giocabile si arricchirà di ulteriori personaggi, abbastanza stereotipati ma ben caratterizzati. C'è l'arzillo e baffuto vecchietto di nome Rab che nasconde sorprendenti poteri magici, e Jade, compagna d'avventura di Rab dotata di incredibili abilità marziali. Personalmente abbiamo apprezzato parecchio Sylvando, uno strano tizio che sbarca il lunario come artista da circo ma che una volta integrato nel gruppo ha sfoggiato abilità sorprendenti. Ogni personaggio nasconde ben più di quello che sembra ma per volere del publisher (e per rispetto a voi) non possiamo svelarvi dettagli sul loro background, possiamo però dirvi di non darli per scontati perché ognuno svelerà al momento giusto un segreto.
Con loro esplorerete un mondo molto vasto. La mappa di Dragon Quest XI è una delle più ampie dell'intera serie e farà la felicità dei più curiosi visto che nasconde non pochi segreti. Scrigni di ogni genere possono nascondere semplici ingredienti, oggetti di cura o preziose parti di equipaggiamento. Naturalmente, inutile dirlo, quelli più semplici da trovare saranno anche i più deludenti quindi datevi da fare. Potrete girare in lungo e in largo ma non dovrete farlo necessariamente a piedi.
Già dopo un paio d'ore avrete a disposizione un fido destriero, dal quale potrete separarvi quando volete per poi richiamarlo al semplice tintinnio di una campanella. Nel corso del gioco troverete altri mezzi di locomozione, sia per gli spostamenti più lunghi che per quelli a breve termine all'interno dei dungeon. Un membro del party vi regalerà anche un incantesimo che vi consentirà di teletrasportarvi istantaneamente nei luoghi già visitati, cosa utile nel caso dobbiate concludere una missione secondaria consegnando un oggetto ad un NPC o se voleste fare rifornimento in qualche negozio prima di una battaglia.
Occhio però a non andare troppo di fretta perché come sempre Dragon Quest richiede una certa quantità di "livellamento" per poter affrontare le minacce più grandi senza troppi patemi. Inizialmente vi sembrerà quasi di essere invincibili, ma le cose si faranno più difficili piuttosto rapidamente. Non siamo ai livelli dell'ottavo capitolo, nel quale già il primo boss era discretamente duro, ma guai ad abbassare la guardia.
I nemici saranno ben visibili sul campo quindi sarete voi a decidere se sfidarli o allontanarvi. Nel primo caso potrete assestargli un colpo preventivo (a patto che lo facciate dalla giusta distanza) che vi darà un piccolo vantaggio iniziale. Lo stesso potranno però fare i nemici, che prendendovi di sorpresa avranno priorità d'attacco. Ancora una volta il ciclo giorno-notte cambierà il comportamento di parte del bestiario di Dragon Quest XI. Alcuni mostri saranno visibili solo di notte, spesso saranno più forti ma garantiranno anche un loot migliore.
Archiviati i combattimenti in stile Musou degli spin-off Heroes, in questo undicesimo capitolo Dragon Quest torna al sistema a turni, presente in due versioni: Classica e Free-Form Fighting. La prima non ha bisogno di tante spiegazioni: due schieramenti, da una parte il vostro gruppo e dall'altra i nemici, si attacca/difende a turno finché una squadra non viene battuta. La seconda ha una valenza puramente coreografica e permette solo di muovere i membri del party sul campo per posizionarli nel modo che preferite. Tale scelta non influenzerà in alcun modo i vostri attacchi fisici e magici e non vi darà alcuna priorità. Inutile? Abbastanza, magari sviluppando meglio il FFF si sarebbe potuto dare un minimo di dinamismo in più ai combattimenti.
Ciò che invece modificherà e non poco l'andamento degli scontri sarà il modo in cui sfrutterete le diverse caratteristiche dei protagonisti, che con il passare dei livelli di esperienza acquisiranno set di abilità sempre più eterogenei. Attacchi fisici, difesa e magie dipendono quasi unicamente dall'equipaggiamento, che come sempre potrete potenziare trovando, acquistando e modificando vari pezzi in giro per le mappe. Le modifiche sono forse la cosa più interessante e originale da questo punto di vista perché per apportarle dovrete letteralmente forgiare i vari elementi.
Piuttosto che trovarvi di fronte alla solita schermata nella quale combinare gli ingredienti per aumentare le statistiche di una spada o di un'armatura, dovrete affrontare un mini-gioco nel quale bisogna riempire delle barre a colpi di martello... da fabbro. Più vi avvicinerete alla freccia (diversa per ogni elemento) e maggiore sarà la qualità finale dell'oggetto, che potrete poi ulteriormente perfezionare con delle speciali Perle.
Un ulteriore elemento di differenziazione tra i personaggi è rappresentato dalle loro Skill peculiari, che si attiveranno quando entreranno in una modalità chiamata "Pimpante". Lo sappiamo, il nome avrebbe potuto essere migliore, ma ciò che conta è il loro effetto. Quando un personaggio entrerà in questa modalità diventerà più forte, le sue difese saranno più solide e avrà più possibilità di schivare, ma soprattutto attiverà delle abilità aggiuntive. Non tutte possono essere usate da un eroe singolo, anzi nella maggior parte dei casi ne serviranno almeno due. La cosa più divertente è che in base a quanti e quali personaggi diventeranno Pimpanti, gli attacchi speciali cambieranno in base a come deciderete di combinarli. Questa sorta di super-status durerà un po' ma non in eterno, fondamentale è quindi scegliere il momento giusto per sfruttarlo.
Molto più classico è invece il sistema di progressione dei protagonisti, che come da tradizione passeranno di livello con l'accumulo di Punti Esperienza. I Punti Abilità acquisiti vanno spesi in griglie divise in settori, diverse per ogni personaggio e contraddistinte da abilità attive e passive. Ognuna di esse ha un costo diverso in termini di PA. Ogni volta se ne attiva una, quelle adiacenti diventano disponibili fino ad arrivare a quelle più rare che richiedono un prezzo ovviamente molto alto. Insomma... niente che non si sia visto in decine di giochi simili negli ultimi 20 anni, ma come si dice: se funziona, perché cambiarlo?
Dragon Quest XI è la quintessenza di DQ, un titolo che prende il meglio dai precedenti capitoli e lo inserisce in un contesto esteticamente meraviglioso e curatissimo. Un JRPG solido, divertente al limite dell'umoristico, ben caratterizzato, equilibrato ed estremamente longevo... 50/60 ore sono il minimo per arrivare ai titoli di coda, ma si può tranquillamente arrivare oltre le 100 avendo tempo e voglia di esplorare tutto, perché i segreti non mancano. Molte missioni secondarie possono essere portate a termine solo in determinate condizioni, il mondo di gioco è pieno di luoghi che potrete visitare unicamente trovando l'oggetto giusto, poi ci sono quelle maledette Mini Medaglie e i bersagli nascosti... diventeranno un ossessione!
La versione europea include anche una modalità aggiuntiva chiamata Missione Estrema, che permette di affrontare l'intera avventura ad un livello di difficoltà superiore selezionando una serie di parametri come l'impossibilità di fuggire dai combattimenti o di acquistare oggetti nei negozi. Tali parametri possono essere modificati nel corso del gioco, ma una volta tolti dalla lista non possono essere riattivati. È una modalità molto intrigante, pensata anche e in particolare per chi ama sfoggiare i propri gameplay estremi su Youtube e social network vari.
La quantità insomma non è un problema per questo undicesimo capitolo ma anche la qualità del "pacchetto" è davvero elevata. Le novità non sono moltissime e possono anche essere considerate marginali, ma è chiaro che con Dragon Quest XI gli sviluppatori avevano intenzione di privilegiare la sconfinata fan-base della saga, offrendo al tempo stesso un punto d'accesso pressoché perfetto per chi non si è mai avvicinato alla saga.