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Dragon's Dogma: Dark Arisen PC - recensione

Come si comporta, dopo 4 anni, uno degli RPG più originali della precedente generazione di console?

Gli RPG in mondi aperti sono decisamente uno dei generi più gettonati degli ultimi anni. Gli esempi si sprecano, così come le ambientazioni e i franchise; si sprecano un po' meno i design originali e si tende spesso a tornare su alcuni stereotipi gettati come fondamenta dai titoli con budget e ambizioni più alte. L'esempio più classico è ovviamente Bethesda, che con i suoi Skyrim (serie The Elder Scrolls) e Fallout sta monopolizzando il genere e calamitando l'attenzione con numeri di vendite da leader.

Spesso però succede che a questi colossi si affianchino anche produzioni più originali che fanno leva, magari, su particolarità di design legate a una software house di particolare successo. Questo, guarda caso, è esattamente quanto è successo con Dragon's Dogma, un titolo che sfidava proprio gli stereotipi del genere cercando di soffiarci dentro un'anima di originalità firmata Capcom. Si parla al passato perché tutto questo accadeva ormai a metà 2012, su console; e, parlandosi di Capcom, non mancava di suscitare un grandissimo interesse.

Dragon's Dogma ottenne un buon successo, di critica e di pubblico; l'approccio particolare divise un po' i giocatori ma si trattava comunque di un'ottima alternativa ai soliti noti. Ora, quasi quattro anni dopo, Dragon's Dogma arriva su PC in un'edizione completa di tutte le espansioni rilasciate e richiede la nostra attenzione; con tutta quest'acqua passata sotto i ponti è ancora il caso di dedicargliela? Vediamo di rispondere a questa domanda...

Molti NPC hanno accenti e testi decisamente bizzarri; si è cercato di ricreare localismi differenziati con risultati finali… altalenanti.

Dragon's Dogma propone al giocatore un universo di gioco aperto, liberamente esplorabile ma anche rigorosamente segmentato quanto a livelli di difficoltà. Le zone accessibili in un particolare momento sono chiaramente individuabili analizzando la difficoltà dei combattimenti, mentre seguendo la storia principale si seguirà un percorso di esplorazione fisso; questo vuol dire che le possibilità di sfruttare il mondo aperto sono comunque in numero finito e i confini ben visibili, soprattutto ai giocatori più esperti. In questo mondo (che possiamo quindi definire "semi-aperto") si dipana una trama discretamente costruita con qualche tocco di "assurdità giapponese" (perlomeno per noi europei). Gli eventi hanno un tono epico, mentre i testi e il parlato risultano un po' forzati nel cercare di ricreare accenti o localizzazioni particolari.

Ma dove Dragon's Dogma concentra il suo sforzo di originalità è nel gameplay. Il gioco segue una struttura a quest (puntualmente fornite da diversi NPC) facilmente navigabile e gestibile in accoppiata con inventario, utilizzo di punti-esperienza e, in generale, gestione dei propri personaggi. I giocatori si trovano così a intraprendere viaggi piuttosto lunghi verso località amene e, nel farlo, devono preoccuparsi di aspetti quali provviste, salute e gestione dell'orario; oltre ovviamente agli obiettivi della missione in sé.

Dragon's Dogma è infatti pensato per offrire un mondo classicamente cucito intorno agli stilemi di D&D. Si esce la mattina col proprio party, si viaggia, si combatte ferocemente, si incontrano situazioni particolari (ogni tanto), si giunge al boss o all'area da "risolvere" e poi si fa ritorno. In mezzo c'è la gestione dell'inventario e del tempo, visto che durante la notte l'indice di pericolosità s'impenna.

Il combattimento di Dragon's Dogma è estremamente frenetico e pirotecnico, soprattutto quando ci sono incantesimi di mezzo.

Proprio la notte è un altro degli aspetti meglio curati in Dragon's Dogma. Tra visibilità limitata, utilizzo di torce e lanterne (che comunque illuminano solo un raggio molto limitato) e aumento della pericolosità, il gioco riesce a comunicare splendidamente i pericoli notturni e la necessità assoluta di una pianificazione antecedente all'inizio del viaggio.

Il vostro party segue anch'esso gli schemi classici dei giochi di ruolo. Abbiamo tre classi fondamentali che possiamo ricondurre alla triade tradizionale guerriero-arciere-mago; queste tre classi si moltiplicano poi con possibilità di ibridazione che rendono il sistema decisamente più profondo. Ogni classe offre un preciso contributo in battaglia in cui tutto avviene in tempo reale, e anche in maniera piuttosto frenetica. Se i maghi hanno a propria disposizione un arsenale vario (e spesso spettacolare) i guerrieri saranno quasi sempre impegnati a picchiare duro, eseguire acrobazie e scalare mostri giganteschi.

Quest'ultima abilità è decisamente il marchio di fabbrica di Dragon's Dogma. Negli scontri coi mostri più imponenti potrete infatti aggrapparvi ai loro arti e cercare di scalarne il corpo per scagliare colpi più precisi e potenzialmente letali. Tra l'uso di artefatti, incantesimi, armi speciali e abilità i combattimenti tendono a diventare il momento centrale di tutto il gioco, sia per il mero spettacolo, sia per il divertimento che non mancano mai di procurare.

La cosa più simile a un selfie di gruppo che siamo riusciti a scattare…

Ad aumentare ulteriormente la centralità di questo aspetto del gioco c'è il particolare modo con cui Dragon's Dogma permette al giocatore di assemblare il proprio party. Oltre al personaggio principale (completamente customizzabile), il giocatore potrà assoldare altri tre "pawn", ovvero umani dotati di una sorta di coscienza limitata richiamabili da un'altra dimensione (ovviamente evitiamo spoiler...). Questi pawn sono personalizzabili dal giocatore solo fino a un certo punto perché la loro carriera procede indipendentemente... questo vuol dire che è possibile pescare da questa dimensione parallela, chiamata Rift, pawn specifici con abilità particolari ma anche con un passato preciso. Non riuscite a risolvere una quest particolare? Una soluzione potrebbe essere quella di assoldare un pawn che l'ha già risolta e che, quindi, ha abilità particolarmente adatte e può darvi dei consigli per la preparazione. Tra i pawn ve ne sono infatti alcuni utilizzati proprio da altri giocatori e che potremo assoldare nelle nostre fila. Questo scambio di personaggi aiuta a mantenere l'esperienza fresca ed evita anche la frustrazione di situazioni apparentemente troppo complesse per il nostro party.

Dragon's Dogma è quindi un titolo pesantemente focalizzato sui combattimenti, in cui trama ed esplorazione assumono un'importanza secondaria. Certo, il mondo di gioco è abbastanza ampio e ricco di particolarità geografiche, ma non si arriva mai ai fasti di altre produzione, Skyrim in primis; se siete interessati a questo aspetto, difficilmente il titolo di Capcom vi soddisferà, se invece cercate un sistema di combattimento originale, frenetico e divertente, Dragon's Dogma potrebbe fare al caso vostro.

A livello tecnico Dragon's Dogma è purtroppo molto meno brillante. I modelli non sembrano essere migliorati dal 2012 e anche le texture non riescono a convincere pienamente. Un titolo che era perfettamente in linea con le capacità di PS3 e Xbox 360 mostra inevitabilmente la corda nel 2016. Anche le animazioni ogni tanto incappano risultano slegate dal terreno o dalla situazione generale. Sul lato del sonoro invece siamo su buoni livelli. Il doppiaggio, come detto, è a volte un po' forzato ma la qualità risulta comunque alta ed è anche possibile modificare il livello di prolissità dei propri compagni in battaglia, ovvero la loro propensione a parlare.

Una miniera in cui avventurarsi; ricordatevi di controllare la posizione del sole in caso di un ritorno notturno…

Questa versione per PC di Dragon's Dogma contiene tutte le espansioni rilasciate, in special modo Dark Arisen. Quest'ultima aggiunge una nuova zona riservata ai livelli più alti, l'isola di Bitterblack, e offre alcune nuove abilità nemiche; per affrontarla sarà necessario ripensare costantemente l'assortimento dei propri personaggi. In sostanza, si tratta di una zona che aggiunge longevità portando delle quest dal sapore decisamente epico e offrendo al giocatore un "more of the same" dedicato ai più esperti.

In definitiva questa versione di Dragon's Dogma ci sembra un port eseguito pedissequamente in cui rimangono intatti tutti i pregi della produzione Capcom ma in cui, purtroppo, non si ha avuto l'accortezza di rinfrescare il reparto tecnico come si sarebbe dovuto, dopo quattro anni. Rimane un titolo dal gameplay estremamente particolare con cui, a patto di apprezzarne la particolare formula, ci si può divertire per moltissime ore.

7 / 10