Dragon's Dogma Dark Arisen - prova
Il catalogo di mostri più terribile, spaventoso e… divertente, in arrivo a gennaio 2016.
Maggio 2012, tre anni e mezzo fa. Questa la data di uscita di Dragon's Dogma per console; ricordiamoci questo dettaglio perché sarà importante per il proseguo del pezzo...
Dragon's Dogma è ora in arrivo su PC e questa preview build in nostro possesso sembra già pressoché completa e, soprattutto, giocabile. Per questa ragione ci pare giusto offrire anche a chi non conosca l'edizione originale una panoramica di cosa propone il gioco targato Capcom. 'inizio dell'avventura è abbastanza classico: un disastro imminente, più o meno annunciato, si sta abbattendo sull'universo e il protagonista si ritrova, per qualche ragione, a ricoprire il ruolo dell'eletto scelto per evitare l'apocalisse e combattere le forze del male.
Originale? Neanche un po', e Dragon's Dogma, dal punto di vista della trama, sembra avere anche in questa versione poche pretese. Tra quest principale e missioni collaterali ci siamo ritrovati di fronte al consueto campionario di malvagità assortite da sconfiggere per far trionfare il bene e l'armonia dell'universo. Quindi si inizia esplorando il mondo circostante al proprio villaggio, ci si impratichisce con interfaccia e sistema di combattimento, si leggono una tonnellata di messaggi tutorial e, in generale, si interagisce con NPC e locazioni che mostrano al momento poche interazioni possibili e una struttura piuttosto arida del mondo di gioco.
Per capirci, il mondo di Dragon's Dogma non è al momento nemmeno vagamente comparabile a quello di Skyrim; non solo come mera estensione ma anche, e soprattutto, come realismo e illusione generale di un mondo attivo e autonomo. L'acquario che è Skyrim fa di Dragon's Dogma una di quelle palle di vetro contenenti città in miniatura sotto la neve.
Tuttavia questo paragone è anche fondamentalmente sbagliato, perché pur potendo ricordare titoli come Skyrim, Dragon's Dogma sembra prendere una strada decisamente diversa per divertire il giocatore, una strada più immediata che fa uso fondamentalmente di un solo strumento: il combattimento.
Dragon's Dogma offre infatti al giocatore un ambiente in cui si susseguono avventure in stile Dungeons & Dragons ridotte però all'osso, ovvero ai loro elementi essenziali. Si ottiene una missione, si acquistano provviste e armi, si compie un viaggio e si svolgono una serie di combattimenti. Certo, si tratta della struttura a cui non rifugge nemmeno Skyrim, ma la semplicità con cui Dragon's Dogma va diretto ai combattimenti, al succo dell'azione, è unica e qualifica precisamente questo titolo. La scelta degli sviluppatori è dovuta al fatto che il sistema di combattimento è effettivamente molto originale e sembra essere il pezzo forte intorno a cui è stato costruito l'intero prodotto.
Innanzitutto si tratta di un combattimento di gruppo in cui il vostro "party" è composto da quattro personaggi, ossia il vostro e tre "pawn" (in Inglese i pawn sono i pedoni degli scacchi). Chi sono questi pawn? Fondamentalmente si tratta di NPC che risiedono in un mondo parallelo, il Rift, in cui tornano ogni volta che muoiono o che voi smettete di giocare. Da qui, dal Rift, potrete rievocarli liberamente e sceglierne altri tra quelli offerti da Capcom o tra quelli utilizzati, e personalizzati, da altri giocatori.
Questa è una delle grandi novità di Dragon's Dogma ed è in effetti una meccanica di gioco piuttosto interessante, visto che far procedere di livello i vostri pawn, armarli, curarne l'apprendimento e l'inventario, è decisamente divertente e stimolante. E lo è anche sfogliare i pawn altrui e sceglierne magari di particolarmente potenti o di quelli che hanno già sconfitto una particolare missione (che magari voi non riuscite a risolvere). È un modo decisamente interessante di rinfrescare l'ormai trita e ritrita gestione del proprio party ed è un aspetto che in questa versione è già completamente presente e funzionale al 100%; aspettiamocelo quindi, anche nella versione finale.
Le classi di personaggi sono inizialmente tre (ranger, guerriero e mago) ma procedendo nei livelli si sbloccano possibilità di ibridazione che ampliano di molto le combinazioni. Tutte e tre le classi sono interessanti e molto divertenti da giocare. Se, ad esempio, il mago è in grado di utilizzare incantesimi spettacolari (e molto efficaci) come muri d'acqua, levitazione e fireball assortite, i guerrieri hanno a disposizione acrobazie fenomenali e attacchi elaborati e molto efficaci. Tra questi, la possibilità di aggrapparsi ai mostri più imponenti e scalarne la massa (per arrivare magari a colpirli alla testa) stando attenti a non farsi scrollare, è decisamente la mossa più divertente, innovativa e francamente soddisfacente.
Il risultato di tutte queste possibilità è un combattimento che non è mai piatto ma che invece è sempre un piacere, sia da giocare che da osservare; non serve nemmeno affrontare i mostri più imponenti e spaventosi per divertirsi (quelli utilizzati per pubblicizzare il gioco, per intenderci), perché anche un semplice scontro con un gruppo di goblin può riservare momenti di grande divertimento. Anche questo aspetto ci è sembrato completo e già pronto per la versione finale, decisamente una buona notizia.
Le varie quest sembrano invece al momento poco interessanti in ottica narrativa ma in sé offrono un buon livello di sfida e coinvolgimento. I viaggi sono sempre abbastanza lunghi e pericolosi e lo scontro finale è il climax di un crescendo che non manca di tenere il giocatore sospeso tra la baldanzosa sicurezza dell'esperienza e la prospettiva del disastro. L'implementazione del ciclo giorno-notte è magistrale perché di notte l'universo di gioco diventa estremamente più pericoloso e anche l'illuminazione diventa un problema. Vedere a un palmo dal naso (con l'uso di lanterne di cui dovrete curare le provviste d'olio) ha un impatto diretto sulla possibilità di evitare i nemici che incontrate e i combattimenti si fanno più complessi. Ciò comporta una certa programmazione nell'intraprendere le quest: uscire la mattina e tornare la sera in sostanza, oppure programmare un viaggio e una sosta notturna in un posto sicuro...
Il gameplay è quindi già divertente, originale e in generale molto solido, e la versione PC in nostro possesso combacia perfettamente con le versioni console. Dove invece questa solidità non è accreditabile è al reparto tecnico. Ricordandoci sempre che ci troviamo di fronte a una versione preview del gioco, dobbiamo comunque riscontrare che se questa build PC pare più pulita in quanto a glitch grafici e bug (la versione console era, sotto questo aspetto, non impeccabile), pare anche che il titolo di Capcom sia parecchio invecchiato esteticamente. Sia sul lato della conta dei poligoni che su quello della qualità delle texture, Dragon's Dogma mostra tutti gli anni che ha; anche le animazioni dei mostri sono spesso incoerenti rispetto al terreno, rischiando di macchiare il momento più divertente del gioco, i combattimenti. Quest'ultimo aspetto auspichiamo possa essere corretto nelle versioni successive prima del lancio definitivo, a gennaio.
Dragon's Dogma per PC comprende tutte le espansioni precedentemente uscite per le versioni console, soprattutto Dark Arisen che aggiunge al mondo di gioco l'isola Bitterblack Isle. Si tratta di una zona in cui incontrerete mostri nuovi rispetto al gioco originale e in cui è necessario spesso ripensare costantemente l'assortimento del vostro party e il loro equipaggiamento. Si tratta infatti di una zona in cui la difficoltà è pressoché massima ed è quindi riservata a giocatori che si trovino nelle ultime fasi del gioco con personaggi molto skillati e massimizzati.
In definitiva Dragon's Dogma sembra avere le carte in regola per riproporre quanto di buono mostrato dalla versione per console; mentre non è auspicabile ovviamente che cambi la storia principale a questo punto dello sviluppo, ci aspettiamo però che l'aspetto tecnico possa ricevere qualche ritocco in grado di portare la produzione al livello di concorrenti più celebrati. In questo modo Dragon's Dogma potrebbe trovare il posto che merita tra i migliori titoli del genere.